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  1. Giovedì 8 giugno 2023 La sveglia suona relativamente con calma questa mattina in vista di una giornata di trasferimento che dal Bagatelle ci porterà a Sesriem. Dobbiamo percorrere circa 350 km dal Kalahari al Namib, per fortuna più o meno la metà dei quali su strada asfaltata. Facciamo una eccellente colazione al Bagatelle, altrettanto curata come la cena. Il buffet è ricco e vario, in particolare mi conquistano dei muffin fatti in casa al profumo di limone. Questa tappa nel Kalahari è stata davvero una sorpresa, non potevamo iniziare meglio. Caricati i bagagli in auto e fatto il check-out ripercorriamo la pista sabbiosa a ritroso prima e la "D" poi, ritornando velocemente sull'asfalto. A Mariental svoltiamo sulla C19 (asfaltata) e procediamo in direzione Maltahohe. La strada corre veloce e teniamo una buona andatura, comunque sempre sotto i 120 km/h. Arriviamo a Maltahohe che è, di fatto, una strada, una manciata di case, una stazione di polizia e un benzinaio. Qui ci fermiamo per un veloce rabbocco al serbatoio e per farci sgonfiare le gomme (da 2.0 a 1.8) in vista del lungo tratto sterrato. Veniamo avvicinate da un gruppo di bambini che non chiedono soldi ma da mangiare. Abbiamo poco con noi in tal senso: gli lasciamo delle patatine, un succo e dei Rand e mi si stringe il cuore nel vedere come si precipitano dentro il negozietto di alimentari per spenderli. Proseguiamo e appena lasciato il centro abitato inizia il divertimento. La C19 diventa sterrata e dobbiamo trovare la nostra andatura. A parte qualche tratto corrugato la troviamo tutto sommato in buone condizioni. Molta letteratura è stata scritta sul reale significato della nomenclatura delle strade namibiane. Mi permetto quindi di dare il mio personale contributo affermando che la C comprende, in realtà, un ampio range di casistiche che vanno dal "Così così" al "Che schifo", "Col c***o che questa è una C!". Per nostra fortuna, come detto, la C19 in questo primo tratto è clemente: quando le corrugazioni sono lievi la Hilux è perfetta e silenziosissima, tant'è che dobbiamo fare attenzione a non superare gli 80 km/h imposti dalla Safari Car Rental. Nei pressi dello Zaris Pass, dove arriviamo a circa metà giornata, incrociamo addirittura degli uomini impiegati nella manutenzione del manto a bordo di giganteschi trattori. Grande rispetto per questi lavoratori! Superato il passo, la strada piega decisamente a nord verso Sesriem e tanto il paesaggio si fa bello, tanto le condizioni della strada peggiorano. L'ultima quarantina di km prima di ricollegarci con la deviazione asfaltata che porta a Sesriem sono, in particolare, davvero pessimi. La superficie è ghiaiosa e ci sono profondi solchi formati dal passaggio delle altre auto. Cerchiamo di individuare i "binari" più lisci su cui far correre la Hilux e ce la caviamo anche se non in maniera particolarmente confortevole. Ho scoperto proprio ieri su DriveNam, un utile gruppo Facebook, che stanno risistemando proprio il tratto che dal Mirage porta a Sesriem. In compenso il paesaggio è eccezionale con ampie distese di erba gialla, acacie, e i massicci montuosi sullo sfondo. Le riprese si sprecano e, una volta a casa, monteremo dei video davvero suggestivi. Arrivati a Sesriem verso le 14:00 puntiamo direttamente al benzinaio Engen limitrofo al lodge per un check alla pressione degli pneumatici e qualche rifornimento (birre per l'aperitivo!). Non ci sembra vero di essere finalmente qui dopo mesi di sogni ad occhi aperti. Il Lodge è davvero molto bello, con spazi curati e una grande terrazza affacciata su una piccola waterhole che viene illuminata di notte. Facciamo il check-in e, come richiesto in fase di prenotazione, ci assegnano la Standard Room 147. Le standard unit sono di fatto costituite da due camere indipendenti che possono, al bisogno, essere messe in comunicazione attraverso una porta che divide i due bagni. Costano meno rispetto alle "superior" che sono più grandi ed indipendenti ma, scegliendo attentamente quale - in questo il layout del lodge pubblicato sul sito ha aiutato molto - è possibile godere di una vista stupenda verso la aperta savana e i massicci montuosi che incorniciano tutta la zona. Mentre spostiamo l'auto nel parcheggio che ci hanno indicato (tutte le auto si lasciano di fronte all'ingresso del Lodge) ci accorgiamo di un sibilo proveniente dalla ruota anteriore sinistra. Eccallà, stai a vedere che abbiamo forato. In realtà così non è, all'Engen ci dicono che probabilmente è una pietrolina che si è incastrata e "gratta". Ci porteremo dietro questo rumorino, che percepiremo solo ed esclusivamente in fase di manovra, per tutta il viaggio senza capire mai esattamente a cosa sia dovuto. Il sollievo per avere ancora tutte e quattro le ruote integre è tanto e ci concediamo uno spuntino con vista. Passiamo le ultime ore prima di cena a rilassarci al lodge e a dedicarci ad un video in timelapse del tramonto dal nostro patio, ammirando con il binocolo springbok e orici lontani. Iniziamo a sentirci davvero in viaggio, davvero in Namibia. Dalle 19:00 in poi ci godiamo il pantagruelico buffet che ha reso particolarmente famoso il lodge: oltre a quello freddo e caldo degli antipasti, "primi", contorni e dolci, all'esterno sulla terrazza troviamo infatti ben tre isole dove gli chef cucinano sul momento pesce e carne alla griglia, sia "normale" sia selvaggina - kudu, orice, springbok - e noodles saltati. Non possiamo farci mancare un tris di game meat alla griglia accompagnate da verdure e patate al forno. Assaggiamo anche qualche antipasto e dolce e finiamo con il rotolare fino alla nostra Room 147. Domani ci attende la sveglia prima dell'alba e la visita alle famose dune di Sossuvlei!
    3 punti
  2. Venerdì 9 giugno 2023 Se è vero che uno dei "minus" di programmare un viaggio nell'emisfero australe a Giugno è quello di capitare nel mese con meno ore di luce, uno dei "plus" è sicuramente quello di godersi l'alba alle 7:30 di mattina risparmiando così diverse alzatacce! La sveglia suona, infatti, alle più che umane 6:30, ci vestiamo e andiamo a fare colazione. Niente terrazza stamattina, le temperature di notte non scherzano qui nel Namib e siamo ben contente di sederci all'interno. Per il cibo tocca però fare lo sforzo di uscire: le isole su cui ieri sera si cucinava carne e pesce alla griglia stamattina sfornano uova, bacon e deliziosi pancakes! Dopo un'abbondante e gustosa colazione, prendiamo la macchina e ci dirigiamo ai vicinissimi cancelli del Namib-Naukluft National Park che hanno da poco aperto. Sono circa le 7:20 di mattina e la coda di macchine rapidamente si dirada. Noi entriamo come 29esima vettura: occorre tenere a mente questo numero per comunicarlo una volta che si esce dal parco e si paga la fee (150,00 NAD a persona + 50,00 NAD per veicolo). I gate di ingresso sono infatti due: il primo, più esterno, segna il confine del parco, apre all'alba e chiude al tramonto. Quello interno, invece, segue orari un po' più laschi e permette a chi alloggia all'interno - i più pernottano al campeggio - di battere tutta la concorrenza sul tempo e assistere all'alba dalle dune. C'è da dire che, comunque, prima di raggiungere la Duna 45, una delle più gettonate per il levar del sole, occorre percorrere, appunto, 45 km. I limiti di velocità sono bassi, se ben ricordo 60km/h; è vero che la maggior parte della gente purtroppo se ne frega ma occorre comunque considerare un po' di tempo prima di arrivarci. La strada comunque è magnifica e scenografica, il paesaggio non ha veramente eguali: sembra di essere catapultati letteralmente in un altro pianeta, a metà tra Luna e Marte. All'inizio gli spazi sono ampi e la strada costeggia il Canyon di Sesriem per poi farsi sempre più stretti man mano che ci si avvicina al "cuore" della zona di Sossusvlei. Arriviamo, dopo alcune soste, alla Duna 45 dove vediamo un nutrito gruppo di scalatori che si sta già cimentando sui suoi 80 metri di altezza. Ci fermiamo per scattare qualche fotografia. La luce è perfetta e a quest'ora disegna un affascinante contrasto tra il lato in ombra e quello al sole. Proseguiamo e arriviamo con gli occhi colmi di meraviglia al parcheggio 2x4 dopo altri 20 km. Da qui partono i finali 5 km di pista sabbiosa fino a Deadvlei. Lasciata da parte ogni ambizione di guida 4x4 propriamente detta, facciamo prontamente segno al personale NWR della prima navetta disponibile di aspettarci. Alla modica cifra di 180,00 NAD a testa A/R siamo ben felici di farci trasportare e... di goderci il freddo pungente a bordo! Le temperature sono veramente basse e abbiamo addirittura indossato i cappellini di lana! In men che non si dica arriviamo al parcheggio 4x4. Da qui la piana di Deadvlei è sapientemente celata da Madre Natura in modo tale da mantenere l'effetto sorpresa. Noi però, come al solito, ce la dobbiamo guadagnare e, invece di guardare in basso, puntiamo in alto davanti a noi. E lei è lì... Big Daddy, la duna più alta dell'area di Sossusvlei nei suoi trecentoventiepassa metri. Qualche foto e partiamo, incamminandoci sul lato sinistro rispetto a Deadvlei. Le dune si scalano dalla cresta quindi noi partiamo proprio da dove attacca a terra e seguiamo fedelmente le impronte di chi ci ha preceduto. Per fortuna il caldo è contenuto e la sabbia, soprattutto, è ancora compatta dalle temperature della notte precedente. Mentre saliamo siamo comunque costrette a toglierci un po' di strati anche perché, man mano che passano i minuti, il sole viene su bello gagliardo. Dopo un tratto particolarmente faticoso perché siamo costrette ad abbandonare la cresta e a tagliarla in parte in diagonale, attacchiamo l'ultimo tratto di salita. Arrivate in cima la soddisfazione è enorme e lo stupore per il panorama in cui siamo immerse ancora maggiore. E' solo riguardando le fotografie che ci si rende conto del posto assurdo che è il deserto del Namib, quando si è là circondati da quel mare arancione si è letteralmente inebetiti da tanta bellezza che quasi non si riesce a concepirla. Dopo qualche decina di minuti di meritato riposo e contemplazione, scendiamo dal fianco di Big Daddy direttamente verso la piana di Deadvlei sottostante, sprofondando divertite con la sabbia fino al polpaccio. Una volta a terra, svuotiamo le scarpe e le calze da diversi chili di sabbia, mangiamo una barretta e qualche biscotto e ci incamminiamo verso il pan di un bianco abbagliante. In pochi minuti siamo al cospetto degli iconici alberi di acacia, sentinelle vecchie di centinaia di anni, guardiani di una valle incantata che sembra uscita dall'immaginazione di un pittore. Le foto naturalmente si sprecano. Decidiamo di tornare quando ormai pensiamo di avere fotografato ogni singola acacia e quando ormai i raggi del sole si fanno insopportabili. Il cammino sul falsopiano verso il parcheggio 4x4 è quasi più faticoso con queste temperature della scalata a Big Daddy qualche ora prima. Attendiamo la prima navetta NWR e ci facciamo dare uno strappo al vicino Sossusvlei, un pan più piccolo nonostante dia di fatto il nome all'intera area, sovrastato dalla duna "gemella" Big Mama. Qui ci tratteniamo appena una mezz'oretta giusto il tempo di scattare qualche fotografia. La navetta ci riconduce, infine, al parcheggio 2x4 dove troviamo la nostra Hilux che, d'ora in poi verrà soprannominata "Big Sister". Facciamo un pic-nic sotto un albero di acacia e una piccola siesta. Percorriamo infine a ritroso i 65 km fino all'ingresso del parco, fermandoci unicamente davanti alla duna 45 che perl con la luce del pomeriggio ha molto meno fascino rispetto alla mattina. Stanche e appagate usciamo dal parco alle 15:00 circa. Facciamo una velocissima deviazione al Sesriem Canyon che però non ci colpisce affatto, forse anche a causa dei pochi ma davvero molto accidentati km che dobbiamo percorrere per raggiungerlo. Spendiamo le ultime ore che ci separano dalla nostra seconda cena al Lodge, godendoci la vista dalla nostra camera e un altro indimenticabile tramonto con alcuni springbok ed uno sciacallino che vengono a farci visita.
    2 punti
  3. Giornata splendida dall'inizio alla fine ma, da gattara, non posso fare a meno di restare incantata davanti alla bellezza dei ghepardi...
    1 punto
  4. Che spettacolo! Inviato dal mio 2201117TY utilizzando Tapatalk
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  5. Che meraviglia! Inizio col botto! Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk
    1 punto
  6. Che foto meravigliose! Complimenti
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