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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 02/11/2018 in Risposte
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Solo un pezzetto? Io l'ho grattuggiato in tutti i 4800 km percorsi!1 punto
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Dai, che uomo malfidato: secondo me non è un error fare, ma proprio una super offerta, come quelle di chi ne ha approfittato nell'ultimo anno, me compresa. Ecco perché ti avevo consigliato di aspettare a prendere i biglietti: con questa siamo alla terza, se non alla quarta, super offerta degli ultimi 18 mesi, tutte regolarmente onorate senza alcun accenno di polemica o contestazione da parte delle compagnie aeree. P.S. Nel luau si balla anche la hula, ma non è che una parte dell'esperienza, che comprende in genere (almeno) i racconti e le rappresentazioni mitologici e la danza del fuoco, oltre che, ovviamente, la parte gastronomica. Peraltro alle dimostrazioni gratuite di hula di può assistere praticamente ovunque, anche nei centri commerciali (un po' triste ma vero).1 punto
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anche io mi sto perdendo dietro ai messaggi Con 1 ora tra l'apertura di alamo e il volo si fa, avevo controllato i tempi di check-in che ora non ricordo (ma nel mio thread ci sono scritti da qualche parte) e il minimo erano 45 minuti o mezz'ora, comunque andava bene. Se ami i trail, su kauai c'è il kalalau trail che però al momento è chiuso.. non so se per marzo potrà riaprire, in caso devi considerare una giornata intera se vuoi farlo tutto (serve il permit), o mezza giornata se fai la prima parte, giri per le cascate e poi torni indietro. Qui maggiori info, anche sulla riapertura: https://kalalautrail.com/ Per il luau, anche io ho rinunciato perchè ho preferito risparmiare i soldi per il giro in elicottero senza portiere su kauai Mi dicono che non è la stessa cosa, ma mi accontenterò dello spettacolo gratuito in spiaggia a waikiki, qui trovi maggiori info: Kuhio beach hula show (spiaggia di waikiki, mar, gio, sab alle 18) http://www.waikikiimprovement.com/waikiki-calendar-of-events/kuhio-beach-hula-show http://kbhulashow.wixsite.com/official/schedule1 punto
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Considera che non è una spesa indifferente quindi devi essere sicuro di volerlo fare. E considera anche che potrebbe essere già pieno(noi non riuscimmo a trovare posto cercando di prenotare 5-6 mesi prima, poi lì per una botta di fortuna qualcuno non si è presentato e c’erano due posti liberi). Se ci fosse stato un prezzo basso anche per luglio avrei il biglietto in mano...1 punto
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17 maggio 2018 Swakopmund - Sandwich Harbor - Swakopmund. Iniziamo la giornata con una bella colazione casalinga, caffè, latte, dolcetti presi la sera prima alla Spar. Il Mylas Cottage è davvero carino, un appartamento molto grande e davvero ben tenuto e meglio arredato, con tanto di lavatrice e asciugatrice! Stamattina abbiamo scelto di prendercela comoda, ci aspetta la gita a Sandwich Harbor e alle 8:45 abbiamo appuntamento col nostro autista che ci porterà all'agenzia. Usciamo di casa alle 8:40 e niente, i namibiani sono praticamente crucchi trapiantati a sud, il tizio della casa vicina ci guarda e ci dice "Ehi, c'è qualcuno che vi sta aspettando!". Eh già, gli orari qui li rispettano al secondo! Arriviamo all'agenzia e scopriamo che proprio davanti al porticciolo, nuota un'otaria... ma sarà solo la prima! Si, è proprio un'otaria, ha le orecchie, a differenza delle foche. Dopo qualche minuto facciamo la conoscienza con Hermann, un omaccione grande e grosso con una chiacchiera infinita e con i nostri compagni di gita, 2 francesi che vivono in Africa ma in quanto a chiacchiera, sono complementari a Shreck! Ci sistemiamo sul fuoristrada, io (Paolo) mi siedo davanti, ma poi faremo i turni per goderci lo spettacolo della guida sulle dune! Partiamo da Walvis Bay, che scopriamo essere una città industriale con un enorme salina... E Herman attacca a raccontarci di tutto, lui è namibiano doc, nato quando ancora la Namibia non era uno stato indipendente, cresciuto in una hunting farm e mandato a studiare in Sudafrica, visto che il sistema scolastico locale era ancora troppo "acerbo". Lavora nel turismo da molto, ha girato il mondo e l'unico posto dove ha avuto paura a guidare è stato Roma... guarda un po'! 😂 Continuiamo un po' sulla strada asfaltata, poi... La strada finisce sulla battigia... e niente, la spiaggia diventa la strada! La spiaggia più lunga e più larga del mondo! Ci sono cormorani, gabbiani, lontano verso la salina vediamo migliaia di fenicotteri e una fochina... "Oddio, è morta!!!" Herman attacca a suonare il clacson, la fochina non è morta, dorme... Ed è un grosso rischio per lei, visto che in zona ci sono gli sciacalli che non sempre sono simpatici! Proseguiamo sulla spiaggia fino ad arrivare a questo punto, una barriera che attraversa il deserto del Namib... Rappresenta ufficialmente il limite del parco, ma ha una storia molto interessante: Durante la prima guerra mondiale, le truppe britanniche e quelle tedesche si scontrarono duramente in questa zona. Solo che il paesaggio è tutto uguale e senza elettronica era difficile capire chi stesse vincendo, magari solo conquistando 2 granelli di sabbia. A quel punto, i vertici militari proposero una tregua, durante la quale i prigionieri di guerra di entrambi gli schieramenti lavorarono fianco a fianco per costruire la barriera. Alla fine dei lavori, le ostilità ripresero. Quello che ci racconta Herman sulle foche gnucche è dimostrato dalla grande quantità di ossa che ci sono nei dintorni: Ma da questo punto... COMINCIA IL DIVERTIMENTO! Hermann attacca le 4 ruote e comincia a scalare le dune, ogni volta per portarci più in alto! Il panorama è incredibile, il deserto arriva sul mare, la battigia è l'unica strada solida, almeno per qualche ora al giorno... si, perché quando sale la marea la strada finisce sott'acqua! In cima alle dune ci racconta di turisti sprovveduti che si sono persi nel deserto, con macchine inadeguate, senza una bottiglia d'acqua, senza un gps. Ad occhio sembra una spiaggia oversize, ma se si perde di vista il mare, si perde completamente l'orientamento. E si che ce ne sarebbero da vedere, qui nel Namib... c'è un relitto di una grossa nave arenata, che adesso si trova a qualche km dalla costa, ci sono animali, ci sono oasi... Si, anche nella desolazione, nei punti più bassi c'è della vegetazione, ci sono degli animali: I Namibian Rat (gli springbok) e una mouette che svolazza felice, trascinata dal vento! Per darvi un'idea precisa di quello che abbiamo fatto, ecco, questo è Hermann col suo macchinone alle prese con una duna. Alla fine dei saliscendi, è arrivato il momento del pranzo... 5 minuti di pausa per usare la desert toilet (cerca una duna abbastanza alta che ti copra e restituisci al mondo quello che hai preso prima) e il nostro ospite ci imbandisce una tavola tra le dune! Ostriche, una cosa con la zucca (alla quale sono allergico e me ne sono tenuto alla larga), i celeberrimi Namibian Veggies, cioè pollo e maiale, il tutto accompagnato da una bottiglia di champ... no, non je la posso fa', di vino bianco frizzante. Solo che ora di frizzante non c'è solo il vino (che piace un sacco ai moscerini, visto che ci si suicidano dentro, ma come insegna Bear Grylls, sono proteine, va benissimo!), ma anche l'aria... il vento rinfresca, le nuvole arrivano dal mare, coprono il sole, comincia a tuonare... Hermann chiama dicendo che piove e dall'agenzia lo prendono per il culo, qui a Sandwich harbor non piove mai! Quasi mai, aggiungo! Tornando verso Walvis Bay, ci fermiamo a guardare questi strani uccelli... Pellicani, direte voi... No, pellicotteri, visto che hanno lo stesso colore rosato dei fenicotteri! Si, perché la salina è ricca di alghe che contengono dei batteri che gli danno un colore rosso, che si trasferisce agli animali che ne mangiano. Nonostante la pioggia, riusciamo a vedere anche i fenicotteri ed mentre siamo fermi, Hermann si china, raccoglie un rametto di erba e tutto contento ci fa "questa si mangia!". Eh, caro Hermann, noi non siamo turisti normali, siamo un po' più strani... ci mangiamo anche la salicornia, o asparago di mare, e la conosciamo... In effetti ci resta un po' male, ma è stato davvero una gran guida per questa giornata. Ci da anche un sacco di ottimi consigli sulla guida in fuoristrada... l'agenzia di noleggio ci ha detto di non usare il 4x4 se non per casi estremi e di confiare le gomme a 2 sull'asfalto e 1.8 sullo sterrato... Invece ci raccomanda di usare sempre la trazione integrale e che la pressione non deve essere superiore a 1.4/1.6 sugli sterrati... gli daremo retta, 1.6 a caldo ed è vero, le vibrazioni si sentono molto meno! Torniamo a casa, facciamo una lavatrice e via, a fare un po' di spesa e una passeggiata per Swakopmund. Ecco, se andate in Namibia, dovete stare attenti a questi tizi, che con un nocciolo di un qualche frutto vi fermano, vi chiedono il nome e in 2 minuti vorrebbero vendervi un portachiavi personalizzato... Sono carini, ma non posso mica comprarne 10! Swakopmund sembra una città tedesca trapiantata sul mare, con le case a graticcio sulla spiaggia, incongruenti. Ci godiamo un bel tramonto e per riscaldarci dopo tanto vento, proviamo una birra locale... Siamo in Germania, no? Un bel flyer con 3 assaggi, molto buona, hanno imparato bene! Per cena decidiamo di andare al Jetty, il ristorante sul molo... o meglio in fondo al molo! Si percorre la passerella per arrivare, solo che col mare in tempesta non è bellissimo, rumore, schizzi e le onde che si vedono tra un'asse e l'altra... Però ne vale la pena... Ostriche, cotte e crude, pesce, gamberi e 2 calici di vino, tutto davvero ottimo, per una spesa di 910N$, meno di 55€... Domani ci aspetta la costa nord, buonanotte!1 punto
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Leggi il diario di @pandathegreat che è stato lì in quel periodo1 punto
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Lunedì 14 maggio 2018 Dopo tanta indecisione, su consiglio di Lucas abbiamo optato per l’alba sulle dune con i micioni: la notte è trascorsa talmente gelida e tormentata che la sveglia arriva come un sollievo. A nulla è servito dormire abbracciati nel lettino singolo con due piumoni, siamo letteralmente surgelati. Così impariamo a “lasciare aperte le zip della tenda, tanto fa caldo e ci sono le zanzariere” [emoji31] Torniamo nel recinto, accolti con poco garbo dalle cheetah di malumore. Hannabelle è decisamente incazzosa, stamattina, e anche se con noi ci sono i due ragazzi che sono visibilmente esperti e rilassati, scalare la duna di sabbia con due gattoni di ottanta chili con le balle per traverso che ci seguono a qualche metro … lo ammetto, un pizzico di ansia c'è. Lucas a metà salita decide che è meglio se per ora ci godiamo solo KFC, che è più tranquilla, e lancia un pezzo di carne ad Hannabelle che brontolando se ne va a mangiarlo sotto un albero poco lontano. Quando arriviamo quasi alla sommità della duna Lucas ci fa cenno di preparare le macchine fotografiche: con una accorta distribuzione della pappa fa in modo che KFC, ora di ottimo umore, si posizioni scenograficamente al centro di uno splendido quadretto, da perfetto micione delle sabbie. Ecco che si avvicina anche Hannabelle [emoji1] Non so esprimere l’emozione di vedere il sole che pian piano si sveglia e ci raggiunge, dei colori che cambiano coprendo tutte le sfumature dell’iride, dal viola al rosa all’arancione fino alla gloria splendente del sole pieno. Forse l’alba più bella della mia vita, alla pari o persino un pelo sopra quella alla Monument Valley, e naturalmente come quella inondo di lacrime anche questa. I ragazzi ci lasciano sfogare a piacimento e arriviamo al tavolo della colazione alle otto passate, dopo aver elargito una meritatissima mancia: questo safari fotografico ce lo siamo proprio goduto, è valso fino all’ultimo centesimo speso. Dopo colazione e dopo la decisione ecumenica, presa in seduta plenaria, di saltare la doccia che fa un freddo caino (e via, un po' di puzza non ha mai ucciso nessuno, la polmonite invece sì, e poi stasera saremo nel deserto, ci laviamo lassù [emoji38]), andiamo alla reception per saldare – non ci aspettiamo che i sssssimpatici francesi di ieri ci abbiano offerto i due calici di vino presi a cena, e facciamo bene così non restiamo delusi – e per farci il regalo di nozze. Ieri sera a tavola abbiamo trovato un depliant illustrativo delle varie attività del resort, che come vi diceva Paolo reinveste tutti i profitti nel sociale, e cerca di offrire un’istruzione ai bimbi san, una delle popolazioni più svantaggiate e discriminate in Namibia. Ci è bastato uno sguardo per capirci, e così stamattina adottiamo Mina … abbiamo speso senza battere ciglio quattromila dollari per il giro fotografico. Un anno di scuola per lei ne costa duemilacinquecento, per un attimo mi vergogno, ci credete? Poi penso che se ho avuto la fortuna di nascere dalla parte giusta del mondo, che è appunto solo fortuna, non ci ho merito né demerito, che i miei quattromila pagheranno stipendi e quaderni e ciccia per i gattoni, e che più bella bimba non potevamo scegliere. Sì, perché ci chiedono chi vogliamo e ci mostrano un librone con foto e biografie … la tentazione iniziale di dire “scegliete voi” è forte, ma poi vedo il sorrisone di Mina, leggo che non ha i genitori e vive con la zia, è sempre sorridente e la chiamano Raggio di sole. Come resisterle? Lasciamo la Kanaan Desert Retreat con un pizzico di rimpianto, è un luogo di pace e bellezza e saremmo rimasti volentieri ancora un po’, ma ci aspettano 180 km di sterrato e finalmente il Truzzhotel nel deserto. Paolo mi infoma di aver capito finalmente il sistema di classificazione delle strade in Namibia, tutte contraddistinte da una lettera: A-sfalto, ce ne sono giusto due in tutto il Paese B-uono C-acca D-emmerda F-ossa biologica Non siamo in grado di aiutarvi con la E, non ancora perlomeno, magari il resto del viaggio ci riserverà qualche sorpresa ^^ Natura morta ... Il viaggio scorre monotono, con rari avvistamenti e frequenti sobbalzi, ci fermiamo al Betta Campsite per un caffè e il rifornimento e la mia solita pipì e nel primo pomeriggio raggiungiamo la meta. Rarissimo esemplare di SceMarito, animale leggendario di difficilissimo avvistamento. Narra la leggenda che si accompagni a una SceMoglie, che nessuno però ha mai visto. Questo era particolarmente amichevole ed ha accettato di posare in cambio di un sacchetto di chips di lenticchie. Un affarone, non vi pare? [emoji7] Il posto in sé - Le Mirage Resort e Spa, eh, mica pizza e fichi [emoji12] - è terribile, ma tutto sommato abbastanza divertente: non abbiamo trovato posto nel camp di fronte all’entrata del Sossusvlei (per fortuna, con il senno di poi, la notte è gelida e la polvere tanta, non so quanto le tendine ti salvino) e questo era il più vicino, venti miglia, ed economico. Qualche foto dal web, perché troppo abbagliati da cotanta bellezza non abbiamo pensato di scattarne di nostre: Certo trovarsi in una specie di Disneyland orientaleggiante e burina un pochino spiazza, ma alla fine siamo rimasti soddisfatti del soggiorno: le stanze sono belle, pulite, grandissime, la doccia è calda e ce la concediamo subito, la piscina è carina, il bar di cui approfittiamo subito per birra e noccioline è ben posizionato … ci sarebbe anche la Spa, ma anche se tentati decidiamo di soprassedere e concederci invece un pomeriggio di pigrotting estremo: siamo in giro da più di una settimana e non ci siamo fermati un attimo, qualche ora di ozio non ci farà male. Tramonto con aperitivo, qui inizia la storia d’amore col Savannah Dry, chiacchiere, coccole, risate, insomma … siamo in piena luna di miele! E dal libro per bambini che stavo leggendo quel giorno, una degna conclusione di giornata [emoji6]1 punto