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  1. Io invece ho preferito di gran lunga Crazy Horse a Mt. Rushmore, per vari motivi. Mt. Rushmore l'abbiamo trovato inquietante nel suo tronfio patriottismo/nazionalismo, il fatto che sia stato costruito demolendo di proposito una montagna sacra ai nativi non rende migliore l'atmosfera (per noi). Crazy Horse ha il fascino dell'incompiuto, una Sagrada Familia americana (fatte le debite proporzioni sul valore artistico, molto modesto sia per il Mt. Rushmore che per Crazy Horse). È sicuramente molto caro, ma offre anche un interessantissimo (per noi) museo dei nativi americani e anche dimostrazioni dal vivo, ad esempio di balli e canti, che per quasi tutti rappresentano l'unica occasione di entrare in contatto con la cultura dei nativi americani.
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  2. 6 giugno 2016 - A tu per tu con gli antenati Abitudine consolidata… e la sveglia (quale novità!!!) è sempre di buon mattino.. magari non troppo anche se le escursioni iniziano presto ed abbiamo appuntamento per il trekking degli scimpanzè.. ma il sacrificio non è impossibile e soprattutto c’è il piacere mettere il naso fuori dalla tenda e trovarsi immersi nella natura.. gli unici rumori sono quelli della foresta intorno, visto che in giro non c’è ancora nessuno.. Colazione prevista intorno alle 6,15 ma siamo in anticipo e ne approfittiamo per fare le cose con più calma.. dopo il trail, proseguiremo direttamente verso un altro parco. Ci muoviamo poco prima delle 7 e dopo qualche chilometro ci inoltriamo nella foresta fino al punto in cui abbiamo appuntamento e dove c’è un ranger ad attenderci… anzi, “una”.. la nostra guida sarà infatti Dorina, una ragazza giovane, che durante i primi passi sulla strada inizia a spiegarci il programma e come muoverci.. no flash, no touch, non fare movimenti troppo bruschi o scatti improvvisi. L’abbigliamento è a manica lunga (sopra e sotto), con i pantaloni che è preferibile infilare nei calzettoni come prevenzione anti formica.. sarebbe anche utile non indossare colori troppo vistosi come il rosso o il blu elettrico.. e per finire, avere una giacca per la pioggia vista saremo in una foresta. Camminiamo lungo un sentiero sterrato finchè non deviamo tra foglie ed arbusti in un percorso non difficile ma che tuttavia richiede attenzione proprio per non inciampare o, peggio, per non finire su qualche colonia di formiche.. molto pungenti (e qualcuno dei nostri compagni ne fa subito la conoscenza). Dorina ci guida mantenendosi in continuo contatto con altri ranger.. probabilmente tra adrenalina ed impazienza ci sembra sia passato già un bel po’ di tempo ma non vediamo scimpanzé.. lei continua a guardare il cellulare come se fosse una bussola. C’è però da tenere un passo spesso sostenuto, che lei, da apripista, tende ad aumentare quando riceve informazioni.. bisogna muoversi se vogliamo vederli.. sembra infatti che ce ne siano alcuni scesi a terra… ma potrebbero cambiare idea, risalire da un momento all’altro e quindi disperdersi tra i rami … accelerare il passo!! Nei pressi del punto che le avevano indicato purtroppo sono già saliti.. li vediamo in alto con una luce che filtra appena e che però, con il buio della foresta e l’altezza, non ci permette di vederli ma soprattutto inquadrarli bene per i primi scatti.. ci fermiamo qualche minuto ma li stiamo vedendo da troppo lontano.. Nel frattempo arriva un’altra ranger con il proprio gruppo e, dopo alcuni metri, ne vediamo alcuni che dapprima passano piuttosto velocemente a terra (un’ombra nera che passa accanto) e che proviamo a seguire inutilmente visto che in pochi secondi sparisce nella foresta.. dopo alcuni passi però ne incontriamo uno che invece se ne sta tranquillo su un ramo, a qualche metro di distanza.. è molto vicino e sembra quasi non accorgersi di noi.. o forse ci tratta con indifferenza visto che alza la testa, si ripiega e continua a fare “gli affari suoi”.. Lo vediamo davvero bene e, anche quando arriva un altro gruppetto, non sembra per niente infastidito… si muove con naturalezza ed è molto bello vederne espressioni e movenze. E’ il nostro punto di stop.. restiamo qui girandogli spesso intorno e cercando di avvicinarci il più possibile.. le regole le conosciamo ma con molta calma provo a spingermi proprio fin sotto l’albero, sperando di non essere redarguito, trovandomi davvero vicino, solo a qualche metro.. Dopo essere rimasto tranquillo sul ramo comincia a muoversi per scendere a terra e lentamente farsi la sua passeggiata fino a sparire.. allora ci muoviamo anche noi, proprio mentre ne passa un altro velocissimo, quasi saltellando sul terreno.. troppo rapido.. La nostra camminata non dura molto.. ci facciamo spazio tra rami ed arbusti e, dopo non troppo tempo, appena dietro alcuni rami, ne incontriamo un altro seduto un tronco d’albero.. ci sono però rami e foglie che coprono la visuale.. Ma è in uno spazio aperto e quindi, muovendoci con molta calma, raggiungiamo un punto in cui ce lo troviamo proprio di fronte.. non siamo ovviamente solo noi, ma tutti stanno in silenzio e riusciamo così ad ammirarlo per diversi minuti. Anche questa volta lo scimpanzé alza lo sguardo ma si cura poco della nostra presenza, continuando a muoversi, grattarsi, annusarsi.. è davvero impressionante vedere come si muove e le espressioni del viso.. Sembra un uomo (senza ceretta.. magari con il bisogno di un dentista visto che quando apre la bocca fa un po’ impressione.. i denti ricordano un po’ quelli di predatori.. non sarà così ma un morso non deve essere proprio piacevole.. meglio non scoprirlo . Poco più di un’ora di questo trail ed ecco giunto il momento di rientrare alla base.. strappiamo gli ultimi secondi per le foto prima di rimetterci in marcia su un sentiero nella foresta.. anche stavolta le formiche non si vedono molto.. ma si sentono e sembrano attratte in particolare dal nostro amico che nonostante le ghette, inizia a tira giù qualche accidenti.. ma non è il solo.. diciamo che è quello più affascinante per loro Nel frattempo comincia a venir giù anche qualche goccia.. ma la foresta è fitta e non si sente molto, se non un leggero contatto quando siamo in punti scoperti.. Inevitabile una foto ricordo, insieme ed a coppie, e ringraziamento alla nostra guida con una mancia accompagnata anche da alcuni miniritter (avete presente quelli piccoli, con vari gusti ma soprattutto con confezioni di tanti colori).. le chiediamo di scegliere quello che preferisce ma lo sguarda ci fa capire che praticamente li prenderebbe tutti.. pensiamo ad eventuali bambini che potrebbe avere ma soprattutto che il cioccolato, da queste parti, possa essere un lusso che pochi possono concedersi.. il suo sorriso è davvero gratificante.. Mini break a base di ananas, cambio abbigliamento e dopo pochi minuti siamo pronti a ripartire… avremo un pò di chilometri... la meta finale di questa sera sarà il lodge al Queen Elizabeth ed insieme a noi viaggerà anche il nostro del cuoco del Bush Lodge...
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