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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 26/07/2015 in Risposte

  1. segnali di fumo...in mancanza di Wi fi, poi uno del posto con la piuma in testa che ti spiega come fare lo trovi.
    8 punti
  2. No. Non è superstizioso, quindi solo quando sarà accomodato al 18A del puffoplano Air France e possibilmente già decollato in orario per Parigi, si potrà pensarci [emoji16] Speriamo, mi hanno detto che in Usa è difficile trovarla e se c'è spesso non funziona [emoji33] Inviato da Hogwarts
    4 punti
  3. E non dimenticate che negli USA vanno tutti in giro armati e poi vi sparano. Ma non potevate andare a Riccione? Si mangia bene e si spende poco!
    3 punti
  4. È un rischio di cui dovete essere coscienti, Barbara!!
    2 punti
  5. Evvai!!! Mi raccomando, se troverete la connessione wi-fi, aggiornateci!!!
    2 punti
  6. E intanto... Check-in fatto, carte d'imbarco pronte per la stampa! Inviato dal Millennium Falcon
    2 punti
  7. Accidenti! Considerando che di solito c'è il wi-Fi gratuito ovunque, spiagge comprese, devi essere stato particolarmente sfortunato!!Altrimenti non mi spiego come facciano tutti gli altri utenti a fare i Live....
    2 punti
  8. Che bello, sono emozionata anch'io per questo vostro primo grande viaggio insieme !
    2 punti
  9. Itinerario di viaggio (consultazione online): https://drive.google.com/file/d/0BwMBZLWsXjMhQXlSVU1yS0tFNm8/view?pli=1 Itinerario di viaggio (Download): https://drive.google.com/file/d/0BwMBZLWsXjMhNFJua3hoOWJIRU0/view?pli=1 Premessa Dopo aver percorso vari tratti di Route 66 durante gli ultimi 2 viaggi negli USA (2012 e 2013), prevalentemente in Arizona e California, di ritorno dall’ultimo ho maturato l’idea di percorrerla tutta. Ho iniziato a buttare giù un po’ di idee sul da farsi, a raccogliere informazioni e soprattutto ho subito pensato di prepararmi un itinerario di viaggio con tutte le indicazioni sui posti da vedere, le città ed i paesi che avrei attraversato. E' stata una ricerca lunga e comunque non sufficientemente completa, poiché una volta sulla Route ho avuto modo di vedere altri posti molto belli dei quali non avevo letto nulla. La Route 66 è una strada storica, fatta di tratti sterrati, asfaltati, sostituiti completamente dalle interstate, tratti nei quali probabilmente a causa del riordino della viabilità locale ha cambiato denominazione. Non è semplice percorrere la Route 66 dall’inizio alla fine, è facile perderla, soprattutto in alcune zone dove le indicazioni stradali sono piuttosto lacunose. La prima cosa quindi è dotarsi di una cartina stradale specifica. Abbandonate l’idea di usare i navigatori satellitari, la Route 66 in molti tratti è stata rimossa dal sistema autostradale americano e comunque il gps vi farebbe fare le intestate (il navigatore non ha un’anima romantica come noi, malati di Route 66). Il navigatore può servire in alcuni casi per sapere in che direzione stiamo andando, soprattutto quando si percorrono i tratti sterrati. La scelta per quanto riguarda la cartina è caduta su: - EZ 66 for travelers, 3^ edizione http://www.amazon.com/Route-66-GUIDE-Travelers-EDITION/dp/0970995199/ref=cm_cr_pr_product_top?ie=UTF8 - Here it is http://www.amazon.com/Here-Route-Map-Jim-Ross/dp/0967748143/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1428311878&sr=1-1&keywords=here+it+is La seconda è molto bella da appendere al muro, è divisa in 8 cartine per ciascuno degli stati attraversati, ma non è dettagliata come la prima (l’autore tuttavia è lo stesso, Jerry McClanahan, un vero e proprio GURU della Mother Road). La EZ 66 è, secondo me, in assoluto la migliore per non perdersi nulla durante il viaggio. Grazie a lei ho avuto modo di attraversare dei posti splendidi che durante le mie ricerche non avevo considerato. E' un po’ ostica ad un primo approccio, si divide in percorso WESTBOUND o EASTBOUND a seconda se la percorrerete da est ad ovest o viceversa. Il percorso classico è da Chicago a Santa Monica (da est verso ovest). Entrambe le ho comprate su Amazon.com, ma sono comunque acquistabili anche una volta giunti negli USA. La Route 66 è una strada ad alto contenuto “emozionale”, non ha scenari mozzafiato come un canyon o la Monument Valley, ma ha un fascino incredibile: le vecchie auto, i motel, i paesaggi, le pompe di benzina, l’atmosfera che si respira così tipicamente anni 50. Ci saranno delle scelte da fare durante il viaggio, la Route infatti, in alcuni tratti, si divide in pre e post anni 30/40. Quando possibile io preferivo fare le varianti “pre”, le ritenevo più affascinanti, ed in molti casi non mi sono sbagliato. Dopo l’acquisto delle mappe ho iniziato ha compilare il mio itinerario. Ho diviso le tappe cercando di non andare troppo oltre i 400Km/giorno e per ciascuna tappa mi sono segnato i posti che caratterizzavano quel tratto di strada. Durante il percorso ho considerato alcune deviazioni verso posti che avrei voluto vedere o rivedere, in particolare sono andato verso le White Sands National Momunent (New Mexico), il canyon de Chelly, Page (Horseshoe bend e Lake Powell), Sedona e la Death Valley dove ero già stato tanti anni fa. Da ognuna di queste tappe rientravo sulla Mother Road nello stesso punto in cui l’avevo lasciata; ci tenevo a fare tutta, ma proprio tutta la Route 66 senza tralasciare nemmeno un km. Riguardo alle prenotazioni, ho preso i voli con Alitalia a febbraio per settembre (dal 5 al 25 settembre 2014), la comodità era il volo diretto sia verso Chicago che da Los Angeles; compresa l’assicurazione ho pagato 823 Euro (738 il volo ed 85 l’assicurazione). Ho prenotato la Macchina con Rentalcars.com (circa 550 Euro più altrettanti di drop off) e solo alcuni pernottamenti: a Chicago, nelle White Sands ad Alamogordo, a Los Angeles e 2 motel nei quali volevo andare assolutamente, il Blue Swallow Motel a Tucumcari e lo Stagecoach 66 a Seligman. Per il resto mi sono regolato sul posto (ho fatto il viaggio con un mio amico), tenendo sempre conto della tappa finale di ogni giornata. Non ero certo che ce l’avrei fatta a rispettare il piano di viaggio, ma alla fine ci sono riuscito. Durante il viaggio i miei “strumenti di lavoro” sono stati la EZ66 ed il mio itinerario di viaggio (e la mia macchina fotografica ovviamente). La sera prima consultavo sempre la EZ 66 per valutare le varianti che avrei incontrato. Mi sono sempre segnato i Km giornalieri e l’orario di uscita dal motel e di arrivo al successivo; non è un vero è proprio tempo di percorrenza, perché durante il percorso ci si ferma tantissime volte per vedere i posti che si attraversano ed in molti di questi la sosta è abbastanza lunga, ma è solo un’indicazione del tempo trascorso in viaggio. I Km sono invece quelli realmente percorsi. Un consiglio: non fate mai la Route 66 come strada di collegamento tra un posto ed un altro. Per questo sono molto meglio le interstate. Sono più veloci e larghe. La Route 66 va vissuta, bisogna fermarsi e parlare con la gente (sono tutti molto entusiasti di raccontarvi cosa fanno e come contribuiscono a rendere vivo l’interesse per la Mother Road) o sedersi a prendere da bere. per chi ha visto Cars (il film di animazione della Pixar, che comunque suggerisco di vedere perché rende molto bene lo spirito della Route) c’è un pezzo in cui Sally Carrera (la Porche) dice della Route 66: “il bello non era arrivare, il bello era viaggiare”. L’itinerario Ho percorso la Route 66, e le deviazioni previste, in 21 giorni totali, 13 per la sola Route. Per ciascun giorno ho riportato l’elenco delle cose che ho visto, i Km totali ed il tempo di percorrenza dall’uscita dal motel la mattina fino al motel successivo. Ho inserito dei link che riportano a delle foto presenti sul web riguardo a ciascun posto visitato, può essere utile per memorizzarlo prima di partire. Non ho dedicato molto tempo alle città perché il mio scopo era di percorrere la Route 66, e poi sono abbastanza “allergico” alle città, preferisco gli spazi aperti. Anche se Chicago in particolare merita molto (rimedierò già quest’anno fermandomi un po’ di più). A Los Angeles era la terza volta che ci andavo. Per quanto riguarda le indicazioni stradali relative alla Route 66, in Illinois e Missouri ce ne sono a sufficienza. Quasi ad ogni incrocio c’è un cartello che indica che si sta percorrendo la Route 66 o che si deve deviare per continuare a percorrerla. In Oklahoma e New Mexico queste indicazioni sono un po’ più rare; la EZ 66 in questi casi è fondamentale. Il Kansas è lo stato con il più breve tratto di Route 66, solo 13 miglia. 13 miglia costellate di scudetti e cartelli della Route: non ci si può perdere. I “MUST” La Route 66 è un continuo susseguirsi di “icone”: - gli scudetti posti in punti strategicamente emozionali, - le vecchie pompe di benzina - i tratti di strada più vecchi - i trading post - I Diner Alcune di queste icone sono largamente conosciute (il Cadillac Ranch o l’Hackberry General Store ad esempio), ma ce ne sono moltissime altre meno note ma altrettanto caratteristiche e belle da vedere. Per quanto mi riguarda, tra le cose che più di altre hanno catturato la mia attenzione lungo la Route 66, ci sono senza dubbio le vecchie pompe di benzina. In Illinois ce ne sono di molto belle (Standard Oil ad Odell, quella di Dwight) o l’Hackberry General Store in Arizona che in realtà è un po’ di tutto. Ma la Lucille’s service station in Oklahoma è la mia preferita. Riguardo ai tratti da percorrere, suggerisco di non perdersi quello in mattoni rossi ad Auburn (Illinois). Non è ben indicato sul posto, ma seguendo la EZ 66 lo si raggiunge abbastanza facilmente. E' un tratto di poche miglia, ma bellissimo: il rosso dei mattoni taglia a metà il verde dei campi. Anche il tratto sterrato tra la città fantasma di Glenrio e San Jon tra Texas e New Mexico è molto bello, così come la striscia di strada tra Miami e Afton (Oklahoma). In generale uno degli aspetti più belli della Route è la varietà del paesaggio che si attraversa: verde e rigoglioso ad est, arido e desertico ad ovest. Suggerisco inoltre di fare una notte al Blue Swallow Motel a Tucumcari (New Mexico); un motel ristrutturato di recente ma che ricalca in pieno lo stile e l’atmosfera degli anni d’oro della Route 66. Da non perdere anche il John Hargrove place (una delle cose che non avevo segnato) ad Arcadia in Oklahoma. E' una sorta di Route 66 in miniatura; John ha riprodotto nel suo giardino tantissime delle icone della Route 66 (le twin arrows, la Blue Whale, un piccolo diner dentro casa sua). Un personaggio unico, cordiale e col quale è stato davvero piacevole parlare (mi ha praticamente “catturato” mentre fuori dalla macchina cercavo di capire cosa fosse quel posto strano). La foto di John è presente anche nel museo della Route a Clinton (Oklahoma) come citazione delle persone più attive per il recupero ed il mantenimento delle radici storiche della Route 66. Altro posto da ricordare è il Bottle Tree Ranch ad Oro Grande in California. Anche qui ci si imbatte in un altro straordinario personaggio, Elmer, che ha realizzato una foresta utilizzando tubi innocenti e bottiglie che aveva ereditato. La semplicità, la cordialità e la voglia di condividere il proprio mondo non può lasciare indifferente il viaggiatore. Da ricordare anche Seligman (dove ho bevuto il mio primo ed unico espresso gentilmente offerto dalla signora dell’Historic Seligman Sundries), un posto bellissimo, così diverso dalla “sobrietà” dei paesi dell’est. Oatman in Arizona, una città fantasma piena di muli lasciati liberi di circolare (uno di questi si è mangiato completamente la guarnizione del finestrino della mia macchina) e l’Oatman Hotel, un posto con le pareti ed il soffitto pieno di banconote da un dollaro attaccate dagli avventori (gli hamburger qui sono ottimi). Il tratto di Route 66 prima di Oatman è stupendo, uno dei più belli in assoluto. E poi il tratto che costeggia il Mohave Desert in California, tra Needles e Barstow, con il Roy’s Cafè in mezzo al nulla (un posto meraviglioso) ed il Bagdad Cafè (dove è stato girato l’omonimo film). E' uno dei tratti più belli: una striscia d’asfalto in mezzo al deserto. L’ultimo tratto dopo il Bottle Tree Ranch è praticamente quasi del tutto “cittadino”, si attraversa San Bernardino per poi dirigersi a Los Angeles. Giunti al molo di Santa Monica l’unico pensiero che ti prende è quello di tornare indietro e rifarla di nuovo.
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  10. La Glide memorial church si trova al secondo piano di un edificio tra la zona di Union square e Tenderloin. La messa dura più di due ore ma ti danno il ventaglio sponsorizzato. Normalmente i turisti li fanno accomodare al piano superiore da dove puoi leggere benissimo uno schermo con le parole delle canzoni......insomma un karaoke. Per rispetto sono rimasta per tutta la durata della funzione anche se è' stata dura ( mi calava la palpebra!), so però che è' consentito uscire.
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  11. dai uno sguardo qui: http://www.usaontheroad.it/index.php?/topic/21372-because-im-happy-california-on-the-road/
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  12. Maple grove farm of Vermont A st. Johnsbury nel Vermont
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  13. E' vero. Anche i POS sono spesso assenti e pagare può essere un problema...
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  14. Pensa che io in sei viaggi negli USA posso contare sulle dita di una sola mano le giornate in cui non ho trovato una connessione funzionante: non trovarne neanche una in un mese dev'essere stata una bella sfiga!!
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  15. Perché invece non fare un bel diario, con informazioni e consigli in modo che sia disponibile per tutti? Bentornato Inviato dal Millennium Falcon
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  16. Non ho preferenze sui broker, mi interessa solo che il noleggio sia Alamo, quindi prenoto semplicemente dove mi costa meno. [emoji4]
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  17. Le mie personali opinioni: Twin Peaks è un bel posto panoramico, ma non irrinunciabile (molto, molto meglio la Conzelman Road). Japanese Garden e cerimonia del tè: carino, non così straordinario. Exploratorium: molto caro, bello e interessante, tieni presente che è dedicato molto a bambini e ragazzi. Sequoia NP: non dimenticherai mai come ti sei sentito davanti al Generale Sherman! Nei dintorni del Generale Grant ci sono dei sentieri attraverso il "grove" di sequoie più grande della Sierra, da non perdere! Se vuoi avventurarti nella zona del Kings Canyon tieni presente che la strada è lunga e tortuosissima, calcola tempo.
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