alberto tao Inviato 18 Novembre Segnala Inviato 18 Novembre Tanzania 2 0 2 5 Savana, storia, parchi del Sud e “sulla carta” poi la costa (Bagamoyo e Dares Salaam) ITINERARIO DI 14 GIORNI OTTOBRE 2025 Premessa Questo era un viaggio che sognavo da un po' di tempo, non solamente per tornare in Africa, dove la nostalgia non può nascondersi, ma per andare in luoghi e con soluzioni diverse dal solito. Premessa di premessa: da qualche anno insieme con gli amici, quando organizziamo cene o altro, raccogliamo dei fondi che poi mandiamo ad A.Z. Medico ortopedico legato al CUAMM (medici con l'Africa) per finanziare e sostenere in particolare interventi di protesi alle gambe di bambini, ma non solo. E avevo il pallino di andarlo a trovare dopo averlo sentito tante volte al telefono ed avuto tante testimonianze concrete delle nostre offerte. MA.Z. È stato in Tanzania da 20 anni con la moglie e le due figlie. E' stato perchè ha finito la sua attività ed è rientrato proprio lo scorso giugno a Vicenza. Ed io non ce l'ho fatta ad organizzare di viaggiare in Tanzania prima per poterlo incontrare davvero, anche perchè il suo rientro è stato abbastanza improvviso. Ed A.Z. Mi ha comunque raccomandato, se volevo fare un viaggio ad hoc, di rivolgermi a Kisedet, una ONG con recapiti a Dodoma ed a Chigongwe che da 24 anni ha realizzato molto a favore dei bambini o dei ragazzi di strada, puntando a sostenerli in un piano di reintegro o familiare o comunque sociale. Per chi vuole approfondire https://www.kisedet.org Pertanto ho contattato su suo suggerimento Giovanna, coofondatrice di Kisedet, in Tanzania da quando aveva 24 anni. Il mio obiettivo, ma anche il nostro, avendo coinvolto non solo Cele, ma anche altre tre amicissime, era quello di toccare con mano la vita della ONG, rimanendo nella struttura i primi giorni, proprio con l'obiettivo di vedere quanto Kisedet è riuscita a fare e magari anche giocare, disegnare, parlare, lavorare nei campi con questi bambini e ragazzi e con i volontari in modo da provare e forse riuscire a vivere un'esperienza vera e magari la prima pietra di un percorso che avrebbe potuto poi consolidarsi negli anni. Ma non essendo Kisedet un'agenzia, ma “organizzando” viaggi solidali, senza una effettiva persona di riferimento oltre a Giovanna, la quale peraltro si occupa della gestione dei servizi della ONG, non della definizione del tour o altro, ecco in questo modo la preparazione del viaggio è stat abbastanza lunga e non facile, piena di mail e di whattsapp. Non tanto per la preparazione e definizione dell'itinerario, quanto per tutte quelle cose necessarie in un viaggio, come le location, il pulmino, la 4x4, i tempi, le guide, e tantissime altre cose. Ma questo ci sta, anche se sono dovuto sempre stare molto attento nelle domande e nelle puntualizzazioni, visto il carattere non proprio facile di Giovanna. Ma alla fine è venuto fuori un bel progetto, articolato e che avrebbe dovuto appunto farci conoscere e vivere per i primi giorni la realtà di Kisedet, poi alcuni giorni nei Parchi del sud, fantastici e con poca gente e poi risalire verso la costa per scoprire e trovare altre situazioni di mondo e camminare lungo la spiaggia e non solo, partecipare ad una messa con la comunità locale con i canti ed il coinvolgimento che tutto questo implica e forse riuscire anche a prendere una barca almeno un giorno per andare alle meravigliose isolette che stanno tra la costa di Bagamoyo e Zanzibar, le rovine archeo, oltre ai mercati più caratteristici. Fine. (premessa di premessa) Ho coinvolto in questo viaggio oltre a Cele anche Anna, la mia dottoressa, Michela e Ferida, le quali fanno spesso tour insieme avendo i mariti ancora al lavoro!!!! Ora io ho viaggiato “da solo” con quattro dico quattro donne!!! Il viaggio prevede la partenza da Venezia con Turkish fino a Dar es Salaam via Istanbul, con arrivo la sera tardi e poi la mattina successiva il volo interno con Air Tanzania da Dar a Dodoma (la capitale). Ma proprio una settimana prima della partenza Air Tanzania ci informa che il volo interno dalle 10 del mattino è stato spostato alle 18.30. Quindi cercare una notte a Dodoma per forza, ma soprattutto il programma dell'ultimo giorno a Dar lo abbiamo provato ad inserire come primo giorno. Ma...... ma tutto questo non conta. Nei miei diversi precedenti viaggi ho avuto spesso delle rogne, con problemi per i voli o per problemi diversi, dall'omicidio del primo ministro sulla strada che dovevamo fare in Bolivia, alla Festa dell'Indipendenza in Indonesia, alla Festa degli Aquiloni a Bali, ai casini in Myanmar, oltre alle forature in pieno deserte a Chaco, alla epidemia di dengue in Sri Lanka, al volo perso per il Messico, solo per citare le situazioni più eclatanti. Ma mai e poi mai avrei ed avremmo pensato di trovarci ai limiti della guerra civile, in seguito alla giornata presidenziale del 29 ottobre. La cosa gravissima è che queste informazioni e notizie non solo non vengono divulgate dai media, ma neppure trapelano nonostante la loro gravità ed i morti a migliaia. Ma non fa audience e quindi non serve parlarne. La popolazione tanzaniana è divisa al 50% di mussulmani e 50% cristiani. Ma sono ben integrati e sotto questo profilo non ci sono tensioni sociali. Ma il presidente è una signora mussulmana che fa da testa di ponte ad altre persone, tra cui il proprietario di quasi tutte le stazioni di servizio carburanti del Paese. Questa signora è stata rinominata presidente, dopo che “qualcuno” aveva ammazzato il precedente pochi anni fa, con la opposizione in carcere con pena di morte e dunque senza opposizione; con i seggi vuoti e sembra che siano andati a votare solo il 5% dei possibili elettori. Ma con un ampio spazio nella opinione pubblica locale dove è stato indicato come bel il 95,7% (ma del 5%) abbia sostenuto al presidente in carica. Essendo il Paese in pratica e non solo assolutamente contrario alla riconferma e non ha votato perchè non c'era nessuno ad poter votare essendo la opposizione in galera, i cittadini hanno cominciato a afre sommosse, manifestazioni, guerra di strada, bruciato le stazioni di servizio ecc. Questo ha implicato una durissima repressione da parte della Polizia, che però in piccola parte si è schierata a favore dei manifestanti, mentre la Presidente fuggiva in Uganda chiedendo a supporto l'intervento dell'esercito ugandese. E per non permettere una organizzazione da parte dei cittadini e per non consentire la trasmissione di comunicazioni è stato immediatamente disattivato internet, già durante il giorno del voto (29 ottobre), a parte 4 minuti nei quali è stato ripristinato per divulgare i risultati sorprendenti del voto stesso. Ma questo ha comportato posti di blocco ovunque coprifuoco ovunque dalle 18.00 alle 8.00 interruzione dei trasporti blocco totale di Holafly e di Whattsapp, impossibilità di utilizzare carta di credito blocco degli ATM e dunque impossibilità di prelevare Ma soprattutto 4000 morti, anche se le fonti ufficiali hanno peralto di poche centinaia, ma mentre venivano scoperte fosse comuni appena scavate ecc ecc. Bene, in questa situazione noi ci siamo trovati in vacanza essendo partiti il 21 ottobre e dovendo rientrare il 4 novembre, in peno casino. E gli aeroporti??? Comunque il viaggio è stato bellissimo nella sua prima parte e molto complicato negli ultimi 4 giorni, molto!!! Per chi ha voglia di seguirmi in questa vera avventura....... intanto quello che era il programma originale Volutamente lasciato stare il Serengeti o Ngoro Ngoro, preferendo Il Nuaha ed Il Mikumi, sia per la “vicinanza a Iringa ed al centro Kisedet, sia e soprattutto per le pochissime persone e jeep in quello che per quanto siamo riusciti a vedere ed a vivere è davvero un paradiso terrestre. Programma 1 GIORNO 21/10 Martedì Partenza dall’Italia per Dar es Salaam. Cena e pernottamento in un hotel vicino all’aeroporto. Poi cambiato tutto dopo il cambio del volo 2 GIORNO 22/10 Mercoledì Volo Dar es Salaam – Dodoma – Chigongwe In mattinata visita alla sede di KISEDET, dove l'associazione, gestisce una casa d'accoglienza per bambini e bambine e un drop in center per i bambini e ragazzi di strada. Conoscenza dello staff. Visita alla città, al mercato ortofrutticolo e alla città. Pranzo in città, nel pomeriggio trasferimento a Chigongwe con l’auto dell’ONG. Il viaggio dura circa 40 minuti. In questi giorni abbiamo pernottato presso la foresteria "Elena Fontana", situata all'interno della casa accoglienza a lungo termine gestita da kisedet. Poi cambiato e rimasti intubati nel traffici di Dar in piena fase sotto elezioni e volo la sera a Dodoma 3-4 GIORNO 23/24 Ottobre Giovedì e Venerdì A questo punto visita in parte a Dodoma e poi partenza per il villaggio di Chigongwe dove Kisedet ha costruito un centro di accoglienza per bambini e ragazzi vittime di violenza. Dormiamo presso questo centro, dove c’è una foresteria che accoglie turisti, servizi civili universali e ospiti locali. La casa è dotata di elettricità e acqua corrente e tutte le camere sono provviste di bagno. In queste giornate abbiamo in parte (sempre per il cambio volo) svolto le seguenti attività che, in concordanza con i ritmi africani: • visite ai progetti dell’associazione nel villaggio di Chigongwe e in alcuni villaggi limitrofi dove l’ONG ha progetti o li ha implementati in passato. • escursioni a piedi nei dintorni e sulle rocce. • incontro con gruppi di donne, giovani, realtà di vita quotidiana • vista panoramica del tramonto dalla collina • visita e pranzo al mercato locale (mnada) del bestiame nel vicino villaggio di Kigwe (il venerdì) • Visita al lago di Chimendeli e pranzo al villaggio • una serata danzante e acrobatica, con gruppo dei bambini e ragazzi del centro KISEDET 5 GIORNO 25/10 Sabato Dopo colazione partenza per Iringa. Il viaggio dura circa 5 ore Arrivo a Iringa, in hotel a lasciare i bagagli, e poi giro per il mercato Masai ed il Mercato centrale. Cena con Paolo e Martina di CUAMM Cena e pernottamento a Iringa 6 e 7 GIORNO 26/27 Ottobre Domenica e Lunedì Dopo colazione, visita al centro medico della casa di Paolo poi al sito archeologico di Isimila e trasferimento al Parco Nazionale del Ruaha per un primo contatto con la natura. Pernottamento presso i cottage della Tanapa (Tanzania National Parks). Il parco nazionale del Ruaha, istituito nel 1964, è il primo Parco della Tanzania per estensione, copre una superficie di circa 10.000 km2. Il parco trae il proprio nome dal fiume Great Ruaha, che costituisce il confine orientale del parco, ed è famoso per le sue gole spettacolari. Ospita tutti i rappresentanti della fauna selvaggia africana: elefanti, bufali, zebre, gnu, antilopi, giraffe, facoceri, scimmie e, naturalmente, leoni, leopardi, ghepardi, licaoni e iene. Il parco ospita oltre 370 specie diverse di volatili, alcuni dei quali non sono presenti in altre zone della Tanzania. 8 GIORNO 28/10 Martedì Risveglio all’alba nel Parco, e proseguimento del safari. Trasferimento presso un hotel vicino al Mikumi B/B 9 GIORNO 29/10 Mercoledì Dopo colazione, trasferimento presso il Parco dei Monti Udzungwa con trekking e visita alle cascate e osservazione della biodiversità. Cena e pernottamento presso l’hotel vicino a Mikumi B/B 10 GIORNO 30/10 Giovedì Dopo colazione, Safari al Mikumi National Park, Pernottamento presso l’hotel vicino a Mikumi B/B 11 e 12 GIORNO 31/10- 01/11 Venerdì e Sabato Viaggio Mikumi – Bagamoyo POSTO DI BLOCCO E RIENTRO A MIKUMI Bagamoyo è il capoluogo del distretto omonimo, nella regione di Pwani, si trova nella costa sull'Oceano Indiano, pressapoco di fronte a Zanzibar, 75 km circa a nord di Dar es Salaam. L'area intorno alla città è ricca di siti di interesse storico, risalenti a diverse epoche. Cena e pernottamento in albergo. In questi due giorni ci sarebbe statà la possibilità di gita in barca alla barriera corallina o di visitare il sito archeologico di Kaole. Qui si trovano le rovine di un complesso di edifici che testimoniano la presenza di una comunità shirazi (islamica) sviluppatasi fra il XIII e il XVI secolo. Tra questi edifici c'è quella che si ritiene essere una delle più antiche moschee dell'Africa orientale o anche relax sulla spiaggia. cena e pernottamento a Bagamoyo al Mangrovian hotel B/B NON FATTO 13 GIORNO 02/11 Domenica Mattinata a Bagamoyo e nel pomeriggio trasferimento a Dar es Salaam. Cena e pernottamento presso la guest house dei Padri della Consolata H/B NON FATTO 14 GIORNO 03/11 Lunedì Visita della città: mercato del pesce, mercato dell’ebano, e altri siti di interesse turistico. Cena e pernottamento in un hotel vicino all’aeroporto. NON FATTO 15 GIORNO 04/11 Martedì Saidi verrà a prendervi all’hotel tenendo conto che il volo parte alle 04.15 e vi accompagnerà all’aeroporto per il viaggio di rientro in Italia. FATTO BEN ALTRO MA RIUSCITI IN QUALCHE MODO A RIENTRARE 6
pandathegreat Inviato 18 Novembre Segnala Inviato 18 Novembre 31 minuti fa, alberto tao ha scritto: Ora io ho viaggiato “da solo” con quattro dico quattro donne!!! EROE!!! Per il resto, mamma mia, non ne sapevo nulla!!!
luisa53 Inviato 18 Novembre Segnala Inviato 18 Novembre Ti seguirò senz'altro, fai sempre dei viaggi incredibili.Siamo appena tornati dalla Thailandia, paese che ci ha affascinato, dove abbiamo seguito un itinerario, organizzato da nostro figlio, in buona parte molto simile al tuo e il tuo diario mi è stato di aiuto nella preparazione.P.S. Il tuo testo è venuto scritto due volte.Inviato dal mio SM-A566B utilizzando Tapatalk 1
alberto tao Inviato 18 Novembre Autore Segnala Inviato 18 Novembre 2 ore fa, luisa53 ha scritto: 2 ore fa, luisa53 ha scritto: P.S. Il tuo testo è venuto scritto due volte. grazie 2 ore fa, pandathegreat ha scritto: EROE!!! perchè sono andato via con 4 donne, si
al3cs Inviato 19 Novembre Segnala Inviato 19 Novembre Accidenti che situazione, @alberto tao! Hai fatto bene a sottolineare il silenzio dei media; io cerco di tenermi aggiornata sulle situazioni mondiali, eppure non ne sapevo quasi nulla. Sono lieta che siate riusciti a rientrare e a gestire gli avvenimenti. Seguirò il tuo diario con ancora più interesse del solito! 1
alberto tao Inviato 19 Novembre Autore Segnala Inviato 19 Novembre ed ora la partenza in effetti per i lettori può essere noiosa e di routine in attesa degli eventi, m leggendo tra le righe vi accorgerete con chi ho a che fare E comunque essendo il primo giorno è anche quello del volo, acciuffato E al momento mancano le foto, perchè quelle di gruppo per la privacy preferisco non inserirle per ora 21 ottobre martedì Partenza dall’Italia per Dar es Salaam. Cena e pernottamento Ieri sera è venuto a cena Enrico e ci beviamo due bottiglie di Tebaldo in 3. Sarebbe bene, ma al momento di lasciarci ci rendiamo conto che di nuovo il secchiaio è completamente intasato come 15 giorni fa e l'idraulico ci aveva avvisato che se fosse ricapitato l'unica cosa da fare è quella di spaccare muro e rifare mezza cucina. Questo molto meno bene. Ma ora come ora non possiamo fare proprio nulla se non quella di sperare che si sistemi durante la nostra assenza. Amen. Al ritorno faremo un bel casino, non vedo l'ora, evviva. Andiamo a letto presto presto, alle 21.40 siamo già sotto il piumone. Metto la sveglia alle 5.05 anche se solo io devo realmente alzarmi. Riesco a fare anche un po' di stretching e poi porto le valige in entrata (valigia come bagaglio da stiva, zainetto e borsa telecamera) giù in modo che siano pronte per quando più tardi passerà Vincenzo con il pulmino taxi. Prendo la Mazda. “Cribbio”. Piove. Negli ultimi 10 giorni c'è sempre stato sole. Governo …... Parto e vado a “raccogliere” Anna puntualissima alle 5.55. Chiamo Ferida che stiamo arrivando ed anche lei si trova pronta. Tutto questo perchè con Vincenzo abbiamo ragionato e stabilito che lui facesse due punti di raccolta, sotto casa nostra e poi da Michela , in posizione più consona al tragitto poi verso Venezia. Ed allora io sono passato a prendere le altre due compagne di viaggio , residenti in zone che non avrebbero facilitato il percorso. La pioggia non ci aiuta. Sotto casa le faccio scendere, mentre Cele arriva anche lei. Porto la Mazda in garage e quando torno arriva anche il pulmino, immacolato e puntualissimo al solito. Carichiamo tutto e andiamo a prendere Michela . Tutti allegri, non troppo sonno, io e quattro donne che cominciano già a parlare tra loro. Cominciamo benissimo. Arriviamo a Venezia alle 7.10. Facciamo il check-in alla Turkish per tutto ilo nostro gruppo , veloce e preciso con una ragazza gentilissima. E noi facciamo i soliti gesti scaramantici salutando i bagagli destinati alla stiva. Speriamo di rivederli. Prima del passaggio alla dogana ci svegliamo un po' meglio con caffè e crapfen e brioches. Anna salta. Noi no. Ahhhh! Passiamo il gate e abbiamo posti vicini 19 A B C D E. E continuano a parlare. Decolliamo con 35 minuti di ritardo alle 9.55. Volo abbastanza tranquillo. Lasciamo Padova con 12 gradi ed atterriamo nella capitale tad Istanbul con 19 gradi e sole. Al solito (in pratica negli ultimi anni ho volato con Turkish ed ho fatto sempre scalo qui) tra il momento dell'atterraggio e la fermata definitiva non passano mai e poi mai meno di venti minuti, ma oggi record con 26 minuti. Facciamo a bordo il giro di tutto l'aeroporto gratis , con i vari hangar i passaggi tra le piste, neanche fosse un GP. Istanbul On the Road. Ma dopo la prima volta questo non mi sconvolge più. Il gate della connessione è lontano, ma almeno camminiamo ed anche su e giù per le scale. Non riusciamo ad installare il wifi, se non alla fine, quando non serve, anche se a dire il vero a questo momento del viaggio non sarebbe servito un granchè. Con Anna e Cele andiamo in un banco e chiediamo 3 bottigliette da 33 cl e ci sparano (in piedi) euro 44,50. Anche no, grazie. Era venuto fuori tempo fa che l'aeroporto di Istanbul è il più acro o trai più cari del mondo. Visto la sparata non posso dubitare di tale indagine. Lasciamo con occhi traumatizzati e torniamo da Ferida e Michi, sedute con gli occhi rivolti al gate. Passa il tempo e non c'è mai nessuno in coda o che entra ed una persona alla entrata. Siamo qui da 40 minuti. Ma mancano solo 25minuti all'ora indicata di partenza del volo verso Dar es Salaam. Lascio le “femmine” che fino ad ora non hanno ami smesso di “ciacolare” e chiedo alla assistente Turkish notizie in merito. Mi guarda e strabuzza gli occhi. Il gate è aperto ad tempo e stanno aspettando i ritardatari, cioè noi (mai viaggiare con sole donne mi verrebbe da dire, ma poi sarei subito tacciato di sessismo, però lo penso) per chiudere e partire. Maremma m...... cominciamo bene, chissà come andrà a finire. Via di corsa. Saliamo a bordo ed in effetti l'aereo è già piuttosto pieno, con diversi posti vuoti.. Però dopo di noi salgono anche altre (pochissime) persone. Dopo il decollo chiedo e mi consentono di spostarmi ai sedili vicino alle porte di uscita, bello largo con nessuno vicino e comodissimo (anche un po' lontano dal vociare delicatissimo delle mie quattro). Passano poi per la cena con verdure e salsiccia , insalata greca e yogurt ed un bicchiere di un discreto vino rosso. Il volo passa tranquillo tra qualche pisolino ed il controllo del programma. Arrivo previsto e confermato a Dar per le 22.30. Arriviamo. Con il cambio dell'orario del volo interno, abbiamo deciso e definito il cambio anche dell'hotel.- Prima era il Trinity vicino all'aeroporto, visto che arrivando tardi la sera e dovendo poi ripartire alle 10 per Dodoma era molto comodo. Le valigie arrivano tutte e in temi rapidi, come pure il passaggio alle varie dogane e per il visto (già fatto on-line). Ci accoglie Saidi, mandato da Giovanna (di Kisedet) e saliti sul pulmino ci mettiamo comunque un'ora per raggiungere il Ceza Hostel, passando tra mercatini aperti anche a quest'ora. La scelta del Ceza è stat una idea di Giovanna. Tranquillo, ma dire spartano è un complimento. E' gestito da giovani ragazzi tanzaniani, molto gentili. La camera che Cele ed io è al piano terra è quella che è. Comunque doccia ed a letto. E dormiamo subito e benissimo 1
luisa53 Inviato 20 Novembre Segnala Inviato 20 Novembre Ma come avete fatto a non vedere che stavano imbarcando? Inviato dal mio SM-A566B utilizzando Tapatalk
alberto tao Inviato 20 Novembre Autore Segnala Inviato 20 Novembre 1 ora fa, luisa53 ha scritto: Ma come avete fatto a non vedere che stavano imbarcando? Inviato dal mio SM-A566B utilizzando Tapatalk
alberto tao Inviato 20 Novembre Autore Segnala Inviato 20 Novembre Appunto. Siamo arrivati 1 ora prima del volo L'aereo era occupato per poco più di metà ed evidentemente erano saliti prima. Io ero andato a cercare prima la birra da solo poi con cele ed Anna. Le altre continuavano a chiacchierare. E sono persone che hanno viaggiato e visto più di mezzo mondo......e pensa un po' 🤔
al3cs Inviato 20 Novembre Segnala Inviato 20 Novembre Il 19/11/2025 at 16:51, alberto tao ha scritto: (mai viaggiare con sole donne mi verrebbe da dire, ma poi sarei subito tacciato di sessismo, però lo penso) Fammi capire: ti hanno concesso di andare con loro, chiedendo solo di sdebitarti facendo il minimo che si richieda ad un legittimo servo della gleba, e ti lamenti pure? Celeeeeeeeeeeeee, facciamo due chiacchiere?
alberto tao Inviato 20 Novembre Autore Segnala Inviato 20 Novembre Il problema è che il viaggio lo ho organizzato io ed è stato bellissimo fino al momento incriminato. Ho cercato Kisedet, volevo una esperienza forte che non siamo poi riusciti ad avere almeno rispetto alle aspettative. Poi sono state abbastanza brave..... quando hanno cominciato ad avere.....il mal di gola. Anche i file del film li ho dovuti silenziare perché avevano sempre voci sotto. Almeno davanti ai leoni ed al leopardo si sono ammutolite o quasi 1
al3cs Inviato 20 Novembre Segnala Inviato 20 Novembre Adesso, alberto tao ha scritto: Il problema è che il viaggio lo ho organizzato io E vorrei ben dire! NON ti pagano apposta! Anzi, come diceva mio papà "Hai fatto metà del tuo dovere" ! E poi loro erano distratte perché chiacchieravano, tu che scusa hai per non aver visto il tabellone degli imbarchi? 1
alberto tao Inviato 21 Novembre Autore Segnala Inviato 21 Novembre importante: le foto e saranno tantissime e bellissime cominciano da il prossimo giorno. Ripeto scusate ma non posto per privacy le foto vicine di gruppo Volo Dar es Salaam – Dodoma – Chigongwe e questo era ol programma originario. Invece causa lo spostamento del volo dalla mattina dalle 10.00 alle 18 della sera abbiamo dovuto anticipare la visita a Dar a oggi con poche ore, invece dell'ultimo giorno, quando avremmo avuto l'intera giornata. A Dar in effetti ci sono diverse cose interessanti da vedere, ciascuna non imperdibile, ma comunque da scoprire dalle spiagge di Coco Beach, alle isole splendide di Mbudya e di Bongoyo (entrambe raggiungibili in barca) oppure esplorando alcuni quartieri cittadini con il mercato di Kariakoo, il Mercato dell'Ebano, il Mwenge Craft Market (questo sulla carta sembra davvero interessante). Tanta carne al fuoco, ma!!!!!!!!! C'è sempre un ma quando si viaggia con me. Ma partiamo con calma. Nonostante il posto che non dava molta fiducia, l'hostel si è rivelato modesto, ma discreto, quantomeno per noi due e per la note, passata tranquillamente, anche perchè il sonno era tanto. Chiudiamo le valigie, aperte unicamente per tirar fuori ieri sera il beauty case, il pigiama ed il cambio per oggi. Andiamo fuori e subito entriamo in una stanza attrezzata per la colazione dove ci sono due tavoli. Uno di questi è il nostro apparecchiato abbastanza bene, comunque pulito. La colazione è ovviamente modesta e non ci potevamo aspettare di più. Pane da toast umidino, ma da poter scaldare, marmellata triste, the o latte e una bella tavoletta di margarina (burro non esiste) che provo a spalmare con un po' di riluttanza. Tra pane non ben tostato e sempre umidino e margarina fredda l'accompagnamento non è dei migliori o comunque il risultato lascia a desiderare. Ma quando c'è fame si mangia di tutto o quasi e ieri sera ci siamo limitati alla cena in aereo un bel po' prima di atterrare alle 22.30. Scendono anche le ragazze, che hanno “dormito” in una camera qui sopra e che non sono propriamente entusiaste, ma l'allegria c'è sempre e le battute non mancano. Siamo su di giri e mentre “loro” continuano a parlare come la notte non ci fosse mai stata, io salgo sulla torretta sempre qui sopra. Appena prima di partire, dopo il cambio della location decisa all'ultimo minuto, avevo trovato l'indicazione di poter vedere Dar dall'alto proprio salendo su questa torretta. Qui in alto sono anche attrezzati per fare musica o feste credo, visto il bancone ed i vari tavoli. La vista è a 360°, ma pur essendo abbastanza in centro vedo e filmo più che altro la parte alta dei grattacieli e tanti tetti, nonché la distribuzione degli immobili dell'albergo ed un bel murale. C'è un bel sole e al momento si sta molto bene. Alle 9.20 arriva Saidi e carichiamo tutto sul pulmino. Ieri sera durante il trasporto dall'aeroporto all'hostel ho chiesto di poter passare questa mattina per un ATM e per un negozio di telefonia per poter comprare una scheda locale. A Padova Ferida ed io abbiamo caricato Holafly, ma ieri a Istanbul al momento di collegare tutto lei non ha avuto problemi, io invece non riuscendo a ottenere la comunicazione, ho telefonato subito all'assistenza , visto che avevo pagato oltre 50 euro per i nostri 15 giorni, assistenza che dopo aver valutato possibili problemi, mi ha comunicato che Holafly non è supportato dal mio Samsung A25, vecchio e marso. Però mi rimborsano....e ci mancherebbe altro!!! E' per questo che ora cerchiamo una scheda, sperando vada come al solito, Brasile escluso, dove la Compagnia presa non ha mai funzionato. Dopo un quarto d'ora entriamo in un piccolo Centro Commerciale protetto e dopo aver posteggiato Saidi ci accompagna in un ATM. Come in alcune città del Brasile anche qui gli TM sono ben “custoditi”. Preleviamo scellini tanzaniani, perchè non sempre le carte vengono accettate. Io prelevo con Revolut. Qualsiasi piccolo o grande importo si prelevi con Revolut l'addebito è di 15000 scellini pari a circa 5 euro. Poi andiamo in un negozio Vodafone vicino, ma c'è molta gente e non è cosi' immediato. Passiamo allora in un altro negozio vicino, dove non c'è nessuno e dove sono molto gentili, ma mi fanno capire che se voglio la scheda devo anche comprare un cellulare locale, perchè i nostri telefoni non sono compatibili con la loro scheda. Non so, anche Saidi è titubante ed allora torniamo ad Vodafone. Le ragazze guardano qualche negozio del Centro, ma sono quasi spazientite dal tempo che stiamo perdendo ed hanno tutte le ragioni. Anche se la voglia di shopping rimane. Alla fine compro una scheda per dati e sembra funzionare, anche se sembra tutto legato e non si sa perchè a Whattsapp. Finalmente usciamo e mentre tutti vanno evrso il pulmino e mi sto attardando un attimo per sistemare le varie carte ricevute ecoo che entra una scolaresca di “gnomi” splendidi ed urlanti. Quando mi vedono partono tutti i sorrisi possibili e la voglia di foto. Chiedo il permesso alle insegnanti che non solo acconsentono, ma invitano i bambini a fare ancora più casino. Non attendevo che questo. Stupendo. E poi di corsa salgo a bordo e ci immettiamo nel tremendo traffico di Dar. Già di suo è un casino pazzesco tra strade anche larghe, ma con auto e camion. La città è tappezzata di foto di LEI, Samia Suluhu Hassan https://www.britannica.com/biography/Samia-Suluhu-Hassan ( se volete vederla) già Presidente e praticamente unica candidata delle prossime elezioni che si terranno il 29 ottobre. Quando??? La prossima settimana? Ma non è possibile. Ogni volta che ci spostiamo c'è sempre un qualche cosa di particolare, dalla fine del Ramadam, alla Festa dell'Indipendenza, che, scopriamo ora, per fortuna qui cade il 9 dicembre. Ma il traffico non ci permette di andare verso i mercati ed i quartieri da visitare. Siamo da decine di minuti letteralmente bloccati qui e sulla strada a noi perpendicolare passano camionette della Polizia e mezzi blindati dell'Esercito. Sembra che ci sia un comizio elettorale o cose simili. Non ce ne potrebbe fregare di meno, ma non si va avanti se nona fatica ed è uno stress, sempre con questi manifesti ovunque. Ed è "brutta brutta". Ovviamente non si può fotografare né riprendere, se non si desidera intensamente di visitare le rinomate carceri locali. Ora il sole è più velato, ma non potendo restare in centro, Saidi ci porta verso la costa ed il mare. La bassa marea rende al momento ancora più triste un paesaggio che non ci appare meraviglioso. Passeggiamo anche per muoverci e sono invece molto carini diversi locali, proprio affacciati sul mare, al momento chiusi, ma con cartelli anche di menù che invogliano non poco. Camminiamo una mezzora auspicando di tornare qui l'ultimo giorno, quando ripasseremo per dar e speriamo fin da ora che la situazione per il 3 novembre non sia così caotica come ora. Ma il tempo passa e ci rendiamo conto che 1) il centro non è visitabile 2) il traffico è pazzesco e per raggiungere l'aeroporto ora probabilmente facciamo presto, ma nel pomeriggio quando finiranno le attuali manifestazioni potrebbe divenire peggio anche con blocchi stradali a quanto ci dice anche Saidi. Ed in una situazione simile non ci resta che andare vero l'aeroporto ora, anche se il volo è solo alle18. In qualche modo raggiungiamo l'aeroporto poco dopo le 13. Saidi ci chiede con una bella faccia tosta 30 mila scellini per il pranzo. Saidi ce lo ha imposto Giovanna di Kisedet o comunque lo ha mandato lei ieri sera a prenderci e poi oggi a portarci in giro comunicandoci che il suo costo è a carico nostro per ieri e per oggi. Pagargli il pranzo era prevedibile ma 10 euro ci sembrano tantissimi. Sconcertati Siamo fuori, nel piazzale dove ci sono alcuni locali e bancarelle. Ci diamo appuntamento per le 15.00 per prendere bagagli e per i saluti. Entriamo al Bao Cafè, quello che ci ispira di più e dove c'è soprattutto un tavolo abbastanza grande dove possiamo sederci tutti, praticamente sotto il banco. Siamo ancora di ottimo umore nonostante la delusione della giornata, ammali argomenti sono talmente tanti che non ci si può annoiare. Ed ordiniamo delle alette di pollo e birra. Birra Serengeti o Kilimangiaro? Questo sarà il “dilemma” della scelta della birra anche eni prossimi giorni, con la Kili premium che ha un tantino di più. E le alette non sono certo le Buffalo Wings di Moab., ma si fanno comunque mangiare. Anche se Anna al solito mangia i suoi crackers, che la accompagnano sempre e che ci hanno sfamato in condizioni di emergenza, in quattro spendiamo complessivamente 9 euro. E Saidi con 30 mila scellini che cosa si è spazzolato?? Arrivano le 15 più velocemente di quanto possa sembrare. E Saidi dove è? Ci guardiamo intorno; usciamo e oltre ad usufruire della toilette a turno cerchiamo bene il nostro autista. Il tempo passa e vado allora a cercarlo in giro e salgo le scale dovi ci sono vari ristoranti. Entro e chiedo, ma di lui non c'è traccia. Scendo un po' preoccupato, e ci mettiamo a girare fino a che lo vediamo seduto su un paracarro a prendere il sole o non ho idea che cosa stia facendo. Sorride come un ebete e non ci dà alcuna spiegazione. Per carità abbiamo ancora tutto il tempo che vogliamo, ma un po' di serietà visto che ci ha già spazzolato una bella cifra per il suo pranzo e dobbiamo ancora pagarlo per il resto. Raccogliamo le nostre valigie ed i vari accessori e salutiamo Saidi che ci chiede per ieri ed oggi 150 euro. Richiediamo perchè non abbiamo inteso o capito. Ripete la stessa cifra. Ci guardiamo sconcertati, ma non abbiamo neppure idea di come lui si sia accordato con Kisedet e quali siano le cifre per le ore a disposizione anche se ha fatto autista e mezza guida. Rimango basito come tutti noi e non ho la prontezza di riflessi di telefonare a Giovanna , almeno utilizzando il cell di Ferida con Holafly che le funziona perfettamente. E' vero che sono “solo” 30 euro a testa, ma siamo in Tanzania non a Londra!!! Decidiamo di riparlarne domani a Dodoma con Giovanna. Freddamente ci salutiamo con Saidi, che non consigliamo ad alcuno. Il tempo passa anche dentro l'aeroporto tra check-in e pratiche varie. Il gate apre alle 17 e saliamo a bordo, l'aereo è quasi vuoto, ci sediamo dove vogliamo ed ovviamente le ragazze vicine vicine; il volo che parte puntuale e che atterra a Dodoma con tutti i nostri bagagli alle 18.40. Fulgence (braccio destro di Giovanna) ed un autista ci vengono a prendere e ci portano al Leone Africano. Si tratta della pizzeria che Giovanna e suo marito (ora in Italia) hanno aperto da alcuni anni. Il locale è molto carino, ci fa una bella impressione, con tanto verde tranquillità ed una bella serie di tavoli all'aperto, ma sotto il tetto. E finalmente ci incontriamo ed i sorrisi al momento si sprecano, con battute ovviamente su di me, reo di aver stressato tutti con mail e whattsapp, per capire bene durante le interminabili domande e risposte negli ultimi mesi. Giovanna ribadisce che Kisedet non è è una agenzia come le altre. Conosciamo anche una delle due figlie. Sono entrambe juventine (e non si può andare molto d'accordo) e le notiamo frementi di andare a casa o dove non so a vedere in TV la Juve che sta per giocare in Champion contro il Real Madrid. La pizza è davvero buona con birra a nastro. Accenniamo solo brevemente alla sparata di Saidi. Ci saprà dire domani. Ci lascia avvisandoci che parla ora con il ragazzo che gestisce il locale e che ci chiamerà poi il taxi per portarci all'albergo. E ci diamo appuntamento a domani al Centro Shukurani, la sede di Kisedet qui a Dodoma. Intanto paghiamo noi e paghiamo anche il taxi che ci porta all'Ace Lodge. Per carità i prezzi sono modesti, ma avrebbe almeno potuto offrire la birra, invece quella bevuta da loro la abbiamo pagata noi. Ci sta, ma insomma al suo posto mi sarei comportato diversamente. Arriviamo all'Ace, su una strada che al momento non appare trafficata e sembra tranquillo. Ci danno la camera proprio dietro al reception al piano terra, con la finestra proprio sulla strada. Le ragazze invece occupano camere sul retro. E questo inciderà molto sull'umore di domani. 2
luisa53 Inviato 21 Novembre Segnala Inviato 21 Novembre In effetti 150 euro mi sembrano una cifra esagerata. Inviato dal mio SM-A566B utilizzando Tapatalk 1
al3cs Inviato 21 Novembre Segnala Inviato 21 Novembre Beh, insomma, un inizio non esattamente incoraggiante. 4 ore fa, alberto tao ha scritto: Le ragazze invece occupano camere sul retro. E questo inciderà molto sull'umore di domani. Spero sia stato in positivo, almeno. 1
alberto tao Inviato Sabato alle 16:49 Autore Segnala Inviato Sabato alle 16:49 3 GIORNO 23/10 Giovedì Programma Dodoma - Chigongwe In mattinata visita alla sede di KISEDET, dove l'associazione, gestisce una casa d'accoglienza per bambini e bambine e un drop in center per i bambini e ragazzi di strada. Conoscenza dello staff. Visita alla città, al mercato ortofrutticolo e alla città. Poi trasferimento a Chigongwe con l’auto dell’ONG. Il viaggio dura circa 40 minuti. In questi giorni pernottiamo presso la foresteria "Elena Fontana", situata all'interno della casa accoglienza a lungo termine gestita da kisedet. E cominciamo: se qualcuno mai si sognasse di dormire all'Ace Lodge NON prenda mai la camera 304. VIETATO!!!! Siamo entrati in camera ieri sera. Camera tutto sommato accettabile e pulita. Qualche zanzara si presenta appena decediamo di chiudere la luce. Prima, quasi sapessero che era entrato in camera un famoso killer, erano rimaste nascoste. Poi si sono materializzate. Riacceso al luce nonostante le semiproteste di Cele e una me la trovo proprio davanti e per lei è subentrata una morte improvvisa. Per l'altra o le altre non so, perchè forse intimorite hanno poi fatto al buio qualche limitato volo di perlustrazione e poi il mio russare le ha evidentemente disincentivate. Ma il sonno dura poco o meglio (peggio) la facciata dell'albergo che da sulla strada si espone anche alla presenza, non notata prima, sia di una moschea piuttosto lontana, sia di una chiesa evengelica proprio davanti. Ore 5 il muezzin parte con la sua litania, ci sveglia, ma poi un po' con i tappi, un po' perchè ci si è abituati negli anni, un po' perchè è non proprio sotto le orecchie, insomma incide solo in parte sul nostro sonno. E poi smette. Ma alle 5.30 comincia l'incubo che ci perseguita fino alle 6.40 e quindi ci massacra gli zebedei tendoci svegli con gli occhi sbarrati e con le orecchie che, nonostante i tappi, soffrono e la testa scoppia. Non so il motivo, non so il perchè, non so se lo fanno tutti i giorni o se il giovedì è il giorno preferito, non so nulla. L'unica cosa che so è che alle 5.30 dalla Chiesa Evangelica si è levato un coro preparato, a volume 1 miliardo di decibel, che prima ci ha fatto saltare dal letto nonostante stessimo in dormiveglia grazie alla precedente litania mussulmana, poi ci ha costretti ad alzarci per andare a vedere. Le finestre sono chiuse, da dove arriva questo casino. No, non sapevamo ancora della presenza della chiesa. Sono cattolico credente, e quindi lo scisma lo sto apprezzando molto in questo momento. Pazzesco e non smette mai. Esco e vado alla reception che dista 1 metro scarso dalla porta della nostra camera anche se di angolo. La persona assonnata seduta sui gradini a “far la guardia” mi guarda di sghimbescio e mi risponde con un gesto della serie: che vuoi che faccia? Torno a letto, ma non riusciamo non solo a non prendere più sonno, ma nemmeno a riposare, perchè i nervi aumentano con il passare dei minuti. Alle 7 dopo oltre 1 ora finalmente smette e credo sia stato un disco, anche se non escludo possa essere stato il coro o i fedeli della zona riuniti per cantare e fare le prove per la prossima cerimonia. Potrebbe essere questa ipotesi, perchè poi nei prossimi giorni vedremo diversi gruppi suonare e cantare a squarciagola e appunto con la musica a volumi assurdi sia all'interno di alcune sale, sia in cortili. Si radunano, si sistemano nelle posizioni concordate e poi via con balli e canti. Belli e suggestivi se li guardi in orario pomeridiano avanzato ed a venti metri di distanza almeno. Andiamo a colazione come zombie ed incontriamo Anna, Ferida e Michela belle tranquille e riposate. Dalla loro camera hanno appena appena sentito il muezzin e nulla di altro. E noi??? mica ce lo siamo sognato??? Anche oggi margarina da spalmare , anche se la consistenza permette solo di tagliare eventuali fettine, marmellata sullo stile di quella di ieri, pan, the ed una omelette (della serie gran lusso). Triste . L'appuntamento è per le 9 e puntuali usciamo slla strada. I bagagli rimangono in entrata e fuori c'è il sole. Arriva una jeep di Kisedet, ma ne dobbiamo aspettare anche un'altra perchè non ci stiamo tutti. E mentre aspettiamo vado a controllare la causa della nostra sveglia. Cammino davanti all'entrata e di lato per capire non so neppure io che cosa. Ma sono talmente in....quieto che cerco una scusa o non so. Ora è tutto tranquillo, anzi non c'è anima viva. Beh arriva anche la seconda auto con a bordo Fulgence e ci dirigiamo verso la sede Kisedet qui a Dodoma. Shukurani è la casa di accoglienza a breve termine a Dodoma. La casa di accoglienza Shukurani accoglie bambini e adolescenti che provengono dalla strada e che verranno ricongiunti con le loro famiglie, o coloro che purtroppo sono stati vittime di vari tipi di abusi e hanno bisogno di un luogo sicuro dove stare. Possono rimanere in questa casa accoglienza per un massimo di tre mesi, ma se il lavoro di ricongiungimento familiare richiederà molto tempo, o se in quel momento non ci sono i requisiti necessari affinche’ questo avvenga, allora verranno trasferiti a Chigonwe presso la casa accoglienza a lungo termine, dove potranno rimanere per un periodo più lungo. Durante la loro permanenza ricevono istruzione, cure mediche, tre pasti al giorno e soprattutto affetto. Gli assistenti sociali di KISEDET svolgono con i bambini e ragazzi diverse attività per la loro crescita psicofisica e per garantire che possano tornare alle loro famiglie e alla società. Alcune delle attività sono yoga e meditazione, terapia del disegno, sessioni di psicologia singole o di gruppo, educazione sessuale, acrobazie, musica tradizionale, ecc… KISEDET collabora sempre con il Governo per seguire le linee guida della Tanzania e per ottenere tutti i permessi per ospitare minori e per lavorare con loro. E’ il Governo stesso, che spesso chiede a KISEDET di ospitare minori in difficolta’. Reincontriamo Giovanna con la quale facciamo una lunga chiacchierata di gruppo. Le idee non sono sempre concilianti. E' qui da quando aveva 24 anni ed ha fatto tanto, indubbiamente, ma non riusciamo a cerare un rapporto empatico. Conosciamo il direttore (una persona molto valida, purtroppo soggetta ad un handicap fisico importante) e poi alcuni componenti dello staff, tra cui appunto Fulgence, poi Peter, un ragazzo di strada recuperato da tempo, integrato nello staff e bravissimo. Sarà lui che più tardi ci accompagnerà a Cigongwe. Qui, e ce lo ricorda di continuo, non è possibile fotografare e se si fotografano i bambini e poi li si posta sui social ci sono sanzioni pesantissime. Mentre siamo con Giovanna arriva anche un vecchio che ci propone vecchi oggetti della cultura tanzaniana. Mi innamoro di una vecchia maschera e di uno mbira, uno strumento in legno con le linguette in acciaio. E' piuttosto piccolo ed è splendido. Piace molto anche a Cele e lo compriamo insieme con la maschera per rimpolpare una collezione etnica che non so più oramai dove mettere. Ci vengono mostrati prodotti realizzati da sarte della zona ed altri articoli suggestivi. Io ho poi rotto una tracolla dello zaino. Incontriamo poi i ragazzi studenti europei che qui fanno 10 mesi di assistenza, non proprio volontariato, visto che vengono pagati bene, ma non dal centro, ma dal Servizio Civile Universale. Conosciamo anche Alice, l'altra figlia di Giovanna e con Alice in auto andiamo prima da una sarta per sistemare lo zaino e per vedere alcuni suoi lavori, poi in centro a Dodoma per camminare tra negozi e mercatini. Cele compra alcune stoffe ed un bellissimo presepe in legno, che regaleremo a mia sorella Cristina, che ne fa appunto collezione da tutto ilo mondo. Compriamo anche frutta ed al ritorno a Shukurani mangiamo banane, mango e avocado. Super. Poi con Peter in due auto ci trasferiamo a Cigongwe, alla foresteria. Bellissima in una posizione fantastica, tra baobab e natura ed è qui, o almeno qui vicino, non certo nella foresteria che vengono accolti e guidati bambini/e e ragazzi/e. Fiori, piante, profumi, terra rossa, rocce tonde e colorate. In una posizione impagabile. A abbiamo 3 camere che dividiamo io con Cele, Ferida con Michela ed una per Anna. Le camere sono grandi e fresche, ben attrezzate con un bel bagno. Nulla di lussuoso, ma rustico e perfetto. Qui c'è un'aria fresca che poi cresce nel pomeriggio e verso sera rendendo l'ambiente perfetto. E qui siamo solo noi. Non ci sono altri ospiti e d'altra parte ci sono mi sembra solo altre 2/3 camere oltre a quelle occupate da noi ed una occupata da Peter. Ci mettiamo a guardare tutto dalla terrazza dove le chiacchiere riprendono, ma ora con un tono diverso. Peter ci racconta un po' la sua vita e le sue non facili esperienze. Visto che la gola si fa secca mi faccio accompagnare da lui gù al villaggio. Compro 30 birre per 60mila scellini (20 euro), perchè stiamo 2 giorni e siamo in 6. L'alcool come mi è già capitato, lo vendono solo alcuni, con tanto di griglia metallica a protezione. Le birre sono buonissime e quando le riporto su alla foresteria, le ragazze non si scompongono certo per il numero e , anzi, visto che sono abbastanza fresche, ci facciamo già un giro e brindisi per inaugurare il posto. Le altre le mettiamo religiosamente in frigo. E ora partiamo a piedi, con Peter che ci guida per conoscere il territorio, le attività, gli spazi che in questo posto non sono così scontati. E poi risaliamo la collina, dove c'è anche la casa di Giovanna quando viene qui e ci sediamo davanti “al mondo” con tutta la originaria caldera davanti, con al cornice dunque di montagne, peccato che ci siano diverse nuvole e d un po' di foschia. Le ragazze giuro non smettono mai di parlare e trovando con Peter la conversazione particolarmente interessante, lo riempiono di domande. Me ne rendo conto, perchè sono disteso su una roccia davanti a questo paradiso, mi piacerebbe tanto godere dell'infinito silenzio (potenziale) ed invece o giustamente sono sommerso dalle parole ma anche dalle risa di tutti. Torniamo in camera perchè il tramonto si esaurisce, mentre sale il vento e qui fa buio presto. La cena è alle 19.30. La cuoca è Lea, dolcissima signora che cucina solo per noi e che si porta la birra alla fine a casa sua per bersela come viatico per la nanna. Ceniamo all'interno, non tanto per il buio, quanto per il vento. Riso, uova, pollo e tante verdure e tante birre. E dopo cena proviamo anche un burraco in terrazza, spiegandolo ad Anna e Peter che non lo conoscono. Più che giocare è il modo giusto per finire allegri una giornata che ci ha portato a conoscere un mondo diverso, ancora da scoprire. Riusciremo però a scoprirlo davvero? approfondimento per chi vuole conoscere ONG Kisedet - Chigongwe foresteria "Elena Fontana", situata all'interno della casa 2 - 3 – 4 NOTTE accoglienza a lungo termine gestita da kisedet. KISEDET nel villaggio di Chigongwe ha costruito un centro di accoglienza per bambini e ragazzi vittime di violenza. Si dormirà presso questo centro, dove c’è una foresteria che accoglie turisti, servizi civili universali e ospiti locali. La casa è dotata di elettricità e acqua corrente e tutte le camere sono provviste di bagno. Articolo del 2020 A Chigongwe (era un villaggio, ma ora è un centro periferico a 25 km a ovest di Dodoma), c’è la sede della casa accoglienza a lungo termine, che ha lo scopo di accogliere bambini o adolescenti per un tempo più lungo prima di ricongiungerli alle loro famiglie, dove possibile. I bambini e gli adolescenti che provengono dalla strada o che subiscono violenze in famiglia, dopo aver fatto tappa al Drop-In Center e allo Shukurani (la casa di accoglienza a breve termine a Dodoma), dopo che è stato appurato che in quel momento la possibilità di un reinserimento immediato con la famiglia non esiste, vivranno per un po’ in questa casa accoglienza. Una volta inseriti nel centro, inizieranno le scuole governative primarie o secondarie della zona. Negli ultimi anni è diventata sempre più urgente la necessità di ospitare i bambini in una struttura fuori dalla città con spazi sufficienti per svolgere tutta una serie di attività ricreative, educative, ecc. Un altro motivo che ha spinto KISEDET a ricercare una nuova struttura di accoglienza è la necessità di rispondere al crescente fenomeno dei bambini di strada nella città di Dodoma, che fanno uso di droghe (colle, benzina, marijuana, ecc.). Da qui la decisione e la necessità di aprire una nuova casa accoglienza a Chigongwe, alla periferia della città dove l’amministrazione del villaggio ha donato a KISEDET un’area di circa 25 ettari. In cambio KISEDET ha acquistato 140 lamiere per la copertura del tetto di un’aula di una scuola secondaria ), per un valore di 1.200,00 euro. Ci sono due piccole case che possono ospitare 24 bambini, docce e bagni, e le stanze con doccia bagno e ripostiglio, dove dormono gli assistenti sociali di turno, che sono Shangazi Leah (zia), Teacher Calvin e Teacher Deo. Inoltre nel compound ci sono: una casetta adibita ad ufficio, la nuova foresteria ‘Elena Fontana, e una piccola falegnameria/officina. Sono presenti anche due vasche per l’allevamento di pesci e un nuovo grande pollaio. per la location consiglio di guardare you tube Regolamento Elena Fontana rest house: questa foresteria è nuova; tieni pulita la tua camera da letto e mantieni pulito l'ambiente. • La colazione viene servita dalle 7 alle 10. Il pranzo e la cena invece, a seconda del programma giornaliero. Non portare cibo in camera per evitare di attirare gli insetti. • La vita in comune può generare incomprensioni, è bene adottare un atteggiamento maturo, di trasparenza e apertura, evitando pettegolezzi, polemiche fine a se stessi. • Trattandosi di una foresteria, potresti non essere l’unico ospite, ma potrebbero esserci altre persone, locali o stranieri, quindi dovrai essere pront* a condividere qualche stanza con loro (sala da pranzo, soggiorno, hall, ecc...). • La cucina SCU (servizi civili universali), le camere da letto SCU, la camera da letto in cui alloggia la nostra collaboratrice domestica, sono privati; è richiesto quindi il massimo rispetto evitando intrusioni e/o atteggiamenti invadenti. • La foresteria “Elena Fontana”, è dotata di energia elettrica tramite l'allaccio alla rete pubblica, ma non sono rari i blackout. Durante i blackout, potrebbe anche venire a mancare l’acqua corrente, che verrà però assicurata in bidoni di plastica. Saranno fornite torce ad energia solare. • L'approvvigionamento di acqua potabile avviene tramite l'utilizzo di un pozzo verificato a duecento metri di profondità con filtri installati nei tank. Puoi bere tranquillamente l’acqua direttamente dal rubinetto. • La foresteria “Elena Fontana” e’ sprovvista di connessione WI-FI. • Lo smaltimento dei rifiuti rimane un grosso problema per la Tanzania. Come in Italia, ti chiediamo di separare i rifuti negli oppositi contenitori. • Non essendoci la lavatrice, dovrai lavare i tuoi vestiti a mano, ma se vuoi contribuire a migliorare la vita di una o più donne del villaggio, saremo felici di metterti in contatto con una di loro. Il pagamento di questo servizio, sarà a tuo carico. Naturalmente, biancheria intima e assorbenti lavabili verranno lavati da te e non dalla signora che laverà gli altri indumenti. KISEDET KIGWE SOCIAL ECONOMIC DEVELOPMENT & TRAINING REGISTRATION NO: 1802 NDUKA STREET P.O. BOX 379, Tel: 0738 143 273 DODOMA TANZANIA (EA) Email: [email protected] Website: www.kisedet.org Il 2025 ha rappresentato un anno importante in cui sono state svolte molte attività e molti progetti ed anche un miglioramento delle infrastrutture delle case d’accoglienza. A Chigongwe sono iniziati i lavori di ristrutturazione degli uffici: verrà rinnovata la prima casetta, che fu costruita grazie ad una donazione dell’associazione Maria Centro Donna di Gorgonzola, che fungeva da dormitorio per le bambine, e che in seguito, è stata adibita ad uffici di KISEDET e per gli SCU (servizi civili universali). Una grande novità, è che una stanza verrà adibita a piccola biblioteca per gli ospiti della casa accoglienza, ma non solo: la biblioteca sarà anche aperta agli studenti delle scuole primarie e secondarie del villaggio. A breve, inizieremo la ristrutturazione di altri edifici nella casa d’accoglienza a breve termine “Shukurani”, dove saranno ristrutturati il dormitorio dei ragazzi, il drop-in centre e gli uffici per fornire allo staff e ai piccoli ospiti, spazi sempre ottimali, che possano ispirare lavoro positivo e riposo adeguato, fondamentali costanti che KISEDET si impegna di continuare a provvedere. Queste opere di ristrutturazione sono rese possibile grazie ad una donazione in memoria di Donato. Donato e la moglie Sabrina vennero in Tanzania nel 2023 attraverso il progetto di turismo responsabile e che, una volta rientrati in Italia, diventarono soci di Gruppo Tanzania. Donato vivrà sempre con noi a Chigongwe e a Dodoma grazie alla generosità di Sabrina. Per saperne di più sulle donazioni in memoria puoi contattarci in privato. È stata anche terminata la costruzione di un forno a legna nella Foresteria “Elena Fontana”. Grazie a questa novità saremo in grado di preparare pane e molto altro per la comunità intera e potrà essere un’ottima risorsa anche per gli ospiti della nostra foresteria, che rimane sempre un fantastico luogo di relax aperto a turisti internazionali e non. La Foresteria offre una fantastica fuga dal caos della capitale per ricaricare le batterie e affrontare la nuova settimana lavorativa in maniera rilassata Dall’inizio dell’anno sono stati trasferiti presso la Chigongwe Family, la casa d’accoglienza a lungo termine, 5 bambini che prima risiedevano presso la nostra sede “Shukurani”,a Dodoma; questi trasferimenti avvengono quando il ricongiungimento familiare, per diversi motivi, non è concretizzabile. Il centro di Chigongwe, a differenza di quello in città, è molto grande e ciò permette ai bambini di vivere a stretto contatto con la natura e di usufruire di uno spazio con molte attività da svolgere. La casa d’accoglienza a breve termine a Dodoma, inoltre, è pensata per accogliere bambini e ragazzi che provengono dalla strada o che hanno subito violenze di vario tipo. Qui i bambin* e ragazz* variano di numero e presenza, a seconda delle necessità. Questo centro è un punto di riferimento per gli assistenti sociali governativi, che trovano sempre la porta aperta, quando hanno bisogno di un rifugio sicuro per un minore, anche solo per una notte. Siamo riconoscenti, agli abitanti di Dodoma, che continuano a sostenerci con cibo, materiale didattico, e altri beni di cui necessitiamo quotidianamente. A Chigongwe e a Dodoma continuano le attività strutturate anche dagli SCU, sempre supervisionati dallo staff locale. Queste attività prevedono momenti che vanno dalla terapia del disegno, allo sport, alle lezioni di lingua inglese e allo yoga. I momenti di scambio tra membri dello staff, bambin* e ragazz*, civilisti italiani, sono molti e continuano ad arricchire di positiva varietà la Chigongwe Family. Oltre a questo, gli SCU svolgono anche lavori nei campi, nel vivaio, sono attivi nella ricerca bandi e nei vari aggiornamenti sui social networks e sui siti web. Svolgono ciò stando sempre attenti a rispettare la cultura del posto e a non sostituirsi ai vari membri dello staff di KISEDET, lavorando a loro fianco in uno scambio di esperienze reciproche. Il progetto di Servizio Civile Universale continua e gli SCU attuali sono sempre più immersi nelle varie attività. Ogni anno, infatti, KISEDET, ospita dei giovani italiani che vengono in Tanzania per un periodo di scambio di circa 11 mesi. I posti disponibili per il nuovo progetto sono 5, e a KISEDET siamo entusiasti di accogliere giovani volenterosi di fare un’esperienza di scambio con umiltà, soprattutto senza la pretesa di pensare che la propria cultura sia quella “giusta e insindacabile.” Con l’inizio del 2025 si è concluso “WISE”, progetto finanziato dall8x1000 della Chiesa Valdese, con l’obiettivo di supportare i minori in strada o vittime di sfruttamento tramite supporto psicologico. Tramite questo progetto abbiamo anche avuto modo di sensibilizzare e assistere le famiglie per prevenire l’allontanamento dei bambin* e favorire il reinserimento familiare tramite aiuti economici, materiale scolastico e copertura sanitaria. Rimangono attivi invece i progetti: “EDEN- education and engagement” (EDEN- istruzione e impegno), grazie al sostegno economico di Ipsos; “Mchezo Oyee- Viva lo sport”, realizzato grazie ai fondi dell’8×1000 della Chiesa Valdese, che vede la costruzione in corso di un campo da calcio di cui usufruiranno i ragazz* e bambin* di KISEDET, oltre a squadre di calcio locali; “CAPABLE” sulla protezione dell’infanzia a Dodoma, sempre realizzato grazie al sostegno dell’8×1000 della Chiesa Valdese; e “CWD” (Children with disabilities- bambin* con disabilità) che continua ormai dal 2021 grazie alla collaborazione con Agata Smeralda, per ridurre ed eliminare lo stigma che ancora purtroppo esiste riguardo alle disabilità. Il progetto della bottega solidale Afric’AMA Collection continua a gonfie vele e i prodotti sono sempre realizzati con i migliori tessuti tanzaniani come kitenge wax, khanga e stoffe maasai. Tutto il ricavato ottenuto dalle donazioni per i prodotti della Bottega Solidale serve a finanziare il progetto di recupero dei bambini e ragazzi di strada. Bena, Shammy e Mama Asha, le nostre sarte di fiducia, continuano a lavorare e come sempre i loro artefatti sono sempre apprezzati da tutti i nostri clienti, che oltre a fare un’ottima scelta di stile, continuano a sostenere le cause di Kisedet. Dall’ inizio del 2025 fino ad ora abbiamo effettuato due ricongiungimenti familiari, e nel mese di marzo ne avverrà un terzo. Vogliamo condividere con voi il ricongiungimento di M., una ragazza di 18 anni proveniente da Chato, un’area molto ricca di miniere sul Lago Vittoria, che, come spesso accade, era stata allontanata dalla famiglia in maniera ingannevole, promettendole un lavoro ben retribuito. La realtà, purtroppo, era ben diversa: era stata mandata a fare la sguattera in una famiglia che alla fine nemmeno la pagava. Dopo un primo periodo, M. venne cacciata nel cuore della notte dalla famiglia dove lavorava e finì per trascorrere la notte per le strade di una grossa città a lei sconosciuta. Fortunatamente una brava persona, che aveva notato la giovane ragazza per strada, l’accompagnò dai servizi sociali governativi che l’hanno portata a KISEDET. È stata presso KISEDET per un paio di mesi durante i quali abbiamo lavorato sul “family tracing” – il rintracciamento della famiglia d’origine. La famiglia di M. si è mostrata molto riconoscente verso KISEDET, che ha anche trovato un sarto disposto a darle lezioni di sartoria e che coprirà i costi per la sua formazione, rendendole possibile apprendere un mestiere. Il lavoro di KISEDET è anche quello di continuare ad assicurarsi che i bambin* e ragazz* che hanno a che fare con l’organizzazione, abbiano un prospetto di un futuro fatto di stabilità, questo tramite l’educazione e l’apprendimento di mestieri che possano nel tempo mantenerli e renderli indipendenti. Continuiamo, tramite le nostre pagine social, a condividere storie che KISEDET ha plasmato con successo. Di recente abbiamo condiviso quella di Issa, ex ragazzo di strada che aveva il sogno di diventare agricoltore specializzato e di occuparsi di un pezzo di terra dove far crescere prodotti vegetali ed allevare animali. Ora è impiegato presso KISEDET e mette a frutto gli insegnamenti che ha ricevuto nel corso degli anni grazie alla sua dedizione ed impegno e grazie alle opportunità che l’intero staff di KISEDET si è sempre impegnato ad offrirgli. Come Issa, molti altri ragazzi e bambini hanno avuto opportunità che hanno contribuito a cambiare il corso della loro vita, e noi siamo entusiasti di assistere alla crescita personale e professionale di questi giovani. 2
al3cs Inviato Domenica alle 08:59 Segnala Inviato Domenica alle 08:59 16 ore fa, alberto tao ha scritto: Sono cattolico credente, e quindi lo scisma lo sto apprezzando molto in questo momento. I progetti di Kisedet hanno tutto il mio rispetto e la mia ammirazione: servono dedizione e coraggio per condividere una vita di ultimi tra gli ultimi ❤️
pandathegreat Inviato Lunedì alle 08:13 Segnala Inviato Lunedì alle 08:13 Il 22/11/2025 at 17:49, alberto tao ha scritto: L'unica cosa che so è che alle 5.30 dalla Chiesa Evangelica si è levato un coro preparato, a volume 1 miliardo di decibel Per gli evangelici, cantare è pregare 2 volte, siete stati anche fortunati, in Uganda sono andati avanti tutta la notte!
alberto tao Inviato Lunedì alle 08:26 Autore Segnala Inviato Lunedì alle 08:26 (modificato) 3 ore fa, pandathegreat ha scritto: Per gli evangelici, cantare è pregare 2 volte, siete stati anche fortunati, in Uganda sono andati avanti tutta la notte! allora posso dire che c........ WOW. Però inUganda i cori li ho sentiti in particolare al Lago Bunionji o come si scrive, ma quelli erano lontani, sul fiume e non ni piena notte Comunque la prossima volta ti telefono e te li faccio ascoltare in diretta così mi dici quali sono meglio Modificato Lunedì alle 11:28 da alberto tao 1
pandathegreat Inviato Lunedì alle 08:30 Segnala Inviato Lunedì alle 08:30 3 minuti fa, alberto tao ha scritto: così mi dici quali sono meglio La cosa migliore è pregare in silenzio, anche i muezzin all'alba sono una jattura!
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