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[IN CORSO] Sudafrica 2019 - Tra il cielo e la savana


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GG12 - 29/08 Franschhoek - Hermanus

 

Il programma di oggi subirà molte modifiche nel corso della giornata stessa. Inizialmente avremmo dovuto partire presto da Franschhoek per arrivare alle 10.30 a Hermanus in quanto alle 11.00 partiva il nostro tour in barca per avvistare le balene. Purtroppo già ieri avevamo ricevuto notizia della riprogrammazione alle 14 causa brutto tempo :Sad:.

 

Decidiamo quindi di partire con più calma arrivando così ad Hermanus per ora di pranzo. Ovviamente lungo la strada approfittiamo di ogni punto panoramico per fare foto all’oceano.

 

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Ci mettiamo un bel 15 minuti a capire come entrare nel nostro hotel il The Whale Coast Hotel dove le stanze sono dei veri e propri appartamenti posti sopra un centro commerciale!!! (ho più o meno esaudito il mio sogno di dormire una notte in un centro commerciale :inlove2::Yahooo:).

 

Trovato l’ingresso e, soprattutto, trovata la reception ci destreggiamo nel labirintico hotel / centro commerciale per raggiungere il nostro appartamento che è davvero bellissimo.

Visto che la fame si fa sentire lasciamo subito il nostro alloggio e ci dirigiamo a piedi verso il centro di Hermanus.

 

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Il tempo non è dei migliori il sole va e viene e fa freschino cerchiamo quindi un ristorantino al chiuso il “Cocos Island Grill” e ci sediamo per pranzare. Tra piatti di pesce e di carne stiamo allegramente mangiando quando una nuova

 

e-mail, proveniente dalla compagnia dei tour delle balene, ci informa che causa previsioni meteorologiche il nostro tour e tutti quelli della giornata sono stati cancellati :shock: e il prossimo libero disponibile è il 3 settembre, peccato che noi, per quella data, saremo già a Milano! :mad::censored:

 

Siamo davvero tristi / arrabbiati di non poter fare questa esperienza però non perdiamo le speranze e decidiamo di tornare in hotel per chiedere alla reception se possono inserirci in qualche tour di domani.

 

Il ragazzo molto gentile ci dice che verificherà e che qualcosa, almeno sul presto, dovrebbe partire.

 

Nel frattempo torniamo un attimo in camera per recuperare zaini e macchine fotografiche in quanto nel pomeriggio vogliamo andare a vedere la Walker Bay Nature Reserve: una spiaggia bianca di circa 14 km posta all’interno di una riserva naturale.

 

Mentre stiamo per uscire Luca trova sul cellulare una chiamata persa da parte di un numero sudafricano, sperando che ci siano novità riguardo al nostro tour, proviamo a richiamare e in effetti, salvo imprevisti, domani, alle 7 del mattino, dovrebbe partire l’ultimo giro prima della chiusura per maltempo, ovviamente accettiamo subito e ringraziamo sperando di non doverli più sentire :grin:

 

Uscendo, quindi, ringraziamo e avvisiamo a reception che siamo riusciti a sistemare le cose e non abbiamo più bisogno di un'altra prenotazione.

 

Saliti in macchina, tutti molto più felici, raggiungiamo Walker Bay Nature Reserve. E nel frattempo per strada scattiamo altre foto al paesaggio che ci troviamo di fronte.

 

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L’ingresso non è molto chiaro ma grazie a maps individuiamo un bar “Grotto beach” da cui sembra sia possibile accedere alla spiaggia e infatti così è. Chiaramente siamo non fuori stagione, di più quindi il baretto è chiuso e non c’è in giro nessuno a parte noi quattro. Il tempo sembra graziarci, riusciremo a percorrere quasi tutta la spiaggia giocando con la sabbia e facendo i cretini tra di noi.

 

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Dopo qualche ora ritorniamo in hotel e approfittiamo del supermercato letteralmente “sotto casa” per fare qualche rifornimento di acqua e viveri per i prossimi giorni.

 

Dopo esserci docciati e imbacuccati per bene, stasera fa davvero un gran freddo, torniamo in centro; vorremmo mangiare al “Fishermans Cottage” che ci ha suggerito Matteo (il nostro amico che abita in Sudafrica) in quanto cucina dell’ottimo pesce fresco.

 

Arriviamo all’ingresso e ci dicono che purtroppo hanno più posto :WallBash:. Gio però non si arrende, tira fuori la sua miglior faccia convincitene e gli racconta che siamo italiani, che è la nostra ultima sera ad Hermanus e non possiamo andare via senza aver assaggiato il suo pesce; il proprietario intenerito ci fa accomodare provvisoriamente ai tavoli vicini al bancone ma dopo le ordinazioni un tavolo si libera e ci fa sedere vicino al camino! :headb:

 

Il pesce è davvero molto buono a detta degli altri (io non mangio pesce e prendo della carne).

 

Finito di cenare facciamo una passeggiata sul lungomare o meglio lungo-oceano (ci siamo solo noi) e torniamo in hotel per la classica partita a carte.

 

Dopo qualche manche ci salutiamo per andare a dormire; domani mattina la sveglia sarà alle 6! Forse riusciamo per davvero a vedere le balene!!! :fonzie:

 

 

Continua... 

 

SPESE DEL GIORNO:

  • benzina 669 Rand
  • pranzo "Cocos Island Grill4 persone 900 Rand
  • spesa 141,98 Rand
  • cena “Fishermans Cottage” 4 persone 1060 Rand
  • hotel "The Whale Coast Hotel" 1 notti (4 persone) 130 Euro 
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GG13 - 30/08 Hermanus – Capo Agulhas

 

Alzarsi al suono della sveglia è difficilissimo ma in qualche modo ci trasciniamo fuori dal letto e ci prepariamo; decidiamo di non fare colazione (che si rivelerà una delle migliori scelte di sempre) per poi farla quando torneremo in hotel, visto che è compresa nel prezzo della camera.

 

Belli coperti con giubbotti e cappelli di lana partiamo alla volta del porto di Hermanus dove arriviamo in pochi minuti di macchina.

 

Nonostante il buio pesto individuiamo facilmente la sede della compagnia che ci porterà alla scoperta delle balene e, visto il freddo, entriamo subito all’interno; facciamo il check in e ci sediamo in una sorta di sala riunioni dove faremo un piccolo briefing prima della partenza.

 

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Alle 06.30 precise la nostra guida inizia con una piccola lezione sulle balene e prosegue con qualche regola comportamentale da tenere a bordo.

 

Finito il briefing recuperiamo un sacchetto contenete una bibita e delle patatine e ci dirigiamo verso la barca.

 

Dal molo il cielo ci regala una bellissima e rossissima alba e rimaniamo tutti ammaliati:inlove2:.

 

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Una volta seduti e spiegate nuovamente le regole in caso di problemi in mare, partiamo alla scoperta dell’oceano atlantico e dei suoi abitanti.

 

Sin da subito capiamo che sarà un viaggio molto ballerino, le onde sono belle alte e la barca ondeggia parecchio. Inizialmente sono così gasata all’idea di vedere le balene che non noto nemmeno che le prime persone iniziano a stare male ahhhhh!!!

 

Per fortuna non ho molto tempo per pensare alla signora incinta di fronte a noi che sta v…..o l’anima :mrgreen: perché il nostro capitano ci annuncia che c’è una balena in lontananza e che se vogliamo possiamo salire sul ponte che si trova sopra alle nostre teste per vederla!!!!:Yahooo:

 

Simo e Gio dicono che staranno giù perché Simo inizia a non sentirsi molto bene, io e Luca saliamo ma la barca si muove davvero tantissimo, non faccio in tempo a sporgermi dalla balconata, che sento che sto per non stare bene. Luca nota la mia faccia sbiancata e, non so bene come, in un batter d’occhio torniamo ai nostri posti dive io ovviamente infilo la testa nel sacchetto :mrgreen::Sorry!:  mentre ordino a Luca di non badare a me ma di scattare foto :lolroll:

 

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Diciamo che non sono uscite le migliori foto del mondo :oops:

 

Dopo qualche minuto ripartiamo e con l’aria in faccia (finalmente hanno aperto la copertura di plastica che inizialmente era chiusa) inizio a riprendermi e a godermi lo spettacolo delle balene che ci nuotano vicino :inlove2:.

 

Illusa di essermi ripresa e di stare benissimo, quando il capitano ci indica altre due balene vicinissime, mi alzo di botto armata di reflex per andarle a fotografare ma, appena concentro lo sguardo nel mirino, incurante del monito “don’t take photo” proveniente dal marinaio che mi aveva passato il sacchetto poco prima, sto ancora male :ahi: quindi lancio nuovamente la reflex a Luca. Niente le balene non è destino che vengano fotografate da me!

 

Nel frattempo la signora incinta sta sempre più male, Luca e Gio gli offrono una pastiglia di Plasil ma lei, non capendo cos’è, rifiuta quindi visto che ormai è fuori dalla scatola decide di prenderlo Luca a secco, senz’acqua, e a momenti si strozza :lolroll:

 

Dopo quasi due ore lunghissime e molto difficili di navigazione torniamo al porto.

 

Mentre io mi riprendo agilmente man mano che stiamo navigando verso il porto, Simo continua a non sentirsi bene, una volta arrivati uno dei marinai le suggerisce di stare qualche minuto seduta vicino alla banchina e così facendo recupera anche lei le energie necessarie per tornare in albergo a fare colazione.

 

A posteriori devo dire che nonostante le difficoltà rifarei questa esperienza perché l’emozione di vedere le balene così vicino non ha prezzo!!:inlove2:

 

Arrivati in hotel mangiamo di tutto e di più e, dopo aver preparato le valige e averle caricate in macchina, partiamo alla volta di Cape Agulhas.

 

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Abbiamo circa due ore di strada; arriviamo al nostro hotel che sono circa le 13 e purtroppo diluvia!!!:WallBash:

 

Decidiamo quindi di fare il check in e riposarci un po' in camera fino a quando non smetterà di piovere.

 

Il nostro hotel, che in realtà è più un b&b, è davvero bellissimo e affaccia sul mare. I padroni di casa, oltre a spiegarci ogni angolo dei loro appartamenti, ci consigliano anche cosa vedere e soprattutto dove mangiare.

 

Dopo un’oretta di riposo alle 14 approfittiamo della tregua meteorologica e decidiamo di andare a visitare il faro che è anche un museo e, nonostante sia molto piccolo, si rivela molto interessante (ci rimarranno impresse le cartoline degli altri fari nel mondo tra cui l’Italia).

 

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La salita al faro è, per chi soffre di vertigini, un pochino complicata perché ci sono delle scale a pioli davvero strette e ripide, ma il paesaggio che si vede in cima vale tutta la fatica :inlove2:.

Peccato che ci sia un fortissimo vento quindi dopo poco siamo costretti a scendere.

 

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Una volta scesi raggiungiamo il percorso a piedi che conduce al Southern Tip of Africa, ossia il vero punto più a sud del Sudafrica, dove si incontrano i due oceani Atlantico e Indiano.

 

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Quando arriviamo al monumento ci mettiamo in fila per la classica foto di rito. Come da tradizione non può mancare il gruppone di italiani davanti a noi, quando è il loro turno iniziano a scattare tremila foto e prima i genitori, e poi i figli, e poi tutti gli adulti, e poi solo bambini a tal punto che uno dei loro figli girandosi versi di noi (e non sapendo che siamo italiani) ci dice “non arriverà mai il vostro turno!” :censored::CoolGun:

 

Ovviamente facciamo capire che siamo italiani e, uno degli adulti saggiamente riporta tutti in riga e da lo stop alle foto, probabilmente preso anche dal senso di colpa ci chiede se vogliamo una foto tutti e quattro e noi accettiamo.

 

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Fatte le nostre tre foto ritorniamo al faro e con la macchina andiamo in paese dove ci fermiamo a fare merenda in un negozio che vende anche souvenir.

 

Dopo lo shopping torniamo in hotel dove, dopo esserci riposati un po', ci prepariamo per andare a cena.

 

Come da suggerimento del nostro host andiamo al Zuidste Kaap Restaurant e mentre stiamo per parcheggiare inizia a diluviare.

 

La cena è molto buona e soprattutto ci mettono vicino al camino dove ci scaldiamo per bene.

 

Finito di mangiare andiamo a vedere il faro illuminato che vediamo dalla macchina causa diluvio.

 

Tornati in hotel ci salutiamo, domani mattina dobbiamo partire presto, ci aspetta il nostro ultimo giorno on the road :cry:.

 

Continua... 

 

SPESE DEL GIORNO:

  • biglietto salita al faro (4 persone) 132 Rand
  • merenda 4 persone 153 Rand
  • cena “Zuidste Kaap Restaurant” 4 persone 900 Rand
  • hotel "Aghulas Oceas House" 1 notte (4 persone) 160 Euro
  • Hermanus Whale Watchers (4 persone) 214,21 Euro

 

 

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Il 13/3/2020 at 11:01, Lizzina dice:

Complimenti perchè nonostante il mal di mare sei riuscita ad apprezzare l'esperienza!!!

Io non ne sarei assolutamente capace!!! 

 

Devo essere onesta che mi è andata bene, stavo male ma poi subito dopo mi riprendevo e sicuramente questo ha agevolato il mio "positivo" ricordo dell'esperienza 🙂 Molte altre persone sono state davvero tanto tanto male e la mia stessa amica ha detto che non la rifarebbe 😂

Il 13/3/2020 at 11:01, Lizzina dice:

Purtroppo molte foto non si vedono... :sad:

 Per le foto non si ho usato sempre lo stesso sistema forse le ho caricate un pò troppo pesanti...

Il 13/3/2020 at 12:15, luisa53 dice:

So già che in Sudafrica non farò il tour per vedere le balene visto che per il momento sono stata fortunata con quelli che ho fatto e non ho sofferto il mal di mare.:smile:

 

Anch'io le altre volte che mi era capitato di andare in barca non ero mai stata male...probabilmente li il fatto che stesse per arrivare il brutto tempo ha reso l'oceano veramente molto mosso 

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GG14 - 31/08 Capo Agulhas – Port Elizabeth

 

Oggi ci aspetta un sacco di strada!! Dobbiamo percorrere un gran bel tratto di costa per raggiungere l’ultima città da visitare Port Elizabeth.

 

Alle 7.30 ci svegliamo guardando il mare anzi, l’oceano, illuminati dal sole! Uno dei migliori modi per iniziare la giornata :inlove2:.

 

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Ci prepariamo e scendiamo nella sala da pranzo al piano terra dove, la gentile signora che ci ospita ha preparato di tutto e di più! Quindi con la pancia bella piena carichiamo la macchina e partiamo.

 

Durante il nostro soggiorno a Franschhoek, il proprietario dell’hotel in cui alloggiavamo, ci aveva stampato la mappa della Garden Route e alcune città/ paesaggi da vedere.

 

Purtroppo, non faremo tutte le tappe segnate perché i km sono tanti e il tempo è, come sempre, troppo poco e quindi selezioniamo solo alcune fermate.

 

Iniziamo a percorrere la Garden Route, i cui bellissimi paesaggi che si susseguono ci tentano a fermarci in ogni piazzola di sosta, ma ci imponiamo come primo obbiettivo Mossel bay.

 

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Qualche foto scattata in macchina durante il tragitto

 

Arriviamo a Mossel bay che è quasi mezzogiorno, ovviamente siamo sempre fuori stagione quindi è quasi tutto chiuso per cui scendiamo semplicemente dalla macchina per fare una passeggiata sulla spiaggia e sgranchirci le gambe per poi ripartire alla volta di Knysna una cittadella balneare dove ci dovrebbe essere un bel waterfront dove fermarsi a mangiare.

 

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Dopo un’oretta di viaggio arriviamo a Knysna che subito ci piace un sacco, c’è molta gente e ha degli scorci davvero bellissimi.

 

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La fame però chiama, quindi cerchiamo subito un posto in cui mangiare con vista mare e scegliamo il “Drydock” dove ordiniamo piatti di pesce e di carne; io sbaglio il mio ordine e mi arrivano delle alette di pollo non piccanti, di più, riuscirò a mangiarne solo una parte :ahi:.

 

Nel locale c’è musica dal vivo ed è bello pieno perciò a noi tocca il tavolo, al di sopra di un piccolo soppalco (ricordatevi questo piccolo particolare), vicino alle casse, inutile dire che non riuscivamo nemmeno a parlare tra di noi.

 

Poco prima di alzarci per andarcene, mentre aspettiamo il conto, Luca dice che si alzerà un po’ dal tavolo perché, con il sole che gli batte contro la schiena, si sta sciogliendo. Io propongo uno scambio di posto e mentre sto indietreggiando mi dimentico del soppalco e mi cimento in un tuffo carpiato che neanche Tania Cagnotto (per fortuna non era alto il gradino) scatenando l’applauso dell’intero locale (bella figura di m….:oops:)

 

Luca che nel frattempo aveva cercato di afferrarmi al volo riacquista colore chiedendomi se voglio farlo morire di infarto!!!

 

Una volta ricomposti paghiamo il conto e ce ne andiamo. All’uscita i vari commensali agli altri tavoli mi salutano e sorridono, anche per questo viaggio mi sono fatta riconoscere :headb::Thanks:

 

 

Dopo aver scattato qualche foto torniamo in macchina per procedere verso Jeffery’s bay una baia molto ventosa frequentata in estate dai surfisti.

 

Il viaggio dura più di due ore durante le quali ammetto farò anche un piccolo pisolino :Sorry!:

 

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Sempre qualche foto scattata dalla macchina finchè ero sveglia 😂

 

Alle quattro e mezza finalmente arriviamo, ovviamente dei surfisti nemmeno l’ombra, in compenso il forte vento non manca, quindi facciamo una breve passeggiata ammirando il mare e dopo una tappa tecnica ripartiamo alla volta dell’ultima destinazione del nostro viaggio ossia Port Elizabeth.

 

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Arriviamo al nostro hotel che è quasi sera e, dopo le operazioni di check-in, prendiamo possesso delle nostre stanze che per questa sera sono due camere comunicanti con il bagno esterno in comune che alla fine non si rivelerà troppo scomodo.

 

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Cartello di benvenuto dell'hotel

 

Poco prima delle 19 usciamo per cercare un posto per cena e sin da subito capiamo che questa città non ci piace molto. Sembra esserci una sorta di coprifuoco, c’è poca gente in giro e quei pochi che vediamo gironzolare non sembrano molto raccomandabili. Arriviamo davanti ad uno dei ristoranti trovati su tripadvisor ma purtroppo è pieno, decidiamo quindi di percorrere la via a piedi ma tutti i locali sono full :WallBash:.

 

Per fortuna, quando avevamo quasi perso le speranze, troviamo posto all’ASADA restaurant che si rivelerà uno dei migliori posti in cui abbiamo mangiato e dove il cibo viene cucinato a vista!!! 

 

Riempita anche stasera la pancia torniamo al nostro hotel, questa sarà l’ultima notte in Africa!!! :cry:

 

Continua... 

 

SPESE DEL GIORNO:

  • benzina 620,63 Rand
  • pranzo "Drydock" 4 persone 53 Rand
  • casello autostrada 900 Rand
  • cena "ASADA restaurant" 4 persone 900 Rand
  • hotel "Island Way Villa" 1 notte (4 persone) 167,00 Euro
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  • 3 settimane dopo...

GG15 - 01/09 Port Elizabeth – Johannesburg / Johannesburg - Roma / G16 - 02/09  Roma - Milano

 

Oggi è ufficialmente il nostro ultimo giorno in Sud Africa, ci alziamo con un po' di malinconia :cry:, prepariamo per l’ultima volta i bagagli e andiamo a fare colazione nell’area soggiorno dove troviamo un tavolo imbandito tutto per noi :inlove2:.

 

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Finita la colazione carichiamo la macchina e andiamo a scoprire Port Elizabeth prima di raggiungere l’aeroporto, dove alle 13.25 parte il nostro volo per Johannesburg.

Leggendo la guida e navigando in Internet avevamo già un po' capito che il posto non era propriamente turistico e quindi decidiamo di visitare l’unica area descritta nelle varie guide: la Donkin Reserve, una piazza/giardino dove è presente una piramide commemorativa, un faro e alcune sculture in memoria di Nelson Mandela.

 

Quando arriviamo, dopo aver parcheggiato, ci accorgiamo della poca gente per le strade anche perché molti stanno raggiungendo la chiesa per la funzione domenicale.

Facciamo quindi una passeggiata, scattiamo qualche foto ma dopo una mezz’oretta ci ritroviamo alla macchina, non sapendo cos’altro visitare (anche perché il tempo non è moltissimo) decidiamo di raggiungere l’aeroporto.

 

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Questa volta ci ricordiamo di dover fare il pieno alla macchina e provvediamo a farlo in prossimità dell’autonoleggio dove subito dopo consegniamo l’auto.

 

Scaricati tutti i bagagli entriamo nell’aeroporto poco affollato di Port Elizabeth 😂😅

 

Sono solo le 11 quindi abbiamo ancora due ore prima di imbarcarci e l’aeroporto non offre molto quindi passiamo il tempo leggendo o giocando con il telefono.

 

Alle 13 finalmente ci imbarcano; il viaggio con brithsh è tranquillo e io come al solito mi faccio un bel pisolino.

 

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Alle 15 in perfetto orario atterriamo a Johannesburg e, visto che il volo per Roma sarà alle 20.30, ci sediamo ai tavoli di un ristorante per fare una merenda/pranzo e per passare un po' di tempo a giocare a carte.

 

Stufi di stare seduti decidiamo di esplorare l’aeroporto, ma stranamente non troviamo nessun negozietto turistico dove comprare gli ultimi souvenir…strano….:???:

 

Passiamo ancora un po' di tempo tra divanetti e tavolini, quando decidiamo di avviarci verso il gate e qui la scoperta, praticamente girando l’angolo ci si apre un mondo, un'altra mega area di aeroporto piena di negozi di ogni genere e più in fondo una fila chilometrica per il controllo dei passaporti prima del metal detector aaaaah :WallBash:.

 

Abbiamo ancora tempo quindi decidiamo di dedicare una mezz’ora allo shopping per poi metterci in coda.

Facciamo il prima possibile e in poco tempo siamo in fila, peccato che quest’ultima sia un po' lenta! Dopo un’oretta, finalmente, abbiamo il nostro bel timbro sul passaporto e dopo aver effettuato i controlli arriviamo nella zona dei gate.

 

Il nostro gate come sempre è il più lontano da tutto e ci impieghiamo un bel 20 minuti per raggiungerlo. Dopo aver mostrato il biglietto ci fanno accedere e alternandoci andiamo a fare provviste per il viaggio: prima andiamo io e Luca alla ricerca di cibo e poi andranno Simo e Gio. Io raccatto patatine e cioccolatini Lindt per il viaggio (come da tradizione) e Luca cerca una bottiglia di Amarula (liquore locale) da portare a casa a suo papà ma le confezioni che vendono nei duty free sono troppo grandi e quindi desiste.

Dato il cambio ai nostri amici, poco dopo, annunciano che stanno per iniziare le operazioni di imbarco per cui provvediamo ad avvisarli e in pochi minuti ritornano anche loro alla base.

 

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Saliamo a bordo e anche per questo viaggio abbiamo i quattro posti centrali. Il volo procede tranquillamente, io dopo aver visto un film mi addormento e mi sveglio che stanno servendo la colazione, ottimo! (la colazione insomma).

 

Alle 6.50 atterriamo a Roma e subito ci fondiamo a fare una classica colazione italiana che figata!!!!:inlove2:

Tra una distrazione e l’altra arrivano le 9.20 e ci imbarchiamo sull’ultimo aereo di questo viaggio.

La tratta è talmente corta che non facciamo in tempo a prendere quota che è ora di atterrare.

 

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(ovviamente Luca si addormenta per bene solo sull'ultimo tratto)

 

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In perfetto orario atterriamo a Bergamo dove per fortuna riabbracciamo le nostre valige, anche stavolta ci è andata bene!

 

Usciamo dalla zona gate e lì belli belli ci aspettano i miei genitori e quelli di Simona che, nell’attesa, hanno fatto comunella :lolroll:. Dopo qualche chiacchera ci salutiamo; anche questo viaggio è andato, le due settimane sembrano volate.

 

In conclusione, posso dire che il viaggio mi è piaciuto, abbiamo visto un sacco di bellissimi posti, tra quelli che mi sono piaciuti di più ci sono la Table Mountain, il Kruger e le Three Rondavels. Se devo fare un paragone con l’America dell’anno prima, devo dire la verità, non regge il confronto. Negli States il paesaggio è talmente diverso da quello a cui siamo abituati che ti lascia senza fiato. Detto questo, se ripenso oggi ai paesaggi, agli animali e alle persone che abbiamo incontrato, sento che questo viaggio mi ha dato molto ed è un paese che va visto almeno una volta nella vita 😀.

 

Ovviamente appena tornati al lavoro abbiamo iniziato a pensare all’anno successivo :ahi: e la meta era solo una, tornare negli Usa anche perché leggendo i vostri diari ogni volta ci assale la voglia di scoprire altri posti :inlove2:.

 

La prima tappa di questo 2020 sarà (anche se ora, vista la situazione di emergenza che stiamo vivendo, onestamente non lo so) New York dal 28 maggio al 3 giugno con due nostri amici. È già tutto pronto, chissà, la speranza è l’ultima a morire e fino al 31 maggio Alitalia ci permette di decidere per l’annullamento del volo, quindi per ora stiamo in standby, nel caso rimanderemo a settembre/ottobre. Chissà se festeggerò 30 anni negli states :fonzie:.

 

La seconda tappa 2020 è/sarà la tanto ambita real america (un loop su Denver passando da Yellowstone, Badlands, Moab, Monument Vally, etc.) per agosto 2020. Dopo aver passato gennaio a cercare voli economici abbiamo trovato un super volo per Denver a meno di 500 euro a testa e abbiamo praticamente prenotato tutto (a parte la macchina). Bo speriamo! 

 

In attesa di poterci sentire (il più presto possibile) con un altro diario di viaggio ringrazio tutti per averci seguito e letto anche questa volta :Thanks:.

 

Un abbraccio virtuale da me e Luca (mio fido correttore di bozze) ❤️.

 

Finito!

 

SPESE DEL GIORNO:

  • benzina 352,71 Rand
  • pasti negli aeroporti - non ce li siamo segnati 🙈
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