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[IN CORSO] Sudafrica 2019 - Tra il cielo e la savana


issa1990

Messaggi raccomandati

14 ore fa, Giovanna86 dice:

Vedere per la prima volta i leoni è davvero un'emozione unica :wub: 

 

si eravamo gasatissimi! sembravamo dei pazzi che si passavano binocoli e macchine fotografiche :4_joy:

4 ore fa, Lauretta83 dice:

siete riusciti a vedere tantissimi animali!

 

Siamo partiti dall'Italia poco speranzosi perchè gli ultimi giorni leggendo su internet sembrava che se non dormivi all'interno del parco  o stavi nella zona Sud sarebbe stato difficile fare avvistamenti ma per fortuna ci è andata bene! 😊

2 ore fa, claudiaa dice:

Ma questo è c***o!

 

Ogni tanto ci vuole anche quello! :grin:

50 minuti fa, Lizzina dice:

Bellissimi gli elefantini!!! 😍

 

Si erano tenerissimi e poi vederli giocare tra di loro è stato davvero emozionante! :wub:

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12 minuti fa, issa1990 dice:

sembrava che se non dormivi all'interno del parco  o stavi nella zona Sud sarebbe stato difficile fare avvistamenti ma per fortuna ci è andata bene! 😊

 

Sai che con il senno del poi e sentiti anche i ranger sul posto che ce lo hanno confermato, in realtà tra giugno, luglio e agosto gli animali tendono a spostarsi a nord e infatti le concentrazioni di mandrie più numerose le abbiamo trovate più tra Satara e Olifants piuttosto che tra Skukuza o Lower Sabie. Anche io avevo scaricato Latest Sighting ! :cool:

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7 ore fa, claudiaa dice:

Sai che con il senno del poi e sentiti anche i ranger sul posto che ce lo hanno confermato, in realtà tra giugno, luglio e agosto gli animali tendono a spostarsi a nord e infatti le concentrazioni di mandrie più numerose le abbiamo trovate più tra Satara e Olifants piuttosto che tra Skukuza o Lower Sabie.

 

Allora senza saperlo abbiamo azzeccato il posto giusto (e il periodo) in cui stare! Noi purtroppo a Skukuza o Lower Sabie non siamo  stati perchè erano troppo lontani da Phalaborwa e avevamo poco tempo...abbiamo la scusa per tornare :grin:  magari durante la loro estate così da goderci anche le bellissime spiagge della costa!

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  • 2 settimane dopo...

GG5 - 22/08  Kruger National Park – Blyde River canyon – Graskop

 

Oggi salutiamo Phalaborwa e soprattutto il Kruger che ci ha regalato grandissime emozioni che porteremo per sempre con noi.

 

Prima però facciamo una super colazione a base di toast caldi con cioccolata, per me che sono del club dei golosi, e colazione salata per gli altri.

 

Salutiamo la proprietaria della guest house che ringraziamo per tutto e che, come ultimo consiglio per il nostro viaggio, ci consegna una lista di cantine vinicole da visitare quando saremo a Franschhoek.

 

Caricate le valige e impostato il più o meno fedele navigatore:???:, partiamo alla volta di Graskop.

 

Maps prevede circa due ore e mezza di viaggio, durante i quali si susseguono diversi paesaggi completamente differenti l’uno dall’altro, quando siamo a pochi chilometri dal nostro obiettivo ci troviamo circondati da foreste verdi, sembra di essere in America in zona Sequoia :inlove2:. La tentazione di fermarsi a bordo strada per scattare un po' di foto è forte ma, purtroppo, non abbiamo molto tempo in quanto gli obiettivi della giornata sono numerosi.

 

Alle 11 circa arriviamo finalmente a Graskop precisamente al “Laguna Lodge” guest house. Graskop appare subito come un paesino molto tranquillo e le nostre sistemazioni per la notte non sono altro che due camere con bagno, ricavate all’interno della villa della simpatica proprietaria che ci accoglie con un grande sorriso. La signora si rivelerà un pozzo di informazioni, dopo averci mostrato le camere e sbrigato le parti burocratiche, tira fuori una cartina dove segna tutte le cose da vedere nella zona consigliandoci l’ordine e l’orario migliori per visitare i vari punti di interesse. E non è tutto. Ci indica anche il posto dove pranzare e si offre di prenotare il miglior ristorante del paese per la sera. Visto la grande professionalità, ci fidiamo :cool:.

 

Finito il briefing che neanche i Navy Seals…. ci dirigiamo, come prima tappa, a “The Pinnacle Rock” una vasta area che si affaccia su uno sconfinato paesaggio dove nel mezzo spunta una roccia; paghiamo l’ingresso al custode e troviamo agilmente parcheggio.

 

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Siamo noi e qualche altra famiglia, si respira una profonda tranquillità, ne approfittiamo per passeggiare (qualcuno per sporgersi, prima o poi tornerò indietro da sola) e per scattare giusto qualche foto.

 

La calma viene interrotta dall’arrivo di una bella scolaresca di studenti (che incontreremo anche nelle successive tappe di giornata) composta da ragazzi di tutte le età, dai 6 ai 16 anni più o meno, che, con le loro divise colorate, si disperdono per i vari view point. È arrivata quindi l’ora di lasciare spazio e di ripartire alla volta del prossimo obiettivo: “God’s Window”. 

 

Arrivati al view point paghiamo l’ingresso, parcheggiamo la macchina e ci avviamo lungo il trail che ci porterà a diversi punti panoramici. C’è molta gente e percorriamo gran parte del percorso con un gruppone di signore / ragazze sudafricane, simpaticamente rumorose e intente a farsi i più improbabili selfie :grin:.

 

Arrivati in cima, nonostante una leggera foschia, la vista si apre sull’orizzonte sconfinato; dicono che da questo punto, ammesso che la giornata sia limpida, si può vedere il Mozambico. Onestamente con tutto quel verde risulta un po' difficile distinguere i confini 🙂

 

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Tra una cosa è l’altra si è fatta ora di pranzo. Puntiamo il “Potluck Boskombuis“, ristorante suggerito dalla proprietaria della nostra guest house. Dopo aver sbagliato due volte strada, guidato su uno sterrato e attraversato uno strettissimo ponte raggiungiamo il parcheggio e, nascosto sotto le rocce, o meglio costruito nelle rocce, scorgiamo il ristorante. Prendiamo posto su uno dei tavolini con vista fiume e ordiniamo qualcosa, ma più che mangiare con la bocca mangiamo con gli occhi, il paesaggio è davvero unico. Finito il pranzo approfittiamo per un pitstop tecnico al bagno, il primo ad andare è Luca che, una volta tornato, racconta di essersi goduto il paesaggio anche durante il “bisogno” grazie ad una splendida finestra senza vetri proprio di fianco al water. Poco dopo andiamo io e Simona ma non troviamo il bagno descritto da Luca bensì una semplice turca senza finestre. Chiaramente si apre un animato dibattito. Per svelare il mistero, prima di andarcene, ci dirigiamo ad indagare sul luogo del misfatto. Salita la scaletta di legno ci sono due porte e su una c’è scritto “non entrare” indovinate dove è entrato Luca?! Va bè poco male qualcuno si sarà goduto lo show intitolato: “uomo bianco innaffia il Sudafrica”:lolroll:.

 

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Tavolini in cui mangiare

 

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La cucina

 

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Risolto l’arcano, ripercorriamo il ponte e ci dirigiamo verso uno dei posti più belli, che rimarrà di più nel mio cuore, le “Three Rondavels”. Si tratta di tre formazioni rocciose che ricordano le capanne ed un isolotto, tutto da ammirare dall'alto su terrazze naturali a strapiombo nel canyon. Lo spettacolo che ci troviamo di fronte è davvero bellissimo e il cielo azzurro fa emergere ancora di più il paesaggio.

 

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Esempio di cartello che Luca ignora

 

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Dopo l’inevitabile scarrellata di foto ci aspetta il “Bourke’s Luck Potholesvels“, l’attrazione turistica più nota visto la grande quantità di persone. Incontriamo di nuovo la scolaresca incrociata al Pinnacle e rimaniamo un attimo al parcheggio, attrezzato con dei barbecue già belli carichi, a respirare il profumo di carne alla brace :15_yum:. Con il languorino ci avviamo verso il trail che porta, tramite una serie di ponti sospesi, al “Bourke’s Luck Potholesvels”.

Luca come sempre si sporge ovunque e io da lontano lo controllo.

 

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Ancora dietro al cartello 

 

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Trascorsa una mezz’oretta è tempo di raggiungere l’ultimo obiettivo della giornata ossia le Lisbon falls dove, grazie al briefing mattutino, andiamo ad ammirare il tramonto ed attendere che il sole cali per vedere le rocce che si illuminano di rosso. Qui probabilmente c’è stato qualche errore di comprensione con la proprietaria della guest house perché sinceramente le rocce illuminate di rosso non le abbiamo viste:ahi:; poco male ci siamo comunque goduti uno spettacolare tramonto accompagnato dal fragoroso rumore della cascata e dalla musica di un gruppo di ragazzi che, birre alla mano, si gustavano il termine della giornata.

 

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Il buio ormai sta per calare quindi risaliamo in macchina e torniamo in stanza per lavarci e alle 19 raggiungiamo a piedi il ristorante prenotato la mattina.

 

Il “The Glass House” è davvero un bel ristorante e il suo proprietario si manifesta subito un gran simpaticone, ordiniamo e ci godiamo l’atmosfera.

 

Finita la cena ritorniamo in hotel e facciamo tutta la strada con il naso all’insù per ammirare la Via Lattea che, grazie al buio che ci circonda, fa capolino sopra le nostre teste. Staremmo lì fuori delle ore ma c’è una grossa escursione termica che ha abbassato di molto la temperatura, perciò ci ritiriamo sotto la coperta elettrica (una manna dal cielo) e in poco tempo ci addormentiamo.

 

Continua... 

 

SPESE DEL GIORNO:

  • ingresso Pinnacle Rock 70 Rand
  • ingresso God’s Window 70 Rand
  • ingresso Three Rondavels 120 Rand
  • ingresso Bourke’s Luck Potholesvels 250 Rand
  • pranzo “Potluck Boskombuis“ 325 Rand
  • Hotel Graskop - Laguna Lodge 147,00€
  • cena “The Glass House” 4 persone 900 Rand

 

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Il 3/12/2019 at 15:35, claudiaa dice:

Che bello il posticino che vi hanno suggerito per il pranzo!

 

Si davvero una bella sorpresa! 

Il 4/12/2019 at 09:14, Lizzina dice:

Che bello questo posto!!!

 

E' uno dei paesaggi visti in questa vacanza che mi è piaciuto di più 😊

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GG6 - 23/08  Graskop – Cape Town

 

Ci svegliamo presto, anche oggi, per visitare un’altra cascata suggerita dalla proprietaria della guest house, per poi avviarci verso l’aeroporto di Johannesburg dove abbiamo il volo alle 14.00 direzione Cape Town.

 

A salutarci prima della nostra partenza c’è il marito della proprietaria, il quale ci fa qualche domanda: da dove arriviamo, cosa abbiamo visto, etc. Raccontiamo di aver già visitato il Kruger e lui ci chiede quali animali siamo riusciti a vedere. Rispondiamo quasi tutti i big 5 fatta eccezione per il rinoceronte, in quanto non ci siamo spinti a sud del parco; a questo punto suggerisce di fermarsi in un autogrill sulla strada per Johannesburg che affaccia su una riserva privata dove possiamo vedere dei rinoceronti. Prendiamo appunti, ringraziamo nuovamente per i suggerimenti e partiamo alla volta del primo obiettivo di giornata: le Lone Creek Falls.

 

In mezzoretta, dopo aver percorso una strada non ben chiara e un po' dissestata, arriviamo al parcheggio, percorriamo un breve percorso a piedi tra dei bellissimi archi di rami e arriviamo alla base della cascata. Onestamente non è nulla di che quindi, dopo aver scattato qualche foto, ritorniamo alla macchina e ripartiamo in direzione aeroporto.

 

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Dopo 2 orette di macchina iniziamo a intravedere i cartelli con le indicazioni dell’autogrill suggeritoci e alle 9.30 arriviamo al Alzu Petroport sulla N4.

 

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All’autogrill ci sono diverse caffetterie, ristoranti, uno shop e soprattutto una terrazza panoramica che affaccia sull’area circostante dove, belli pacifici, stanno passeggiando struzzi, un gruppo di gnu e in fondo in fondo (vuoi mica che siano vicini al nostro lato:ahi:) tre rinoceronti :inlove2:. Monto il super obiettivo ma purtroppo sono comunque troppo lontani, ci dobbiamo accontentare di foto poco soddisfacenti.

 

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Dopo la pausa toilette e una colazione al bar ripartiamo.

 

Dopo altre 2 ore di viaggio, che passano tranquille nel nulla a parte i soliti caselli dove accettano solo contanti (ma stavolta siamo forniti :cool:), alle 11 passate arriviamo in aeroporto e, nella foga di individuare il punto in cui consegnare la macchina, ci dimentichiamo di fare il pieno :censored:. Ci verrà poi addebitato il costo della benzina, fortunatamente non esagerato, sulla carta di credito.

 

Lasciata la macchina ci avviamo alla zona check-in e, mentre attendiamo l’apertura, finiamo gli avanzi di questi giorni.

 

Alle 13.30 ci imbarchiamo sul volo British; io, Simona e Gio siamo vicini mentre Luca è seduto dietro di noi. Non facciamo neanche in tempo a decollare che io sto già dormendo e mi risveglio all’atterraggio :Chessygrin:. Mi racconteranno poi che British ha servito il pranzo e che il panino non era male.

 

All’aeroporto di Cape Town, arrivando da un volo interno, non dobbiamo fare ulteriori controlli e ci dirigiamo direttamente alla Hertz. Uscendo all’esterno rimaniamo stupiti della temperatura che si aggira intorno ai 24 gradi e ci illudiamo che possa essere così anche per i giorni successivi (verremo chiaramente smentiti e saremo sempre in giro con il giubbotto).

 

In questo caso le pratiche burocratiche per il noleggio durano molto meno rispetto a Johannesburg e in 20 minuti siamo a bordo nella nostra ormai fedelissima Toyota Rav 4 :lolroll:.

Ci immettiamo nelle strade di Cape Town per raggiungere la nostra sistemazione per i prossimi 4 giorni: “Purple House” una Guest house situata in una zona limitrofa al Waterfront.

 

Man mano che ci avviciniamo al centro della città cerchiamo di alzare il livello di attenzione in quanto, dalle informazioni reperite prima di partire, tutti consigliavano di essere prudenti (vi risparmio le ansie di mia mamma).

 

Effettivamente la città è molto confusionaria, c’è gente ovunque e, soprattutto in zona stazione ferroviaria, il caos regna sovrano con personaggi eccentrici che si susseguono sul marciapiede.

 

A meno di 5 minuti dalla nostra meta, iniziamo a percepire che sta succedendo qualcosa; tutti guardano verso l’alto e noi, nonostante il semaforo verde, siamo fermi, bloccati nel traffico. Sopra di noi vediamo un ragazzo che, arrampicato su un pilone del ponte che si trova al di sopra delle nostre teste, si vuole lanciare. Alcuni passanti cercano di convincerlo a non commettere il gesto, altri si “godono” la scena come se fosse routine, ci colpirà particolarmente una signora che, in piedi sul marciapiedi di fianco alla nostra macchina, sorseggia un beverone mentre filma la scena con il cellulare.

 

Il tutto ci lascia un po’ in sconvolti e in ansia, quindi percorriamo gli ultimi km in assoluto silenzio. Una volta arrivati alla nostra Guest house notiamo che il quartiere è completamente diverso, molto tranquillo. Individuiamo subito la nostra abitazione di colore viola e, dopo aver parcheggiato proprio davanti all’entrata, ci dirigiamo verso la casa affianco dove risiede uno dei due proprietari.

 

Cominciamo a chiacchierare mentre ci fa accomodare e ci spiega in che zona siamo, dove possiamo muoverci a piedi (anche se ci consiglia di spostarci comunque sempre in macchina), cosa fare o cosa non fare se qualcuno si avvicina.

 

La casa è davvero un gioiellino ha un bellissimo soggiorno e un’ampia cucina. Scegliamo le camere e, dopo aver salutato il proprietario di casa, andiamo a fare la spesa al supermercato lì vicino. A pochi metri c’è un piccolo centro commerciale con una spar, compriamo i viveri per le colazioni dei prossimi giorni e torniamo a casa.

 

 

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La nostra casetta

 

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La bellissima cucina

 

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Il soggiorno

 

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Una delle camere

 

Dopo una doccia rigenerante decidiamo di andare a mangiare al Waterfront uno dei posti più turistici della città con tantissimi ristoranti, diversi servizi, (la ruota panoramica) e un immenso centro commerciale.

 

Il percorso in auto verso il Waterfront prosegue tranquillo e parcheggiamo nel parcheggio interrato a pagamento.

 

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Dopo giorni di carne tentiamo la sorte e ordiniamo delle pizze da “Meloncino” che si riveleranno superiori alle aspettative. Finito di cenare facciamo un giro tra i vari negozietti di souvenir e iniziamo ad acquistare qualche regalino.

 

Tra una cosa e l’altra si sono fatte le 22 passate quindi decidiamo di tornare in hotel.

 

Non trovando più il posto lasciato precedentemente ci spostiamo in un parcheggio posto poco prima, qui ci si avvicina un tipo che chiede qualche rand in cambio del suo servizio di vigilanza notturna. Non siamo per niente convinti che lui sia un parcheggiatore regolare nonostante giubbotto e targhetta ma, per evitare contrasti la prima sera, gli lasciamo qualche rand e torniamo a casa (non lo vedremo più nei giorni successivi e parcheggeremo sempre agilmente senza nessun problema).

 

Chiudiamo finestre, porte, le varie grate, come ordinato dal padrone di casa e inseriamo l’allarme. Regna un po’ di agitazione per tutte queste precauzioni ma, per fortuna, non avremmo mai problemi durante tutto il nostro soggiorno.

 

 

Continua... 

 

SPESE DEL GIORNO:

  • benzina (fatta prima di partire) 722 Rand
  • caselli 93 + 62 Rand
  • spesa Cape Town 331,47 Rand
  • cena “Meloncino” 4 persone 752 Rand 
  • parcheggiatore? 50 Rand
  • Hotel Cape Town - Purple House (4 notti) 583,00€

 

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noi abbiamo passato 3 notti (all'arrivo) e poi alla fine del viaggio un'ultima notte a CT,è vero che bisogna fare attenzione,che tutte le case hanno allarmi, filo spinato elettrificato alcune addirittura hanno la guardia armata fuori dal cancello o dalla porta.ma non abbiamo mai avuto problemi con nessuno di nessun genere.Le uniche 'rotture' sono proprio i ragazzi che chiedono qualche rand per controllarti l'auto nei parcheggi lungo le strade.

A mio avviso bisogna stare attenti come in tutte le città..e CT è davvero grande!!!!

Detto questo,io la amo con tutto il mio cuore!!!!!!!!!!

ci tornerei subito😍🌈

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Il 14/12/2019 at 20:19, luisa53 dice:

Tutte queste precauzioni mi mettono un po' d'ansia.

 

In realtà devo dire che nella maggior parte dei posti alla fine non ci siamo mai sentiti in pericolo, però sicuramente Cape Town rispetto alle altre città che abbiamo visitato in questa vacanza è quella in cui si percepiva di più la necessità di stare attenti.

Però è sicuramente una città molto bella con tanto da offrire che consiglio di visitare 😊

Il 16/12/2019 at 11:12, Lizzina dice:

Dai, anche se in una riserva, vedere i rinoceronti deve essere stata una bella emozione!!!

 

Si si! infatti non volevamo più andare via era bello vederli anche così da lontano! 😊

Il 16/12/2019 at 13:20, valebiz dice:

noi abbiamo passato 3 notti (all'arrivo) e poi alla fine del viaggio un'ultima notte a CT,è vero che bisogna fare attenzione,che tutte le case hanno allarmi, filo spinato elettrificato alcune addirittura hanno la guardia armata fuori dal cancello o dalla porta.ma non abbiamo mai avuto problemi con nessuno di nessun genere.Le uniche 'rotture' sono proprio i ragazzi che chiedono qualche rand per controllarti l'auto nei parcheggi lungo le strade.

A mio avviso bisogna stare attenti come in tutte le città..e CT è davvero grande!!!!

 

Concordo! Diciamo che impressiona appena arrivi tutta la sicurezza che c'è ma poi ti ci abitui e non ci fai più troppo caso. Noi abbiamo un amico che vive li (che abbiamo incontrato nei giorni successivi) e anche lui diceva che dipende molto dalle zone che si frequentano come in tutte le città.

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  • 3 settimane dopo...

GG7 - 24/08 Cape Town

 

Primo giorno di risveglio a Cape Town e c’è un bellissimo sole! Perfetto visto che la prima visita della giornata prevede la salita alla Table Mountain.

 

Facciamo la nostra prima colazione “home made” a base di nutella, pan carrè caldo e succo, e alle 8.30 partiamo alla volta della Table Mountain.

 

Arrivati nei pressi della funivia, che porta in cima alla montagna, capiamo subito che di gente ce n’è molta e, una volta parcheggiata la macchina abbastanza lontano dall’ingresso, percorriamo un bel tratto a piedi a bordo strada.

 

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Raggiunta la biglietteria cerchiamo di capire qual è la coda per chi, come noi ha già il biglietto comprato sul sito internet. Ad una prima occhiata la fila sembra molto lunga e, onestamente, pensavamo di fare meno coda visto il previo acquisto.  Ci mettiamo quindi pazientemente in attesa e nel frattempo ammiriamo il paesaggio visto che siamo già saliti di quota rispetto al centro di Cape Town.

 

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Dopo una bella oretta d’attesa alle 10 (tutto sommato alla fine è accettabile visto lo spettacolo che ci attende) arriva il nostro turno e finalmente saliamo a bordo di questa funivia panoramica che, girando a 360 gradi, permette a tutti di godersi la vista in ogni direzione, inutile dire che ci perdiamo in milioni di foto. Il viaggio è molto breve, due - tre minuti, in un batti baleno ci troviamo sopra la mitica Table Mountain.

 

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Iniziamo a gironzolare; sono presenti diversi percorsi a piedi che permettono di affacciarsi su diversi lati della città. Passeggiamo e scattiamo foto ad ogni angolo, questa visita sarà una di quelle che mi rimarranno più nel cuore di questa vacanza (siamo stati anche fortunati con il tempo).

 

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È molto bello stare quassù, il terreno calpestabile è talmente ampio che si passa dal marasma dei turisti al ritrovarsi da soli seduti su una roccia a strapiombo con il solo rumore del vento. È proprio un posto piacevole, starei qui a passeggiare tutto il giorno.

 

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Dopo una tappa al visitor center, allo shop e al bagno arriva però l’ora di ritornare alla base.

 

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Si è fatta ora di pranzo, decidiamo quindi di dirigerci verso Company’s Graden: dei giardini inglesi dove oltre a tanti bellissimi scoiattoli c’è un ristorante in mezzo al parco nonché dei topi che scorrazzano in cerca di cibo.

 

Ci accomodiamo e letteralmente immersi nella natura mangiamo dei toast giganti.

 

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Dal parco ci spostiamo a piedi, in quanto ci troviamo in zona sicura, verso il centro storico di Cape Town. Arrivati alla piazza principale “Green Market Square” facciamo un giro tra le bancarelle che vendono tipici prodotti africani e rimaniamo incantati a guardare gli artisti di strada tra i quali un gruppo di bambine che ballano a ritmo di tamburi. La zona, almeno di giorno, è sorvegliata dai vigilantes che si trovano ad ogni angolo della piazza.

 

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Cercando di stare in zone limitrofe, raggiungiamo il mercato dei fiori che però si rivela unna delusione. Visitiamo come ultima cosa la chiesa e ritorniamo alla macchina passando da Company’s Graden, al cui ingresso incontriamo un coro gospel di ragazzi e ci fermiamo ad ascoltarli per un po’.

 

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Approfittando della bellissima giornata di sole decidiamo di prendere la macchina e puntare la spiaggia in direzione Camps Bay per passare un pomeriggio di relax.

 

Camps Bay dista pochi minuti di auto dal centro di Cape Town, qui le ville e le macchine di lusso si sprecano e appare sin da subito come un mondo a parte.

 

Parcheggiamo e ci lanciamo in spiaggia! Passiamo il pomeriggio a leggere, giocare a carte e pucciamo anche i piedi nell’oceano! L’acqua è abbastanza fredda e la temperatura non è altissima ma tanti bambini e adulti stanno facendo il bagno.

 

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Seduti sulla sabbia cerchiamo anche di organizzare un incontro per cena con un amico di Luca che da ormai più di un anno vive a Cape Town dove fa il medico chirurgo e decidiamo di vederci per le 19 al Waterfront e mangiare insieme a lui e alla sua ragazza.

 

Verso le 18 il sole e la temperatura inizia a scendere e comincia ad alzarsi la nebbia, quindi raccogliamo le nostre cose e lasciamo la spiaggia per dirigerci direttamente al Waterfront.

 

Siamo appena arrivati quando il cellulare squilla, è l’amico di Luca (Matteo) che ci comunica di aver avuto un’emergenza quindi stanno passando a salutaci ma non possono fermarsi a cena che viene quindi posticipata a domani.

 

Matteo e la sua ragazza (di origine indiana ma nata e cresciuta a Durban il cui nome onestamente non l’ha compreso nessuno di noi quattro) dopo le presentazioni ci indirizzano a mangiare al “Den Anker” che infatti si rivelerà un ottimo ristorante.

 

Finita la cena approfittiamo dei negozi ancora aperti per comprare qualche souvenir e alle 22 torniamo alla guest house; domani visiteremo Robben Island e siamo davvero curiosi di scoprire un altro posto storico del Sudafrica.

 

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Continua... 

 

SPESE DEL GIORNO:

  • parcheggi vari  in città 118 Rand
  • pranzo "The Company's Garden Restaurant" 4 persone 499 Rand
  • spesa Cape Town 331,47 Rand
  • cena “Den Anker 4 persone 1.327 Rand 
  • salita Table Mountain 4 persone 78,54 Euro
Modificato da issa1990
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  • 3 settimane dopo...

GG8 - 25/08 Cape Town

 

Stamattina dopo la classica colazione a suon di pane e nutella partiamo con l’idea di visitare il Castello di Buona Speranza per poi raggiungere alle 10.30 il Waterfont dove alle 11.00 parte il nostro tour per Robben Island.

 

Nonostante le buone intenzioni non riusciamo a capire dove si entra al castello, nemmeno con tre navigatori. Tutt’intorno c’è infatti un crocevia di strade che ci portano a sbagliare percorso in continuazione fino a quando imbuchiamo, erroneamente, la corsia che porta alla stazione degli autobus. Capiamo subito di essere finiti in una brutta zona vista la massiccia presenza di homeless che iniziano a correrci dietro, così, cercando di non stirare nessuno con la macchina, cerchiamo di trovare l’uscita che dopo qualche tentativo fortunatamente troviamo. Abbandonata l’idea del castello, anche perché onestamente visto da fuori non sembra nulla di che, ci dirigiamo al Waterfront.

 

Visto il tempo un po’ nuvoloso, ci accertiamo che i traghetti per Robben Island partano e, dopo aver ricevuto rassicurazione che il tour non verrà cancellato, con tranquillità gironzoliamo tra i negozi, tra cui un particolare negozio che vende pietre di tutte le forme e colori (Scratch Patch)!

 

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Alle 10.30 puntuali ci presentiamo al ritrovo per la partenza del tour e, dopo un rigido controllo di zaini e borse, ci imbarcano sul traghetto; purtroppo non siamo i primi in coda e quindi non riusciamo a sederci né all’aperto né vicino ai finestrini ma dopo la partenza sarà possibile uscire sul ponte per fare foto.

 

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Il viaggio per l’isola dura circa 40 minuti e riusciamo a passare gli ultimi venti minuti all’aperto anche se fa veramente freddo! Insieme a noi sul ponte c’è una coppia di ragazzi italiani in luna di miele che non sta vivendo dei bei momenti; lei soffre tantissimo il mal di mare e sta maledicendo il neo-marito, velista, per averla portata in barca! (tra qualche giorno noi saremo messi peggio!).

 

Arrivati sull’isola ci accoglie la nostra guida che ci invita a salire su un pullman con il quale ci sposteremo sull’isola. La prima tappa sono gli edifici utilizzati come prigioni, scendiamo e iniziamo la visita a piedi. Il nostro cicerone è un ex carcerato, detenuto per motivi politici ed è molto toccante sentire la descrizione dei posti e delle giornate trascorse in prigione.

 

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Le celle sono semplici, molte contengono ancora dei ricordi di chi le “abitava” e sui muri sono state appese delle foto degli ex inquilini con delle brevi descrizioni.

 

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La visita prosegue per lo spazio comune dove ci sono molte raffigurazioni che ritraggono Nelson Mandela fino ad arrivare alla cella in cui era detenuto.

 

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Concluso il giro all’interno della prigione risaliamo sul pullman e visitiamo velocemente le altre zone dell’isola: la chiesa, il cimitero, etc.

 

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Prima di ritornare al traghetto ci fermiamo per una breve sosta in un bar dove approfittiamo per scattare bellissime foto al mare illuminato dal sole appena spuntato!

 

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Dopo la pausa tecnica è ora di imbarcarci per tornare a Cape Town dove, purtroppo, ci aspettano dei bei nuvoloni. Non a caso, poco dopo che arriviamo sulla terra ferma, inizia a piovere e, visto che non abbiamo mangiato, decidiamo di infilarci al “food market” una sorta di corte del cibo dove c’è l’imbarazzo della scelta.

 

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Io, Luca e Simo puntiamo ad una pizza davvero buona mentre Gio si dà alla cucina orientale! Concludiamo il pranzo mangiando anche un buonissimo waffle alla nutella!

 

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Visto che il tempo anziché migliorare peggiora, decidiamo di tornare in hotel e riposarci qualche ora per poi uscire alle 19 per andare a cena con Matteo l’amico di Luca.

 

Il ristorante scelto per la cena "Lily's restaurant" si trova un po' fuori dal centro ma in una bella zona che si affaccia direttamente sul mare.

 

Matteo nel corso della cena ci racconta un po’ del suo lavoro e della vita in Sud Africa. Ha scelto di fare parte della sua specializzazione in chirurgia in Sud Africa perché qui gli permettono di essere operativo sul campo e quindi di operare e fare esperienza reale in pronto soccorso. Lavora nella sanità pubblica e quindi nella maggior parte dei casi si trova di fronte a ferite da armi da fuoco causati da scontri tra gang rivali provenienti dalle baraccopoli. Apparentemente per noi europei la vita in Sudafrica costa poco, visto anche il cambio favorevole della moneta, ma lui ci spiega che non è così: vivere lì significa doversi pagare la sicurezza e una salata assicurazione sanitaria privata. 

 

Passiamo insieme una bella serata ed è molto interessante scoprire come si vive in un luogo al di là dell’idea che uno si può fare nei pochi giorni di vacanza. Con la promessa di organizzare un’uscita quando tornerà in Italia (magari per le vacanze visto che non ha intenzione di rimanere in Italia nei prossimi anni) ci salutiamo e tornati alla guest house dopo un’ultima partita a scala 40 andiamo a letto soddisfatti della giornata appena trascorsa.

 

Continua... 

 

SPESE DEL GIORNO:

  • visita "Robben Island"  (prenotata in anticipo 10 giorni prima di partire) 130,91 Euro
  • pranzo "V&A Food Market" 3 persone 155 Rand
  • cena “Lily's restaurant 6 persone 2.000 Rand 
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Cape Town sembra davvero molto bella!! Soprattutto la vista dall'alto e lo spiaggione!! 😍

Poi quando scrivi "brutte zone" o "zona sicura" mi viene un po' d'ansia: avevate trovato le informazioni su dove conveniva andare e dove no?

Lo chiedo per un ipotetico viaggio da quelle parti!!

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5 ore fa, Lizzina dice:

Poi quando scrivi "brutte zone" o "zona sicura" mi viene un po' d'ansia: avevate trovato le informazioni su dove conveniva andare e dove no?

Lo chiedo per un ipotetico viaggio da quelle parti!!

 

Abbiamo letto un pò di diari su internet e qualche guida ma in realtà le informazioni maggiori ce le hanno date una coppia di amici che era già stata due anni prima e il proprietario del nostro alloggio a Cape Town che con una mappa ci ha scritto dove girare tranquilli e dove con un occhio in più di riguardo.

 

A posteriori posso dirti che soprattutto nelle zone turistiche non ci siamo mai sentiti in pericolo, nemmeno nei lunghi tratti che abbiamo fatto da soli in macchina. Comunque diciamo che è solo Cape Town la città visitata in questa vacanza dove abbiamo percepito una situazione più critica nel resto dei posti eravamo serenissimi.

 

Dalla mia esperienza posso solo che consigliare questo viaggio 😊

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  • 2 settimane dopo...

GG9 - 26/08 Cape Town – Boulders Beach Penguin Colony – Cape point - Capo di buona speranza – Cape Town

 

Stamattina la sveglia suona presto, il programma di oggi è serratissimo, prevede la visita a due delle zone del Sudafrica che ci rimarranno più impresse: la colonia di pinguini e Cape point.

 

Studiando il percorso da casa avevamo individuato alcune spiagge da vedere lungo la strada e alcune strade panoramiche da percorrere (purtroppo la giornata di oggi sarà nuvolosa e il sole si vedrà solo a sprazzi :cry:).

 

Il nostro primo obiettivo è Hout Bay, un paese che affaccia su una bellissima laguna con un’altrettanto affascinante spiaggia. Parcheggiamo e ci dirigiamo verso il mare a caccia di leoni marini. Avevamo letto che nella zona era facile vederli ma purtroppo non siamo fortunati e ne vediamo uno in lontananza mentre nuota in acqua e uno spiaggiato nella zona del porto che però capiamo essere sfruttato come attrazione con relativo personaggio che chiede soldi per fotografarlo.

 

Fatto un giro per il porto e una passeggiata sulla spiaggia, sicuramente più bella con un tempo più soleggiato, decidiamo di ripartire in direzione Noordhoek beach percorrendo la scenografica Chapman's Peak Drive, una scenica strada panoramica che costeggia l’oceano. Paghiamo il pedaggio e iniziamo il nostro percorso fermandoci ogni tre per due per scattare foto al paesaggio.

 

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Hout Bay dall'alto

 

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Chapman's Peak Drive

 

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Dopo una mezz’oretta arriviamo a Noordhoek beach, avevamo segnato questa spiaggia come degna di nota per la sua lunghezza e per la bellissima sabbia bianca. Anche in questo caso il tempo non è nostro amico e, dopo aver camminato qualche metro, decidiamo di tornare alla macchina a causa del forte vento. Percorrendola, anche se per poco, si nota ancora una volta come cambia il paesaggio in Sudafrica, sembra di essere da tutt’altra parte con queste case che sbucano direttamente sul mare. Incontriamo qualche residente che porta a spasso il cane e ci chiediamo come dev’essere bello e affollato questo posto durante la loro estate (sia mai che prima o poi torneremo!).

 

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Ripresa la macchina iniziamo ad essere sempre più impazienti di arrivare a Boulders Beach, un’area nei pressi di Simon’s Town dove risiede una delle più grandi colonie di pinguini sudafricani :inlove2:. La zona è un habitat protetto accessibile pagando un biglietto d’ingresso. Il percorso avviene tramite una serie di passerelle sopraelevate che portano il visitatore a pochi metri da questi splendidi animali.

 

Il primo pezzo del percorso attraversa le aree più verdi dove i pinguini covano le uova mentre le ultime due parti della passerella sono delle vere e proprie terrazze che affacciano sulla spiaggia dove i pinguini sgambettano sulla sabbia e si tuffano nel mare per poi tornare sulla terra ferma.

 

Io sono davvero entusiasta sembro una bambina al luna park non so più dove guardare e ovviamente il quantitativo di foto che scatto è indicibile (anche nello stampare le foto del viaggio mi sono fatta prendere la mano e ne ho stampate almeno 30 dei pinguini, alcune praticamente uguali – ovviamente Luca mi ha chiesto che problemi avessi! :oops:).

 

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Dopo esserci trattenuti circa un’oretta con gli amici pennuti cerchiamo un posto dove pranzare a Simon’s Town.

 

Giriamo per la via principale del paesino ed entriamo al “The Lighthouse Cafe” un ristorantino molto carino e super decorato dove i miei compagni di viaggio si concedono dei bei piatti di pesce mentre io mangio una pizza che onestamente devo dire non male.

 

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Finita la pausa ristoro, dopo aver girovagato per qualche negozio di souvenir per la classica calamita, ripartiamo alla volta di Cape point.

 

Arrivati all’ingresso di Cape point a me e a Luca sembra di essere tornati negli States:wub:; l’entrata all’area avviene tramite dei “caselli” che ricordano un sacco quelli dei ranger americani all’ingresso dei parchi nazionali. Anche qui, dopo aver pagato, ci consegnano la mappa della zona.

 

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Come prima cosa decidiamo di visitare il faro di cape point. Per raggiungerlo ci sono due possibilità: un percorso a piedi in salita di circa 20 minuti oppure è possibile prendere la funicolare che, ovviamente, oggi è chiusa per manutenzione. Iniziamo il nostro percorso guardandoci in giro alla ricerca delle scimmie segnalate in tutte le guide e nei diari che abbiamo letto nonché sulla brochure consegnataci all’ingresso. Non ne incontreremo neanche mezza.

 

Arrivati in cima il paesaggio che si apre è stupendo e nonostante il forte vento riusciamo a scattare un sacco di foto. Terminata la contemplazione scendiamo verso il capo di buona speranza non prima di fare una tappa allo shop dove compriamo qualche altro souvenir.

 

 

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Giunti al parcheggio troviamo un sacco di gente in coda in attesa di scattare la classica foto ricordo al cartello “cape of good hope”; ci mettiamo in fila anche noi quando, il solito gruppo di giapponesi corre dietro alla scritta anche se non era il loro turno. Parte qualche imprecazione in italiano fino a quando uno dei turisti giapponesi si scusa nella nostra lingua. Ci racconta di aver vissuto per un po' a Milano quindi, visto che le parolacce sono le prime parole che si imparano di una lingua straniera, avrà capito benissimo il nostro disappunto. :Sorry!::blonde:

 

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Scattata la foto gironzoliamo un po' per la zona e poco dopo risaliamo in macchina in direzione Cape Town. Arrivati al nostro alloggio andiamo a fare una piccola spesa alla vicinissima despar e, una volta comprato il necessario, ci prepariamo per l’ultima sera a Cape Town.

 

Scegliamo di andare al waterfront e dopo aver ricenato al “Den Anker” convinco il gruppone a salire sulla ruota panoramica!!!:Yahooo:

 

Io sono una super fan delle ruote panoramiche e voglio salire su tutte quelle che trovo durante i viaggi mentre Luca le odia e infatti trascorrerà i ben otto giri di ruota lamentandosi insieme a Giovanni (anche lui non propriamente fan) della mia grandissima idea :Sorry!::grin:.

 

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Dopo l’”adrenalinico” giro in ruota torniamo in hotel, domani si parte in direzione Franschhoek.

 

Continua... 

 

SPESE DEL GIORNO:

  • pedaggio strada panoramica "Chapman's Peak Drive" 50 Rand
  • accesso "Boulders Beach4 persone 36,10 Euro
  • pranzo “The Lighthouse Cafe” 4 persone 770 Rand
  • accesso a Capo di Buona Speranza 4 persone 1.212 Rand 
  • spesa 212,48 Rand
  • cena “Den Anker 4 persone 1.300 Rand 
  • ruota panoramica 4 persone 35,62 Euro
  • parcheggio 10 Rand

 

 

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