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Tonga soa eto Madagascar, benvenuti nel continente rosso


MagicJ69

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12.

 

24 agosto - E' sempre N7.. e Ranomafana National park

 

Che brutte abitudini che stiamo prendendo.. incredibile.. apriamo gli occhi e l’orologio indica le 4,30.. bisogna fare più vita mondana e notturna.. si fa per dire.Non ci resta che sistemare qualcosa tra foto e diario in attesa della partenza..

ma prima c’è la colazione..semplice ma tutto sommato accettabile anche se il ricordo dei mini croissant fa venire voglia di qualcosa di dolce..

 

Prima di ripartire facciamo un giro nell’ampio cortile dell’Artisan e Mamy ci da qualche informazione sulle rappresentazioni sui muri, sull’arte e le incisioni tipiche che si vedono sulle porte e su qualche altro oggetto di richiamo della cultura, delle tradizioni e dell’arte (es. il totem) locale, compreso qualche aneddoto di storia e di esperienze vissute.

 

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Un breve sguardo alla vista panoramica di Ambositra ed alla sua cattedrale e lasciamo la città…

 

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ma la N7 continua ad essere un tormento..

buche e curve non rendono il viaggio molto piacevole..  le soste panoramiche e da sigaretta diventano un modo per spezzare e per apprezzare il paesaggio che diventa sempre più rosso.. ma non c’è solo questo.

 

 

Lungo la strada ci sono spesso persone che vendono prodotti vari.. tra questi conosciamo un frutto dalla forma particolare, il pokpok, dal sapore un po’ aspro anche se da la sensazione di qualcosa di rinfrescante.. ma è la marmellata che sembra essere davvero qualcosa da assaggiare.. e non mancheremo di farlo alla prima occasione.

 

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La prima deviazione per il parco e dopo circa 100km dalla partenza.. l’indicazione è per la N25 ma non svoltiamo subito.. la strada sembra non essere proprio quella migliore e cosi proseguiamo per altri 25 km fino alla deviazione successiva che ci porta prima sulla N45.. abbiamo ancora circa 30km da percorrere fino all’ingresso del parco e la strada si incrocia nuovamente con la N25 che in pratica va verso il mare ..

 

Anche questa volta ci rendiamo conto come le indicazioni sui tempi che si trovano negli itinerari on line non rappresentano la realtà.. le condizioni delle strade allungano in modo consistente i tempi..

In ogni caso, il paesaggio che incontriamo dopo la svolta dalla N7 rende più piacevole quest’ultimo tratto.. nel verde e con un paesaggio diverso..

 

La prima sosta è nei pressi di una piccola cascata.. una buona occasione per prendere un po’ d’aria e scattare qualche foto.. si sente anche qualche voce dalla foresta ed il gracchiare di qualche rospo nei dintorni.. l’unica forma animale che vediamo, però, sembra essere qualche insetto ed un bruco appeso nel mezzo della strada..

 

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Costeggiando il fiume, dopo alcuni minuti eccoci alla reception del Parco.. è praticamente quasi mezzogiorno e, sbrigate le varie formalità organizzative, ecco arrivare la nostra guida.. siamo pronti ad iniziare la nostra visita a Ranomafana.

 

Il parco è abbastanza grande e ci sono varie possibilità di percorsi (si estende per oltre 400 km quadrati).. per la maggior parte è ricoperto da una foresta pluviale caratterizzata da numerose piante e specie animali…

l’umidità si sente molto ed anche il meteo è piuttosto variabile.. piogge di intensità variabile tendono ad essere piuttosto frequenti da queste parti.. ma oggi sembriamo fortunati..

 

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Scendiamo dapprima verso il fiume e lungo la stradina incontriamo un piccolo camaleonte che si muove su alcuni rami..

poco dopo vediamo alcune strane piante su cui vive un insetto piuttosto particolare.. sembra un incrocio tra scarafaggio e coccinella.. simpatico a vedersi.. è l’insetto giraffa.. ma non siamo qui per questo..

mini sosta sul ponte che attraversa il fiume e ci addentriamo nella foresta.

 

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Mamy è con noi.. con la guida però c’è anche un  “avvistatore”, un ragazzo che va avanti e segnala la presenza dei lemuri.. 

Il percorso è praticamente tutto tra gli alberi.. un continuo saliscendi dove, nonostante il fresco,  l’umidità non da tregua.

 

Mentre camminiamo ecco che arriva il primo segnale..

ci sono dei fulvus e quindi non ci resta che seguire il nostro avvistatore.. la vegetazione, anche in basso, è piuttosto fitta e loro sono abbastanza in alto.. visuale non proprio ottimale…

 

 

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Proseguiamo nella foresta e poco dopo un altro richiamo..

questa volta sono i lemuri bamboo dorati, una particolare specie che sembra sia presente soltanto in questo parco.. anche qui la distanza è tanta e quindi, nonostante un continuo movimento per cercare dei buoni punti di osservazione, riuscire a vederli in modo chiaro non è cosa facile.. usiamo anche il binocolo, che indubbiamente qui si rivela abbastanza utile, se non addirittura necessario in diversi punti..

di foto, invece, quasi non se ne parla.. almeno per ora..

 

Lungo il percorso incontriamo anche altri turisti, ma per osservare i lemuri bisgna uscire dal sentiero ed inoltrarsi tra gli arbusti..

qualcuno preferisce restare lungo la via maestra senza addentrarsi tra gli alberi o addirittura in zone scoscese dove bisogna fare molta attenzione perché il rischio di scivolare è dietro l’angolo.. Noi ovviamente non ci tiriamo indietro..

 

Fatti pochi passi la scena si ripete.. questa volta, tra i rami della vegetazione, ci sono i lemuri vari..

qui la sosta è più lunga.. sono lontani e riuscire ad individuarli ma soprattutto a districarsi tra piante, rami e arbusti per trovare una buona posizione non è affatto facile.. l’attesa per poterli osservare nel migliore dei modi si allunga..

 

Riusciamo comunque a vederli..

si muovono, saltano tra i rami, ma restano lontani.. probabilmente avvertono anche la presenza dell’uomo che resta comunque una minaccia per questi che vivono nel loro habitat  naturale..

 

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Poco dopo riprendiamo a muoverci per raggiungere un viewpoint da cui si vede il panorama del parco..

qui non manca un altro incontro.. niente di particolare, si tratta di un animale verde, con delle macchie sul corpo.. è il lizard..

ma se lo incontriamo per strada ci viene in mente la lucertola.. anche se con un colore verde molto molto acceso.. ci sono diversi esemplari, anche se non tutti uguali.

 

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Da qui poi riprendiamo il sentiero che porta verso l’uscita.. il percorso è fatto ancora di saliscendi..

Vegetazione fitta a tal punto che in alcuni punti il sole non riesce a passare e sembra quasi buio..  incontriamo qualche altro rettile ma soprattutto qualche specie particolare di uccello che però al nostro avvicinarsi si allontana repentinamente..  

luce e fuga non aiutano certo lo scatto!!

 

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Quando arriviamo all’ingresso del parco la fatica si sente.. ma soprattutto l’umidità..

siamo accaldati, sudati e piuttosto stanchi..o forse un po’ disidratati..  probabilmente non avremmo fatto male ad avere un po’ d’acqua in più..

 

Esperienza interessante ma probabilmente questo parco è da inserire tra le prime cose da fare in un viaggio in Madagscar..

abbiamo già visto i lemuri e tante altre specie a distanza molto ravvicinata, addirittura toccandoli (anche se Lemur island era una riserva e non un parco naturale)..

la sensazione di vederli qui, ad una delle maggiori distanze viste finora, certamente non ci ha permesso di apprezzare in tutti i suoi aspetti e goderci questa visita.. il parco resta comunque uno dei più famosi e certamente merita un giro.

 

Ripartiamo dal parco in direzione Fianarantsoa (Fiana) ma Mamy si accorge che qualcosa non va..

sembra che durante la nostra assenza la benzina sia evaporata.. o forse qualcuno ha utilizzato il nostro serbatoio come un distributore.. ogni mondo è paese.

 

Ci rimettiamo sulla N7… posto di controllo.. mentre la polizia controlla i documenti un paio di ragazze belghe ci chiedono un passaggio.. qualche attimo di titubanza..

Mamy chiede a noi cosa vogliamo fare.. nessun problema.. d’altronde andiamo anche noi a Fiana, quindi perchè dire di no.. basta stringersi un po’ dietro.. in fondo sono poco più di 20 km ed un modo per fare due chiacchiere in più durante il viaggio.

 

Arriviamo a Fiana che son già le 17,30 e ci dirigiamo in hotel.. mentre saliamo in camera Mamy accompagna le ragazze nei pressi della loro destinazione.. la stazione dei bus da cui avrebbero poi proseguito il loro giro, aspettando l’altra coppia di amici.

 

L’hotel è il Mahamanina.. sembra un po’ più semplice rispetto a tanti altri ma nel complesso non sembra male anche se la camera non è molto grande.. diciamo essenziale.. non vediamo l’ora di fare una bella doccia e rilassarci un po’ (ma non può mancare un mini bucato prima che “magliette e affiliati”  diventino “pericolosi”…

 

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Rivediamo Mamy verso le 19..

due chiacchiere e ci piace l’idea di andare a cena in un ristorante malgascio..

parliamo anche dell’auto.. Mamy non è convinto e quindi pensa di procedere ad un ulteriore cambio.

 

Il ristorante è il Petite Bouffe e si trova in zona più centrale, nei pressi di un famoso hotel (villa sylvestre)..

il menu offre molta cucina cinese ed abbiamo molta fame..  forse l’effetto della camminata di oggi (o magari è nel nostro dna).. la scelta cade su un riso alla cantonese, una zuppa ed un secondo di carne di zebu con contorno che decidiamo però di dividere (giusto per non esagerare, soprattutto viste le porzioni abbondanti che vediamo passare).

 

Ci godiamo la cena mentre parliamo della tappa di domani verso Andringitra (una delle mete che ci incurioscono di più) ed al cambio auto..

 

anche stasera l’ora non è tarda e qui sembra esserci davvero poco da fare.. niente TV e così, tornati in albergo, dopo un’occhiata al panorama notturno (non esaltante), arriva anche stasera il momento della buonanotte alla giornata ed a Fiana.

 

 

 

Spese giornata

 

Acqua  3600 ariary

Cena (in due) 18.500 ariary 

 

Per i pok pok, come per gli altri assaggi on the road, ci ha pensato Mamy

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E finalmente ho iniziato a godermi questo diario, era ora (me lo dico da sola, non ce l'ho con te! :grin: )!

 

Per ora mi sono fermata solo all'arrivo ad Antsirabe (e l'aggiornamento dell'indice in prima pagina avanzerà con la mia lettura  : Razz : ), ma ho già gli occhi pieni di immagini favolose come gli incontri con i lemuri (che carini, nonostante gli occhi 'flippati'  :lol: ), e un po' meno favolose come boa a casaccio tenuti intorno al collo...  :eek:

 

Il racconto delle povere condizioni in cui vive il popolo malgascio invece, purtroppo non mi è nuovo: la famosa coppia di amici che ci è stata qualche mese prima di te aveva infatti 'approfittato' del viaggio di nozze oltre che per vedere il paese, per visitare una missione (con annessi orfanotrofio e scuola) che finanziano ormai da qualche anno e ne hanno viste e sentite - purtroppo - di ogni genere.

 

"...Però sorridono sempre!"

 

E noi invece non ci accontentiamo mai. 

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Ale, è vero...

quando sento molti che si lamentano gli farei fare una settimana (secondo me è sufficiente) da quelle parti, vivendo con una ciotola di riso al giorno, dividendo una stanza con altre 4-5-6 persone (animali compresi), facendo 10-20 km al giorno a piedi per andare a lavorare o per andare a scuola.. così come molti bambini viziati.. altro che traumi psicologici perchè non hanno l'IPAD, la PS o i vestiti di Violetta..

 

Ma se pensiamo a questo, il mondo è davvero pieno di persone che vivono in queste condizioni.. se solo molti mettessero il naso un pò fuori da casa se ne accorgerebbero.. ma il discorso è molto più complesso..

 

Comunque questa è una meta che puoi fare.. non ci sono altitudini proibitive..

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Hai perfettamente ragione quando dici che il discorso è ovviamente più complesso: però, per quanto possa essere banale, ogni tanto non ci farebbe male confrontarci con realtà come questa, che poi è più o meno la stessa di oltre la metà della popolazione terrestre. Certo, non si possono (e non si devono) risolvere gli endemici problemi mondiali con il senso di colpa, ma ogni tanto non ci farebbe male ricordarci che non abbiamo problemi a fare tutti i pasti che ci pare e a sprecare l'acqua (tanto per dirne un paio) solo perché abbiamo avuto la fortuna di nascere nella parte giusta del globo: basterebbe un minuto al giorno!

Va beh, pistolotto morale a parte, devo dirti che ci sto seriamente pensando anche se, avendo qualche problemino di salute, mi preoccupa un po' l'eventuale assistenza sanitaria. Ma ci penso sempre più spesso!

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13.

 

25 agosto – Da Fiana ad Andringitra..ed i catta

 

 

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I chilometri di oggi non sono molti (120 circa) ma la strada è quello che è e faremo qualche tappa intermedia prima di raggiungere il parco di Andringitra ed il camp (Tsarasoa) che in origine sarebbe dovuto essere il Camp Catta e che abbiamo dovuto cambiare per alcuni “problemi gestionali”(litigio familiare con tanto di comunicazioni sul sito reltaive al fatto che non sraebbero stati in grado di assicurare le prenotazioni.. Mamy ha così deciso per una immediata sostituzione.. rischiare non era proprio il caso).

 

La giornata inizia, al solito, presto ma l’appuntamento con Mamy è dopo la colazione… classica petit dejeneur, per niente vicina ai nostri gusti e quindi prevediamo di fare un salto in qualche bakery o simili per un croissant o meglio, pain au chocolat…

 

Carichiamo i bagagli mentre osserviamo la città che si sveglia.. scene di vita quotidiana e della gente che inizia la propria giornata lavorativa…

 

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Un giro per la città, prima di fermarci nei pressi di un mercato.. Mamy si allontana e mentre aspettiamo scambiamo due chiacchiere con una ragazzina che alla fine riesce a convincerci ad acquistare un foglio decorato (tipo carta da lettere) che fanno a scuola.. sarà vero? Beh, il viso e soprattutto la voglia di comunicare ci convincono..

 

Poco dopo ecco Mamy con un sacchetto.. con pain au chocolait enormi e qualche frittella dolce.. praticamente come Aladino, esprimiamo un desiderio e si realizza.

 

 

Ripartiamo verso la parte alta della città e alcune scene ci colpiscono ancora una volta.. praticamente si fa di tutto per (soprav)vivere…

 

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Quando siamo nei pressi della Cattedrale di Ambozontany, imbocchiamo una stradina che sale, molto stretta, fino a raggiungere un punto panoramico da dove si vede tutta la città… chiese, palazzi vari, scuole e lo stadio… Mamy ci fa poi notare la Statua del Cristo.. un po’ come a Rio, anche se “leggermente” più piccola…

 

Una breve sosta alla Cattedrale, giusto per qualche foto, ed eccoci pronti a ripartire… lasciamo Fiana ed torniamo a muoverci lungo la RN7.

 

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Abbiamo capito com’è fatta la N7.. ma per foruna non manca qualche altra sosta per ammirare il paesaggio, le risaie, le persone che lavorano ma soprattutto il contatto umano.. sguardi e sorrisi dei bambini, a cui quando è possibile lasciamo qualcosa, danno sempre belle emozioni.. ma fanno anche, al solito, pensare.. e non mancano i controlli della polizia.. due in meno di un chilometro di strada.

 

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Le immagini si susseguono.. incontriamo alcune case dove lavorano la corda ed abbiamo anche la fortuna di assistere alla cattura in diretta di un boa nei pressi di una “fabbrica” di mattoni (in cottura).. sembra una festa più che la sensazione di un pericolo sventato.

Campi di riso, aree coltivate a terrazza e paesaggio sono una buona occasione per spezzare un pò il viaggio ed ammirare ancora questo Paese.

 

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Dopo circa un’ora e mezzo siamo ad Ambalavao…

Mamy ci porta a visitare la fabbrica di carta antaimoro che si trova all’interno di un cortile dove c’è l’Hotel Aux Boungainvilles.. ed i fiori si vedono.

 

Il processo di lavorazione è interessante.. dalla trasformazione della pianta fino al prodotto finito completo di decorazioni, rigorosamente fatte a mano..

 

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Un giro nello shop, con relativi acquisti e, mentre aspettiamo di ripartire, ci godiamo un po’ le bouganville..

 

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Ma ecco Mamy.. con lui c’è anche la guida che ci accompagnerà alla prossima meta, la riserva di Anja.

 

Prima di raggiungere il parco, qualche altra sosta non manca.. alcuni minuti li dedichiamo ad ammirare i balconi decorati delle case ad Ambalavao, per poi fermarci nuovamente lungo la strada..

 

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I turisti attirano come sempre sia le persone ma soprattutto i più giovani.. e vediamo alcuni bambini venir giù correndo dal lato opposto della strada mentre siamo intenti ad ammirare montagne e paesaggio, giusto qualche chilometro prima di entrare nel parco.

 

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Ormai siamo quasi arrivati.. ed infatti, un paio di chilometri e vediamo la deviazione per Anja.. pochi metri ed eccoci nel parco.

 

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...continua..

Modificato da MagicJ69
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...Anja..

 

La nostra guida è uno dei fondatori dell’associazione che gestisce la riserva che è nata con lo scopo di insegnare alla popolazione il modo di coltivare e lavorare la terra ma anche conservare e far riprodurre le specie animali presenti nel parco..

il tutto finanziato appunto attraverso i biglietti dei turisti.

 

La visita si prospetta subito interessante..

fatti i primi passi, eccoci subito di fronte alcuni simpatici catta.. foto e riprese ci tengono fermi per diversi minuti.. ma sono molto vicini e ne vale la pena..

 

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Llungo il sentiero, poco dopo, ecco un camaleonte di dimensioni notevoli.. 

scorgiamo poi il lago dove ci sono già altri turisti attratti da alcuni pulcini ma soprattutto da un enorme coccodrillo che se ne sta a prendere il sole su un masso in mezzo al lago..

 

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Ma l’attrazione principale restano i catta ed è divertente vederli muoversi, saltare, giocare  tra i rami.

I lemuri sono davvero tanti.. dovrebbero essere circa 700 quelli presenti in questa riserva.. è il risultato del ripopolamento curato dall’associazione.. ben fatto!!

 

Nonostante ora e sole li incontriamo abbastanza spesso..

 

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..e non mancano alcune famiglie con i piccoli tenuti come in un marsupio dalla loro mamma.

 

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Vederli è un piacere e le foto sono davvero tante, soprattutto per alcuni particolari, il modo di muoversi, lo sguardo ed alcune espressioni..

 

Dopo circa un’ora torniamo a percorrere il sentiero al contrario.. ovviamente le occasioni per incontrarli nuovamente non mancano.. quando siamo nei pressi del lago li vediamo saltare e muoversi in un prato..

è il momento del loro spuntino.. alcuni, infatti, sono intenti a leccare l’argilla.

 

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Scenario divertente.. è bello trovarsi in mezzo a loro, anche se quando ci avviciniamo troppo tendono a defilarsi.. restiamo ancora un po’ insieme ai catta..

sono tanti e li ritroviamo anche quando attraversiamo il prato per riprendere il sentiero verso l’uscita..

 

La presenza dei turisti spesso vuol dire anche qualcosa da mangiare.. ma non in modo selvaggio.. le guide spesso danno qualcosa.. e questo i catta lo sanno.. per questo sono lì nei dintorni..

 

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Dopo questa bella passeggiata di circa un paio d’ore, eccoci al parcheggio dove ci fermiamo qualche minuto ad ammirare il paesaggio dietro la foresta dei lemuri, prima di ripartire..

 

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E' stato carino incontrare i catta.. questa riserva spesso non è inserita negli itinerari ed infatti non eravamo sicuri di riuscire a vederla.. ma alla fine ne è valda davvero la pena..

 

E' il momento di rimetterci in macchina.. percorriamo circa una ventina di chilometri sulla N7 ed ecco l'indicazione per Andringitra, uno dei parchi che siamo molto curiosi di scoprire..

 

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...continua.. Tsarasoa camp e dintorni..

 

 

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La strada per il parco è una delle più brutte (dal punto di vista delle condizioni) fatte finora.. quando deviamo dalla N7, infatti, capiamo da cosa derivassero i dubbi che Mamy ci aveva sempre fatto presente nella programmazione dei tempi delle varie tappe.. basta una pioggia improvvisa ed alkcune strade sarebbero state davvero impraticabili.

 

E questa strada è davvero molto difficile da percorrere.. per fortuna il paesaggio intorno è interessante e lo diventa sempre di più avvicinandoci al camp..

Dalla deviazione ci sono poco più di 25 chilotemetri ma bisogna andare davvero piano, soprattutto per non rischiare di lasciarci la macchina.. e così impieghiamo poco più di un’ora prima di vedere le montagne del parco ed imboccare la stradina al TsaraSoa, il nostro camp.

 

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L’atmosfera è fin dall’inizio molto accogliente.. t

Troviamo un gruppo che sta per ripartire e subito dopo eccoci alle presentazione con madame Seraphine, colei che gestisce il camp..  Scaricati i bagagli, eccoci nel nostro bungalow.. bello e con una meravigliosa vista sulla valle e sui monti.. è su due livelli, con la camera da letto al piano superiore dove praticamente il letto è appeso al soffitto con dei tiranti.. dormiremo sospesi.

 

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Il camp è carino anche se in alcune zone sembrano esserci ancora lavori in itinere.. un breve giro nei dintorni ci sta tutto…

il panorama è bello e nel camp non mancano alcuni cose particolari come il barbeque solare o il bagno panoramico.

 

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Torniamo verso la “hall” e ci fermiamo a bere qualcosa prima della cena e nel frattempo alcuni bambini ci mostrano le loro doti acrobatiche.. poco dopo arriva Raimond, un ragazzo sarà la nostra guida per l’escursione di domani..

 

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Ray ci propone le varie alternative sui trekking ed alla fine decidiamo combinare l’ascesa fino alla cima del camaleonte per proseguire verso la piscina naturale e la foresta dei catta.. un percorso di circa 6 ore che ci ha subito ispirato.

 

La cena è prevista intorno alle 19-19,15.. ma abbiamo tempo e così ne approfittiamo per ub altro giro nei dintorni e qualche altra foto..

il tramonto non è di quelli da cartolina ma c’è un magnifico cielo e si vede già la luna..

 

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Nel camp, pensiamo, siamo solo noi e lo staff.. quando arriviamo nella sala da pranzo vediamo persone che suonano, ballano e cantano..  ovviamente ci invitano a partecipare ed è impossibile dire di no..

esperienza divertente, molto divertente.. bella atmosfera prima di iniziare la cena..

Tavolo per tre.. chissà come mai.. pensiamo Mamy ma in realtà con noi c’è Ourussah, una ragazza che abbiamo visto nel pomeriggio istruire il personale e che continua a dare indicazioni anche durante la cena.. training on the job in progress...

 

Menu completo.. zuppa di verdure, pollo ai peperoni con “contorno” di spaghetti e dessert.. banane al cioccolato..

 

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Ourussah è simpatica e cordiale.. molto loquace.. ed in viaggio è sempre piacevole intrattenersi con le persone..

 

Finita la cena, il camp è praticamente deserto.. dal balcone del bungalow ci godiamo la vista della valle dove si intravedono le forme delle montagne e qualche piccola luce dei villaggi intorno..

 

Ma non sono neanche le 9.. non possiamo certo andare a dormire..

inganniamo il tempo sistemando un po’ i bagagli e dando un’occhiata alle foto prima di provare la sensazione di dormire sospesi nell’aria.

 

 

 

Spese di giornata

 

Varie (antaimoro) 15.000 ariary

Cena  40.000 ariary

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