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issa1990

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  1. si eravamo gasatissimi! sembravamo dei pazzi che si passavano binocoli e macchine fotografiche Siamo partiti dall'Italia poco speranzosi perchè gli ultimi giorni leggendo su internet sembrava che se non dormivi all'interno del parco o stavi nella zona Sud sarebbe stato difficile fare avvistamenti ma per fortuna ci è andata bene! 😊 Ogni tanto ci vuole anche quello! Si erano tenerissimi e poi vederli giocare tra di loro è stato davvero emozionante!
  2. GG4 - 21/08 Kruger National Park Anche stamattina la sveglia non è delle migliori alle 5.45 siamo già tutti nella hall della nostra guest house per ripartire alla scoperta di un'altra zona del Kruger National park. Ritiriamo la borsa frigor con l’abbondante colazione al sacco (muffin, frutta, yogurt ecc….😋) che gentilmente la proprietaria ha preparato per noi e partiamo alla volta del Kruger. Le giornate qui iniziano presto nonostante l’ora c’è un grande via vai di persone; dai bambini che vanno a scuola alla gente che, presumibilmente, si dirige presso il proprio posto di lavoro. Arriviamo al gate che non sono ancora le 6, ci dirigiamo verso il visitor center per acquistare il pass giornaliero e alle 6 in punto ricomincia la ricerca. Pronti a varcare la soglia! L'alba Oggi puntiamo verso Satara, un altro camp all’interno del parco, che dista poco meno di 3 ore da Phalaborwa. Dopo circa una mezz’oretta, mentre ci gustiamo un'altra bellissima alba, avvistiamo il nostro primo animale della giornata, un bel bufalo che inizialmente sembra solo ma subito dietro di lui, tra gli arbusti, ci sono altri suoi compari intenti a mangiare, d’altronde è ora di colazione anche per loro . Salutiamo i bufali e ripartiamo per provare a compiere la missione di oggi: stanare il leone; prima di partire per il Sud Africa abbiamo installato sui telefoni l’app “Latest Sightings” che permette di segnalare gli avvistamenti all’interno del parco, quindi, avvalendoci dell’aiuto tecnologico, notiamo una discreta presenza di grossi felini dalla folta criniera nelle zone limitrofe al Satara. Lungo la strada facciamo varie soste per ammirare altri stupendi animali tra cui una simpatica giraffa intenta a pasteggiare, che riusciamo a fotografare con la bocca piena 😍, e altri erbivori che si stanno abbeverando nelle vicinanze di uno specchio d’acqua. Super guanciotte! Siamo a circa un’ora e mezza dal Satara quando vediamo alcune macchine ferme a bordo strada, sembrano tutti intenti a guardare nel bush, la situazione sembra promettente, ci avviciniamo anche noi ed accostiamo. Inizialmente sembra non esserci nulla di così interessante, Luca, binocolo alla mano scorge del pelo che si confonde con i colori dell’erba bruciata quando, all’improvviso, si alza sulle due zampe anteriori…. un leone!!!! Passo la macchina fotografica a Luca che, trovandosi dal lato giusto, inizia a sparare foto a raffica. Siamo felicissimi non crediamo ai nostri occhi. Passato del tempo a stiracchiarsi, il leone decide di alzarsi e spostarsi vicino ad un cespuglio dove sbuca un altro testone, sono due maschi. Sono davvero maestosi!!! Dopo quasi 30 minuti di venerazione decidiamo di proseguire. Pian piano che ci avviciniamo al Satara il paesaggio cambia, la vegetazione è più bassa e l’orizzonte si apre di fronte a noi facilitando gli avvistamenti. Passato qualche minuto dalla ripartenza ci fermiamo per fotografare un bellissimo gruppo di zebre che attraversano la strada proprio di fronte a noi. Proseguendo incontriamo un gruppo di magnifici struzzi che passeggiano con passo felpato e poco più in là un'altra giraffa solitaria. Ridendo e scherzando si sono fatte quasi le 10 e la fame comincia a farsi sentire visto la sveglia di stamattina, ma decidiamo di aspettare l’arrivo al camp prima di addentare qualcosa dalla borsa frigor. Alle 10 e 30 raggiungiamo la nostra destinazione, la prima cosa che notiamo è che questo camp è letteralmente in mezzo al bush, se infatti l’Olifants, vista la sua posizione in quota risultava più “isolato”, il Satara è proprio immerso nella savana. Parcheggiamo e iniziamo a gironzolare per farci un’idea del posto, per poi fermarci su una delle panchine messe a disposizione degli ospiti per fare una merenda. Satara camp Il nostro potente mezzo Dopo un’oretta di stop ripartiamo in direzione Phalaborwa perché alle 15 abbiamo appuntamento con la guida che ci accompagnerà nella Sunset walk. Alle 14 rientriamo in hotel e approfittiamo del tempo che ci resta per mangiare qualcosa e goderci un po' di relax a bordo piscina😊. Uno dei cartelli di Phalaborwa Recuperate le energie siamo di nuovo pronti per rientrare al Kruger; puntualissimo Stan Lee accompagnato da David ci passa a prendere e, dopo aver recuperato un'altra coppia di italiani per l’attività, rientriamo nel Kruger. I ragazzi con noi raccontano che è il terzo anno di fila che vengono in Sudafrica e che, ogni volta, restano circa 2 settimane 😱 e le passano visitando il Kruger ogni giorno infatti sono molto esperti di animali e vegetazione del parco. Ne approfittiamo per chiedere qualche info sulla camminata che ci attende e sugli eventuali rischi, ci rassicurano che l’hanno fatta più volte e che non sono mai stati in pericolo, a parte quando hanno incontrato una coppia di leoni 😱. Cosa?!? Io guardo Luca e gli dico “okey è stato bello ma io non scendo dalla jeep!”. Luca di tutta risposta si mette a ridere e mi dice di non fare la fifona, che tanto non succederà nulla . Intanto Stan e David si addentrano nel parco ma, percorrendo una stradina secondaria, veniamo bloccati da un gruppo di elefanti, tra cui dei piccoli che si divertono a giocare tra di loro . Rimaniamo un bel 10 minuti incantati ad ammirare la scena mentre Stan, a colpi di accelerate, cerca di farsi strada in mezzo ai giganti . Una volta arrivati al punto d’inizio della sunset walk, scendiamo dalla jeep pronti per cominciare, non prima però di aver firmato una liberatoria (della serie sono cavoli vostri se non seguite le regole che vi vengono date dai ranger). Partiamo quindi per la nostra camminata in fila indiana, io sono un po' in ansia infatti non mi godrò molto la passeggiata ma, nonostante non l’abbia apprezzata molto, è stato bello imparare delle curiosità sugli abitanti del parco: come riconoscere, ad esempio, l’impronta di una iena, vedere le ossa degli animali nonché l’importanza degli escrementi delle iene che, nutrendosi principalmente di ossa, contengono molto calcio e fungono da nutrimento per gli altri animali. Stan Lee e un mega osso Chiaramente a piedi il raggio di azione è più limitato quindi non vedremo animali, fatta eccezione per una giraffa che, dall’alto dei suoi centimetri, ci scruta in modo sospetto prima di scappare via. C’è un silenzio surreale interrotto solamente dal richiamo di una iena in lontananza. Dopo circa due ore di camminata torniamo alla jeep e con un tramonto mozzafiato rientriamo in hotel . Siamo belli cotti ed è più tardi del solito, dopo una breve doccia partiamo alla volta del nostro ormai ristorante di fiducia dove per non smentirci ordiniamo il solito filetto. Tra una chiacchierata e l’altra si sono fatte le 23 quindi, rientriamo in hotel e ci diamo appuntamento per il giorno successivo dove avremmo dovuto fare la morning walk che però abbiamo disdetto per avere più tempo da dedicare alla visita del Blyde River Canyon. Ci addormentiamo soddisfatti della giornata e degli avvistamenti… Continua... SPESE DEL GIORNO: ingresso autonomo Kruger 1.488 Rand cena “Bushveld Terrace Hotel - Restaurant” 4 persone 880 Rand Sunset Walk in Kruger (prenotata con l'hotel) 3.000 Rand (750 Rand a persona)
  3. Ciao noi siamo stati quest'estate in Sud Africa (sto pian piano scrivendo il diario ma sono un pò indietro) e dopo essere atterrati a JNB siamo partiti subito (circa le 11) in macchina direzione Kruger, più precisamente Phalaborwa, dove siamo arrivati intorno alle 16-17. A noi infatti quest'anno hanno annullato più volte l'escursione, l'avevamo la mattina che dovevamo arrivare a Hermanus da Franschhoek e dalle 11 ce l'hanno spostato alle 16 e poi dalle 16 alle 9 di mattina del giorno dopo per poi ricancellarlo e inserirci in quello delle 7 di mattina perchè sarebbe stato l'unico che partiva a causa del peggioramento delle condizioni climatiche. Quindi concordo sul fatto che una notte li ti consente di far fronte ad eventuali imprevisti metereologici.
  4. stessa cosa anche noi! e al ritorno in Italia Luca anzichè impostare la velocità del cruise control alzava il volume della radio 😂
  5. Si era davvero tenera da vedere! poi era li indisturbata sul ciglio della strada che se la ronfava! 😂
  6. Si siamo stati fortunati! è passato talmente velocemente che non abbiamo fatto in tempo a scattare delle belle foto, ci siamo goduti il momento 😊
  7. GG3 - 20/08 Kruger National Park Stamattina la sveglia è proibitiva (4.45)!!! Alle 05.15 dobbiamo trovarci con la guida fuori dall’hotel per il nostro primo safari all’interno del Kruger National Park. Dormire poco fa male!! Dopo qualche minuto di attesa nella hall, che occupiamo facendo qualche selfie giusto per non addormentarci, ecco arrivare Stan Lee (si avete capito bene come il mitico fumettista, chissà che i genitori non fossero fanatici della Marvel ) e la sua jeep. Stan ci saluta, ci aiuta a salire e distribuisce delle coperte con cui scaldarci finché non uscirà il sole; fa veramente freddo e la super velocità con cui scorrazza tra le vie di Phalaborwa non aiuta. Dopo aver raccattato un'altra coppia (credo inglese) che effettuerà il giro con noi, alle 6 precise siamo di fronte all’ingresso del parco. Qualche piccola raccomandazione prima di entrare (non scendere dalla jeep, non stare con le braccia a penzoloni e soprattutto avvisarlo appena vediamo qualche animale) e in pochi minuti siamo ufficialmente all’interno questo fantastico parco . Siamo elettrizzati all’idea di vedere i nostri primi animali e, nonostante sia ancora buio e sia difficile vedere, aguzziamo tutti gli sguardi alla ricerca del primo animale di questo safari. Man mano che albeggia riusciamo anche a vedere meglio la vegetazione intorno a noi; è completamente diverso da come me lo immaginavo, il paesaggio è molto spoglio (è inverno brava me!) e costituito da alberi dal basso fusto e arbusti e il colore predominante è l’arancione. Rimango inoltre stupita dai percorsi; le strade sono molto ampie e ben asfaltate, sono presenti diverse indicazioni stradali che segnalano i percorsi che si possono effettuare con la distanza dai vari punti attrattivi o rest camp. Dopo neanche 10 minuti dal nostro ingresso individuiamo due elefanti che stanno facendo “colazione” a pochi metri dalla strada. Il ranger si ferma a bordo strada e inizia a raccontarci qualche curiosità sugli elefanti: in particolare che istituiscono una società matriarcale dove sono le donne ad occuparsi della maggior parte delle cose (strano…🙈). Lasciati gli elefanti, dopo pochi km ne incontriamo un altro, solo soletto . Fa strano vederlo da così vicino nel suo habitat naturale, si riesce a scorgere distintamente la sua pelle rugosetta. Dopo questo piacevole incontro ravvicinato Stan abbandona il tracciato stradale asfaltato e inizia a percorrere uno sterrato alla ricerca di una coppia di leoni che il giorno prima erano stati avvistati in quella zona (purtroppo non li vedremo). Mentre girovaghiamo per le stradine è affascinante constatare la rete di comunicazione che c’è tra le varie guide che accostando o tramite walkie talkie si scambiano informazioni sugli animali avvistati. Nelle ore successive incontreremo dei bei grupponi di Impala (apostrofati da Stan Lee “fast food”) e una coppia di giraffe. La guida ci porta anche a vedere alcune capanne, vicino alla “montagna” centrale, ora abbandonate ma che un tempo erano dimora di gente del posto i quali furono costretti ad abbandonarle quando il parco divenne “National park”. Continuiamo il percorso e facciamo qualche altro avvistamento: Il mitico Stan! Gli infreddoliti! Faraone che tentano il suicidio! Pumba!!! Il tempo passa velocemente e purtroppo è ora di tornare in hotel per la colazione (della serie dormite ovunque: durante il viaggio di ritorno io e Simo schiacciamo un pisolo ). Alle 10.15 siamo belli che seduti con le gambe sotto il tavolo per la nostra prima colazione in suolo africano. L’hotel propone colazione dolce a buffet e salata fatta su ordinazione. Mangiamo a più non posso e alle 11 lasciamo nuovamente l’hotel per tornare al Kruger ma stavolta in “self drive”. Prima però dobbiamo fare qualche commissione: comprare una sim locale, prelevare, fare benzina e prender qualcosa per il pranzo al sacco. La sera prima avevamo visto che c’era una Vodacom (la loro Vodafone) all’interno di un mini centro commerciale in zona e quindi decidiamo di dirigerci li. Puntiamo subito alla Vodacom dove un’addetta ci chiede un po' di informazioni per la registrazione della sim. Le consegniamo un vecchio telefono, “rubato” a mia mamma prima della partenza, per effettuare i test di funzionamento e una volta che la prova ha dato esito positivo ritiriamo il tutto e usciamo dal negozio. Per la cronaca il telefono si dimostrerà fin da subito inaffidabile per problemi di batteria ed estremamente lento . Dopo aver perso quasi mezz’ora per la sim e altrettanto tempo per spesa, benzina e prelievo dei contanti, finalmente alle 12.30 siamo al visitor center del Phalaborwa gate, compiliamo i dati necessari, paghiamo gli 88 euro (ad automezzo) per l’ingresso e otteniamo il pass. Presentiamo il pass alle guardie che, dopo aver controllato il nostro baule (per verificare che non avessimo alcolici con noi) e averci ribadito di tornare entro le 18 orario di chiusura del gate, ci danno il via libera per entrare nel parco. All'entrata di ogni Gate e nei vari camp all'interno del parco sono presenti queste lavagnette in cui si può indicare gli avvistamenti effettuati. Decidiamo di puntare verso Olifants camp che sorge nelle vicinanze dell’omonimo fiume dove dovrebbero vedersi molti animali che si abbeverano e che dovremmo raggiungere in circa due ore. La formazione prevedere Giovanni alla guida, Luca copilota e io e Simo in modalità avvistatrici, beh ovviamente manco a dirlo tutti gli animali verranno individuati prima da Luca e Giovanni . Il percorso si rivela molto piacevole e fortunato, individuiamo un sacco di animali tra cui un leopardo, che purtroppo vediamo solo di sfuggita, mente scappa con in bocca una preda. Si vede solo in parte ma il leopardo c'è!!! Bellezze al bagno! La dura vita della iena... Alle 14.30 arriviamo all’Olifants; il paesaggio è spettacolare, dalla terrazza panoramica si ha una vista sconfinata sul fiume sulle cui rive individuiamo elefanti, ippopotami etc.. Il camping è davvero carino lo percorriamo per sbirciare come sono le camere e i vari servizi offerti tra cui uno shop (in cui facciamo i primi acquisti) e un ristorante. La cosa più bella è proprio la terrazza dove staremmo ancora delle ore ma purtroppo ci attende il tragitto contrario e tra una cosa e l’altra si sono già fatte le 15.30. Sicuramente ripensandoci dopo non sarebbe stato male alloggiare almeno una notte all'interno del parco... 0 Torniamo quindi alla macchina e Luca si mette alla guida con l’obiettivo di arrivare al gate prima delle 18. Ovviamente anche in questo caso, dopo qualche altro avvistamento, io e Simo ci addormentiamo lasciando agli uomini l'ansia di arrivare al gate per tempo . Alle 17.30 siamo all’uscita e ci dirigiamo in hotel. Ci accordiamo per trovarci per le 19 e decidiamo di ritornare nel ristorante della sera precedente dove ordiniamo gli stessi piatti ma in dosi maggiori e stavolta chiediamo le patatine senza paprika visto che quelle della sera prima ne erano cosparse. Tra una chiacchiera e l’altra tiriamo le 21 e la stanchezza inizia a farsi sentire quindi decidiamo di rientrare in hotel. Domani mattina entreremo di nuovo al Kruger da soli e vogliamo essere al gate prima delle 6 per evitare eventuali code (che in realtà non abbiamo mai visto) per completare un importante obiettivo: vedere i leoni che oggi ci sono sfuggiti! Continua... SPESE DEL GIORNO: sim card Vodacon 415 Rand spesa supermercato 84,95 Rand benzina 648,73 Rand ingresso autonomo Kruger 1.488 Rand cena “Bushveld Terrace Hotel - Restaurant” 4 persone 897 Rand Morning Game Drive in Kruger (prenotata con l'hotel - abbiamo scoperto poi che organizzandola direttamente con il Visitor center costava quasi la metà) 3.200 Rand (800 Rand a persona)
  8. GG1 - 18/08 - Milano - Roma / GG2 - 19/08 Roma – Johannesburg Finalmente dopo lunghissimi mesi e infiniti giorni pre-partenza, oggi inizia la nostra nuova avventura on the road . Il nostro volo parte alle 19.05, da Bergamo, quindi abbiamo tutta la mattinata per preparare i bagagli, in realtà Luca ha già fatto quasi tutto il giorno prima, sono io, che quest’anno, sono maledettamente in ritardo . Ultimata la valigia, alle 15.00 i genitori di Luca ci passano a prendere per portarci in aeroporto. Quest’anno abbiamo deciso di partire prima del solito perché l’aeroporto di Linate è chiuso per ristrutturazione/ampliamenti e quindi tutti i voli sono stati smistati tra Bergamo e Malpensa con conseguente aumento di gente e code ai gate. I nostri amici poco prima delle 16 ci informano di essere arrivati e noi (come in tutta la vacanza ) arriveremo pochi minuti dopo. Iniziamo a dirigerci verso gli sportelli per il check in perché Alitalia ha deciso, con tanto di comunicazione sul sito ufficiale, di non permettere il check-in online per i voli in partenza da Bergamo (mah!) Siamo tra i primi a metterci in coda sperando nell’apertura anticipata dello sportello, vista la situazione temporanea di Linate, e invece no! rimaniamo come quattro cucù per più di un’ora in attesa 🙈. Poco dopo le 17.00 i nostri bagagli sono belli che imbarcati e li ritroveremo (tutti) direttamente a Johannesburg in quanto a Roma abbiamo uno scalo di solo 2 ore. Dopo i controlli di sicurezza facciamo qualche giro per il terminal e ne approfittiamo per cenare (non sappiamo cosa ci propinerà Alitalia quindi per sicurezza ci riempiamo la panza e facciamo bene!!!). Alle 19.05 puntuali partiamo; in realtà non facciamo in tempo a decollare che è già tempo di atterrare . Fiumicino è gigante, letteralmente infinito, negozi ovunque, io rimango incantata. Decidiamo quindi di passeggiare un po' in giro, io e Simona ne approfittiamo per mangiare un gelato da Venchi, recuperiamo qualche provvista per il volo e ci dirigiamo verso il gate, come sempre con somma calma, così calma che quando arriviamo stanno già imbarcando . In pochi minuti siamo a bordo! L’aereo è abbastanza bello e noi quattro siamo seduti vicini in fila centrale. Iniziamo a spulciare i film e la scelta è buona; individuo già qualcosa di papabile e alla fine scelgo di iniziare con “Quando l’amore brucia l’anima”, uno dei miei film preferiti ma che ho già visto mille volte e infatti mi addormento dopo neanche 15 minuti di film. Non mi accorgo nemmeno che stanno servendo la cena e continuo a dormire (gli svegli mi diranno poi che faceva abbastanza pena, hanno servito della “pasta” e del purè, l’unica cosa che si salvava era il dolce). Mi sveglio un paio di volte durante il volo ma mi riaddormento facilmente finché alle 6.00 l’annuncio della colazione mi sveglia definitivamente. Ovviamente inizio a essere presa per i fondelli dagli altri compagni di viaggio per la mia capacità di addormentarmi ovunque (cosa che si ripeterà più volte durante la vacanza anche nei punti più impensabili ). Ho un certo languorino quindi già sogno una buonissima brioche, ma rimango delusa da quello che arriva (sinceramente da Alitalia ci aspettavamo qualcosa di meglio). Fatto sta che dopo 10 ore di viaggio il pilota informa che stiamo per atterrare!!!! Finalmente siamo in terra africana. Superiamo agilmente i controlli di sicurezza, ritiriamo le nostre valigie e cerchiamo di orientarci nell’aeroporto di Johannesburg; dobbiamo fare alcune commissioni prima di ritirare la macchina ovvero prelevare dei soldi (in Italia non è stato possibile recuperarli) e prendere delle provviste, soprattutto acqua, in quanto ci attendono circa 5 ore di macchina per raggiungere il Kruger. Ci dirigiamo quindi verso uno sportello bancomat della Absa per prelevare. Per primi prelevano i nostri amici e tutto fila liscio, dopodiché tocca a Luca, inserisce il suo bancomat, seleziona la cifra da prelevare….la macchinetta pensa…mumble mumble….finché decide di sputare un bel fogliettino con scritto “operation failure” e di mangiarsi il bancomat . Panico! Fortunatamente ci sono degli addetti Absa a supporto ai quali spieghiamo l’accaduto. Gentilmente ci fanno accomodare nella hall della banca (fortunatamente c’era la filiale aperta di fianco alle macchinette) e dopo una quarantina di minuti e patema d’animo ci restituiscono la carta. Mentre Luca e Giovanni attendevano la restituzione del bancomat, per cercare di diminuire i ritardi sulla tabella di marcia, io e Simona decidiamo di avventurarci nell’aeroporto alla ricerca di provviste e troviamo un piccolo supermercato, all’interno del quale compriamo cose “essenziali” () muffin, cracker, patatine, biscotti e, l’unica cosa fondamentale, dell’acqua . Una volta recuperati Luca e Giovanni iniziamo a discutere dell’accaduto, come l’anno scorso abbiamo chiesto alla banca di attivare l’opzione mondo e, negli USA, non avevamo avuto nessun problema. Decidiamo di non ritentare la sorte e di riprovare la carta, eventualmente, la sera al ristorante. I nostri amici hanno prelevato circa 500 rand e, non avendo spese in programma fino al Kruger, dovrebbero bastare (forse ). Superata la crisi bancomat ci dirigiamo verso la Hertz per ritirare la nostra prima macchina del viaggio; le ragazze curano le valigie mentre i ragazzi vanno a parlare con gli addetti. Passano 5, 10, 15 minuti e non tornano ma anzi sono ancora lì al banco che se la ridono con l’addetto del noleggio 🙈, finché finalmente, riappaiono con le chiavi della macchina. Ci dirigiamo verso l’ascensore e io chiedo “a che piano?” Come risposta ricevo un sonoro “boh ci siamo persi nel discorso” – ma comeeee!!! Proviamo a cercare il piano giusto a tentativi con scarso successo perciò torniamo al banco e ci facciamo accompagnare da un addetto. Chiacchere con Hertz Arriviamo al parcheggio e ad attenderci c’è una RAV 4 gigante; tra cambio automatico, guida dall’altro lato e macchina che sembra un transatlantico ci schianteremo dopo 5 minuti. I due autisti (Luca e Giovanni), invece, si dimostrano molto bravi; ovviamente non sono mancate le risate per manovre improvvise e per i tergicristalli che partivano invece delle frecce. Assalto alla macchina Impostiamo il fedelissimo google maps e partiamo alla volta del Kruger, più precisamente Phalaborwa dove si trova il nostro hotel per le prossime 3 notti . Il viaggio procede tranquillo e cominciamo a scoprire questo nuovo paese e i suoi paesaggi. Pilota e copilota Le passeggere Più ci allontaniamo dal centro città, più le lussuose ville lasciano spazio alle baraccopoli formate da “abitazioni” con pochissimo spazio tra una e l’altra (situazione che vedremo molto spesso durante questo viaggio). Durante la marcia incontriamo tanta gente che chiede l’autostop, cammina ai bordi della strada e qualcuno che attraversa (era come una nostra tangenziale quindi livello di pericolo molto alto). Scopriamo, inoltre, che gli esseri umani non sono gli unici esseri viventi che si possono incontrare lungo le strade africane; un branco di babbuini attraversa all’improvviso la strada, probabilmente attratti da qualche forma di cibo, provocandoci, fortunatamente, soltanto uno spavento. Il batticuore viene soppiantato brevemente dalla gioia di aver visto il nostro primo animale!!!! (ovviamente non abbiamo fatto in tempo a scattare foto). Troveremo per tutto il viaggio tante persone che si occupano a bordo strada della manutenzione delle strade... La guida procede serenamente quando iniziamo a vedere dei cartelli a lato strada con disegnati vari mezzi di trasporto: moto, macchine, camion e di fianco una cifra in rand. Sembrerebbe l’indicazione di un casello e infatti poco più avanti appare una barriera. Va beh poco male accetteranno di sicuro la carta e nel caso qualche soldo lo abbiamo. Ci avviciniamo e imbocchiamo la fila che ha come indicazione il simbolo di una carta e dei soldi contanti. Arriva il nostro turno e la signorina ci informa che accettano pagamenti solo con le carte nazionali (ottimo 😱) oppure in contati, quindi paghiamo i nostri primi 12 Rand. (scopriremo poi l’ultimo giorno che se proprio non hai soldi cash c’è un supervisor che gira con un bancomat internazionale mah!). Diamo poco peso alla cosa e continuiamo il nostro viaggio ma dopo neanche mezz’ora ci troviamo di fronte alla medesima situazione e altri 56 rand vanno via. Dopo un'altra ora di viaggio altro casello e i soldi iniziano a scarseggiare, alla fine, per fortuna, pagheremo solamente altri 45 e 58 Rand. Dopo ore di percorso immersi nei campi iniziamo ad attraversare i primi paesini; l’orario è quello dell’uscita da scuola infatti vediamo un sacco di comitive di ragazzi di tutte le età che, vestiti uguali con le loro divise, prendono dei pulmini bianchi con la bandiera del Sudafrica disegnata sulla fiancata. Campi di banani Pian piano che ci avviciniamo al Kruger i campi di banani lasciano spazio alle recinzioni dei primi parchi o riserve private e dalla strada avvistiamo giraffe, zebre e impala. Siamo super gasati, sembra stranissimo vederli così vicini e ancora non siamo entrati al Kruger!!! Finalmente arriviamo al nostro hotel; notiamo le grandi recinzione elettrificate che circondano tutte le abitazioni (supponiamo per tenere lontano gli animali visto che siamo in una zona prettamente turistica e ricca di guest house). Arrivati alla “La Lechere Guest House” ci accoglie sorridente la proprietaria che ci fornisce le prime informazioni: orari della colazione, ristornati consigliati e soprattutto gli orari delle visite al Kruger che abbiamo organizzato con lei ossia la Morning Game Drive che effettueremo domani mattina (ritrovo alle 5), la Sunset Walk che effettueremo dopodomani e infine la Morning Walk che avremmo dovuto fare il quarto giorno ma che per questioni di tempo alla fine annulleremo. Tra una cosa e l’altra si non fatte le 17 quindi decidiamo di riposarci un po', docciarci per poi trovarci alle 19 e andare a cenare in uno dei ristoranti consigliatoci dalla padrona di casa ossia il “Bushveld Terrace Hotel – Restaurant” che rimarrà uno dei migliori ristoranti di tutta la vacanza. Prima di uscire la proprietaria ci avvisa di fare attenzione alla guida perché potremmo incontrare ippopotami lungo la strada. Ottimo!!😱 Memori del monito appena ricevuto, percorriamo la strada a velocità bradipo per evitare qualsiasi tipo di scontro. Per fortuna/sfortuna, dipende dai punti di vista, non incontriamo nessun ippo e parcheggiamo di fronte al ristorante. Appena scesi iniziamo a sentire uno strano verso e cominciamo a chiederci che animale potrebbe essere; le nostre indagini vengono però interrotte dalla responsabile di sala che ci fa accomodare ad un tavolo vicino ad una rete elettrificata. Probabilmente deve leggere il panico sulla mia faccia e su quella di Simona perché, spontaneamente, ci dice che siamo al sicuro, nessun animale salterà al nostro tavolo durante la cena scatenando l’ilarità dei nostri fidanzati che ci rinfacceranno la cosa per l’intera vacanza. La cena si concluderà con la frase “tutto bene ragazze mangiato bene? Siete ancora vive?”. Va beh, tornando al menù ordiniamo tre filetti di manzo con patate fritte (carne buonissima) e delle costolette d’agnello e come dessert un buonissimo dolce al cioccolato. Durante la serata continua la discussione riguardante il verso che continua insistentemente; Luca sostiene che è un ippopotamo e ci fa ascoltare un video su Youtube che sembra confermarlo, allora siamo circondati da ippopotami e devono essere davvero vicini per sentirsi così bene… Fatto sta che nell’uscire dal ristorante passiamo vicino ad uno stagno dove riusciamo a capire, distintamente, che si tratta del verso delle rane. Ora voi direte come si fa a confondere una rana con un ippopotamo, il fatto è che la possibilità di incontrare animali così diversi da quelli che siamo abituati a vedere fa viaggiare la fantasia (questa frase la corretta Luca la mia era meno poetica! ) Tornati in albergo siamo tutti abbastanza cotti e vista la sveglia di domani alle 4.30 decidiamo di filare subito a letto (prima io e Luca facciamo una partita a burraco). Questa prima giornata è passata e non vediamo l’ora di domani per iniziare il nostro safari nel Kruger! P.s decidiamo di provare il bancomat di Luca per pagare la cena ma la carta viene rifiutata. La santa mamma di Luca il giorno dopo scoprirà che, i geni della banca, non hanno attivato, nonostante la richiesta, la modalità mondo ma quella internazionale che in Africa non funziona e, per fortuna, riuscirà a fare l’abilitazione lei online. Continua... SPESE DEL GIORNO: cena Bergamo 8 € dolci vari al Duty free tra cui l’immancabile Toblerone 6 € spesa supermercato aeroporto Jhoannesburg 151 Rand (un euro sono circa 17 Rand) caselli 171 Rand cena “Bushveld Terrace Hotel - Restaurant” 4 persone 960 Rand 3 notti Kruger - La Lechere Guest House 469,00€
  9. Stessa cosa farò io con il tuo nuovo diario 😊 Io invece attendo di leggere il vostro del Madagascar sia mai che prima o poi riusciamo ad andarci anche io e Luca visto che quest'anno non siamo riusciti 😊
  10. Ciao a tutti, come promesso eccoci qua a raccontare la nostra vacanza on the road 2019! Ma partiamo dall’inizio ossia dalla fine del nostro on the road 2018 in California: appena tornati alla realtà milanese io e Luca iniziamo a pensare alla prossima meta per le vacanze estive. Una prima idea, come ovvia conseguenza della vacanza appena terminata, va ad un possibile ritorno negli Usa (io puntavo a cercare un posto caldo dove fare un po’ di mare ma ovviamente abbiamo fatto l’esatto contrario…ma va beh 😝). Poco prima di Natale Luca butta lì l’idea Madagascar. Io inizio a pensarci e l’idea mi piace; potremmo fare Safari (così Luca è contento) e spiagge bellissime (così melissa è contenta). Iniziamo a guardare i voli ma i prezzi sono davvero alti e quindi (almeno per ora) scartiamo il Madagascar e ricominciamo la ricerca. Nel frattempo, sempre sotto Natale, durante una cena con dei nostri amici salta fuori l’argomento vacanze e Giovanni, il marito della mia migliore amica Simona (quella che si è sposata l’anno scorso proprio subito dopo il nostro ritorno dagli Usa), propone: “cosa ne dite se andassimo tutti insieme in Sudafrica? Ci sono andati dei miei cari amici l’anno scorso in viaggio di nozze e hanno detto che è stato un viaggio bellissimo…”. Sul momento la proposta piace a tutti (eravamo sette al tavolo) e ci lasciamo con la promessa di pensarci e informarci nelle prossime settimane. Il 5 di gennaio riorganizziamo una cena tutti insieme per capire meglio il periodo in cui si potrebbe andare, cosa vogliamo vedere e il budget. Luca, che è sempre il più organizzato, ha già cercato qualche volo e recuperato qualche info per quanto riguarda gli hotel. Durate la cena, causa l’impossibilità di accontentare tutti sul periodo del viaggio, arrivano le prime defezioni: per farla breve a partire saremo in 4 (formazione di battaglia io, Luca, Simona e Giovanni) Nelle settimane successive io e Luca iniziamo a prendere qualche guida in biblioteca e a cercare un po’ di diari su internet (un grande grazie va ancora a questo forum e alle persone che raccontano le loro esperienze😘😘). Iniziamo ad accennare alle famiglie la possibile meta delle vacanze 2019, generando così le prime ansie, inizialmente anche comprensibili, perché quando si sente parlare di Africa sembra sempre che uno debba andare chissà in quale posto sperduto (con il senno di poi posso dire che sono tanti gli stereotipi e che in molte cose siamo noi il terzo mondo non loro) Nel frattempo Luca fa emergere un altro possibile problema quello del cibo; infatti non siamo convinti che i sapori africani possano essere di nostro gusto, pensando di trovarci di fronte ad una cucina lontanissima da quello che siamo abituati (altra cosa non vera). Iniziamo a fare un po' di ricerche su internet, per quanto possibile, e da subito il nostro pensiero sembra sbagliato (è così sarà). I supermercati sono super riforniti (uno dei principali è la SPAR dove abbiamo trovato anche la Nutella 🤤), cucinano carne e pesce in maniera eccezionale e siamo riusciti persino a mangiare pizze accettabili. Definiti gli ultimi particolari sulle date e letto di tutto e di più su internet e sulle guide reperite (abbiamo preso anche spunto dal magnifico Excel prodotto dalla coppia di amici che erano andati l’anno prima in viaggio di nozze) definiamo l’itinerario e iniziamo la ricerca definitiva dei voli. E così il 1 marzo alle 22.39 abbiamo finalmente i nostri voli: Andata con scalo di circa 2 ore a Fiumicino 18 AGO dom Bergamo 19:05 – Roma, Fiumicino 20:20 (operato da Alitalia) 18 AGO dom Roma, Fiumicino 22:10 – Johannesburg 19 AGO lun 08:20 (operato da Alitalia) Ritorno con scalo di circa 2 ore ore sempre a Roma 01 SET dom Johannesburg 20:35 –Roma, Fiumicino 02 SET lun 06:50 (operato da Alitalia) 02 SET lun Roma, Fiumicino 9:20 - Bergamo 10:35 (operato da Alitalia) Costo complessivo (assicurazione volo inclusa) di € 2.335,92 per 4 persone (ossia circa 584,00 euro a testa con un bagaglio da stiva per ogni passeggiero da 23 kg). Chiuso l’itinerario (bravo luca) prenotiamo i voli interni (visti i giorni contati abbiamo preferito prendere due voli interni il primo da Johannesburg a Cape Town e il secondo da Port Elizabeth a Johannesburg) Passo successivo: prenotazione degli hotel. Per quanto riguarda il Kruger abbiamo pensato e ripensato più volte su dove alloggiare; in particolar modo se dentro al parco oppure fuori vicino ai Gate. La scelta alla fine ricade fuori dal parco più precisamente a Phalaborwa che si trova più o meno al centro del parco Kruger (a posteriori una delle notti poteva essere fatta a sud). La sistemazione si è rivelata ottima anche per quanto riguarda gli avvistamenti. Un altro “nodo” da sciogliere era Cape Town: leggendo su internet il problema principale era la sicurezza infatti, come vedremo con i nostri occhi, è una città difficile e piena di contrasti dove convivono realtà opposte tra di loro. Qui la scelta ricade su “Purple House” recensita bene su Booking, vicina al Waterfront in una zona tutto sommato turistica. Prima di partire prenotiamo anche qualche visita dall’Italia più precisamente Funivia Table Mountain (Euro 78,54 in 4 ossia 19,63 a testa – biglietto valido per 7 gg) Robben Island (euro 130,91 in 4 ossia 32,72 a testa) Hermanus Whale Watchers (euro 214,21 in 4 ossia 53,55 a testa) Morning game drive in Kruger (euro 188 in 4 ossia 47 a testa) Sunset walk in Kruger (euro 180 in 4 ossia 45 a testa) E alla fine della fiera ecco a voi l'itinerario completo: 18/08 – Bergamo – Roma / Roma - Johannesburg 19/08 – Johannesburg - Kruger 20/08 – Kruger 21/08 – Kruger 22/08 – Kruger – Graskop 23/08 – Graskop – Johannesburg – Cape Town 24/08 – Cape Town 25/08 – Cape Town 26/08 – Cape Town 27/08 – Cape Town – Franschhoek 28/08 – Franschhoek / Stellenbosh 29/08 – Franschhoek - Hermanus 30/08 – Hermanus – Cape Agulhas 31/08 – Cape Agulhas – Port Elizabeth 01/09 – Port Elizabeth – Johannesburg - Roma 02/09 – Roma – Bergamo Voli interni Johannesburg – cape town operato da Britsh 453,01€ (ossia 113,25 a testa) Port Elizabeth – Johannesburg operato da Britsh 293,55€ (ossia 73,38 a testa) Auto by autoeurope (hertz) suv RAV 4 (19-23 agosto) 243,17€ suv RAV 4 (23 agosto -01 settembre) 297,75€ Hotels: 3 notti Kruger - La Lechere Guest House 469,00€ 1 notte Graskop - Laguna Lodge 147,00€ 4 notti Cape Town - Purple House 583,00€ 2 notti Franschhoek - Petit Paris 345,00€ 1 notte Hermanus - Whale Coast All-Suite Hotel 130,00€ 1 notte Cape AghualS - Aghulas Oceas House 160,00€ 1 notte Port Elizabeth - Island Way Villa 167,00€ Totale Spesa Hotel 2001,00€ ossia 500,25 a testa Assicurazione Columbus 128,40 € (a coppia) Benzina: 200,00 € (più o meno) Km percorsi circa 3.000 circa, abbiamo le foto dei km iniziali ma ci siamo dimenticati di fare le foto alla riconsegna delle macchine 🤕 e per di più al primo deposito della macchina abbiamo dimenticato anche di fare il pieno. E con queste premesse siamo pronti a partire / raccontare.
  11. issa1990

    Presentatevi!

    Grazie! si abbiamo fatto il tour della California, siamo atterrati a Los Angeles e poi da li San Francisco, Sequoia, Death Valley, Las Vegas, Bryce Canyon, Antelope Canyon, Gran Canyon, Joshua tree e poi di nuovo Los Angels. Nei prossimi giorni iniziamo a scrivere!!! 😊
  12. issa1990

    Presentatevi!

    Ciao sono Melissa, ho 28 anni e insieme al mio ragazzo Luca, la scorsa estate, abbiamo visitato on the road la West coast degli USA (ammetto che abbiamo preparato l'itinerario leggendo qualche diario su questo forum ) e ora vorremmo raccontare la nostra esperienza.
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