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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 25/11/2025 in Risposte
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Mi stavo per complimentare con te per la tua capacità di racchiudere in due righe l'importanza e la complessità di confrontarsi con culture altrui cercando - il più possibile - di non giudicare, e, un secondo dopo mi sono ritrovata a chiedermi perché, dopo tutte le minacce, non ti ho ancora bannato!1 punto
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Io ci sono passata diverse volte e non ho mai avuto problemi: con 3 ore ce la dovresti fare tranquillamente, specie con la MPC. A Big Island Ovviamente non puoi farti un'idea perché non conosci le isole, ma valuta in base a quello che ti ispira di più: tieni conto che arrivare ad O'ahu, soprattutto da Kauai, sarà un mezzo trauma. Kauai ha grosso modo le dimensioni di O'ahu, ma una differenza di abitanti impressionante (circa 70.000 contro più di un milione) che, ovviamente, si rispecchia nel numero dei turisti che affollano l'una e l'altra e nella confusione che troverai. Quindi se vuoi goderti la natura e la tranquillità resta a Kauai; se vuoi dedicarti allo shopping (e al traffico, e alle file ovunque) opta per O'ahu.1 punto
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Che bello!!! 🤩 Saremo alle Hawaii esattamente negli stessi giorni (7-28 Agosto anche noi), però visiteremo le isole in un'altro ordine, cioè Oahu-Big Island-Maui-Kauai. Probabilmente ci incroceremo a Big Island 😎 Così a sentimento io ti direi di aggiungere la notte in più a Oahu per godertela con più calma, però sicuramente chi ci è già stato potrà darti suggerimenti migliori Ora però voglio sapere anche io come prenotare al Kauai Shore hotel con la super offerta 😁1 punto
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Ieri sera abbiamo prenotato il volo, non mi sembra vero, andiamo alle Hawaii!! A differenza del solito abbiamo utilizzato il portale American Express viaggi perchè sul volo che ci interessava per due biglietti c'erano più di 1000€ di differenza rispetto ai siti delle compagnie Alla fine voliamo su Maui e torniamo da Oahu, dal 7 al 28 agosto, con voli operati da Klm e Delta. Il volo di andata è Venezia - Amsterdam con scalo di 2 ore e mezza, Amsterdam - Seattle con scalo di 2 ore e 55 minuti, ed infine Seattle - Maui. Il volo di ritorno invece è Honolulu - Atlanta, con uno scalo di 10 ore, e Atlanta - Venezia. Qui le prime due domande: - Com'è l'aereoporto di Seattle? Dovremmo farcela tranquillamente con 3 ore visto che bisogna reimbarcare il bagaglio? - Ad Atlanta ci bastano 10 ore per andare a fare un giro in centro? Arriviamo alle 6 di mattina e ripartiamo alle 16. Alla fine l'itinerario è cambiato ed è diventato questo, anche se ho un dubbio sulle ultime due isole visto che abbiamo un giorno in più. 7 agosto: Venezia - Maui (arrivo alle 17.45) 8 agosto: Maui 9 agosto: Maui 10 agosto: Maui 11 agosto: Maui 12 agosto: Maui - Kona - Hilo 13 agosto: Hilo 14 agosto: Hilo 15 agosto: Hilo - Kona 16 agosto: Kona 17 agosto: Kona 18 agosto: Kona - Kauai 19 agosto: Kauai 20 agosto: Kauai 21 agosto: Kauai 22 agosto: Kauai - Oahu ? 23 agosto: Oahu ? 24 agosto: Oahu 25 agosto: Oahu 26 agosto: Oahu 27 agosto: Oahu 28 agosto: Oahu - Venezia (volo da Honolulu alle 15) Secondo voi il giorno in più lo metto a Kauai o a Oahu? Se fosse a Oahu partirei con un volo nel tardo pomeriggio del 22 da Kauai, mentre se fosse a Kauai partirei con un volo al mattino presto del 23 per Oahu. Sono molto indecisa perchè Oahu mi ispira un sacco e ci sono un sacco di cose da fare però a Kauai penso di prenotare il Kauai Shore hotel grazie ad un offerta black friday (grazie @mirko73 ) e un pò di relax in piscina o una lezione di Yoga al mattino non ci starebbe male. Senza considerare che il tempo è più instabile rispetto a Oahu quindi forse un giorno cuscinetto in caso di maltempo ci starebbe. D'altro canto il giorno in più a Oahu mi permetterebbe di vedere tutto con più calma, rilassarci un pò di più a fine vacanza e magari aggiungere Hanauma Bay. Voi cosa mi consigliate? Grazie in anticipo!1 punto
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Passano 5 minuti e il telefono squilla. E' Giovanna. Mi dice che hanno parlato tra loro e che Peter (23 anni) non può unirsi a noi, perchè la guida Brigton potrebbe ritenersi sminuito e perchè è complicato. Provo a insistere, ma mi fa capire che non è proprio possibile, pur apprezzando il nostro interesse per il ragazzo. (e con il senno di poi Giovanna ha ragione). Cerco di comunicare con le ragazze e cercare come dirlo a Peter e come. Quando lo avvisiamo ci sta malissimo. Ma poi reagisce da bravo ragazzo e il discorso finisce con una bella birra sotto il portico io e lui. Facciamo poi ancora due passi qui intorno. E' bellissimo, non mi stancherò mai di dirlo e di sicuro quando rientrerò a Padova me lo sognerò Poi la cena di Lea con riso e fagioli, erbette, pomodoro, frutta e ancora birra. Ma ne rimangono 5 che lasciamo nel frigo. Arriva improvvisamente un messaggio sul nostro gruppo whattsapp che la mamma di Michela è stata ricoverata urgentemente per un'ischemia, che poi per fortuna si rileva di più limitata entità e ggravità di quello che era sembrato all'inizio. La serata passa tra telefonate con l'Italia e il pensiero di che cosa fare domani noi e Michela. Ci separiamo ed ognuno a nanna nelle proprie camere. Il vento questa sera è ancora più forte e il sonno è un po' agitato. Appuntamento a domani. Partenza prevista alle 8.30 prima Dodoma e poi Iringa. Messaggio con Paolo per avvisarlo del nostro arrivo imminente.1 punto
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E poi il mercato delle più classiche sagre. Cele tratta anche per un lenzuolo tovaglia dai colori più sgargianti. E poi pantaloni, maglie, casalinghi, grembiuli ecc. Tanta terra rossa al suolo. Tanta polvere in giro. Tanta verità, cruda, forte, non condivisibile, ma è quella di queste persone e di una tradizione e di una cultura che non è la nostra, ma non vuol dire o non è facile valutare se sia peggiore o migliore, al di là del fatto delle condizioni di vita completamente diverse dalle nostre ed è questo il punto. Peter ci fa strada, ci consiglia ed ora attraversiamo la zona della carne. Tavoli con cervella, frattaglie, pezzi di animali squartati ed appesi. Qui ci invitano a fotografare, quasi con gesti di scherno o di sfida, perchè leggono facilmente nei nostri occhi che questi odori e questa carne in mostra ci disgustano, anche se cerchiamo di nasconderlo. QUESTE FOTO SONO PER LA ALE CHE ME LE HA CHIESTE Ed arriviamo alla fine ci accompagna in una capanna dove c'è già Fulgence. Con Paulina, una signora di colore di una certa età, anche se indecifrabile e che è una delle coofondatrici di Kisedet. Ci accolgono con molto calore, più di quello che c'è fuori al sole. Ci hanno aspettato, almeno in parte ed ordiniamo carne ai ferri, che assaggiamo comunque, poi patate e uova, con porzioni esagerate. E buona birra fredda fredda. Saluti e baci e via per il ritorno. Sono le 16 quando arriviamo alla foresteria. Chiedo a Fulgence, ma glissa e mi dice che dopo ci saprà dire in merito a Peter. Alle 17 con Peter scendiamo verso il villaggio. Incontriamo due bambini che piantano pomodori, galline, fiori ovunque. Ci mostra aule della scuola e anche quella realizzata ad hoc di recente da Kisedet, Ci mostra anche la grande camerata dove dormono, ma di bambini nessuna traccia. Sentiamo da tempo sullo sfondo cantare, ma dal nostro percorso non riusciamo a capire dove e chi. Poi ci passiamo davanti. Entriamo. E' un'altra chiesa evangelica, questa però molto più piccola Di quella di Dodoma di ieri. Ma all'interno con microfono e casse sparate a mille tre donne ed un uomo cantano con la base musicale. Ci sorridono mentre cantano e come ci invitano a seguire le loro canzoni. Sono molto bravi e per 5 minuti ci scambiamo gli sguardi mentre ballano. Usciamo e cominciamo a rientrare, ma siamo attratti da un'altra musica. In un cortile una ventina di persone, come fosse un ballo di gruppo, si preparano anche loro alla messa ballando, appunto, mentre tre di loro suonano la pianola ed altri due cantano. Tutti poi fanno cori. Emozionante! Mi allontano per fotografare. Anche queste persone non appena ci vedono ci sorridono e fanno ciao con la mano tra un passo e l'altro.1 punto
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24 Ottobre Venerdì Prima notte alla foresteria. Fuori il vento è montato fino a notte fonda, poi è scemato. Me ne sono accorto nelle diverse ed abituali sveglie notturne. Ma il fresco ed il profumo di dove ci troviamo mi e ci permette un rilassamento totale. Sveglia soft con calma, senza dover preparare alcun bagaglio. Colazione nella stanza ad hoc dove c'è l'unico tavolo e dove Lea ci ha preparato tutto bene e ci chiede come vogliamo le uova. Anche qui ci sentiamo in parte coccolati, sia da Lea che da Peter. E' nata in breve tempo una empatia tra noi e lui, soprattutto le ragazze si trovano a perfetto agio. Spunta l'idea di chiedere a Peter se possa essere interessato ad accompagnarci lui nei prossimi giorni, affiancando o sostituendo Brigton, la guida (anche in italiano) che abbiamo da domani ad Iringa e per il proseguo del nostro viaggio. La sua risposta è positiva, ma soprattutto entusiasta. Telefono a Giovanna per chiedere se questo è possibile. Mi sembra fin da subito dubbiosa e restia, ma mi dice che ne parlerà con Fulgence ed il direttore e mi farà sapere. Fulgence ci sta venendo a prendere da Dodoma per portarci al lago di Chimendeli e poi al mercato del bestiame di Kigwe. Intanto con il sole e la buona temperatura faccio un giro qui intorno e scatto un po' di foto, scoprendo alcuni angoli bellissimi. PETER Silenzio assoluto e donne che raccolgono acqua dal pozzo o la trasportano nei campi. Ma tutto è.....armonico con la pace del posto. Arriva la jeep pulmino e sono le 10 appena passate. Saliamo subito a bordo. Oggi una giornata speciale e fuori dagli schemi. Partiamo per il lago. Tanta sabbia e tanti baobab. Attraversiamo villaggi fino a raggiungere la zona del Lago Chimendeli. Questa zona nella stagione delle diventa una palude. In questo momento della stagione (secca, ma fra poche settimane cominciano le piogge) le famiglie di pescatori si spostano verso la riva del lago come dei nomadi per poi ritirarsi progressivamente alla crescita delle acque. Raggiungiamo anche noi la riva o quasi. Già da qui vediamo tante capanne, tante canoe, tante persone. Ovviamente non ci sono turisti ed assistiamo camminando a scene post pesca, con le barche che sono rientrate o stanno rientrando e persone che fanno le trattative, altre la separazione del pescato, altre sistemano le reti. Lo stesso ragazzi e bambini, tutti coinvolti nelle loro gestualità alle esigenze della famiglia. Pescano la tilapia, in pratica l'unica specie di pesce dolce che c'è e che abbiamo visto anche quasi due anni fa in Cambogia. Sono scene quotidiane per loro e uniche per noi. Quasi ci intrufoliamo tra i pescatori, spesso chiedendo la possibilità di fotografare. Le canoe sono disposte in ordine, come ordinata è tutta l'area; in fondo alcuni ragazzini giocano a calcio con un pallone sgonfio, ma si divertono e improvvisamente smettono per rincorrersi nell'acqua. Poi smettono ed alcuni cominciano a raccogliere una rete ed a a sbatterla sulla sabbia. Altri raggiungono le famiglie. Noi camminiamo. Raggiungo Fulgence e gli chiedo notizie in merito alla nostra richiesta su Peter. Mi risponde che mi saprà dire quando rientriamo alla foresteria più tardi. Mi riguardo intorno. Colori, pochi rumori, senso di pace, anche se la fatica di tutte queste persone è tanta. E baracche nel nulla, destinate forse ad essere spostate a breve più all'interno. Comincia a far caldo anche se la brezza è fantastica. Ritorniamo all'auto commentando il presente e preparandoci al prossimo futuro. Ancora baobab e poi Kigwe con il suo mercato Siamo passati in pochissimi km dalla pace al casino più infernale. Usciamo dalla jeep e ci accolgono -odori pesanti di animali e di carne -rumori assordanti di balli e di gare che i ragazzi fanno alternandosi in balli acrobatici o comunque tipici. Ma la musica ci tiene distanti. ll mercato del bestiame di Kigwe, un villaggio a 40 minuti da Dodoma. Immaginate centinaia di mucche dentro un grandissimo recinto circondate da una folla ancora più numerosa di uomini che le spingono, le strattonano, le colpiscono con bastoni e urlano tra loro per trattare sul prezzo. Un marasma fatto di rumori forti e tanta polvere rossa ovunque. Che ti riempie dalla testa ai piedi. In questo villaggio c’è il mercato ogni venerdì ed accorrono sempre persone anche dalle zone limitrofe. Attorno c’è tutta la zona dedicata al mercato dove si può trovare davvero qualsiasi cosa. Il vociare non finisce mai, si è di solito gli unici bianchi presenti e anche per noi oggi. Se si sbaglia a fare una ripresa o una foto si sente arrivare una forte voce di ammonimento o uno sguardo minaccioso che ti gela. Ce ne accorgiamo subito. Agli animali fanno di tutto. E noi camminiamo in mezzo alla folla e intorno al recinto. Incrociamo gli sguardi persi di mucche, pecore, capre; poi la parte delle cucine. Caldo con in aggiunta i vapori e l’odore di decine di chili di carne sulle griglie che può stomacare, anche perchè attorno solo uomini che trattano muscoli, frattaglie, parti di animali. Il mercato del bestiame non è un posto per tutti, ma riesce a regalare uno spaccato di vita molto crudo, ma super autentico. C'è solo il venerdì ed abbiamo calcolato sin dalla prima programmazione del viaggio di essere qui in questo momento.1 punto
