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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 25/01/2025 in Risposte

  1. Come ti avevo già segnalato negli itinerari che ti avevo postato sopra, di gran lunga meglio dormire dentro la Death Valley: come ha specificato @Marty74 , ti permette di visitarla nelle ore più fresche (e più belle). Inviato dal mio Pixel 7a utilizzando Tapatalk
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  2. Il pernotto bella DV ti dà l' enorme vantaggio di visitarla nelle ore pi "fresche". Tardo pomeriggio con tramonto e alba il giorno dopo.
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  3. 19 Giugno 2023 Questa mattina è l'ultima che trascorriamo nel parco e abbiamo deciso di dedicarla al safari guidato del mattino che parte dal Camp di Namutoni. Partiamo alle 6:30 davanti al ristornate dove faremo colazione al nostro rientro. La guida è un corpulento omone, dopo il solito veloce breefing sulla sicurezza e l'ammonimento che siamo in natura e gli avvistamenti non sono garanti da nessuno se non dalla pazienza e da un briciolo di fortuna, mette in moto e partiamo. Ci dirigiamo subito alla pozza di Koinachas che però troviamo vuota. Una coppia di turisti locali ci informa che la notte precedente hanno sentito ruggiti in lontananza e sperano di avvistare i leoni residenti in questa zona. Noi cambiamo rotta e proseguiamo verso la Chudop Waterhole, dopo un paio di incontri ravvicinati con delle ienette alla ricerca di cibo. Alla pozza troviamo solo una coppia di sciacalli, maschio e femmina, intenti nella caccia. Lui si rilassa mentre lei si da un gran da fare nel tentativo di sorprendere le numerose colombe che bevono ai bordi della pozza. La sua tecnica consiste nel muoversi con cautela, cercando di sorprendere una colomba e sperando che una delle prede scappi verso di lei. Purtroppo durante il nostro passaggio non ha successo ma speriamo abbia avuto miglior fortuna più tardi. Gli avvistamenti importanti proseguono quando ci troviamo faccia a faccia con un rinoceronte nero che ci fissa per molti minuti. E' l'incontro più ravvicinato che faremo con questi magnifici animali durante questo viaggio e sono decisamente contenta di sentirmi al sicuro a bordo del nostro veicolo da safari, scattando foto con calma e senza la paura di dover accelerare in fretta nel caso il rinoceronte non gradisse troppo la nostra vicinanza. Tornati sulla strada principale, con grande sorpresa, incrociamo niente poco di meno che un tasso del miele. Questo piccolo, ma temerario animale, è noto per la sua straordinaria resistenza e aggressività, tanto da non temere predatori molto più grandi, compresi i grandi felini. Sono davvero entusiasta, perché qualche giorno prima ci eravamo fermate per un ingorgo causato dalla presenza di un altro tasso, ma purtroppo, nonostante le indicazioni degli altri safari, non eravamo riusciti in nessun modo a vederlo, tanto era nascosto nel bush! Un altro eccezionale incontro è con un gruppo di eland, la più grande specie di antilope vivente, con il caratteristico mantello chiaro e particolari corna a spirali. La nostra guida è particolarmente eccitata perché, a detta sua, sono animali estremamente schivi e che solo una grande necessità di acqua li avrebbe spinti ad esporsi fino alla pozza. Nel frattempo le ore di safari sono volate e la nostra guida fa ancora un tentativo per incrociare sul suo e nostro cammino un predatore. Prima di rientrare al campo ci porta alla Fisher Pan Drive, che disegna un anello dietro Namutoni, e ci porta fino alla carcassa di un cucciolo di giraffa, scoperta qualche giorno prima. Purtroppo ad attenderci troviamo solo due simpatiche iene che si stanno contendendo solo più le poche ossa rimaste. È ormai il momento di tornare. Al nostro rientro al campo, siamo praticamente sole, poiché tutti gli altri safaristi sono già partiti da un pezzo. Facciamo quindi colazione in tranquillità e poi ci dirigiamo al nostro bungalow per recuperare i bagagli. Lasciamo l'Etosha a malincuore: uscire dal parco significa inevitabilmente dirigersi verso sud, verso Windhoek, e quindi verso la fine di questo splendido viaggio. Ci aspettano 400 Km di asfalto prima di arrivare al Waterberg Camp NWR, dove abbiamo deciso di passare la notte. Come già scritto in premessa, la scelta di alloggiare qui è stata fatta per diversificare rispetto ai paesaggi che sapevamo avremmo visto fino a questo momento. Il Waterberg è infatti un imponente altopiano che si eleva di circa 200 metri sopra le pianure circostanti, creando un ecosistema unico rispetto alle altre zone della Namibia. Con il senno di poi, avremmo dovuto probabilmente optare per passare la notte ad Okonjima, la nostra destinazione per il giorno successivo. Non solo perché arriviamo al camp NWR abbastanza tardi e stanche, dopo aver percorso buona parte della B1 e attraversato un numero imprecisato di paesi che iniziano per O... ma soprattutto perchè troviamo il posto purtroppo allineato alle pessime recensioni lette su TripAdvisor che avrebbero dovuto farci desistere. Per fortuna non avevamo molto in programma, se non una passeggiata sui sentieri "escursionistici" attorno al campo ma dopo qualche passo lasciamo perdere anche quelli perchè li troviamo invasi da rovi e, peggio, da babboons! La camera, pur essendo economica rispetto agli standard namibiani, è decisamente deludente, così come la bistecca che ci servono a cena. Non ci resta che andare a dormire e svegliarci presto l'indomani per goderci appieno la giornata alla Okonjima Nature Reserve!
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  4. Confermo, tutte le mie carte di credito, che sono statunitensi, sono senza numeri in rilievo da anni.
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