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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 06/05/2019 in Risposte

  1. Guarda, non dispiacerti troppo: lo Zion Lodge ha una posizione splendida, ma Zion è uno dei pochi parchi in cui la differenza tra dormire dentro e dormire fuori (mi riferisco a Springdale) è veramente minima, in qualche caso potresti anche farla a piedi! Certo l'hotel è in mezzo al verde, nel cuore del canyon, ma dalla sua parte Springdale ha l'essere una cittadina piacevole e movimentata; io non mi dispiacerei troppo per la mancata prenotazione.
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  2. ciao a tutti, sono riuscita a cambiare il mio volo di rientro il 25 di agosto facendolo diventare Chicago - Malpensa . pagato un salasso , ma considerando che mi evito lo sbattone di prendere il volo interno , vari spostamenti aeroporto , hotel, aeroporto, ne valeva comunque la pena. Grazie a tutti per i consigli, siete fantasici +++
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  3. è quello che mi fa più paura... io ho visitato questi parchi nel 2009 , all'Antelope Canyon eravamo da soli pensa che (inconsapevolmente, era il mio primo viaggio fai da te) ho dormito in tutti i posti più fighi spendendo un'inezia rispetto ad adesso.... Tipo due notti al Mandalay, l'equivalente in € era tipo 150-160... e non esistevano le resort fee... poi il Ruby's Inn al Bryce, pagato l'equivalente di 70-80€ se penso a quanto sto spendendo adesso, soprattutto facendo la conversione in euro, mi viene da piangere grazie no no infatti poi 215$+tasse senza colazione, contro 140$ tasse incluse con colazione inclusa.... sorry ma non c'è paragone vedi, uno pensa di fare la partenza intelligente...
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  4. In questo periodo dell'anno (che è lo stesso mio dell'anno scorso) Zion è ancora più gettonato che in estate perché il clima e ottimo! Io personalmente l'ho trovato pienissimo e non proprio gradevole da visitare in queste condizioni, considera che era un mercoledì cioè uno dei giorni della settimana meno congestionati...Considera però che anche per me erano passati 10 anni dalla mia visita precedente a Zion e quindi è stato quasi uno shock vedere così tanta gente... Tra Bryce e Zion, se fosse una bella giornata ti consiglio il Cedar Breaks National Monument. L'anno scorso in quel periodo c'erano gli Aspen con tutte le foglie colorate nel loro massimo splendore autunnale. Bellissimo il contrasto tra il rosso delle rocce il blu del cielo e il giallo degli Aspen... Inoltre il Cedar Breaks si visita velocemente anche di passaggio. In ogni caso gli Aspen colorati dovresti vederli anche al GC North rim, per noi è stato così...
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  5. sicura di non confonderti con lo Zion Lodge che è quello all'interno del parco? perchè lo Zion Park Motel è proprio a Springdale ed è uno di quelli col migliore rapporto qualità prezzo ( se non trovi disponibilità su booking cerca direttamente sul loro sito)
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  6. Cedar break appena studiato per il prossimo viaggio, non porta via molto tempo se fai un trail e la strada panoramica. Tra l’altro puoi entrare da sud e uscire da nord. Invece kolob Canyon se arrivi in fondo alla strada hai una bella vista sulla kolob terrace ma senza fare trail anche abbastanza lunghi non puoi fare molto altro. oppure se hai 3 ore circa potresti fare il trail sul kanarra creek.
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  7. Settembre, nei parchi rossi, visto che le giornate sono ancora abbastanza lunghe ma le temperature (lievemente) più umane è considerato alta/altissima stagione, difficile trovare grandi occasioni. Io devo dire che al ristorante del The View non ho mangiato così male: costa sicuramente troppo per quello che offre, ma noi abbiamo preso il pane Navajo (una sorta di pizza fritta) con carne e verdure e non ci è dispiaciuto! La combo White Pocket/South Coyote Buttes vale ogni singolo centesimo [emoji7]
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  8. Mercoledì 16 maggio 2018 Dopo le emozioni di ieri, ci aspetta una giornata tranquilla, quasi di puro trasferimento … ce la prendiamo comoda facendo colazione a un orario che ci permette di vedere cosa abbiamo nel piatto 😁 nonostante il buio sempiterno della sala, io faccio anche oggi razzia di quei buonissimi pasticcini di verdure al curry che dovrei proprio imparare a fare, e alla fine ci troviamo d’accordo nel promuovere il Truzzhotel, anche se non sarà il più memorabile del viaggio: ci siamo divertiti, tanto basta. La prima sosta è a Solitaire, per un rifornimento di benzina e soprattutto di torta di mele, la famosa torta più buona della Namibia: ne prendiamo due porzioni, insieme a due torte salate (la mia, al formaggio, rivelerà un inatteso ripieno di wurstel ... poco male, è buonissima) da mangiare strada facendo. Ci divertiamo a gironzolare in questo posto dal nome quanto mai adeguato, oltre alla Goose McGregor Bakery ci sono una pompa di benzina, uno shop, un meccanico, una specie di campeggio/motel e i bagni. A sorpresa la sosta pipì termina con un incontro inaspettato: ecco i nostri tedeschi del Quiver Tree e del Fish River Canyon! Felicissimi di incontrarci, passiamo una mezz’ora a raccontarci le rispettive avventure mentre un quasi solerte meccanico si occupa di una delle gomme della loro Hylux che sembra non essere in ottima salute. Hanno la tenda montata sul tetto e ci dicono di averne fatto spesso uso per ammortizzare i costi, del resto sei settimane sono tante e passarle tutte in resort potrebbe essere poco igienico per il portafogli. Lui è felicissimo di mostrarci le foto in notturna che ha scattato secondo i consigli di Paolo, e tutto sommato devo ammettere di avere sposato un bravo insegnante 😄 Questo incontro ci ha fatto davvero piacere e ripartiamo un po’ più felici di prima. Dopo una lunga teoria di chilometri su una strada C(heschifo), ben sballottati e percossi, e un nuovo passaggio ai tropici, Paolo non si sente benissimo – e io mi sento in colpissima perché proprio non me la sento di inforcare il volante del mostro - e ci fermiamo per una sosta tecnica. Il mio eroe si riprende velocissimo al cospetto di fagottini salati e torta di mele, ce ne dividiamo una porzione perché è davvero enorme, e poi ripartiamo su uno schizofrenico alternarsi di asfalto e gravel, qualche metro ciascuno. Nel primo pomeriggio, sotto una pioggerella sottile che ci accompagna da quando abbiamo raggiunto la costa, arriviamo finalmente a Swakopmund per prendere possesso del Mylas Cottage, un bellissimo ed economicissimo appartamento che – gaudium magnum! – ha una lavatrice e un’asciugatrice. Io che ero già in mood “oddio non è possibile, non abbiamo quasi più niente di pulito, PUZZEREMO PER IL RESTO DEL VIAGGIO” mi rilasso ed entro agevolmente nei panni della casalinga disperata facendo partire il primo ciclo praticamente senza neanche disfare la valigia, manca poco che mi metta a cantare ma alla fine la pietà per Paolo prevale … eh no, ragazzi, qua le comodissime lavanderie a gettone del west non esistono, e gli hotel si fanno pagare a caro prezzo il servizio, se lo offrono. Lasciamo la lavatrice a girare giuoiosa e andiamo al supermercato, giuoiosi anche noi perché è bello grande e ci sono mille cose da toccare, scoprire, comprare, compresi i giochini all’erba gatta per i Ciopini che non manchiamo mai di viziare. Dopo una bella doccia ce ne andiamo a cena al The Tug, ristorante sulla spiaggia ricavato in una nave arenata, decisamente pittoresco. È solo un chilometro ma preferiamo prendere la macchina: come Luderitz, anche Swakopmund la sera ha un aspetto spettrale: nessuno in giro, un silenzio surreale, poche luci persino nelle case, giusto qualche auto in lontananza sul corso principale … decisamente la Namibia non è per chi ama la vita notturna! Ottima la cena, come sempre, è uno dei viaggi in cui abbiamo mangiato meglio tra quelli fatti insieme (Napoli non conta, gente! ma ve par? 😆): antipasto di calamari grigliati e pesce San Pietro fritto, entrambi con salsa tartara in accompagnamento, e per secondo gamberoni del capitano (ottimi, ma serviti con un riso alle verdure sciapissimo che lasceremo ai posteri) e KLINGPLING grigliato – speriamo che Paolo si ricordi come si chiama sul serio 😜 – con patate gratinate. Cena di pesce ottima e freschissima, con vino bianco sudafricano ad accompagnare, conto finale 65 euro compresa la mancia, siamo soddisfatti. Sposata da undici giorni, la casalinghitudine è potente in me: tornati al cottage, garrula e giuliva carico la seconda lavatrice e faccio partire l’asciugatrice. Ma non preoccupatevi, sono già guarita! 😛
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