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MagicJ69

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  1. ... continua.. Il viaggio prosegue così attraversando i vari villaggi, o meglio i piccoli agglomerati che si trovano lungo questa che resta pur sempre una strada nazionale.. I volti delle persone (le “maschere” protettive delle donne, visto che il sole da queste parti si sente, sono tra le cose che ci hanno incuriosito di più) ed i loro sguardi al nostro passaggio, alcuni che sembrano avere dentro la speranza di avere qualcosa dal turista, restano impressi e sono una costante non solo di questo tratto di strada ma dell’intero viaggio.. Proseguiamo così ammirando il paesaggio della costa Vezo e l’effetto della marea che in alcuni punti rende il paesaggio molto particolare ed affascinante.. Poco dopo le 11,30 vediamo la periferia di Tulear.. 5 ore e più per fare un centinaio di chilometri.. A Tulear, mentre Romeo recupera un nuovo cric e qualche altro arnese utile, Mamy torna a viziarci presentandosi con una busta di frittelle.. ma è necessario anche fare un piccolo check all’auto e magari una veloce messa a punto, vista la mattinata.. noi ne approfittiamo per sgranchirci le gambe ed osservare la vita di città.. le persone, i tuc-tuc, i taxi brusse al solito molto pieni.. ma anche polvere e smog che non mancano in queste città più grandi.. Sosta di circa un’ora e ripartiamo.. Il viaggio non offre altre particolari emozioni se non quando, dopo poco più di un’ora, siamo nei pressi di Sakaraha.. ci fermiamo come se fossimo in città all’ora di punta.. strano.. pochi metri e capiamo il perché.. c’è un funerale in corso, con tutti i suoi riti ed ovviamente tante persone che seguono il feretro.. scattare foto non ci sembra molto carino e rispettoso.. Qualche chilometro avanti ci fermiamo per comprare un po’ di frutta.. ananas e banane che poi ci fermiamo a mangiare proprio quando siamo nei pressi dell’Isalo. Ritroviamo i vari villaggi, più o meno grandi, finchè, superata Ihosy, ecco apparire l’immensa pianura che abbiamo già visto all’andata.. Nel frattempo il sole comincia a tramontare ma l’idea è raggiungere Ambalavao anche se ci sono ancora 130 km da fare.. almeno altre due ore di strada.. questa volta viaggeremo anche con il buio.. Ed eccoci a destinazione.. Tsienimparihy Lodge, sarà questo il nostro hotel di stasera.. ovviamente non è prenotato ma Mamy è tranquillo.. ed infatti il posto c’è.. un po’ stanchi, ma anche questa giornata è giunta al termine. Una doccia e, prima di andare al ristorante, ci mettiamo d’accordo per la partenza di domani.. non sarà molto presto.. la giornata è stata piuttosto impegnativa per Romeo, che ha bisogno di riposare qualche ora in più.. Poco prima delle 21 eccoci a tavola.. ovviamente avevamo avvisato il ristorante del nostro arrivo un po’ tardivo.. Stasera ci sbilanciamo.. spiedini e steak di zebu con relativi “contorni” (riso e verdura) ma soprattutto assaggiamo un piatto di pesce con formaggio.. strano abbinamento, così come il sapore, molto particolare.. ma non è male.. Torniamo in camera (semplice e carina) e, nonostante qualche cigolio del letto, i 600 km (soprattutto quelli sullo sterrato ) si fanno sentire.. e domani ne avremo ancora 500…pochi minuti e buonanotte. Spese Cena 35000 ariary
  2. 20. 1 settembre – Trasferimento a.... cioe un pò di Mada on the road Oggi sarà una giornata piuttosto lunga.. ci attende un viaggio che prevede lo sterrato fino a Tulear e poi la RN7 fino a destinazione ignota.. andremo avanti finchè sarà possibile.. l’obiettivo è raggiungere Tana entro domani sera e da qui ci sono circa 1100 chilometri. Faremo quindi questa esperienza on the road.. decisione presa in partenza sia per vivere un po’ di più la realtà del Paese, sia per la poca affidabilità di Air Madagascar.. E' impossibile fare il viaggio tutto in un giorno.. le strade non lo permettono ed alcuni contatti che avevamo preso ci avevano prospettato addirittura quasi 3 giorni. Sveglia alle 5.. bagagli praticamente pronti.. colazione ed eccoci pronti a partire.. è ancora buio quando ci avviamo per l’ultima volta in terrazza ed l’alba ci accompagna mentre percorriamo il tratto di sabbia per raggiungere Mamy e Romeo che ci stanno aspettando. Sono da poco passate le 6.. Salary, ti salutiamo.. Conosciamo già la strada ed a quest’ora è bello vedere come si svegliano queste popolazioni di pescatori (e non solo) ed alcuni di loro che cominciano a camminare lungo le strade o ad apprestarsi ad affrontare una giornata di mare in piroga.. un’ora di strada ed ecco la prima sosta nei pressi di uno dei villaggi dove c’è un’altra auto che aveva bisogno di fare rifornimento.. Non vediamo distributori ma probabilmente lungo il tratto ci saranno dei punti di riferimento.. proprio in caso di necessità. La strada è tanto affascinante quanto piena di insidie.. il mare, il paesaggio intorno, qualche saluto ed i sorrisi dei bambini al nostro passaggio ci accompagnano finchè ecco arrivare la prima sorpresa di giornata.. Nel tratto sabbioso restiamo fermi.. forse un attimo di ritardo nell’inserire il 4x4 ed eccoci qua..insabbiati. I primi tentativi a spinta sembrano vani.. Romeo prova a fare varie manovre, leviamo la sabbia, mettiamo pietre ed arbusti sotto le ruote.. tutto inutile... sabbia troppo alta!! Anche se i villaggi non sono vicini non abbiamo altre possibilità.. serve un aiuto e così Mamy si incammina verso il villaggio più vicino o, ancor meglio, verso Chez Francesco.. Nel frattempo arrivano anche due ragazzi che si fermano per darci una mano a spingere.. niente da fare finchè non arriva Mamy a bordo dell’auto che abbiamo incontrato al villaggio e, giusto dietro, un’altra auto con il ragazzo conosciuto ieri da Francesco (quello della macchina fotografica). La solidarietà non manca e, attaccata la fune, ci tirano fuori.. riusciamo a ripartire ma qualche chilometro più avanti la scena si ripete.. stavolta sono gli altri ad essere insabbiati.. e scopriamo che hanno anche il 4x4 rotto.. un altro stop.. soprattutto perché dobbiamo aspettare che finisca la manovra di salvataggio da parte della terza auto. Imprevisti che sono all’ordine del giorno, così come non sono rari i gusti meccanici.. bisogna certamente considerarli quando si viaggia.. ed infatti la giornata non è finita qui.. Romeo sente uno strano rumore.. sembra un problema su una ruota, forse un bullone andato.. scendiamo per provare a sistemarlo ma arriva un'altra piccola e poco gradita sorpresa.. abbiamo praticamente lasciato a terra il “cric”.. è troppo lontano per tornare indietro.. Per fortuna dopo alcuni minuti arriva l’auto con i ragazzi di Bologna che nel frattempo ci eravamo lasciati dietro.. mentre gli autisti cercano di capire e sistemare il problema, ne approfittiamo per scambiare due chiacchiere e scoprire le loro disavventure (non solo quella del naufragio). Quando tutto è sistemato, la cosa migliore è proseguire insieme il viaggio fino a Mangily (Ifaty), la loro prossima fermata.. anche se loro sono un po’ più lenti, si rileva una decisione si rivela saggia.. qualche altro intoppo con la batteria (per noi) ed un altro piccolo problema meccanico per loro ci porta a fare un altro paio di brevi stop. Il tratto peggiore è andato… lo spartiacque sembra un laghetto con delle ninfee, da cui poi ci rimettiamo sul tratto di strada più compatto.. quando poi superiamo Ifaty l’unico problema è la polvere sollevata da chi cammina un po’ troppo spedito.. Abbiamo capito perché non è il caso di viaggiare da soli.. a meno che non siate abili piloti, meccanici e con un negozio di ricambi dietro..
  3. 19. 31 agosto – A pranzo da Chez Francesco Keep calm and wake up.. sembra quasi una contrapposizione ma è la sensazione che proviamo quando ci svegliamo.. è ancora buio ma il Salary è troppo bello per stare dentro.. l’alba ci aspetta anche questa mattina.. Poco dopo le 6 siamo in riva la mare ad aspettare che dietro gli alberi spuntino i primi raggi di sole.. ma non siamo soli.. un lavorante mattiniero in canoa è l’unica forma di vita presente a quest’ora.. Una passeggiata ci permette poi di vedere qualche altra forma di vita ma soprattutto alcune cose particolari.. Un’ora abbondante per goderci spiaggia e sole per poi tornare a “casa” in attesa della colazione.. ancora una volta molto apprezzata.. Dalla terrazza intanto vediamo arrivare Mamy e Romeo.. due chiacchiere e decidiamo che oggi andremo a conoscere Chez Francesco, personaggio molto conosciuto sia per la sua storia ma soprattutto per la sua cucina.. La Sirena del Mare è infatti un villaggio dove è possibile soggiornare in modo molto naturale.. il luogo è meraviglioso e siamo curiosi di vederlo.. ma soprattutto vogliamo conoscere Francesco e sua moglie Claire, che sembra abbia addirittura superato il marito in cucina.. le buone intenzioni ci sono tutte.. Insieme a noi ci saranno anche gli altri italiani che sentiamo organizzare sia un’escursione che il pranzo.. la maggior parte di loro, poi, proseguire per Tulear. Appuntamento per mezzogiorno ma prima abbiamo un’intera mattinata in spiaggia.. poco dopo le 9 il cinguettio di un uccellino sembra chiamarci.. ed eccoci sotto l’ombrellone.. Un giro nei dintorni, curiosando tra le rocce vicine, un pò si sole ed un bel bagno.. che spettacolo.. si sta davvero bene. Il paesaggio e un’altra bella passeggiata ci distraggono dal fatto che nel frattempo il mare si è ritirato.. la bassa marea è arrivata.. Camminiamo un po’ nel tratto di mare dove l’acqua sembra solo affiorare dalla sabbia.. ed ecco il mondo che solitamente popola il fondale nei pressi della riva.. molluschi, conchiglie e tanti piccoli e vari abitanti nascosti.. forse sono questi, e non solo, ciò che raccolgono alcune persone che vediamo in lontananza.. ma un puntino rosso attira la nostra attenzione.. sembra un paguro indeciso se uscire oppure no dalla sua “casetta”.. Ci fermiamo ad osservarlo per molto tempo mentre intorno sembra concentrarsi un attacco di alcune lumache di mare (chiamiamole così), tutte che si muovono intorno dando fastidio al paguro.. Tra una passeggiata e qualche tuffo restiamo praticamente quasi un’ora ad osservare quello che accade con la marea ma soprattutto al paguro che alla fine esce ed abbandona la sua casa per trovare sistemazione altrove.. E' giunto il momento di risalire.. ed ecco arrivare Mamy e Romeo.. pochi minuti e siamo da Chez Francesco. La sala ristorante, così come i bungalow, si trova un po’ in alto e la vista del mare è davvero stupenda.. ma lui non c’è.. Francesco è infatti fuori in piroga con gli altri italiani per un giro e snorkeling.. l’attesa si protrae per un bel po’.. Vediamo arrivare i primi “naufraghi”.. ed il termine non è casuale.. e già, perché li vediamo molto scossi e bagnati.. apprendiamo così che c’è stato un “piccolo” imprevisto.. piroga ribaltata, tutti in mare.. grande spavento ma soprattutto molti danni.. cellulari, macchine fotografiche, attrezzature.. tutto out.. l’incazzatura è comprensibile ma ci viene anche naturale pensare che forse bisogna pensare prima ai vari rischi… giusto? Il racconto ed i commenti dell’accaduto occupano i minuti successivi (soprattutto l’umore di un ragazzo emiliano che sembra abbia lasciato in fondo al mare un’attrezzatura fotografica (poi recuperata.. ma in condizioni forse non troppo buone) di circa 4.000 euro… no comment). Ma non sono ancora arrivati tutti e nel frattempo, mentre il vento trascina i primi odori provenienti dalla cucina con relativi languorini, ci godiamo ancora un po’ la vista sul mare.. L’attesa continua ma ecco che arriva Claire.. ci prepara il tavolo che dividiamo con altri due ragazzi francesi.. medici, o laureandi in medicina qui per una vacanza-lavoro.. Scambiamo due chiacchiere con loro mentre anche l’altro tavolo è ormai al completo.. sono arrivati gli altri naufraghi, con espressioni di varia natura.. i sorrisi non sembrano molto naturali.. Il tempo di salutarli ed ecco che arrivano le prime portate.. polipo, carpaccio di tonno, pesce e verdure rigorosamente fritti.. ma c’è anche un po’ di insalatina e dei pomodori.. La tavola ci tiene occupati e non ci accorgiamo che nel frattempo è arrivato anche Francesco.. lo vediamo parlare e discutere con gli altri italiani che poi, finito il pranzo, vanno via.. un salto in cucina ed eccolo al nostro tavolo.. Alterna un po’ di italiano e francese, sfongandosi anche un po’ per le lamentele eccessive di alcuni per l’avventura vissuta.. ci racconta poi altre cose della sua storia e del suo rapporto con la gente del luogo.. ma anche di altre cose che ci fanno capire come sia davvero un tipo molto particolare.. Il cibo è ottimo.. ma ovviamente non potevamo contenerci.. arriva infatti anche uno spaghetto al pomodoro che ovviamente non ci lasciamo scappare.. caffè ed amaro per chiudere.. Ci tratteniamo ancora qualche minuto a parlare e Francesco ci invita a ritornare la sera per un caffè ma decliniamo l’invito.. ci lascia il suo numero e dopo i saluti eccoci di nuovo al Salary Bay.. Spiaggia, sole e gli ultimi contatti con questo mare meraviglioso ci attendono.. anche perché, complice un mal di schiena che si è fatto sentire durante la notte, ne approfitto per un massaggio.. appuntamento alle 17. Letizia si trattiene ancora in spiaggia.. finito il massaggio, un ultimo saluto al mare ed risaliamo per iniziare a preparare i bagagli.. domani il viaggio sarà lungo, molto lungo.. non sappiamo quanti chilometri faremo, né dove resteremo a dormire.. in ogni caso la partenza è prevista per le 6.. con molta cortesia, ci prepareranno la colazione per le 5,30. Quando il sole è ormai tramontato ci prepariamo per andare in terrazza dove un aperitivo è l’occasione per scambiare due chiacchiere con una coppia romana, gli ultimi del gruppo partito oggi.. torneranno in volo a Tana domani ma ci ritroveremo sullo stesso volo per Parigi.. La cena è ancora una volta interessante.. ci godiamo ancora un po’ la terrazza ed un bellissimo cielo stellato prima di tornare al bungalow e sistemare definitivamente i bagagli.. siamo pronti per la nostra ultima notte al Salary. Spese Pranzo 66.000 ariary (in due) Mancia staff 20.000 ariary Massaggio 120.000 ariary
  4. Grande Alberto.. già con la prima giornata da l'idea di qualcosa di veramente speciale.. ma io sono in vantaggio sul diario pubblicato
  5. Salary.. in relax Dopo le balene eccoci a "casa" (magari!!!). Vista l’ora, non vogliamo appesantirci e così passiamo al bar a bere qualcosa di fresco per poi tornare al bungalow.. un po’ di frutta (banane) e qualche snack salato sono sufficienti per prepararci ad andare in spiaggia. Il Salary Bay ha 6 ombrelloni di cui 4 proprio a ridosso della spiaggia e due un po’ più indietro.. oggi però riusciamo a prendere la pole.. Qualche minuto in veranda ed eccoci pronti per un pomeriggio in relax.. Mare, sole, qualche passeggiata, un po’ di lettura.. la cornice è fantastica. Passeggiata lunga.. vogliamo raggiungere l’estremità che vediamo dall’ombrellone.. e così ritroviamo i simpatici granchietti che sbucano all’improvviso dalla sabbia.. qualcuno un po’ più grande ma la maggior parte sono davvero piccoli.. Li osserviamo con attenzione nei loro movimenti quando incontriamo una famiglia locale.. l’uomo si avvicina e ci mostra come “stanarli”.. in pratica, individuati i buchi nella sabbia, bisogna scavare fino in fondo.. tirare su una manciata di sabbia ed eccoli.. ovviamente è più facile a dirsi che a farsi e dei vari tentativi solo una volta riusciamo a trovarne uno.. sappiamo qualcosa in più ma soprattutto è stata una bella occasione per scambiare due chiacchiere con le persone del luogo.. La maggior parte di loro infatti appartengono ai “Vezo”, popolazione famosa soprattutto per essere degli abili pescatori.. Ci intratteniamo alcuni minuti con padre e figlio mentre la donna se ne sta a qualche metro, intenta ad osservarci.. quando è il momento di congedarci, ecco che arriva la richiesta di un “cadeau”.. ci coglie un po’ di sorpresa ma tutto sommato è comprensibile.. purtroppo non abbiamo niente da poter lasciare.. Dopo la passeggiata, torniamo al nostro ombrellone e continuiamo a goderci questa giornata in assoluto relax. Il bungalow è vicino e quindi non è certo un problema tornare su a prendere qualcosa da bere o da sgranocchiare.. una piccola pausa per non esagerare troppo con il sole ed eccoci di ritorno per vedere il sole che comincia lentamente a tramontare.. Decidiamo però di spostarci e goderci il tramonto con un'altro angolo di visulae.. passeggiare sulla spiaggia al tramonto non è per niente male e così si muoviamo verso il versante nord della spiaggia, ripercorrendo un pò il tratto che abbiamo già fatto. Il sole lentamente scende.. troviamo un punto in cui fermarci e goderdi questo tramosto finchè questa immensa sfera rossa non arriva a nascondersi prima dietro una barca per poi sparire all'orizzonte. Quando il sole è ormai scomparso rientriamo a sistemarci.. per la cena è ancora presto ed inganniamo il tempo riguardando un po’ di foto.. Questa sera, però, ci vogliamo concederci qualche minuto in più prima di cena con un aperitivo sulla terrazza del ristorante mentre il mare ci mostra l'effetto marea.. La cena è buona.. servita con cura ed attenzione.. il caffè alla fine è anche la scusa per trattenerci qualche minuto in più e scambiare due chiacchiere con alcuni degli altri ospiti italiani.. per alcuni di loro è l’ultima sera.. domani li aspetta il trasferimento a Tulear ed il volo per Tana.. Era anche la nostra ipotesi originaria.. ma i dubbi sulla puntualità di Air madagscar e l’idea di conoscere meglio “on the road” questo Paese ci ha portato a cambiare idea e tornare by car. Così finisce il nostro secondo giorno al Salary.. e sappiamo già che sarà molto difficile ripartire!!! Spese Bevute 20.000 ariary Whale diving 50 euro a persona
  6. Albe, ti piace vincere facile!!! Purtroppo noi abbiamo molti meno giorni e quindi alcune, anzi diverse, cose non potevano essere inserite.. per ora abbiamo un programma di massima che dobbiamo confermare (confesso che non sono molto preparato perchè, questa volta, iol copyright è di Letizia e quindi se ne occupata soprattutto lei (io sono intervenuto per pagare i voli ). Mi sembra comunque che la differenza sta molto nella prima parte.. In ogni caso, appena avremo deciso definitivamente, inserirò il nostro giro..
  7. Snorkeling.. con le balene Prima colazione a partire dalle 7,30.. ovviamente siamo pronti da un pezzo ma non c’è fretta.. abbiamo capito che le abitudini ed il tipo di colazione sono diverse e quindi ci prepariamo alla solita baguette con marmellata.. ed invece ecco una piacevole sorpresa.. Baguette e marmellata sempre presenti ma ci sono anche altri colori ed un buon profumo di dolce.. frutta e madeleine.. questa sì che comincia ad essere una colazione interessante.. ma soprattutto, il caffè.. espressoo!!! La giornata è bella.. ed il sole, ormai alto, comincia a far sentire.. dovremo trascorrere diverse ore in barca e quindi meglio proteggersi bene.. crema consigliata. L’appuntamento è direttamente sulla barca che raggiungeremo camminando nell’acqua.. lo scopriamo quando andiamo presso la sede del Salary diving, un bungalow sulla spiaggia dove prendiamo anche pinne ed occhiali.. l’escursione, infatti, oltre alle balene, prevede un po’ di snorkeling lungo la barriera corallina.. ed allora perché non provare. Raggiungiamo la barca che è ormeggiata ad un centinaio di metri dalla spiaggia.. ma siamo i primi e quindi, prima di partire, attendiamo che arrivino gli altri compagni di viaggio.. un po’ alla spicciolata eccoli.. partiamo praticamente che sono già le 9,30 ma per fortuna qui il tempo non è un problema.. Conosciamo Fred, il capitano, dovrebbe essere francese.. un tipo particolare ma molto cordiale e simpatico.. navigando poi conosciamo gli altri compagni.. e c’è un po’ di tutto, Italia, Francia, Corea, Nord Europa.. lingua ufficiale inglese e francese.. Giornata davvero bella.. mare calmo e quindi buone possibilità di incontrare le balene.. ieri sembra fosse un po’ più mosso e quindi fastidioso.. nel dubbio, però, tiriamo giù una xamamina mentre iniziamo ad allontanarci. Il viaggio è piacevole.. i colori e la trasparenza dell’acqua sono meravigliosi.. vediamo intorno qualche movimento nell’acqua, ma ancora non sono loro.. dopo un po’, anche se da lontano, intravediamo qualche spruzzo.. siamo in direzione e ci muoviamo finchè non raggiungiamo i primi esemplari.. mamma con il suo piccolo che però mostrano solo il dorso.. altri spruzzi, dorsi e pinne che spuntano dall’acqua ma sembra che non abbiano intenzione di farci vedere qualche acrobazia.. o almeno una bella coda.. L’esperienza di Fred ci mostra in lontananza un gruppo di balene che stanno saltando.. si vedono enormi spruzzi ma siamo troppo lontani.. peccato.. lo stesso quando vediamo anche uno spyhopping ma sempre a distanza impossibile che però proviamo ad immortalare ugualmente. Nel frattempo ce ne sono altre che si muovono ed alle quali ci avviciniamo.. è sempre una bella emozione vederle da vicino, anche se non è la prima vista l’esperienza sudafricana di qualche anno fa.. Nel frattempo iniziano i preparativi per le immersioni.. Visto che sono vicine, perché non vederle direttamente in acqua.. anche se ovviamente non bisogna avvicinarsi troppo, non è pericoloso.. Io ritardo un po’ nell’indossare pinne e maschera e questo diventa fatale.. le balene infatti si allontanano mentre noi ci dirigiamo verso la barriera corallina.. non mi resta che tuffarmi ed unirmi agli altri per lo snorkeling. Quando entro in acqua la prima sensazione è incredibile.. o meglio, sento la forza della corrente che mi trascina.. è infatti una zona dove la corrente si fa sentire.. ma lasciarsi trasportare non è male.. la barca si allontana.. ci verrà a riprendere dall’altro lato della barriera corallina. E’ la prima volta ma è molto bello e divertente.. prese le misure alla corrente e con un po’ di forza nello spingere le pinne, raggiungo anch’io la barriera e gli altri che intanto si erano dispersi nei vari punti.. e chi resta sulla barca si gode la vista di questo mare e della sua vita.. Il mondo marino è meraviglioso.. il fondale, la barriera (anche se si vedono i segni della distruzione) ma soprattutto forme e colori dei suoi abitanti.. peccato davvero che la barriera abbia subito gli effetti di una pesca senza controllo.. o forse più dovuta alla prevalenza di alcune necessità sulla logica.. ancora bella, ma certamente non è la stessa di alcuni fa… Mi ritrovo con alcuni compagni, mentre in lontananza la barca sembra avvicinarsi.. da neofita sono davvero entusiasta, soprattutto quando l’esperienza dei ragazzi mi permette di vedere altre cose nascoste tra cui un grosso gambero.. esemplare che mi indicano immergendoci un po’ nei fondali con la corrente che spesso obbliga anche loro ad aggrapparsi a qualche parte della barriera..beh, allora non sono proprio impedito. L’esperienza è stata meravigliosa.. e non mi dispiacerebbe ripeterla.. ovviamente ci vorrebbe anche l’attrezzatura adeguata, compresa quella fotografica.. ci penseremo. Nel frattempo ecco che vediamo la barca.. non può avvicinarsi troppo alla barriera e così nuotiamo per raggiungerla.. Risaliamo... e, godendoci ancora questo mare che ci circonda, lasciandoci alle spalle la barriera corallina, torniamo verso riva.. Poco dopo le 13,30 mettiamo piede a terra.. adesso un pò di relax sulla spiaggia ci sta davvero bene.
  8. 18. 30 agosto – Salary Bay.. le balene tra l’alba ed il tramonto L'alba al Salary E’ praticamente ancora buio quando ci svegliamo ma siamo al Salary.. una bellissima spiaggia proprio di fronte al nostro bungalow. è un alternativa in più che non ci dispiace.. anche se intorno il regna silenzio più assoluto, ovviamente.. pochi minuti e siamo pronti ad uscire per vedere l’alba e fare una bella passeggiata con la brezza, ma non troppo, mattutina. Dalla veranda la prima cosa che scorgiamo tra i bungalow è la luna, una piccola sfera bianca che ancora è alta nel cielo.. Fatti pochi passi, mentre la scia si riflette sul mare, dall’altro lato vediamo i primi colori del sole che, ancora nascosto, pian piano comincia a salire.. non ci resta che andare in riva al mare ad aspettarlo. La cornice è bella e nel frattempo si sentono le prime voci.. ma sono quelle di alcuni uccelli che volano sull’acqua per poi andarsi ad adagiare sui rami di qualche albero.. mentre la luna continua a tenerci compagnia. Ma non sono gli unici.. infatti, dove ancora la luna si riflette nel mare, vediamo una canoa con una famiglia che rema in direzione nord.. pescatori? Non sembra.. forse qualcuno che deve raggiungere le spiagge più lontane per iniziare la giornata lavorativa mentre dall'altra parte, dietro la piccola foresta, compaiono i primi raggi .. Il sole intanto continua a salire.. lentamente.. ci spostaimo un pò per poi fermarci sulla spiaggia.. Rimaniamo così circa un’ora a goderci l’alba ed i suoi colori.. Quando ormai è già ben visibile e si comincia a sentire anche il primo tepore dei suoi raggi torniamo al bungalow.. Non ci resta che prepararci per la colazione ed organizzarci per la gita delle balene..
  9. Salary Bay.. Una cartolina.. l’immagine del Salary è fantastica e mentre osserviamo questo paradiso arriva Michel, una simpatica signora che ci accompagna per il check-in e ci chiede, vista l’ora, se vogliamo mangiare qualcosa.. un languorino c’è e quindi accettiamo l’invito.. Al ristorante ci sono i tavoli praticamente pieni.. lingua ed espressioni familiari.. mmmhhh.. sento odore di italiani… praticamente quasi tutti.. Breve saluto e ci godiamo un veloce spuntino a base di pesce.. Ma il pensiero è rivolto al mare.. finito il pranzo, andiamo al nostro bungalow.. bello, davvero bello.. vista, neanche a dirlo, proprio sul quel mare i cui colori ci fanno aumentare la volgia di andare il prima possibile Sistemiamo i bagagli, indossiamo il costume ed eccoci sulle nostre sdraio in riva al mare… E’ meraviglioso, un vero paradiso.. una bella passeggiata lungo la spiaggia e un tuffo in quest’acqua limpida, calda e colorata sono il modo migliore per chiudere la giornata.. Sabbia da un parte, alcuni scogli dall’altra.. siamo affascinati da quello che ci circonda e mentre camminiamo vediamo che il mare non sembra essere lo stesso.. è l’effetto della marea.. e qui è davvero molto visibile.. Il sole comincia a scendere creando anche un bell’effetto lungo la spiaggia.. Mentre siamo intenti a goderci tutto questo, passeggiando vediamo qualcosa che si muove velocemente sulla sabbia.. ci avviciniamo ed ecco spuntare e correre alcuni piccoli granchi.. buffi, soprattutto sembrano avere quasi un’espressione del tipo “ma che cavolo vuoi?” quando riusciamo ad osservarli da molto vicino.. Seguirli diventa per alcuni minuti il nostro passatempo.. Ma nel frattempo il sole si abbassa sempre di più e si avvicina il tramonto.. Non è un’immagine che vediamo tutti i giorni e quindi vogliamo goderci ogni attimo.. fino alla fine.. restiamo praticamente solo noi. Il bungalow è a pochi metri e dopo esserci sistemati, un po’ di relax ci sta bene prima di prepararci per la cena, prevista per le 20.. Quando arriviamo non siamo in molti.. qualcuno approfitta per un aperitivo.. in questo caso un piccolo ritardo non può che farci piacere, soprattutto per le nostre “vecchie” abitudini.. Facciamo un po’ di conoscenza con i nostri vicini, soprattutto per avere qualche informazione sulla gita in barca per vedere le balene.. decidiamo quindi di organizzare per domani ma Michel ci dice che non c’è bisogno di prenotare ma solo essere pronti dopo la colazione. Il tempo di goderci la cena (buona), una passeggiata al chiaro di luna, vedere l’incredibile effetto della bassa marea ed eccoci di rientro “a casa” per fermarci un pò in veranda… Stasera abbiamo fatti molto tardi.. addirittura superate le 23,30.. si sente l’effetto di casa Italia? Spese di giornata Acqua 9000 ariary Sigarette 12000 Banane 1000 Souvenir 10000 Pranzo Salary Bay 39300 (in due)
  10. Arrivare fin qui non è facile e certamente le strutture non sono tra quelle più economiche.. per gli abitanti locali non credo che la vita gli permetta di mettersi al sole senza far nulla (ed in ogni caso credo che bisogna considerare anche i periodi)..
  11. 17. 29 agosto - La pista verso Salary Bay Salary day… Oggi raggiungeremo il mare.. la partenza è prevista per le 8 ma oramai abbiamo ritmi diversi e così poco dopo le 5 siamo già svegli.. che fare? Sistemare i bagagli e trascorrere un po’ di tempo sul web.. Qui colazione già pagata.. ed allora andiamo con la solita baguette e marmellata.. il caffè non è quello sperato.. ma questo è un classico.. Pochi minuti e siamo pronti. Carichiamo i bagagli ma mentre aspettiamo Romeo intento a preparare l’auto, facciamo un giro a piedi nei dintorni dell’hotel dove ci infiliamo in un mercato… banane, acqua e…sigarette!! Da qui ci spostiamo e vediamo una città dove il movimento non manca… ci dirigiamo verso il mercato delle conchiglie.. Quando arriviamo siamo praticamente gli unici, o quasi, turisti presenti.. è ancora presto ma qualche banco è già aperto e vediamo diversi souvenir che ci ispirano.. ma l’affare non va in porto.. la scuola della contrattazione di Mamy questa volta non ha avuto effetto e ci limitiamo a qualche calamita.. Attraversiamo la città… la periferia è simile a quella delle grandi città.. tanta gente, traffico, negozi e bancarelle.. arriviamo nei pressi della strada che costeggia il mare e poco dopo le 9 lasciamo Tulear. Il viaggio sarà lungo.. anche se avremo poco più di 120 chilometri, la strada non è delle migliori e sappiamo già che ci vorranno almeno 3-4 ore.. il motivo? La strada, anzi, la pista.. un lungo sterrato che si snoda lungo la costa.. e sappiamo già che le indicazioni sulle mappe non danno l'idea reale dei tempi.. Il primo tratto appare normale.. attraversiamo un lungo ponte che si trova dopo circa 5 km e che praticamente segna l’inizio del tratto di pista che ci accompagnerà fino al Salary.. il mare c’è ma è spesso nascosto da terrapieni e vegetazione.. Mentre cerchiamo di osservare il paesaggio ed i piccoli agglomerati di case che attraversiamo, leggiamo un indicazione con un nome a noi noto.. è Ifaty, una delle spiagge diverse guide ed agenzie ci avevano proposto, sia perché vicina a Tuelar e quindi al tempo di trasferimento, sia per il prezzo delle location, molto più economiche rispetto al salary.. In realtà il nome della spiaggia più conosciuta è Mangily ma la zona fa riferimento alla cittadina principale ed alla foresta che si trova qualche chilometro avanti.. Il primo tratto è sabbioso ma molto compatto e quindi facilmente percorribile.. si vede anche dalla velocità di alcune jeep che incrociamo e dalla polvere che sollevano.. pensavamo peggio.. ma il “bello” (diciamo così) deve arrivare.. e lo scopriamo quando, dopo circa 40km, lasciamo la RN9 e svoltiamo a sinistra verso il mare seguendo la direzione per Manombo.. La pista diventa molto più difficile… tratti con sassi, buche o sabbia molto alta dove è necessario muoversi con la trazione del 4x4.. troviamo vari saliscendi alternati a tratti dove la strada torna ad essere compatta e la macchina può respirare un po’.. questo alternarsi di pietre e sabbia ci accompagna per la maggior parte del viaggio.. adesso comprendiamo perché, ancora una volta, non ci hanno mai dato tempi certi negli spostamenti.. Non è semplice, se non impossibile, venire qui in autonomia.. oltre ad avere esperienza di guida su sterrato sconnesso bisogna essere anche in grado di risolvere eventuali problemi meccanici che non sono per niente rari anzi, diciamo pure, all’ordine del giorno.. ed infatti non manca di incontrare qualche 4x4 fermo.. ma tra autisti lo spirito di solidarietà, in questi casi, è molto forte.. Il viaggio prosegue.. un paio di soste ci vogliono.. snack, acqua ma soprattutto per sgranchirci un po’.. ed ovviamente non manca qualche incontro con persone che si muovono lungo questa strada.. Ci guardiamo intorno per apprezzare il paesaggio ed i luoghi che attraversiamo finchè, superato un piccolo tratto di rocce, appare qualcosa di incredibilmente bello.. un’immagine su cui il commento di Mamy ci sta tutto.. attraversare l’inferno per arrivare in paradiso.. Non siamo ancora arrivati ma un turchese abbagliante compare dietro alcune dune.. bellissimo.. siamo al Salary.. dopo tanti chilometri su una delle peggiori strade percorse, certamente la più difficile fatta finora, ci vuole una sosta per goderci questo paradiso.. Si tratta di un antipasto della nostra meta.. ed in pochi minuti la strada fatta diventa quasi un ricordo.. Le piccole vele che vediamo ci ricordano un scene le scene di Mompracem.. ma l’idillio dura i pochi minuti che ci fermiamo.. C’è ancora qualche chilometro da fare e quindi eccoci di nuovo in marcia fino a raggiungere il villaggio di Manombo sud.. Dopo aver attraversato il villaggio vediamo anche una località di cui avevamo sentito parlare.. o meglio, vediamo l’indicazione del villaggio “Sirena del mare”, a molti, e soprattutto ai locali, nota come “Chez Francesco”.. un italiano che tanti anni fa ha deciso di trasferirsi definitivamente da queste parti.. molto conosciuto dai vezo (popolazione locale).. Ci incuriosisce molto.. e certamente l’idea di fare un salto qui non manca.. ma ci penseremo.. Adesso proseguiamo lungo la strada e, superato il villaggio, eccoci di nuovo alle prese con questa pista che continua ad offrirci tratti con sabbia e pietre… prima di ritrovare l’azzurro del mare.. ci appare infatti una specie di golfo oltre il quale c’è la nostra meta.. Incontriamo anche l’indicazione per un'altra località, ugualmente bella ma più economica, che ci era stata proposta.. Smeralda bay.. ma si trova a circa 8 km e, vista la strada, probabilmente ci avrebbe richiesto almeno un’altra ora di viaggio.. Ma oramai ci siamo.. l’ultimo tratto ed eccoci arrivati.. sono quasi le 14.. Un lungo viaggio ma siamo qui.. Scendiamo dall’auto e sentiamo il calore della sabbia.. Salary Bay, siamo arrivati!!
  12. .... C’è sempre qualcosa di interessante da vedere lungo la strada.. dal paesaggio intorno alle persone ed alla loro vita.. e poi si presenta sempre qualcosa di più particolare.. ed infatti ecco che si apre davanti a noi un lungo rettilineo da cui si vede una montagna dalla forma particolare.. La Table, o tavola.. si tratta di un altopiano che si trova a circa 15 km da Tulear.. il sole che sta pian piano scendendo alle sue spalle la rende certamente più affascinante.. E’ il luogo ideale per fermarsi e godersi questo piccolo spettacolo finchè non vediamo il sole scomparire definitivamente.. Ci rimettiamo in macchina e, dopo aver superato questo altopiano, ecco il mare.. Tulear è vicina ma c’è una sfera gialla che continua a scendere.. il sole sta per tramontare.. vediamo l’orizzonte ed è impossibile non fermarsi.. soprattutto perché dall’altra parte c’è la luna che già splende alta nel cielo.. è un puntino bianco che ci porta a sbizzarrirci anche un po’ con qualche foto.. il paesaggio è bello ed i raggi del sole creano un effetto intorno molto particolare.. Tulear è una delle città più grandi ed importanti del Paese e mentre ci avviciniamo il traffico aumenta.. ritroviamo anche i posti di controllo della polizia.. Percorriamo le prime strade che è già buio, dirigendoci verso l’hotel.. non è prenotato ma trovato in tempo reale.. Mamy ci chiede qualche minuto per verificare che ci sia una stanza disponibile .. OK, eccoci all’Hotel Serena.. La camera è carina e confortevole.. una rinfrescata e siamo pronti per la cena.. Ci affidiamo nuovamente a Mamy che ancora una volta non sbaglia.. Le Touvi, ristorante malgascio con cucina cinese.. ma ormai lo sappiamo.. il menu ci propone vari piatti ma questa volta vincono gamberi e calamari.. ovviamente preceduti da qualche stuzzichino, rigorosamente fritto (NAM).. Il prezzo? 15000 aryari in due e siamo a posto così, mancia compresa.. E’ presto e, nonostante il viaggio, ci possiamo concedere un giro per la città..Tulear by night Mamy ci mostra alcuni dei ristoranti più famosi (e turistici) ed i locali della movida prima di tornare in hotel.. La giornata è finita.. l’Isalo è stato fantastico ma il pensiero è già rivolto a domani.. trasferimento verso sabbie bianche, mare e relax.. Salary Bay, aspettaci!! Spese Acqua 2500 ariary Cena 14200 + 800 (mancia) Souvenir 2000
  13. ...continua..verso Tulear.. Ci rimettiano sulla strada e salutiamo il parco dell'Isalo.. Veloma!!! Il paesaggio e le strade che incontriamo dopo aver lasciato Isalo sono molto diversi.. lungo la N7 attraversiamo alcuni villaggi e non manca qualche breve sosta già dai primi chilometri finchè non raggiungiamo Ilakaka.. Abbiamo percorso appena 15 km ma un altro stop ci sta in questa cittadina famosa per le gemme ed in particolare gli zaffiri.. si tratta di un piccolo villaggio che ha avuto una espansione ed una crescita a partire dagli anni ’90, quando la scoperta delle pietre preziose gemme e delle cave ha attirato l’attenzione e soprattutto gli investimenti di molti… stranieri!! Molte eprsone si sono trasferite ed avvicinate e la popolazione in breve tempo in modo esponenziale.. ma la ricchezza non ha interessato tutti.. anzi sono ben pochi quelli che hanno cambiato le loro condizioni.. la maggior parte delle persone vive soprattutto per il lavoro.. scavi ed estrazione.. ma dei risultati e delle pietre solo in pochi ne hanno beneficiato.. e la proprietà della maggior parte delle cave, neanche a dirlo, è di grandi gruppi bancari. La curiosità di vedere gli zaffiri e le altre gemme presenti ci porta ad una breve sosta in uno dei negozi che caratterizzano Ilakaka.. la parola zaffiro è presente ovunque.. anche se le persone che vediamo non hanno certamente l’aria di chi vive in modo agiato.. Entriamo in uno di questi negozi ed apprezziamo la bellezza, la lucentezza ed i colori delle pietre e dei gioielli esposti.. ma ci limitiamo ad una visita.. oggi non si fanno affari. Prima di ripartire vediamo anche una grande moschea che attira la nostra attenzione.. ma è il momento di rimetterci in marcia anche perché la strada offre sempre qualcosa di interessante da vedere e le soste non mancheranno.. Non c’è solo il paesaggio ma anche diverse scene di vita interessanti.. dai cercatori d’oro che spesso si vedono nei pressi dei corsi d’acqua, alle tombe con le loro architetture e decorazioni particolari, compresi i totem che spesso sono presenti in alcune di esse.. Dopo circa un paio d’ore di strada superiamo Sakaraha.. siamo in una zona particolare.. qui si produce il rum artigianale.. Mahaboboka è una delle cittadine, o villaggi, dove in molti lavorano per produrre, più o meno legalmente, il rum.. lungo la strada infatti li vediamo all’opera… ma non sembrano essere proprio una fabbrica.. Inevitabile una breve sosta anche quando, qualche chilometro dopo Mamy ci mostra una piantagione di cotone.. entriamo all’interno di questo campo dove si vedono le macchie bianche dei batuffoli che verranno poi raccolti e lavorati (anche se ora nons embra il momento migliore, vedendone la quantità).. non lontano rivediamo anche alcuni campi di manitoba, uno dei prodotti più venduti e di cui avevamo già visto la raccolta.. la ritroviamo spesso nei villaggi che attraversiamo lungo la strada dove sembra esserci sempre un mercato.. i bordi della strada infatti sono pieni di bancali dove si vende di tutto.... e la manitoba, nonostante sia molto diffusa, in realtà non è uno dei prodotti più salutari.. a lungo andare provoca malattie.. ma è un alimento e molti lo usano per vivere e per nutrirsi.
  14. Basta non saperlo nè chiederlo... anche Letizia non era molto propensa anzi molto titubante.. ed io non sono un amante di questo tipo di cibo.. ma quando tiri il primo morso ti assicuro che è davvero buono..
  15. Non credo sia un problema.. in ogni caso, se fosse necessario, per qualche traduzione live ci siamo sempre.. inoltre credo che ci sia qualcuno (o forse uno) dei collaboratori di Julius che qualche parola in italiano la dice.. ma abbiamo tempo per organizzarci
  16. Ancora non sappiamo.. dobbiamo riprendere i contatti con Pier che è fuori.. anche gli scimpanzé sono in programma.. per il resto non ho ancora studiato ma so chi è ben informata..
  17. Grazie a tutti... ovviamente non sarà un OTR ma ci affideremo ad un'organizzazione locale (qualcuno la conosce.. vero ,mouette? ) Ora dobbiamo valutare il giro secondo i giorni disponibili, fermi restando alcuni punti che sono praticamente insostituibili (tipo i gorilla di montagna che rappresentano il motivo principale del viaggio.. ed anche il costo visto che il solo permesso è 600 $).
  18. Nessun problema.. i panini li aveva presi dove avevamo mangiato la sera prima, ordinandoli però.. e non era sicuro perchè appunto sarebbe dipeso dalla disponibilità.. il che ci fa pensare che la materia prima sia stata acquistata in giornata.. In ogni caso devo dire che i ristoranti malgasci sono stati una bella sorpresa.. molto semplici ma cibo sempre OK..
  19. Il Parco dell'Isalo.. continua.. La sosta al camp è piacevole e, ad allietare il tempo ci pensano i soliti lemuri.. girano e saltano tutt’intorno.. i catta confermano di essere troppo simpatici e l’abitudine a vedere la presenza umana li porta ad avvicinarsi.. anche se non troppo. Ci fermiamo per un quarto d'ora prima per poi riprendere a muoverci.. una piccola salita, qualche aaltro passo ed eccoci alla deviazione verso la cascata.. 300 metri di gradini.. non è molto.. Il sentiero è stretto.. intorno si sente il fruscio dell’acqua e qualche verso animale… incrociamo alcuni turisti di ritorno e quando arriviamo alla cascata ne troviamo altri.. Lo spazio per muoversi non è molto ampio e bisogna confidare molto sulla benevolenza di chi è già qui.. ma spesso non è così.. un paio di coppie sembrano troppo presi dalle foto per accorgersi che ci sono altri turisti... inoltre, appena dietro di noi, ecco arrivare una scolaresca.. fine dei giochi.. è praticamente impossibile godersi la piscina e la cascata in tranquillità.. così come fare qualche foto.. Affrontiamo il sentiero in discesa, reso in alcuni punti un pò scivoloso da qualche rivolo di acqua.. basta fare un po’ di attenzione.. giunti in fondo l’indicazione per le piscine, nera e blu, indica circa 800 metri. Questo tratto è in piano ed è abbastanza semplice.. praticamente si snoda lungo un piccolo ruscello d’acqua.. è davvero un bel paesaggio.. Dopo aver superato alcune rocce eccoci alla piscina blu.. fermata breve, giusto per il primo impatto ed ammirarla.. ma proseguiamo con l'idea di fermarci nuovamente dopo e godercela. Qualche metro dopo eccoci alla piscina nera.. bella e particolare La giornata è bella e tornando arriva l’ispirazione.. è possibile fare il bagno in entrambe ma torniamo verso la piscina blu e ci fermiamo qui.. ci siamo solo noi ed è il momento per approfittarne.. Via i vestiti e parte il tuffo nel blu.. sensazione meravigliosa.. l’acqua è fresca ma si sta divinamente.. ancor di più restare sotto il getto della piccola cascata che praticamente forma questo piccolo paradiso.. Si sta davvero bene.. Il tempo di rivestirmi e l'attenzione si sposta su qualcun altro che forse vuole rinfrescarsi un pò.. un piccolo serpente che si muove lungo una roccia proprio nei pressi della piscina.. dovrebbe essere innocuo.. ma meglio limitarsi ad osservarlo ed a non disturbarlo troppo.. Ripercorriamo il sentiero, incontrando la scolaresca ed altri turisti. Isalo è molto famoso e turistico, anche a livello locale.. non è difficile trovare una giornata affollata, soprattutto nei punti più belli come le piscine.. e certamente non sarebbe la stessa cosa.. ma è solo questione di fortuna o di tempo.. Lasciamo la piscina che è quasi mezzogiorno.. mezzo’ora di strada sempre in mezzo a questa natura fantastica ed eccoci nuovamente al camp.. gli onori di casa questa volta spettano ai lemuri bruni.. sembrano più intraprendenti e dispettosi.. li vediamo praticamente appostati nei pressi di alcuni turisti che, un attimo di distrazione, e vedono sparire dal loro tavolo alcune cose da mangiare.. ecco il modo per farli avvicinare.. Pochi minuti per divertirci un pò con loro ed eccoci sull’ultimo tratto del sentiero, quello che ci porta al parcheggio dove il nostro autista Romeo ci sta aspettando con una piccola sorpresa.. E' da poco passata l'una ed un pò di fame c'è.. in macchina vediamo una sportina con frittelle e qualche panino.. il contenuto sembra un'omelette ma.. in realtà si tratta di cervello fritto.. scetticismo iniziale ma, dopo il primo morso, diventa una goduria per il palato.. è davvero buono.. e saporito.. quando finiamo praticamente resta la voglia di mangiarne ancora.. altri due morsi non ci sarebbero stati male Mamy e le sue idee.. fantastico!! E mentre siamo intenti a finire il nostro pranzo, intorno all’auto arrivano alcuni bambini.. i volti e le loro espressioni non ci lasciano indifferenti.. sanno che qui si fermano molti turisti e ne approfittano per cercare di vendere qualche souvenir.. ne accontentiamo un paio e così, il tempo di acquistare per pochi ariary qualche piccolo lemure in carta e ceramica e siamo pronti a ripartire. La visita al parco è finita.. ma non la giornata.. 230 chilometri di strada che dovremo percorrere per raggiungere Tulear.
  20. Mmmmhh.. Paolo, forse le manca la parte del "click" dell'ultimo minuto ma credo che non sarà molto sorpresa, almeno per la meta.. esiste una rete di intelligence
  21. Dubbi per la possibilità di andare da qualche parte nel mese di agosto.. Ferie arretrate da consumare entro giugno.. Qualche idea che gironzolava da qualche giorno con una coppia di amici ed i voli che sul sito Turkish (qualche volta sembra non molto attendibile o forse sarà l'effetto cookie) variano di prezzo (da 430 a 1288.. o addirittura sembrano pieni per le date scelte.. Ci sentiamo per parlarne un pò.. mentre al telefono controlliamo i voli spuntano le nostre date ed il prezzo che avevamo visto alcuni giorni fa.. Bologna-Entebbe, con scalo a Istanbul.. partenza 2 giugno, rientro 12 giugno.. deciso.. meglio non correre rischi.. e andiamo!! CLICK!! Fatto.. 4 posti.. ed il viaggio c'è.. adesso dovremo organizzare i dettagli.. gorilla, aspettateci!!
  22. 16. 28 agosto – Isalo National Park L’itinerario di oggi all’Isalo ci porterà a visitare il parco e le sue principali attrazioni.. ed i chilometri che faremo saranno almeno una decina. Gli orari malgasci oramai ci portano a svegliarci molto presto ma qui non c’è molto da fare.. né ci sono cose interessanti da vedere mentre aspettiamo Mamy.. L’aria è abbastanza fresca ed inganniamo l’attesa facendo due passi nei dintorni dell’hotel osservando la città che si sveglia e le prime persone che si ritrovano per iniziare la giornata lavorativa.. Sono appena passate le 6 e finalmente apre la sala ristorante.. ma la colazione non è entusiasmante.. ordiniamo una mezza baguette con marmellata ed un succo.. niente croissant o pain au chocolat, ahimè.. e la patisse rie di fronte è chiusa. Quando arrivano Mamy e la guida saliamo in macchina e ci dirigiamo verso il Parco.. l’ingresso non è distante.. dalla N7 c’è un breve tratto di sterrato che porta fino al parcheggio da cui inizia il trail che ci porterà verso la piscina naturale.. poi proseguiremo verso la Cascata des Nymphes e le piscine nera e blu, attraversando il parco e qualche canyon.. itinerario che si prospetta molto interessante. Il Parco è molto grande.. 81.500 ettari con paesaggi e formazioni che vento ed acqua hanno reso molto particolari.. e non mancano anche fauna e flora.. il parco infatti offre oltre 50 specie di uccelli e gli immancabili lemuri ( brown, catta e sifaka).. ma anche diversi tipi di piante e fiori tra cui il pachipodium, detta anche zampa di elefante, simile al baobab nano, che conosciamo già e che speriamo di trovare magari già fiorito, anche se non è ancora il periodo giusto.. ma chissà!! Il Madagscar non ha grandi altitudini ed anche nel Parco si va da 500 a circa 1300 metri mentre alcuni canyon possono raggiungere i 200 m di profondità. Le formazioni rocciose ma soprattutto canyon e piscine naturali sono le attrazioni che quindi incontreremo nel nostro itinerario.. ce ne sono diversi e sarebbe bello farli tutti.. ma ci sarebbero voluti almeno un paio di giorni.. L’inizio del sentiero tende un po’ a salire ma il ritmo è tranquillo.. il paesaggio è interessante e le rocce hanno spesso forme molto particolari.. un luogo sacro e mentre camminiamo, tra rocce e flora, incontriamo spesso alcune tombe. Finita la piccola ascesa, attraversiamo un piano che ci porta prima fino ad una radura per poi raggiungere un punto panoramico.. Vista e paesaggio belli, particolari e molto differenti rispetto a quanto avevamo visto in altri parchi.. la sensazione è quella di trovarci in un altro viaggio, quello dei parchi americani come le Badlands.. Ci tratteniamo in cima ad alcune rocce e proseguiamo poi per il sentiero che ci permette di osservare non solo rocce dalle forme più varie ma anche alcune tombe (che si riconoscono dalle pietre) e qualche esemplare faunistico come un falco che se ne sta tranquillo ad osservare quello che accade intorno.. Pochi metri più avanti raggiungiamo una tomba dove all’esterno c’è un feretro in metallo con alcuni particolari, come le monete che sembrano bulloni avvitati.. In questa zona infatti vivono i Bara, una tribù che sembra conservare ancora alcune tradizioni e riti religiosi, tra cui la sepoltura dei morti nelle grotte. Dopo una piccola foresta, tra alberi ed arbusti da forma particolari e dai i colori molto accesi, il sentiero prosegue in un ampio spazio aperto fino a raggiungere la prima tappa di giornata.. E' la piscina naturale.. un’ora di cammino, tre chilometri ed eccoci arrivati.. dopo averla osservata dall'alto, non ci resta che scendere. Sembra un’oasi e l’idea di fare un bel bagno non manca.. ma è ancora presto.. ci fermiamo a godercela un po’ mentre arrivano alcuni ragazzi che invece non resistono alla tentazione.. Qualche altro istante prima di proseguire nuovamente ed inoltrarci su un grande altopiano.. Le formazioni rocciose intorno offrono un paesaggio molto suggestivo.. siamo solo noi e questo certamente non ci dispiace.. attraversiamo anche un piccolo ruscello e proseguiamo lungo l’altopiano dove abbiamo anche un simpatico incontro con alcuni uccelli molto simili alla pernice.. una specie endemica del Madagascar che ovviamente ci soffermiamo ad osservare per qualche minuto.. Nel parco ci sono diversi circuiti… troviamo varie indicazioni ma noi proseguiamo verso una foresta oltre quale inizieremo poi a scendere verso il canyon de Maky. Dalla piscina all’inizio della foresta c’è poco più di 1,5 km ed una breve sosta ci sta, anche se non siamo certamente stanchi.. il sole c’è ma non è molto forte.. sono ancora le 9,20 ed abbiamo ancora molte cose da vedere e chilometri da percorrere. Il sentiero che scende lungo il canyon non è difficile, anche se c’è qualche tratto un po’ più ripido proprio verso la fine.. in poco più di mezz’ora arriviamo alla fine ritrovandoci così su un altro percorso, quello che ci porterà verso la cascata e le altre piscine. L’itinerario si può fare anche al contrario, partendo da un altro parcheggio anche se forse è un po’ più faticoso.. il cartello che incontriamo ci indica che dalla piscina naturale abbiamo percorso 4 chilometri. Qualche passo all’interno di una foresta e raggiungiamo un camp dove ci sono varie attrezzature per cucinare con accanto una specie di punto di ristoro.. ed allora un break per bere e mangiare un po’ di frutta ci sta tutto.
  23. Idem.. non ricordo cosa avevo scelto per le assicurazioni (credo zero franchigia), ma anch'io con rental (all'epoca enoleggio).. però mi avevano dato l'auto con thrifty e devo dire che mi son trovato bene..
  24. Per le prenotazioni allo Tsitsikamma non disperare.. noi nel 2012 prenotammo il volo a fine maggio ed iniziammo tutte le prenotazioni a giugno per agosto.. cosnbdiera che spesso le prenotazioni vengono annullate quindi per le oceanette (ma anche per tutti gli altri camp) ti conviene monitorare costantemente per vedere la disponibilità.. Sul sito sanparks dovrebbe esseerci scritto il numero dei giorni.. mi sembra fosse 30 (infatti noi avevamo prenotato e poi disdetto all'Addo e ci hanno restituito quanto pagato inviando un'email). PS. Ottimo aver trovato posto all'Olifants ma potresti valutare anche una notte al Satara piuttosto che 2 a Skukuza.. così hai un raggio d'azione più grande per muoverti in più posti del parco.. considera che gli orari per muoversi sono dalle 6 alle 18.. PS. Ho visto che un giorno la meta finale è Plettemberg.. personalmente consiglierei Knysna.. con gita sulla laguna.. a noi questa cittadina è piaciuta molto (immagina dalle foto si possa intuire), così come quel ristorantino il 34th south, per gli amanti delle ostriche è l'ideale.. ma in generale è molto carino e si mangia bene un pò tutto il pesce..
  25. Da Durban a St. Lucia hai2/2,30 ore di viaggio quindi direi che non dovresti avere problemi.. Noi avevamo il volo da Port Elizabeth alle 12,15 con arrivo a Durban alle 13,30.. poi metti il tempo di ritirare l'auto e partire..
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