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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 18/09/2016 in Risposte
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Direi che una settimana dal ritorno possa essere sufficiente per proporvi il nostro nuovo itinerario... [So già che mi direte che dobbiamo anche fare il diario, ma in famiglia ci siamo divisi così: Matteo guarda al passato (sistema foto e produce il diario), io guardo al futuro con il nuovo itinerario e siamo tutti contenti! ] Veniamo al sodo: la suocera va in pensione e dopo averli portati a New York nel 2014 la sua richiesta è stata: "portatemi ancora in America!". Dopo esserci strappati i capelli dal dolore abbiamo a malincuore acconsentito... Ho quindi abbozzato un itinerario che contempli qualche grande classico (per loro) e qualcosa di nuovo (per noi) senza esagerare con i km. Noi non siamo tipi da grandi trail, probabilmente i miei suoceri li farebbero in meno tempo di noi ma comunque prediligiamo i viewpoint. Al momento ho letto sopratutto i diari di @acfraine, @pandathegreat, @Titos al quale purtroppo sono saltate le foto, Al3cs che adesso ha di meglio da fare, ma mi pare che anche @ieio14 abbia fatto queste zone. Ho molta fiducia poi nel diario che sicuramente farà ceemo! Periodo: fine settembre/primi di ottobre (termina il lavoro a fine agosto e anche per noi poveri lavoratori il periodo è il più adatto) Durata: circa 16 giorni 1-arrivo a Lax 2-Joshua tree NP - Imperial sand dunes 3-Prison Juma - Tucson 4-Saguaro NP - Tombstone - Chiricahua 5-White Sands - Alamogordo 6-Valley of fires - Albuquerque 7-turquoise trail - Santa Fe 8-Bandelier - Tent Rocks - El Malpais - Gallup 9-Canyon de chelly - Painted desert - Flagstaff Fino a qui in linea di massima è la parte per noi. Perno del viaggio White Sands, quindi se serve un ulteriore pernotto ditemi. Mi sembra comunque che ci siano alcuni parchi "d'effetto" che non dovrebbero deludere come primo approccio del west. Arriva ora la parte specifica per loro, un grande parco (piccola diatriba in famiglia se fosse meglio il grand canyon o la death valley, ho vinto io al momento ) e poi las vegas perchè, piaccia o no, è nell'immaginario collettivo e poi los angeles per Disneyland. 10-Grand Canyon north rim (tanto per variare) 11-Las Vegas 12-Las Vegas 13-Los Angeles 14-Disneyland 15-Volo di ritorno Abbiamo una notte jolly, forse anche 2 che potremmo usare per una deviazione in texas ad amarillo così da fare una parte di route66, così riusciremmo anche a passare per roswell che non sarebbe male per far comprendere cosa si intende per "americanate" a dei novellini... Sicuramente è una zona che devo approfondire ma intanto volevo capire se se sono sulla strada giusta e se sto saltando cose imperdibili.. Thanks!1 punto
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Guardo se ho qualcosa a casa e te lo faccio avere Inviato dal mio HUAWEI GRA-L09 utilizzando Tapatalk1 punto
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20/02/2016 Arusha – Ngorongoro (Lodge) La prima notte notte su un vero materasso dopo un bel po' di tempo è, paradossalmente, la peggiore. Passo gran parte del tempo a rotolarmi per fastidi all'intestino, con un paio di escursioni per evacuazione forzate. Alla mattina perciò sono un po' sfatto. Prendo un paio di pastiglie per la dissenteria pensando sia un caso isolato. ( in realtà alcuni mesi dopo scoprirò di essermi portato a casa dei parassiti che ogni decina di giorni si facevano sentire). Gli altri stanno bene e sono rilassati. Andiamo a fare colazione nell'hotel mescolando un po' di ingredienti internazionali ( fette biscottate, the biscotti) con altri locali come banane, piadine di farina di banane e grano e una specie di salsa agrodolce. Non ci sono moltissime persone in hotel e ovviamente tutte straniere, e tutte pronte a qualche escursione. Dopo colazione si ritorna in camera. Io devo risistemare i miei zaini che sembrano esplosi, facendoci stare pure i souvenir. Gioco un po' a tetris, ma riesco a farci stare tutto bene e alle 6,30 siamo hall dell'Impala Hotel per il checkout. Sinceramente non lo rimpiagerò affatto. In perfetto orario arriva John con la jeep, che ci spiega che per arrivare al cratere di Ngorongoro ci vorranno circa 4 ore. Checkout Arusha già a quest'ora del mattino è già bella caotica e disordinata, ma non fastidiosa come in orario di punta. Usciti dalla città cominciamo subito ad incrociare posti di blocco della polizia, che però ci lasciano sempre passare. John ci spiega che buona parte dei poliziotti sono corrotti e chiedono il pizzo ai passanti. Noi siamo su una jeep di una agenzia quindi non corriamo il rischi di essere fermati. La prima parte del viaggio prosegue su zone poco abitate ma non selvagge e un po' noiose e anonime. Poi svoltiamo a sinistra su una strada secondaria e mano a mano lo scenario si fa più interessante dal punto di vista paesaggistico attraversando paesini che adesso si sanno davvero di Africa, con la consuete moltitudine di persone che si muove a piedi. Attraversiamo la Rift Valley, una lunghissima vallata di 6000 km che va dal medioriente asiatico al Mozambico e che qui è larga qualce centinaia di metri, e che non ci appare così spettacolare. Dopo circa 3 ore di viaggio John ci “obbliga” ad una sosta in un negozio di souvenir molto occidentale. Più tardi ci spiegherà che la sosta in questi posti è obbligata dall'agenzia che impone agli autisti di fermarsi in questi negozi fintissimi. Noi giriamo un po' per gli scaffali guardando qua e la. C'è davvero di tutto, dal vestiario alle statue alte metri e metri. Io non ho moltissimi soldi residui e neanche troppa voglia di acquistare e compro giusto un pacco di caffè e due piccoli soprammobili. Andrea prende un fintissimo cd di suoni del Kilimanjaro che mai ascolteremo in quando completamente distrutto, mentre Corrado si informa per l'acquisto di alcuni minerali locali. Mi chiede di tradurgli la richiesta economica, che per 4 sassolini di dubbio valore e una pietra di malachite arriva a 470 $. Cifra improponibile. Corrado dice che non li ha e proviamo ad andarcene, ma i venditori incalliti ci seguono e ci chiedono quanto abbiamo. Corrado guarda ed ha 70$. Bene il prezzo è fissato e dopo un po' di finta ritrosia ci vendono le pietre ad un prezzo di quasi 10 volte inferiore alla prima richiesta. Follia!! Usciamo un po' scocciati dal negozio ed in un altra oretta arriviamo all'ingresso del parco di Ngorongoro incrociando subito un branco di babbuini che si crogiulano al sole. Il cratere di Ngorongoro si trova a 2.200 metri sul livello del mare, misura oltre 16 chilometri di diametro e occupa in totale un'area di circa 265 chilometri quadrati. Si tratta della più grande caldera intatta del mondo. Nel cratere la concentrazione di fauna è impressionante: si calcola che sia abitato da oltre 25000 animali di grossa taglia. John va nella casetta dei ranger per le registrazioni e per pagare i permessi, mentre noi attendiamo nel parcheggio sulla jeep assieme ad altre centinaia di persone pronte ad esplorare il parco. Babbuini in ingresso La nostra guida resta via più di mezz'ora in cui noi inganniamo l'attesa girando per il piccolo negozzietto di ingresso, quando torna finalmente saliamo a bordo della nostra jeep ed entriamo nel parco. Percorriamo una strada sterrata che si inerpica per un po' nella foresta ma dopo solo 5 minuti facciamo la prima sosta su una terrazza panoramica sul bordo del cratere. Ci sono un po' di nuvole basse e la luce non è delle migliori ma comunque la vista sul cratere è bella e ne fa apprezzare l'immensità. Con un po' di attenzione si riescono anche a scorgere gli animali in fondo al cratere. Riprendiamo l'auto e dopo una decina di minuti di bordo cratere prendiamo una strada che scende lentamente nel cratere. I primi animali che scorgiamo sono inaspettatamente delle mucche. Siamo infatti in una zona dove viene consentito ai Masai di vivere e di allevare le mucche. John ci dice che prima di scendere nella caldera andremo a vedere un villaggio Masai che raggiungiamo velocemente. Qui scendiamo e veniamo accolti dai ragazzi del villaggio accompagnati dalle donne. Il figlio del capovillaggio parla con John e poi si avvicina a me e con un buon inglese ci spiega che per visitare il villaggio dobbiamo pagare 75 $. Io lancio uno sguardo di fuoco a john ( più tardi avrò una discussione con lui chiedendogli di essere più onesto con noi) e comincio a trattare con il giovane masai. Abbiamo in totale 50 $ in tre quindi non se ne parla di 75. Riusciamo a contrattare fino a 40 che consegnamo alla moglie del capovillaggio che evidentemente è il capo. Raggiunto l'accordo il giovane ci spiega che il capovillaggio con metà degli uomini sono fuori a caccia o ad allevare. E che loro ci faranno vedere come vivono ancora oggi i masai. Mentre le donne cantano i ragazzi si esibiscono in un ballo e ci accompagnano poi all'interno del villaggio fatto di piccole capanne di sterco. Qui si esibiscono in una gara di salti, la “specialità” dei masai, in cui si cimentano pure Corrado e Andrea. Io con il figlio del capovillaggio Gara di salti Andrea vs Masai Poi ci dividono e ci portano a visitare le capanne spiegandoci all'interno la loro vita e la loro giornata base. Interessante è sapere che si nutrono solo di carne latte e sangue e che non mangiano verdure. Ragione per cui sono consapevoli che la loro vita difficilmente superarà i 40. Il racconto è un po' costruito ma comunque affascinante. Ci portano poi al centro del villaggio dove ci chiedono di comprare qualche monile di loro produzione. Io avanzo 10 $ dalla capa e quindi riesco a farmi dare al posto di quelli qualche oggettino. Capanne di cacca Quindi ci spostiamo all'esterno verso la scuola, piena di bambini. Questa per me è davvero una sorpresa ed è una delle parti più emozionanti della giornata e di tutto il viaggio. Tutti i bambini sono sporchi, malvestiti e pieni di mosche ma sono tutti molto sorridenti e giocosi. Prima assieme alla maestra ci mostrano contenti e urlanti quello che stanno studiando, e poi ci saltano praticamente addosso. Io che sono un dolcione ovviamente ho gli occhi a cuore. bimbi studianti Bambini felici grandi assieme a bambini felici piccoli (foto preferita del viaggio) Gli doniamo alcune penne che ci eravamo portati e io do alla maestra 10 € in una cassa che (speriamo) è dedicata ad un fondo per fare studiare i giovani masai. Faccio alcune foto coi bambini che mi chiedono di giocare e disegnare con loro, ma dopo pochi minuti dobbiamo andare. Salutiamo i bambini i giovani masai e ritorniamo da john sulla jeep, mentre altri turisti si avvicinano al villaggio. Probabilmente gran parte di quello che abbiamo visto è finto o preparato, ma il sorriso dei bambini era autentico ed è la cosa che ho apprezzato di più della visita. Saluti masai di nuovo in marcia Scendiamo rapidamente nel cratere e cominciano ad apparire quello per cui questo posto è famoso e cioè decine e decine e decine di animali quasi in ogni direzione. Cominciamo con tantissime zebre, gnu e uccelli di ogni genere e colore. La cosa è veramente sorprendente. John ci spiega un po' la storia del cratere dicendoci che probabilmente vedremo quasi tutti i tipi di animali, visto che è una giornata bella ma non caldissima. Qui l'affollamento faunistico è così elevato perchè ogni specie ha una disponibilità alimentare spropositata e non hanno la necessità di spostarsi per procacciarsi il cibo. E' una specie di zoo naturale. Incrociamo iene, bufali antilopi e gazzelle e dopo qualche km i nostri primi leoni. Zebre porno Pumba Primi leoni amoreggianti John ci spiega che i leoni sono nel periodo dell'accoppiamento ed i maschi non fanno altro che dormire e fare sesso ogni 25 minuti. Si ogni 25 minuti!!! Alla notizia noi ridiamo invidiosi ma john ci spiega che il rapporto dei leoni dura al massimo un paio di secondi quindi c'è poco da invidiare. Vediamo il nostro primo rapporto dopodichè proseguiamo. Ci sono decine di 4x4 nella caldera ma è così grande che si disperdono molto e sembra di essere da soli. Si trovano gruppi di auto solo dove ci sono leoni in pratica. Ed infatti poco più avanti dove c'è un gruppo di auto troviamo due leonesse sulla strada. Sono vicinissime e riusciamo ad osservarle e fotografarle molto bene. Io, in accordo con john metto fuori dal finestrino il teleobbiettivo, restano dentro l'auto emi prendo una scodata da parte di una leonessa che mi fa letteralmente sbiancare. Futuro pasto Rino incazzoso foto prima della scodata Dopo un paio di ore di avvistamenti continui andiamo nell'unica zona del parco dove è concesso smontare dall'auto perchè sorvegliata dai ranger. Qui mangiamo il pasto offerto dall'ormai consueto lunch box, avvistiamo anche qui numerosi stranissimi uccelli e gli ippopotami nel lago di fronte a noi e proseguiamo. Ci ritroviamo di nuovo vicino ad un numeroso branco di leoni. Dove il maschio dominante fa sfoggio delle sue doti amatorie mentre i cuccioli giocano e sbadigliano sul prato. Davvero uno spettacolo meraviglioso. Nel frattempo in varie zone della caldera il cielo si è annuvolato e in lontananza si vedono qua e la copiosi temporali. Noi, quasi per caso riusciamo ad evitarli continuando a vedere animali di qualsiasi genere, incontrando anche elefanti, prima in lontananza e poi da molto vicino.Bellissimo. Affollamenti Cuccioli Grande ( e veloce) amatore Dopo 5 ore nel cratere dobbiamo ahime uscire, e risaliamo lungo una stretta e ripidisima stradina piastrellata che in pochi minuti ci porta sul bordo del cratere. Abbiamo visto quasi tutte le specie animali presenti, mancando solo leopardo e ghepardo. Direi che per una sola giornata di visita siamo ampiamente soddisfatti. Usciamo dal parco ed una ventina di minuti raggiungiamo il nostro lodge, L'octagon safari lodge a Karatu. Karatu è un piccolo e disordinato paesino africano composto quasi solo da piccole baracche. L'octagon invece è un lodge meraviglioso, composto da piccole casette inserite in una splendido giardino tropicale curatissimo. Forse il più bel lodge dove io sia mai stato. Certo cozza un po' con la povertà al di fuori del recinto. Prendiamo possesso della nostra casetta bellissima, addobbata con statue e sculture locali. Io purtroppo dopo aver tenuto botta tutto il giorno ho un nuovo crollo intestinale, e passo una serata non piacevolissima. Siamo gli unici clienti del lodge, e ci viene servita una cena veramente deliziosa. Dopo cena chiaccheriamo un po' sulle impressioni del parco. A me è piaciuto molto tanto che fantastico su un futuro viaggio da queste parti inserendo anche il Serengeti. Siamo però stanchi e domani ci aspetta un lungo trasferimento fino all'aeroporto e dopo un viaggio intercontinentale. Quindi andiamo a letto presto per recuperare in parte le energie.1 punto