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intorno a Yellowstone e Badlands...


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Inviato

ciao a tutti

sto mettendo a punto un giro nel West, tenendo come punto centrale del viaggio la zona tra Yellowstone/Teton e le Badlands e volevo chiedervi se, secondo voi, sia più consigliato/interessante arrivarci da Seattle o da Denver; per il ritorno, che avrei previsto da Las Vegas e considerato che i grandi parchi del SW li conosco già bene, mi segnalate qualche località interessante nel Wyoming, Idaho, Utah e Colorado, stati di cui si parla meno ?

grazie

Inviato

Quanti giorni hai? Io per risparmiare sul drop off farei un anello su denver passando per Black Hills, bsdlands, devil's tower, bighorn nra, yellowstone, teton, Colorado nm, Black canyon, rocky mountains np

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Inviato

Grazie, siete dei fulmini : Yahooo :

staremo lì un mesetto, ce la prendiamo sempre comoda, però penso che con quell'itinerario avanzerà ancora tempo, magari per Durango e Moab...intanto mi leggo i vostri diari sulla zona... : book :

solo un dubbio : non sarà gia freddino, verso il 20/25 settembre, a Yellowstone, visto che gran parte dei lodge chiude a metà mese ?

Inviato

Cavoli un mese.... beato te.... :) io però vado un po controtendenza perché con cosi tanto tempo io partirei da un punto e arriverei in un altro in baffo al drop off (200 € in genere)

Inviato

Ciao Kandebu,

poichè chiedi consiglio su località di cui si parla poco, ti lascio volentieri qualche segnalazione poichè scrivere di un'America

sconosciuta ma affascinante è stata per me quasi una missione. Rimango sulla zona Real America che è una delle mie preferite.

Visto che andrai a fine settembre hai giustamente segnalato l'incognita del clima, di cui non sempre si tiene debito conto.

A fine settembre a Yellowstone cominciano le nevicate però è anche il periodo in cui tutto il Parco è pervaso dai bramiti dei cervi wapity.

Considera che se ti sposti più a sud verso il Grand Teton di cui ho scritto parecchio su questo forum l'altitiudine media diminuisce di almeno 500 metri (dai 2600 medi di Yellowstone ai 2100 circa di Jackson Hole).

Il Grand Teton è in assoluto il Parco più misconosciuto e sottovalutato d'America e per me anche il più bello.

Allo stesso modo la pensava John D Rockfeller quando donò 3000 kmq al Governo Federale affinchè ne facesse un Parco Nazionale per tutelare le montagne che lui definiva "le più belle al mondo".

Come lui, ancora oggi la pensano gran parte dei magnati americani che sono di stanza vicino a Jackson Hole, dove non c'è più terra in vendita e questa non ha più nemmeno un prezzo teorico.

Abita lì l'attore Harrison Ford ed anche Bill Clinton ne ha fatto meta di sue vacanze.

L'ultma volta che ero lì, proprio a Jackson Hole, vicino alla sua villa, l'anziano proprietario di Wallmart, uno degli uomini più ricchi del mondo, perse la vita schiantandosi in parapendio a quasi 80 anni. Beh, a parte il tragico episodio, quello di cui ti rendo subito conto a Jackson Hole è che se ci si può immaginare la perfetta vacanza tra i boschi nel lontano Far West, si sta di certo pensando ai Tetons.

C’è un aria buona, un panorama impareggiabile e un sapore di vita vera, tra cavalli mandrie e cowboy, così che Jackson Hole, il giorno in cui uno scopre che non può più tollerare gli eccessi e le mollezze della città, diventa il luogo ideale in cui pensare di passare il resto della propria vita con alci e cervi come vicini.

Se ti serve poi ti segnalo le passeggiate e le attività migliori nel Parco e soprattutto l'ora migliore per farle e di conseguenza il modo migliore di strutturare le giornate.

Dopo aver visitato il Teton scendi verso l'Idaho, altro Stato magnifico e misconosciuto, tanto chè paragonato ad un diamante avvolto in un panno di velluto grezzo (poichè è nascosto alla celebrità).

Le Montagne più belle e scenografiche sono el Sawtooth, piene di lupi al punto che hanno dato ad uno dei branchi che ha ripopolato Yellowstone nel 1995 (l'altro veniva dal Canada).

Stanley è il centro principale delle Idaho Roickies.

Da sotto il portico davanti al saloon, vedete le vette di queste montagne, così frastagliate da aver suggerito il nome di “Sawtooth”, ovvero denti di sega.

Vicino a Stanley non mancare la visita di due laghi bellissimi: il primo, in ordine di apparizione in direzione sud, è lo Stanley Lake, uno specchio d’acqua assai scenografico, ma poco frequentato perché le sue acque sono piuttosto fredde.

Il secondo, poche miglia più avanti è il Red Fish Lake, dove invece, curiosamente, ci sono acque abbastanza calde per farsi un bagno che certamente non dimenticherete.

Le sue acque sono cristalline di un colore particolare tra l’azzurro pallido e verde oliva, il fondo è di sabbia chiara con occasionali sassi, la vista su montagne aguzze e foreste rigogliose è magnifica. Unico neo, almeno nei giorni festivi il rumore prodotto dalle barche a motore che non sono proibite sul lago. Ti consiglio senz’altro una sosta, anche per un picnic sulla spiaggia bianca o all’ombra dei pini ponderosa, poi scendi a Ketchum.

Se non hai mai sentito nominare questa amena località ti svelo subito a cosa deve la sua popolarità negli Stati Uniti.

Il due luglio 1963 un colpo di fucile da caccia squarcia la quiete sonnolenta nella luminosa alba di Ketchum, e riverbera un’eco lontana sui boschi e sui monti di Sun Valley: Ernest Hemingway si è tolto la vita.

Quattro giorni dopo il piccolo cimitero di Ketchum viene sconvolto da una confusione che non ha niente a che fare con il solito afflusso turistico. Da tutte le parti del mondo arrivano amici, giornalisti e curiosi che vengono a salutare Hemingway per l’ultima volta”.Così la grande Fernanda Pivano, amica personale dello scrittore, descrive la fine di una delle vite più avventurose e raccontate del secolo scorso, quella dello scrittore e premio Nobel Ernest Hemingway.

Ketchum è una bella cittadina western, che l’ultima moglie dello scrittore definiva:

“.. un sogno per i sentimentali del vecchio West. Antiche assi di legno facevano da sentiero tra le case della Main Street, questa era l’autostrada che portava in Alaska. La maggior parte degli edifici era di legno ad un piano solo, solo l’ufficio postale era di mattoni rossi, più o meno dell’epoca della guerra civile. Di fronte c’era il negozio di Jack Lane, più che altro un deposito per pastori e cowboy, ma chiunque poteva comprarvi jeans di cotone pesanti e guardare il mondo da due lunghe panche di legno davanti all’ingresso del negozio”.

A Ketchum, oltre a visitare il piccolo cimitero, vai al Pioneer Saloon, uno dei bar ristoranti al cui bancone lo scrittore sedeva spesso.

L’atmosfera è fantastica, con musica western, tipo “Rowhide” che ricorderete suonata anche nei Blues Brother, e carne squisita.

Beh alla prossima se posso darti altre segnalazioni.

Buon viaggio.

http://www.cattedralidismeraldo.com

  • 3 settimane dopo...
Inviato

grazie per le informazioni e consigli, tutti preziosi, che saranno utilizzati in un successivo viaggio in periodo climaticamente più adatto, almeno per i miei gusti, a godere pienamente quella zona, per ottobre starò quindi più a sud, tra AZ-UT-NM :cool:

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Grazie Kandebu,

spero troverai materiale interessante. Ti ringrazio anche per avermi rinfrescato la memoria su quanto avevo scritto qui sopra e che non ricordavo più.

Purtroppo i miei consigli sul versante occidentale del Teton, ovvero le montagne dell'Idaho sono stati drammaticamente superati dai roghi che nei giorni scorsi hanno devastato Sun Valley. I nostri principali Tg sono stati troopo occupati da Letta e Balotelli per occuparsi della cosa, ma ho avuto occasione di vedere le immagini su MTV insieme ad un servizio in cui il premio Oscar Richard Dreyfuss ringraziava i pompieri per aver salvato dalle fiamme la sua casa di Ketchum.

Spero tanto che il fuoco non abbia raggiunto i secolari cedri che ombreggiano il cimitero dove riposa Hemigway.

In questi giorni sta andando a fuoco anche il Parco di Yosemite e provo molta pena per quanta bellezza venga distrutta.

Forse gli incendi sono inevitabili ed il fuoco è uno dei "motori" del rinnovamento della Natura Selvaggia, ma non posso dimenticare lo spavento per l'incendio nel quale mi sono trovato nel 2006 al Glacier (la mia auto fu l'ultima ad attraversare il Parco che poi venne chiuso e l'East Glacier Park Lodge sgomberato). Nemmeno dimentico lo sgomento delle mie prime visite allo Yellowstone negli anni '90 quando il Parco era ancora sfregiato dal grande incendio del 1988. Le carcasse dei tronchi anneriti erano ancora in piedi e dondolavano al vento con un sinistro scricchiolio. I piccoli pini, alti non più di 20 centimetri, erano già rinati e insieme ad una messe di lupini azzurri ricoprivano i tronchi che invece erano caduti. Allora era ancora viva l'eco delle polemiche sul "let burn", inizialmente adottato dai ranger, ovvero la rinunzia ad intervenire negli incendi non provocati dall'uomo.

Sono davvero triste nel sentire dei Parchi che vanno a fuoco e ad un tempo mi sento fortunato per aver potuto godere delle loro bellezze prima della distruzione. La cosa, un pò, mi fa pensare alle parole di John Dumbar in "Balla coi Lupi" ("Voglio vedere la Frontiera prima che scompaia"). La "sua" Frontiera era il confine tra il mondo conosciuto e quello virtualmente inesplorato che stava rapidamente spostandosi ad Ovest, la nostra Frontiera è forse quella segna il confine con un mondo bellissimo che va rapidamente scomparendo, a volta per mano nostra a volte non per mano nostra ma col nostro permesso.

Di tutte le questioni di cui discutere questa dovrebbe essere la più importante, affinchè le persone ne abbiano coscienza, poichè "... Nella Natura Selvaggia risiede la speranza del Mondo" (Henry David Thoreau)

Vanni

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