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Uganda 2016, nel cuore dell'Africa
MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
La distanza credo che sia stata molto meno.. non credo più di 3-4 a star larghi.. considera che il passo era da passeggiata tranquilla.. Non credo che ci sia un punto di partenza migliore tra i vari gate del Bwuindi.. i trekker servono a questo e poi ci vuole la fortuna che siano vicini..o che non si muovano dal punto in cui vengono individuati.. oltre che del meteo -
Uganda 2016, nel cuore dell'Africa
MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
9 giugno - A tu per tu con i gorilla E’ arrivato il giorno… il trekking dei gorilla di montagna.. La sveglia è davvero presto… 4,45 già in piedi.. poco dopo colazione già pronta (mitico Abdel) perché alle 6 dovremmo partire .. avremo circa 1 ora e mezza di strada prima di raggiungere il punto da cui inizieremo il trekking che non ha distanza né durata certa.. dovremo camminare finchè non incontreremo la famiglia.. e la fortuna gioca un ruolo importante. Ieri sera, dopo cena, abbiamo anche scherzato un po’ sul percorso, sul fatto che dovremo inoltrarci nella foresta e sulle eventuali difficoltà.. soprattutto Ronnie sembrava di umore molto diverso e davvero più confidente.. le battute per fare un po’ di terrorismo con la nostra amica non si contavano.. ma ovviamente era tutto uno scherzo.. forse!!! E così ci siamo.. salutiamo Julius e partiamo. La strada per arrivare al punto di incontro con i ranger è lunga, polverosa e sconnessa.. ma c’è qualcosa che non torna, pensando soprattutto alla dislocazione geografica del parco.. mentre superiamo il lago Mulehe e cerchiamo di scorgere, con il sole ancora molto basso, quello che ci circonda mi accorgo di aver già visto questo paesaggio.. la strada sembra quella fatta ieri.. ma il Mgahinga NP ed i monti Virunga si trovano nella direzione opposta.. strano, molto strano.. probabilmente mi sbaglio. Poco dopo le 7,30 arriviamo a Nkuringo e ci sistemiamo in attesa del briefing.. pantaloni lunghi da tenere infilati nei calzini, ghette, guanti, acqua e pocket lunch.. siamo pronti. Arriva la nostra guida.. presentazioni per ciascuno dei partecipanti e spiegazione delle regole…. Quando ci mostra il punto in cui ci troviamo arriva la certezza della sensazione di essere altrove.. siamo al Bwindi.. restiamo per un attimo sorpresi ma ci penseremo più tardi.. l’importante è vedere i gorilla anche se nel programma avevamo scelto e concordato il Mgahinga che poteva essere meno frequentato. Il gruppo non è numeroso.. con noi c’è anche una coppia di inglesi.. quando la signora chiede la presenza di un portantino per lo zainetto ci preoccupiamo un pò.. speriamo che non si trovi in difficoltà e che possa farci ritardare l’andatura nel caso in cui ci fosse la necessità di tenere un passo svelto (ci ricordiamo l’esperienza di alcuni amici che avevano avuto qualche difficoltà nel trovare la famiglia). Partiamo e raggiungiamo così il punto da cui si scende verso la foresta.. ultimi aggiustamenti e poco prima delle 9 iniziamo a muoverci. Il gruppo è diventato più numeroso.. oltre alla guida Oswald c’è anche un poliziotto armato ed un altro ranger. Prima parte in discesa (al ritorno sarà salita!!!), piuttosto lungo e su un terreno a tratti sconnesso e con i chiari segni dell’acqua e della pioggia che ha formato alcuni canaloni nel terreno.. 20 minuti ed intravediamo la foresta.. Poco dopo siamo in piano, attraversando una piantagione di the, con qualche breve sosta, soprattutto per apprezzare il paesaggio intorno e magari per far prendere un po’ di fiato a chi ne ha bisogno. Il sentiero continua fino ad un torrente.. non ci sono punti per attraversarlo.. bisogna levare scarpe e calzini e guadarlo.. i bastoni possono aiutare.. Sono pochi metri e tutto sommato è anche piacevole sentire l’acqua fresca che bagna i piedi. Superato il fiume eccoci pronti ad inoltrarci nella foresta impenetrabile.. c’è una bella salita, piuttosto ripida, ma i gorilla non dovrebbero essere lontani.. i trekker infatti, cioè coloro che seguono le varie famiglie, avvisano Oswald che i gorilla sono nei dintorni.. in tutto dovrebbero essere circa in 12.. un paio di silver back, 1 black back, 1 piccolo di 2 anni ed uno di 1,5 anni.. ma ci sono anche alcuni giovani e le femmine.. Terminata la salita, dopo qualche metro vediamo i trekker e cominciamo a sentire le voci della foresta.. lasciamo gli zaini in un punto che ci indicano ed andiamo verso la famiglia solo con macchina fotografica e videocamera.. poco più di un’ora e mezza dall’inizio del trail e ci siamo.. diciamo che la fortuna ci è stata vicina I trekker si fanno largo con i macete e pochi metri dopo ecco i gorilla.. siamo in una zona dove il terreno è un po’ scosceso ed instabile per via di rami e foglie che danno la sensazione anche di sprofondare.. ognuno cerca la posizione migliore, più o meno vicina.. La distanza non dovrebbe essere inferiore ai 7 metri ma in alcuni casi non credo di aver superato i 3. La posizione è buona.. li vediamo bene.. io mi defilo un po’.. resto seduto e mi muovo lentamente strisciando sulle foglie per avvicinarmi ad un gorilla che si trova un po’ in disparte tra alcuni arbusti.. però meglio non andar troppo in là. Famiglia numerosa.. restiamo qui un bel pò.. è impressionante vedere i loro volti e le espressioni.. così naturali ma anche molto curiose.. Siamo nella foresta ed i raggi del sole non penetrano molto bene.. la luce non è tanta ed anche la presenza dei rami non aiuta ad inquadrarli come vorremmo.. la messa a fuoco non è perfetta.. o forse sono io che mi sto incasinando.. Per fortuna lo spazio ci permette comunque di vederli davvero bene.. e da vicino. L’arrivo di un silver back, dalla parte opposta a dove ci troviamo noi, fa spostare la famiglia.. Si ferma per un attimo e poi si muove.. è davvero enorme.. speriamo di riuscire a vederlo meglio.. Aspettiamo così che l’ultimo componente, rimasto ancora fermo lì, decida di alzarsi per poter proseguire anche noi... -
Uganda 2016, nel cuore dell'Africa
MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
...continua.. Muovendoci dal parco, il paesaggio comincia a cambiare.. abbastanza diverso rispetto a quello incontrato lungo le strade più vicine al Queen... un breve stop a Kihihi per poi proseguire.. la strada comincia a salire.. a tratti sembra anche abbastanza difficile da guidare ma soprattutto è costantemente piena di polvere.. La prima sosta ci permette di vedere un po’ di panorama.. molto verde e poche case.. si tratta di una zona dove sono in corso diversi investimenti per aiutare le popolazioni e per favorire anche il loro insediamento.. incontriamo infatti solo pochi gruppi di abitazioni sparse e qualche scuola (tipo Mburawezi) fino al punto di un nuovo stop.. Sembra un gate.. e così è.. siamo infatti a Rahjia, uno dei punti da cui partono i gorilla trekking.. e quindi già nella Bwindi Impenetrable Forest.. Ci fermiamo qui per il pranzo.. oggi abbiamo il pocket lunch che ci hanno preparato (su richiesta) al lodge. La sosta dura quasi un’ora.. ne approfittiamo per leggere alcune informazioni sulle famiglie di gorilla, su come affrontare il trekking (anche se noi non partiremo da qui ma saremo al Mahinga), sulla distanza da tenere.. nel frattempo vediamo seduti alcuni turisti appena rientrati.. espressione di gioia e soddisfazione, il tutto completato dal diploma del gorilla trek che i renager consegnano quasi con una cerimonia ufficiale. Ci rimettiamo in marcia verso le 13,30.. la strada sembra iniziare a scendere e cerchiamo di goderci il paesaggio che incontriamo piuttosto che pensare alla polvere ed al massaggio della strada. Il panorama ci incuriosisce.. il Bwuindi view point è uno dei punti dove facciamo uno stop e da cui si vede appunto tutta la foresta.. ma lungo la strada c’è anche occasione di incontrare persone e capire come siano davvero difficili le condizioni in cui molti vivono.. ma non solo in generale per il livello di povertà, quanto anche per tutto ciò che questo può comportare.. non da ultimo la salute.. e lo capiamo ancor di più quando, duarnte una sosta, alcuni bambini si avvicinano e Ronnie ci consiglia di non avere contatti troppo ravvicinati o comunque di lavarci bene dopo aver anche solo stretto le loro mani.. in tutto ciò, volti ed espressioni non si dimenticano.. soprattutto quando, a differenza di altre situazioni, ad alcuni di questi bambini sembra mancare anche il sorriso.. Il viaggio è lungo.. il lago Bunyonyi, qualche altra vista panoramica e le altre persone che troviamo lungo la strada ci accompagnano finchè, verso le 4, vediamo dapprima i vulcani e poi Kisoro.. La nostra destinazione di giornata è vicina.. tra poco saremo a casa di Julius dove trascorreremo le nostre due notti in home stay. Il muro che circonda la casa ed il cancello con punte aguzze ci da l’idea che la sicurezza non è trascurare.. Entriamo all’interno e ci accolgono due ragazzi con frutta ed una bibita fresca.. ci stanno davvero bene.. Julius non c’è ma Abdel e suo fratello ci accompagnano all’interno e ci mostrano le nostre camere.. Un po’ di relax ci sta.. l’acqua calda non è corrente ma basta chiedere.. in realtà si tratta di acqua riscaldata e “servita” in bidoni di plastica.. la temperatura però mi permette di non usarla.. per me, una doccia fresca è ok. Stiamo un po’ in casa prima di uscire alla ricerca di alcune cose da comprare.. vista l’esperienza con gli scimpanzé, ed il consiglio di evitare colori accesi (tipo il rosso), facciamo un giro per cercare qualche negozio dove i nostri amici possono trovare gli indumenti per il trekking di domani.. la ricerca però resta vana.. Quando rientriamo c’è Julius.. presentazioni e due chiacchiere mentre in cucina i ragazzi stanno cucinando per noi.. fornelli a terra (siamo ben lontani dalle nostre cucine) ma i loro sembrano davvero pratici ed in gamba.. ed il risultato si vede.. Cena semplice ma davvero buona, carne, verdura, patate, frutta.. e caffè finale. Siamo giunti alla fine di questa giornata.. brevi indicazioni per domani (partenza prestissimissimissimo..) e buonanotte.. il pensiero è già rivolto ai gorilla. -
Uganda 2016, nel cuore dell'Africa
MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
8 giugno - Prima una sorpresa, poi verso Kisoro Anche oggi dovremo partire piuttosto presto e così l’appuntamento per la colazione è alle 5,30.. alle 6 lasceremo il lodge per un altro safari ed andare verso la zona del parco nota come Ishasha.. qui si trovano, anche se non sembra siano molto facili da incontrare, i leoni arrampicatori… quando apriamo gli occhi è ancora buio e per sistemarci la torcia è fondamentale.. anche per uscire e raggiungere il bagno.. possibilità di incontri sempre dietro l’angolo. Quando ci ritroviamo con Ronnie ci appare ancora serioso.. è ancora buio quando, caricati i bagagli, ci avviamo per rientrare nel parco.. la strada è in pratica lo stesso sterrato percorso ieri.. incontriamo giusto qualche ippopotamo mattiniero ed una iena che velocemente attraversa la strada.. troppo rapida e soprattutto la luce è ancora molto leggera... L'auto è in allestimento da safari.. io sono seduto davanti, accanto a Ronnie.. meglio essere in due ma soprattutto c'è la speranza di avere un po’ più di fortuna rispetto a ieri… chissà che qualche leone non sia già in giro per fare colazione.. Dopo i primi chilometri, però, anche questa giornata non sembra darci molte soddisfazioni.. ok che siamo ancora all’inizio ma è già trascorsa oltre un’ora e mezza e le uniche forme di vita sono le solite antilopi ed altri turisti su alcune jeep.. Occhio fisso su bush e foresta.. la testa sembra il periscopio di un sottomarino… dietro qualcuno usa il binocolo ma non ci sono news.. gli avvistamenti sembrano un lontano ricordo quando, all’improvviso, ho la “visione”.. non è l’arcangelo di Fantozzi ma una coda penzolare tra i rami di un albero.. mi viene d’istinto urlare “Wait wait”.. forse è la suggetsione ma davvero mi è sembrato di vedere alcune “macchie”.. Ronnie mette retromarcia e, molto lentamente, torna indietro.. non mi ero sbagliato..eccolo, non lontano dalla strada e nascosto tra foglie e rami, c’è un bel leopardo.. Ma bisogna stare calmi ed in silenzio per non intimorirlo.. il rischio è che vada via. Non è facile riuscire ad inquadrarlo bene.. ma non possiamo neanche spostarci e fare troppi movimenti.. in ogni caso è davvero bello. Piano piano cerchiamo la posizione migliore… lui si guarda intorno, muovendo ogni tanto testa e coda.. è veramente bello.. non sappiamo se si sia accorto di noi, anche se ogni tanto sembra avere lo sguardo rivolto proprio da questa parte... Restiamo così alcuni minuti ad osservarlo finchè comincia dapprima a muoversi lentamente sul ramo per poi (forse qualche rumorino di troppo?) rialzarsi ed iniziare a scendere dall’albero.. ...poco dopo svanisce disperdendosi nella foresta .. WOW.. anche quando si è rialzato i suoi movimenti erano un mix di bellezza ed eleganza.. ed ovviamente siamo tutti ultra felici… ma ovviamente non ci si accontenta mai… e così proseguiamo il safari come prima e, spinti dall’ottimismo dell’ultimo avvistamento, con l’idea di poter incontrare qualche altro esemplare interessante… soprattutto se si chiama arrampicatori.. Ma l’aspettativa resta tale.. hornbill, un aquila ed alcuni uccelli colorati facili da individuare tra i rami sono gli altri animali che incontriamo lungo la strada fino Ntwngue bridge, il ponte quasi di confine dove è stata posta la Foundation stone a ricordo del momento in cui è stato ricostruito permettendo nuovamente il collegamento con questa zona del parco. Facciamo una breve sosta.. passeggiata sul ponte ma il fiume ed alcuni babbuini sono le cose che attirano un po’ la nostra attenzione.. nei dintorni non sembra esserci molto di più.. non ci resta che ripartire e proseguire fino all’altro gate.. E' un’idea di Ronnie, un tentativo per provare a vedere i leoni arrampicatori magari uscendo dalla parte di parco ugandese e sconfinare in Congo se i rangers di zona ci avessero dato buone notizie.. ma, giunti lì, purtroppo sembra che oggi siano latitanti… mentre Ronnie chiede le info, facciamo due passi nei dintorni.. il tempo di qualche foto nei pressi del gate e, dopo qualche minuto, torniamo indietro per raggiungere un altro punto di frontiera con il Congo.. niente di particolare, qualche baracca, la sbarra, un paio di militari e qualche “shop”.. in pratica abbiamo visto il territorio al di là del gate. Ritorniamo sulla strada appena fatta e poco dopo svoltiamo su uno sterrato che mostra le indicazioni per Bukorwe.. in serata raggiungeremo Kisoro ed abbiamo ancora diversi chilometri di strada non facile.. Per i primi chilometri siamo ancora all’interno del parco.. incontriamo qualche simpatica scimmietta lungo la carreggiata ed alcuni esemplari di uccello, più o meno grandi.. qualche stop molto breve, e proseguiamo. ma il bello dello strada deve iniziare.. Ronnie ci avvisa che oggi conosceremo il vero african massage. -
Uganda 2016, nel cuore dell'Africa
MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
Beh, diciamo che è l'ennesima prova che in alcuni posti (ma questo credo che valga ovunque in viaggio) avere una compattina in tasca ci sta.. spesso sono attimi da cogliere quando meno te lo aspetti.. -
Uganda 2016, nel cuore dell'Africa
MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
..continua... chiusura di giornata Finita la navigata nel Kazinga, dopo esserci rimessi in macchina e percorsi i primi chilometri, ci rendiamo conto che la giornata su strada non ci offrirà le stesse emozioni del canale.. Il rientro attraverso il parco, con qualche deviazione ci offre solo qualche sporadico avvistamento nel bush, con l'esclusiva riservata ai soliti ignoti, e qualche sosta per vedere un pò di vegetazione... Uno stop lungo la strada asfaltata per fermarci a vedere alcuni elefanti conclude questa giornata.. di certo lunga, molto interessante per quello che abbiamo visto sul Kazinga, un po’ meno per i safari in auto.. ma siamo soddisfatti lo stesso.. Il sole sta scendendo e quando arriviamo al lodge sono quasi le 19.. appena in tempo per goderci un po’ di tramonto direttamente dalla tenda e per ascoltare la voce degli ippopotami.. il pensiero di ieri è come un auspicio per qualche altre incontro.. magari chissà, anche un elefantino di quelli che abbiamo visto non lontano da qui. Si cena alle 20.. anche stasera il menu ci soddisfa.. così come l’atmosfera di questo lodge che è veramente bello. Ci soffermiamo qualche minuto per far due chiacchiere in compagnia.. l’orologio ci dice che è ancora presto per andare a letto anche se domani la sveglia sarà un po’ in anticipo rispetto ad oggi.. il solito addetto, quando vede che stiamo per alzarci, ci accompagna fino alla tenda.. questa volta non ci sono ospiti che ci aspettano. Ripensiamo un po’ al viaggio in Amazzonia ed all'atmosfera notturna.. ma restare fuori qui non sembra essere una buona idea.. c’è qualche zanzara di troppo.. non ci resta che restare in tenda anche se è ancora presto per addormentarsi.. Poco dopo esco in direzione bagno.. uno dei ragazzi è nei dintorni ma mentre cammino, poco lontano, nei pressi di un cottage, si vede una sagoma.. è lui, hippo pippo che se ne sta tranquillo a far due passi.. ma è tutto ok, la mia presenza sembra passare inosservata (e comunque c'è una certezza.. in Africa bisogna avere sempre con se una macchina fotografica...) Le voci degli animali ed il rumore dei loro movimenti ci accompagnano mentre ci addormentiano.. animali o brezza, suggestione o realtà? In ogni caso, un'esperienza emozionante. -
Uganda 2016, nel cuore dell'Africa
MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
Se ti riferisci all'aquila, era un'aquila... .. o meglio è l'aquila pescatrice.. anche lei ha una vista particolarmente acuta.. -
Uganda 2016, nel cuore dell'Africa
MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
…continuiamo sul Kazinga… Gli animali si trovano spesso molto vicini.. la navigazione è praticamente lungo la sponda sinistra del canale.. non c'è spazio per le distrazioni.. gli uccelli sono davvero tanti, un vero paradiso per i birdwatchers.. ma anche gli altri è davvero un piacere verderli da così vicino.. ed alcuni hanno dei colori davvero meravigliosi. Vediamo un’insenatura e, poco dopo, vediamo scendere da una collina alcuni elefanti.. restano prima dietro alcuni alberi per poi fermarsi nei pressi dell’acqua.. nel frattempo la guida a bordo continua a darci spiegazioni sulle abitudini di questi pachidermi così come delle altre specie che incontriamo.. ..ed a qualche attento osservatore a bordo non sfugge neanche qualche particolare, o meglio, qualche “stranezza” nelle zampe di uno di questi pachidermi mentre camminano (indovinate un pò la foto "incriminata").. Superata l'insenatura continuiamo a vedere animali ovunque.. e, mentre ci avviciniamo sempre di più al lago, incontriamo anche un villaggio di pescatori.. la loro vita è praticamente sempre qui.. con la speranza che le loro attività, pesca soprattutto, siano fortunate.. Qui abbiamo praticamente raggiunto il punto in cui il canale incontra il lago.. è il momento di tornare indietro.. qualche altra foto ai soliti bufali ed elefanti e mentre uno stormo di uccelli si alza in volo proprio sopra di noi, viriamo per tornare indietro lungo l’altra sponda.. su questo lato, però, le presenza tendono ad essere molto rare.. Dopo circa 2 ore siamo di nuovo al molo.. una breve pausa che ci permette di avere nuovamente una curiosa nota di colore.. Davvero una gran bella esperienza. -
Uganda 2016, nel cuore dell'Africa
MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
Kazinga channel Dopo la pausa, poco dopo l’una ci avviamo al molo da cui partiremo per la crociera sul Kazinga. Siamo in largo anticipo ma qui c’è l’occasione per vedere qualcosa anche di interessante tra uccelli colorati, lizard ed anche una specie di serpente di mare che se ne sta a prendere il sole.. fino al nostro arrivo.. Fauna e flora presenti ci incuriosiscono già qui.. vediamo un’imbarcazione ormeggiata ma intorno non c’è nessuno.. sarà quello il nostro mezzo o arriverà dall’acqua? La risposta è dietro l’angolo.. Poco dopo arrivano delle auto.. è il nostro equipaggio.. noi ci siamo.. già pronti.. non ci resta che aspettare l’OK e salire.. Siamo praticamente i primi ad imbarcarci e, su consiglio di Ronnie, ci mettiamo sul lato sinistro.. l’equipaggio si rivela molto simpatico e così, quando siamo tutti, ormeggi mollati e si parte. Il Kazinga si presenta davvero bene.. gli animali qui sembrano non mancare.. li avevamo già visti dall’alto ed i primi che incontriamo sono i bufali.. a bordo non siamo in tanti e questo ci permette di muoverci sulla barca abbastanza bene per cercare la posizione migliore sia per le foto che per ammirare gli animali.. Bufali ed uccelli sono quelli che in questo inizio incontriamo di più.. e li ritroviamo spesso, in perfetta simbiosi.. proseguiamo nel percorrere il canale verso il lago Edward..lungo le sponde la fauna è veramente tanta. A turno sembrano esseri ad aspettarci.. e così, ecco gli ippopotami, poi altri bufali (qualcuno anche solitario… e sulla barca ci spiegano un po’ la storia dei branchi, delle sfide e della legge del più forte, di chi perde ed è costretto ad andare in esilio).. uccelli e pennuti vari, coccodrilli e non può mancare anche l’elefante.. qualcuno che se ne sta tranquillo a passeggiare in solitaria.. o, forse, in solitudine per finire i suoi giorni.. Non c'è un attimo per abbassare lo sguardo.. La fauna è davvero tanta... vediamo un iguana risalire dall’acqua ed insinuarsi nell'erba e poco dopo ecco alcuni uccelli che si muovono a terra o sui rami.. o comunque i "soliti ignoti" (bufali) che però è sempre bello vedere muoversi, da soli o in gruppo.. E' una gita davvero interessante.. animali ovunque.. gli unici che mancano sono i cari felini... eppure qui ci sarebbero dei gran menu .. anche se lungo le sponde non manca qualche carcassa.. chiunque fosse, forse non credo sia morto di vecchiaia.... -
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.. il lago di sale.. prima del canale.. Lasciamo il villaggio e risaliamo fino ad un punto da cui si vede il lago salato ed il villaggio Katwe la cui gente è dedita quasi esclusivamente all’estrazione del sale. Ci fermiamo poi nei pressi di un'area che pensiamo sia tappa “obbligata” per turisti.. qui infatti c’è un chiosco che serve bevande e soprattutto alcuni negozi di souvenir.. ma anche questo fa parte di un viaggio.. ci muoviamo lungo bancarelle all’aperto e, per quelli più organizzati, in alcuni chioschi.. sappiamo che non è il miglior luogo per fare acquisti a buon prezzo ma la simpatia di un ragazzo ci ispira a prendere i primi ricordi.. ed il ragionamento è sempre il medesimo.. i prezzi non sono certamente esagerati.. un po’ di contrattazione ci sta ma alla fine non sarà l’euro, o meglio, qualche scellino speso in più a cambiarci la vita.. però per loro forse sì.. Ripartiamo e raggiungiamo il lago salato.. anche qui le foto si possono fare ma l’invito è quello di non farle alle persone, soprattutto a quelle che lavorano (anche se qualche scatto rubato non può mancare, seppur con molta discrezione). Ronnie ci spiega come avviene il procedimento di estrazione e le fasi successive, i “diritti”, le proprietà, l’estrazione, la lavorazione… Poco dopo iniziamo un giro a piedi inoltrandoci all’interno del lago ma facendo attenzione a non finire in qualche vasca o comunque nei punti dove sembra esserci qualcosa simile a fango o pece.. E’ bello ed interessante vedere i riflessi nelle vasche, le varie macchie ed i diversi colori.. In lontananza vediamo anche alcuni fenicotteri rosa.. cerchiamo di raggiungerli ma riusciamo solo ad avvicinarci un po’.. altri due passi intorno e, prima di andar via, qualche foto ricordo. La sosta al lago di sale (Katwe) non dura molto e così eccoci di nuovo in auto.. dopo essere risaliti, la vista del lago George ci accompagna per qualche metro e ci permette di vedere alcuni bisonti tutti insieme a dissetarsi .. La speranza è sempre quella di qualche altro avvistamento interessante ma la giornata non sembra delle più fortunate.. Non passa molto tempo ed abbiamo alcune perplessità sul programma.. sono appena le 11 e ci troviamo nei pressi del Main gate del parco.. ci fermiamo qualche minuto al Mweya Safari lodge dove si fanno i ticket per la cruise sul Kazinga channel che però sarà nel pomeriggio.. forse vorremmo essere in continuo movimento, trovarci in giro a far safari no stop.. è normale quindi che non siamo entusiasti di essere già qui, visto che ci sembra un po’ presto per fermarci in attesa della gita.. manca ancora un bel pò.. ..la giornata comunque non sembrava proprio da safari.. L’idea è quindi pranzare qui per poi scendere al molo da cui partire.. ma il grande anticipo fa nascere, anche qui, qualche piccola incomprensione con Ronnie.. il pensiero di una pausa pranzo così lunga non è nelle nostre abitudini.. pensandoci un po’, capiamo che forse Ronnie ha bisogno di riposare.. Il ristorante (Tembo canteen), per fortuna, si trova in alto, proprio sopra il canale ed offre una bella vista.. non manca anche qualche uccello da poter osservare anche da vicino mentre altri attraversano il cielo velocemente come un’aquila e qualche altro rapace presente in cerca di prede che però ci trova impreparati visto che le macchine sono rimaste sul tavolo del bar.. Trascorriamo il tempo rilassandoci un po’ e continuando ad osservare il panorama sul canale.. non avremmo fame ma, visto che ci siamo, ne approfittiamo per un boccone (alternative varie, tramezzini e sandwich accompagnati con patate fritte) e per bere qualcosa di fresco, ingannando così il tempo prima di avviarci verso . -
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7 giugno 2016 - Il safari nel Queen Elizabeth La notte trascorre con una bellissima dormita.. l’esperienza di ieri sera è stata davvero fantastica ed emozionante.. il lodge è veramente bello ed organizzato.. i ragazzi sono in giro continuamente.. anche durante un’uscita notturna incontro un ragazzo che praticamente mi scorta fino alla zona bagno.. La sveglia è un vero piacere.. l’aria e la vista sono meravigliose.. sembra quasi di essere in un film con l’immagine di esce dalla tenda allargando le braccia per sgranchirsi a bocca aperta al risveglio.. Colazione con calma e verso le 7,30 lasciamo il lodge per un safari mattutino.. ma non sembra una buona giornata.. dopo circa un’ora vediamo solo le solite antilopi, qualche facocero ed alcuni uccelli.. questi sono gli unici avvistamenti che facciamo muovendosi lungo alcuni sentieri in auto tra cui il janet track. Il percorso che seguiamo è quello che poi porta verso il lago.. lo raggiungiamo dopo aver fatto altri giri ed infilandoci nei vari tracks.. il tentativo è trovare, o meglio avvistare, qualcosa di interessante.. ma la mattinata non sembra di quelle propizie.. torcicollo e sforzi di andare oltre quello che l’occhio umano può vedere non sono sufficienti. Pian piano percorriamo quindi questo tratto di strada.. incontriamo prima alcune case per poi attraversare questo villaggio e raggiungere la sponda.. qui Ronnie ci invita a scendere ma ci chiede di non scattare foto alle persone che, presumibilmente, non gradiscono.. Ci fermiamo qui alcuni minuti.. il villaggio è proprio sul lago George.. qualche uccello ma soprattutto gli ippopotami non mancano.. Mentre siamo qui riusciamo a farci ancor di più l'idea su vive la gente.. ma le condizioni sono quelle che abbiamo avuto modo di incontrare fin troppo spesso.. baracche ed animali che si muovono mentre le persone se ne stanno intente a vivere la loro vita.. donne nei pressi delle abitazioni, ragazzi e bambini che giocano, oppure in giro o radunati ad osservarci, le donne nei pressi delle loro case a fare i loro lavori domestici.. -
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..ed intanto completiamo la giornata arrivando al Queen Elizabeth N.P. ... I chilometri che ci separano dal Queen non sembrano molti (circa 40 km) ed il viaggio prosegue comunque tranquillo. Il Parco è molto esteso e ci accorgiamo di essere nei pressi quando il panorama comincia ad essere diverso, con una vegetazione più fitta.. il Queen si trova alla nostra sinistra.. ed anche se non siamo proprio dentro, l’occhio comincia ad essere più vigile.. non si sa mai. Una prima fermata nei pressi di uno dei punti dell’equatore.. (non è l’unico in Uganda).. pochi minuti per le classiche foto e, qualche metro più avanti, svoltiamo per andare al Queen’s Pavillon, in pratica siamo in uno dei gate del parco (Crater Drive). Anche qui facciamo una breve sosta.. mentre Ronnie va a sistemare le pratiche per la visita al parco noi ci godiamo i dintorni ed il panorama.. c'è sempre qualcosa che merita di essere visto.. ed in particolare ci incuriosisce una lastra con la mappa del parco con laghi, canali e zone del parco dove Ronnie ci mostra, per grandi linee, dove ci muoveremo sia per i safari in auto che per la gita lungo il Kazinga. Siamo praticamente già nel parco quando riprendiamo la strada, lungo la quale incontriamo lavori, operai, auto e camion, persone in moto, in bici ed a piedi.. insomma una normale strada di grande comunicazione dove tuttavia non manca qualcosa di interessante da vedere come le solite antilopi e qualche ippopotamo.. Tutto avremmo pensato tranne quello sarebbe accaduto pochi minuti dopo.. con lo sguardo rivolto verso il bush, noto qualcosa proprio a bordo strada.. mi viene d’istinto dire a voce alta “stop..stop..stop”.. Ronnie rallenta fino a fermarsi.. la vista non mi ha tradito, in una radura ci sono dei leoni ma soprattutto uno è praticamente sdraiato in un cespuglio proprio sul ciglio della strada. Torniamo indietro lentamente e ci fermiamo proprio ad un metro da lui.. tutti in piedi sul tetto dell’auto.. godiamoci questa magnifica sorpresa on the road.. Mentre siamo lì inevitabilmente arrivano altre auto.. una colpo di fortuna così non capita spesso ed è anche giusto condividerlo, segnalando ad altri la presenza dei leoni.. E già, perchè non è l'unico che si trova da quelle parti.. ce ne sono altri ad alcuni metri, un pò più all'interno, che spuntano ad uno ad uno e si muovono in varie direzioni fino a fermarsi (alcuni) poi nei pressi di un cespuglio Bellissimi.. i felini hanno sempre un fascino fuori dal comune.. mentre quello a bordo strada sembra tranquillamente intento a fare il suo riposino, ma sempre osservandoci, uno di loro si avvicina si vedono i segni di qualche piccolo litigio.. Restiamo fermi per un bel po’.. ed anche il gruppo dei tre/quattro resta lì a guradarsi intorno.. poi iniziano a muoversi.. e noi sempre qui, finchè la maggior parte dei leoni si allontana definitivamente.. Un ultimo saluto al nostro amico vicino e giunge il momento di rimettersi in marcia.. un'esperienza che conferma quanta fortuna ci vuole per gli avvistamenti.. non avremmo mai detto di trovarceli proprio lungo la carreggiata ed in una zona così frequentata da persone e traffico. La strada attraversa il lago e Ronnie nel frattempo ci spiega il programma di domani ed i safari che faremo. Su gentile richiesta ci fermiamo nuovamente quando incontriamo alcune simpatiche scimmiette che saltano e corrono lungo la strada.. espressioni e movimenti sono sempre molto curiosi e buffi da vedere.. Ma dobbiamo anche proseguire e così, dopo pochi chilometri, attraversato il villaggio, vediamo una deviazione dalla strada principale.. eccoci su uno sterrato, più o meno 5 km, che ci porterà fino al lodge.. Il Bush Lodge sembra molto carino.. il drink di benvenuto sta diventando un’abitudine che cominciamo ad apprezzare molto, soprattutto dopo una giornata di viaggio.. qualche minuto di relax è l’occasione per fare un breve briefing in cui ci spiegano alcune regole ed attenzioni da seguire.. ci sembra strano che prima di alloggiare venga fatto un briefing ma, mentre parlano, ne capiamo il motivo.. Durante la notte, infatti, il lodge sembra essere meta di alcuni “turisti particolari” come ippopotami ed elefanti.. e non sono da escludere anche i leoni anche se molto più difficile (a dire il vero quelli che abbiamo incontrato non erano poi così lontani)... ma ci sono sempre dei ragazzi in giro anche se comunque per muoversi è meglio avere una torcia e guardarsi intorno.. Dopo il briefing ragioniamo su quanto ci hanno detto e pensiamo che la presenza degli animali girovaganti non è male per aumentare la nostra curiosità ( e quella dei turisti in genere) ma soprattutto come idea di marketing.. Andiamo alle nostre tende.. sono quasi tutte sul canale, il tratto che collega i laghi George ed Edward.. cena fissata per le 20.. e così, dopo esserci sistemati, ci godiamo il tramonto. La cena è in una zona dove al centro c’è un grande fuoco con i tavoli intorno, anche se molto distanti uno dall’altro.. ognuno ha la sua privacy.. ci indirizziamo sulla carne e qualche zuppa ed il cuoco che abbiamo portato con noi non ci delude.. Il tempo di due chiacchiere e ci avviamo verso le tende.. appena alzati, un addetto praticamente ci “scorta”.. Io vado un po’ avanti e, appena girato l’angolo della tenda, vedo qualcosa di veramente grande muoversi.. ma è un ippopotamo e mi viene istintivo avvisare gli altri che invece pensano si tratti di uno scherzo.. Neanche il tempo di dire “ma daiii…” ed ecco che anche loro vedono una scena bellissima.. addirittura non è uno ma ben 4, due adulti e due piccoli.. Il ragazzo, molto tranquillamente, ci invita a salire sulla parte in cemento e restare sulla parte alta della tenda.. effettivamente nel buio quasi non si vedono e quando te ne accorgi potrebbe essere forse un po’ tardi.. Altro che marketing.. gli ippopotami sono proprio qui, davanti a noi, mentre fanno il loro pasto serale.. subito dentro a recuperare la macchina fotografica,, appena in tempo.. anche perchè seguirli non è proprio il caso!! Sentiamo il rumore dei loro passi e la loro voce mentre continuano a muoversi.. il tempo dei saluti ed entriamo in tenda. Ovviamente la curiosità è molta.. orecchio attento ed occhi puntati a cercare eventuali ombre.. continuiamo a sentire rumori all’esterno.. torcia a portata di mano ma soprattutto speriamo di non aver bevuto troppo e dover andare in bagno!!! -
Uganda 2016, nel cuore dell'Africa
MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
Beh, credo qualche incomprensione ci può stare.. inoltre eravamo in 4 ma 2 non "spikkavano" inglese e quindi dovevamo fare anche da interpreti.. questo non aiuta la comunicazione in un viaggio con tanti chilometri in auto.. e poi c'è sempre l'elemento soggettivo, non tutti hanno lo stesso spiirto... alla fine comunque è andato tutto bene.. -
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MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
..in viaggio verso il Queen Elizabeth.. Con l'espressione degli scimpanzè ancora presente proseguiamo il viaggio e, finita la strada che attraversa il parco, ci immettiamo in una strada principale ma sterrata.. direzione Fort Portal.. abbiamo percorso in realtà pochi chilometri ma c’è voluto un bel po’ di tempo.. dopo qualche chilometro ci attende un altro stop.. visita alla piantagione di the dove praticamente un responsabile ci spiega come avviene il ciclo produttivo.. semina, raccolta, selezione, scelta della qualità da inviare poi alle fabbriche. Mentre ci godiamo ancora un pò il panorama, abbiamo anche occasione di incontrare un papà con due bambini che ci guardano e sorridono.. la nostra scorta di miniritter torna fuori, per la gioia dei bimbi e del loro sorriso.. ma, guardandoci intorno, pensiamo anche a quanta polvere queste persone, ma in generale tutti, respirano per muoversi su queste strade.. rigorosamente, la maggior parte, a piedi. Ripartiamo e, dalla strada che porterebbe a Fort Portal, deviamo ed iniziamo a salire percorrendo la zona dei crater lakes.. lungo la strada potremo vedere i numerosi laghi vulcanici che caratterizzano questa zona.. ed il primo che incontriamo è proprio in un cratere.. sosta di qualche minuto ma intorno sembra esserci una cava, con relativi movimenti di mezzi.. e polvere. Le strade sono sconnesse in diversi punti (primi assaggi di “african massage”).. ma soprattutto molto polverose… e, quando passano alcuni camion, diventa quasi impossibile vedere cosa c’è a pochi metri.. le soste sono più di una, soprattutto in prossimità di altri laghi (dove potrebbe essere interessante anche fermarsi anche un giorno) che però non raggiungiamo direttamente, limitandoci a vederli soprattutto dall’alto.. Ci sono anche diversi cartelli che mostrano come molte di queste zone siano in fase di riqualificazione o comunque con lavori che dovrebbero portare acqua a chi vive da queste parti.. Il paesaggio che incontriamo è fatto soprattutto di natura e case un po’ sparse.. quasi disperse.. e le persone? Beh, si muovono molto a piedi ma da queste parti vediamo molti in bicicletta o su carretti, spesso spinti a mano, ma soprattutto, in entrambi i casi, ricolmi di banane.. questa infatti è una delle regioni dove c’è una elevata produzione.. non a caso c’è anche uno dei mercati più importanti, quello di Rwaihamba. Da turisti scattiamo molte foto on the road ma (e non si possono certo biasimare) le persone non sembrano gradire molto queste attenzioni.. ciò che per noi è qualcosa di particolare per loro è vita e lavoro.. fatta con il sacrificio di trasportare e spingere pesanti fardelli come questi enormi caschi banane… e ce ne sono davvero tanti. La strada inizia poi a scendere fino a ricongiungersi con quella asfaltata.. è quasi l’una e siamo nei pressi Hima, centro abitato molto grande da cui proseguiamo fino a raggiungere Kasese. Strada e polvere hanno praticamente fatto cambiare colore alla nostra auto.. tra il marrone ed il rosso della polvere è necessario un lavaggio.. dopo un primo tentativo, Ronnie decide di andare a altrove.. ma prima ci avverte che ci fermeremo (solo noi) ad un ristorante per il pranzo mentre lui andrà a lavare l’auto. Il ristorante è quello di un hotel, il Sandton… carino e piuttosto elegante (guardando l’abbigliamento dei camerieri ed il servizio).. ci insospettisce però vedere una guardia armata all’ingresso.. realizziamo che è di guardia proprio all’hotel.. forse andare in giro da soli potrebbe non essere proprio sicuro.. meglio soffermarci qui. Entriamo e ne approfittiamo per fare un giro di wifi.. il pranzo non è male (restiamo su fish&chips e salsicce con patate fritte), anche se non eccezionale.. ma l’ambiente è carino e si sta bene.. Pranziamo con molta calma.. dopo circa un paio d’ore ci guardiamo intorno in attesa di Ronnie.. ma non si vede nessuno.. viene un pò di preoccupazione ma soprattutto il fatto di trovarci da soli e non sapere neanche dove andare.. e nel frattempo siamo rimasti gli unici nel ristorante.. Msg al numero di Coffee tour, risposta di Julius e pochi minuti dopo ecco comparire Ronnie.. chiedo se è tutto ok, rappresentando che eravamo preoccupati.. lui in realtà sembra piuttosto contrariato per la chiamata di Julius che, immaginiamo, forse avrà avuto un tono da richiamo del tipo "ma dove... sei?" L’aria in auto, quando ripartiamo, non è proprio all'insegna dell'allegria… abbiamo fatto male? In ogni caso, che l’umore non sia al top ce ne accorgiamo quando ci chiede se abbiamo fatto tutto quello che era in programma.. comportamento un po’ strano.. o forse è una nostra impressione.. comunque, intorno alle 4, ripartiamo da Kasese e riprendiamo il viaggio verso il parco. -
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MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
6 giugno 2016 - A tu per tu con gli antenati Abitudine consolidata… e la sveglia (quale novità!!!) è sempre di buon mattino.. magari non troppo anche se le escursioni iniziano presto ed abbiamo appuntamento per il trekking degli scimpanzè.. ma il sacrificio non è impossibile e soprattutto c’è il piacere mettere il naso fuori dalla tenda e trovarsi immersi nella natura.. gli unici rumori sono quelli della foresta intorno, visto che in giro non c’è ancora nessuno.. Colazione prevista intorno alle 6,15 ma siamo in anticipo e ne approfittiamo per fare le cose con più calma.. dopo il trail, proseguiremo direttamente verso un altro parco. Ci muoviamo poco prima delle 7 e dopo qualche chilometro ci inoltriamo nella foresta fino al punto in cui abbiamo appuntamento e dove c’è un ranger ad attenderci… anzi, “una”.. la nostra guida sarà infatti Dorina, una ragazza giovane, che durante i primi passi sulla strada inizia a spiegarci il programma e come muoverci.. no flash, no touch, non fare movimenti troppo bruschi o scatti improvvisi. L’abbigliamento è a manica lunga (sopra e sotto), con i pantaloni che è preferibile infilare nei calzettoni come prevenzione anti formica.. sarebbe anche utile non indossare colori troppo vistosi come il rosso o il blu elettrico.. e per finire, avere una giacca per la pioggia vista saremo in una foresta. Camminiamo lungo un sentiero sterrato finchè non deviamo tra foglie ed arbusti in un percorso non difficile ma che tuttavia richiede attenzione proprio per non inciampare o, peggio, per non finire su qualche colonia di formiche.. molto pungenti (e qualcuno dei nostri compagni ne fa subito la conoscenza). Dorina ci guida mantenendosi in continuo contatto con altri ranger.. probabilmente tra adrenalina ed impazienza ci sembra sia passato già un bel po’ di tempo ma non vediamo scimpanzé.. lei continua a guardare il cellulare come se fosse una bussola. C’è però da tenere un passo spesso sostenuto, che lei, da apripista, tende ad aumentare quando riceve informazioni.. bisogna muoversi se vogliamo vederli.. sembra infatti che ce ne siano alcuni scesi a terra… ma potrebbero cambiare idea, risalire da un momento all’altro e quindi disperdersi tra i rami … accelerare il passo!! Nei pressi del punto che le avevano indicato purtroppo sono già saliti.. li vediamo in alto con una luce che filtra appena e che però, con il buio della foresta e l’altezza, non ci permette di vederli ma soprattutto inquadrarli bene per i primi scatti.. ci fermiamo qualche minuto ma li stiamo vedendo da troppo lontano.. Nel frattempo arriva un’altra ranger con il proprio gruppo e, dopo alcuni metri, ne vediamo alcuni che dapprima passano piuttosto velocemente a terra (un’ombra nera che passa accanto) e che proviamo a seguire inutilmente visto che in pochi secondi sparisce nella foresta.. dopo alcuni passi però ne incontriamo uno che invece se ne sta tranquillo su un ramo, a qualche metro di distanza.. è molto vicino e sembra quasi non accorgersi di noi.. o forse ci tratta con indifferenza visto che alza la testa, si ripiega e continua a fare “gli affari suoi”.. Lo vediamo davvero bene e, anche quando arriva un altro gruppetto, non sembra per niente infastidito… si muove con naturalezza ed è molto bello vederne espressioni e movenze. E’ il nostro punto di stop.. restiamo qui girandogli spesso intorno e cercando di avvicinarci il più possibile.. le regole le conosciamo ma con molta calma provo a spingermi proprio fin sotto l’albero, sperando di non essere redarguito, trovandomi davvero vicino, solo a qualche metro.. Dopo essere rimasto tranquillo sul ramo comincia a muoversi per scendere a terra e lentamente farsi la sua passeggiata fino a sparire.. allora ci muoviamo anche noi, proprio mentre ne passa un altro velocissimo, quasi saltellando sul terreno.. troppo rapido.. La nostra camminata non dura molto.. ci facciamo spazio tra rami ed arbusti e, dopo non troppo tempo, appena dietro alcuni rami, ne incontriamo un altro seduto un tronco d’albero.. ci sono però rami e foglie che coprono la visuale.. Ma è in uno spazio aperto e quindi, muovendoci con molta calma, raggiungiamo un punto in cui ce lo troviamo proprio di fronte.. non siamo ovviamente solo noi, ma tutti stanno in silenzio e riusciamo così ad ammirarlo per diversi minuti. Anche questa volta lo scimpanzé alza lo sguardo ma si cura poco della nostra presenza, continuando a muoversi, grattarsi, annusarsi.. è davvero impressionante vedere come si muove e le espressioni del viso.. Sembra un uomo (senza ceretta.. magari con il bisogno di un dentista visto che quando apre la bocca fa un po’ impressione.. i denti ricordano un po’ quelli di predatori.. non sarà così ma un morso non deve essere proprio piacevole.. meglio non scoprirlo . Poco più di un’ora di questo trail ed ecco giunto il momento di rientrare alla base.. strappiamo gli ultimi secondi per le foto prima di rimetterci in marcia su un sentiero nella foresta.. anche stavolta le formiche non si vedono molto.. ma si sentono e sembrano attratte in particolare dal nostro amico che nonostante le ghette, inizia a tira giù qualche accidenti.. ma non è il solo.. diciamo che è quello più affascinante per loro Nel frattempo comincia a venir giù anche qualche goccia.. ma la foresta è fitta e non si sente molto, se non un leggero contatto quando siamo in punti scoperti.. Inevitabile una foto ricordo, insieme ed a coppie, e ringraziamento alla nostra guida con una mancia accompagnata anche da alcuni miniritter (avete presente quelli piccoli, con vari gusti ma soprattutto con confezioni di tanti colori).. le chiediamo di scegliere quello che preferisce ma lo sguarda ci fa capire che praticamente li prenderebbe tutti.. pensiamo ad eventuali bambini che potrebbe avere ma soprattutto che il cioccolato, da queste parti, possa essere un lusso che pochi possono concedersi.. il suo sorriso è davvero gratificante.. Mini break a base di ananas, cambio abbigliamento e dopo pochi minuti siamo pronti a ripartire… avremo un pò di chilometri... la meta finale di questa sera sarà il lodge al Queen Elizabeth ed insieme a noi viaggerà anche il nostro del cuoco del Bush Lodge... -
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..il Kibale Forest Camp.. Entriamo nel lodge poco dopo le 17.. il Camp è immerso nella natura e sembra essere molto, molto carino.. Il tempo del check-in ed eccoci nelle nostre tende, proprio nei pressi di un torrente e circondati da alcune scimmiette che sono sempre molto pericolose per l’istinto da arsenio lupin e che sembrano seguirci mentre raggiungiamo la tenda. Gli orari della cena da queste parti sono piuttosto anticipati rispetto alle nostre abitudini.. ma abbiamo il tempo di mettere a posto i bagagli ed andare a fare un giro nei dintorni.. Le dispettose scimmiette sono la prima cosa che ci fermiamo ad osservare.. forse sembra banale, ma sono sempre troppo divertenti. Poco distante dalla tenda vediamo poi l’indicazione di un trail.. in realtà è un sentiero piuttosto facile intorno al lodge.. immerso tra alberi e fiori e, tutto sommato, piacevole soprattutto per i vari colori delle piante.. wildlife presente? Poca, a parte le scimmiette di cui sentiamo soprattutto i versi. Ci fermiamo qualche minuto nei pressi della hall prima di rientrare, darci una rinfrescata e riuscire per la cena.. Il ristorante del lodge è rustico e caratteristico, ma anche romantico visto il lume di candela con cui veniamo serviti.. ed anche la cena è davvero buona, dall’entree fino al dolce. con camerieri sempre molto gentili e sorridenti.. che non fa mai male.. immancabile una birra di accompagnamento. Due chiacchiere nel salotto proprio sotto il ristorante, accanto alla reception ed poco dopo siamo già sdraiati nelle nostre tende. La sveglia oggi è stata davvero presto.. ma anche domani non avremo molto da dormire.. l’appuntamento è per le 7,30 nel parco con la guida che ci accompagnerà per il trekking degli scimpanzè.. ed allora, tra i rumori e le voci della foresta, non ci resta che dire buonanotte!! -
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MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
5 giugno 2016 - 400 km nel cuore del Paese La giornata di oggi sarà il modo per guardare la realtà del Paese e delle zone che attraverseremo.. non abbiamo in programma safari e visite particolari.. la distanza fino a Kibale è tanta e le strade non sono certo delle migliori.. questa tappa di trasferimento e le tante ore che già sappi amo tracorreremo in auto ci permetterà di vedere alcuni villaggi e cittadine dell’Uganda magari poco conosciute che però potrebbero essere ugualmente interessanti. Puntiamo la sveglia alle 4,45.. mezz’ora dovrebbe essere sufficiente per sistemarci ed essere pronti per la colazione.. partenza fissata poco prima delle 6. L’occhio non sembra essere ancora completamente aperto ma siamo puntuali e ci ritroviamo tutti insieme prima in sala e poi all’appuntamento con Ronnie, con auto già pronta. Durante la colazione infatti, i ragazzi del lodge hanno già caricato le valigie dalle camere e così, dopo esserci rifocillati (questa volta però con una certa alternanza tra chi ha preferito (io, ovviamente) uova & bacon, pancake o solo pane e marmellata).. pochi minuti ed eccoci in viaggio. E’ ancora buio quando superiamo il gate ed entriamo nel parco.. qualche occhio illuminato dai fari dell’auto si scorge nel bush ma l’unica cosa che riusciamo a vedere bene sono un paio di ippopotami proprio a bordo strada che, fortunatamente e cortesemente, si spostano.. Lo sterrato del parco, il buio e la velocità con cui lo attraversiamo non ci permettono di vedere altro.. ma l’orario per attraversare non si può cambiare ed un imprevisto è sempre dietro l’angolo. Poco dopo le 6,30 siamo già nei pressi del Nilo.. una costante però è sempre presente.. i babbuini.. quando arriviamo sembrano starsene tranquilli sugli alberi ma appena arrivano auto e persone eccoli incominciare a muoversi.. si va a caccia!!! Sulla chiatta siamo solo noi ed un’altra auto.. e, mentre attraversiamo il fiume, ci godiamo il sole che sorge. La strada sterrata, per un tratto, è quella percorsa ieri.. abbiamo molti chilometri da fare, molto sterrato ma tutto sommato non sembra essere messo male. Qualcuno sonnecchia mentre io mi trovo seduto accanto a Ronnie.. “on the road” c’è sempre qualcosa di interessante, dalle cose, al paesaggio, alle persone ed al loro modo di vivere.. e tra le varie curiosità, ecco alcune ankole, le mucche con le grandi e lunghe corna.. La strada non cambia, sempre sterrato finchè non raggiungiamo Kyesiga.. circa 2 ore di viaggio.. da qui riprendiamo la strada asfaltata fino a Hoima. Il paesaggio incontrato non è sempre da cartolina ma ci sono alcune scene che tuttavia è impossibile dimenticare… la polvere che si alza al passaggio delle auto è davvero tanta e lungo la strada, oltre a tante moto, ci sono molte persone a piedi, bambini compresi.. e sempre i bambini hanno catturato la nostra attenzione quando ne abbiamo visti alcuni giocare a calcio.. Cosa c’è di strano? Il loro campo, praticamente un pezzo di terreno dove il passaggio delle auto accanto e la polvere sollevata lo rende simile ad uno stadio immerso nella nebbia.. ma, ancor di più, il pallone.. altro che cuoio o il nostro vecchio e caro supersantos.. la palla non è altro che un agglomerato di foglie e buste nere (quelle della spazzatura, per intenderci) tenute insieme da un filo.. questo è il pallone ed il modo di divertirsi.. Una piccola riflessione la lascio fare.. la mia è sempre la stessa quando ci si trova in queste realtà.. ci si sente molto fortunati.. Ma le curiosità (purtroppo ancora una volta di quelle che ti fanno pensare) non finiscono qui.. Lungo la strada vediamo spesso file di bidoni gialli, soprattutto nei pressi di fontane.. a dire il vero non se ne vedono tante ma quando ci sono è impossibile non notarle.. l’acqua corrente, infatti, è un vero lusso.. e, quando non direttamente da qualche fiume, l’unico modo per averla è raggiungere queste fontane pubbliche che sono spesso molto lontane da case e villaggi.. e quel che si vede sono le tante persone (molte donne e bambini) che si muovono con bidoni che vanno da 10 ad almeno 30 litri.. alcuni addirittura li portano pieni sulla testa.. La sosta ad Hoima non è breve.. rifornimento nei pressi del mercato e poi andiamo verso un’altra stazione di servizio.. è necessario ripulire l’auto e soprattutto le parti meccaniche dalla polvere.. ne approfittiamo per osservare un po’ di vita cittadina e le tante moto che vediamo passare (trasporto a due ruote a go-go). Tra un appisolamento e qualche sosta per sgranchirsi un po’, verso le 12,30 raggiungiamo Kagadi, una cittadina dove Ronnie ci propone di fare la sosta pranzo.. il “ristorante” (Centre view) è in realtà un piccolo hotel che però non sembra ben fornito e non ci ispira molto.. menu poco interessante e poca fame.. ci limitiamo a prendere solo qualcosa da bere.. anche con un certo disappunto da parte dello staff e, a prima impressione, anche un po’ di Ronnie. Quando ci rimettiamo in viaggio è di nuovo sterrato.. non c’è molto da vedere tranne quando in un tratto immerso tra gli alberi ci fermiamo (occasione anche per pip-stop) e vediamo alcune monkeys muoversi tra i rami.. ma stanno molto in alto ed anche un lontane.. qualcuna si avvicina per un attimo poi saltare all’interno.. nel frattempo, però, il passaggio delle auto solleva un polverone rosso non molto piacevole da respirare.. meglio allontanarsi dalla strada. Percorriamo ancora per un’ora lo sterrato finchè non incrociamo la strada nei pressi di Ruhamba, a circa 30 km da Fort Portal. Il paesaggio è un po’ diverso.. la zona è particolare e famosa soprattutto per le piantagioni di the.. una breve sosta per guardarle da vicino, qualche spiegazione, foto.. Sulla strada intanto passano alcune auto con tanto di numero e sponsor.. qualcuna anche a grande velocità.. ebbene, oggi c’è una delle corse rally più importanti del Paese proprio a Fort Portal.. ecco il motivo per cui avvicinandoci alla città troviamo lunghe file di auto parcheggiate lungo la carreggiata.. e traffico rallentato. Fort Portal è una delle città più importanti del Paese ma ci limitiamo ad una breve sosta rifornimento per poi proseguire verso il lodge.. la strada tende a salire e vediamo altre piantagioni nonché alcune indicazioni verso il parco (Kibale N.P.). Quando deviamo su un altro sterrato vediamo anche qualche goccia che inizia a cadere... aumenta un pò d'intensità e certamente su questo tipo di strada non è l'ideale.. fortunatamente smette subito e poco dopo dopo vediamo la deviazione per il Kibale Forest Camp.. Questo lungo trasferimento è terminato. -
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MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
Cruise sul Nilo e trekking La risalita del Nilo è bella ed interessante.. diversi avvistamenti lungo le sponde, da quelli a terra come gli elefanti, a qualcuno che invece si muove tra acqua ed erba, compresi coccodrilli ed ippopotami.. ma c'è anche occasione di vedere le acrobazioe di alcuni uccelli, compreso qualche tuffo volante nell’acqua di chi va a pesca. Il cielo è un po’ coperto.. il tempo sembra cambiare ed infatti, poco dopo, inizia una leggera pioggerellina che aumenta d’intensità per poi smettere.. non sarebbe un problema, visto che siamo coperti.. ma abbiamo il trekking fino alle cascate e non sarebbe molto piacevole farlo sotto la pioggia. Dopo aver costeggiato per un lungo tratto la sponda di sinistra, torniamo verso il centro e dopo circa un paio d’ore vediamo le cascate.. Siamo praticamente vicini al punto in cui sbarcheremo per iniziare il trail.. con qualcuno che si muove lentamente nell’acqua quasi ad aspettare che scandendo magari qualcuno finisca nell’acqua.. Il tempo sembra essere cambiato in meglio.. e spunta anche qualche raggio di sole.. la barca resta ferma per qualche minuto prima di accostare per far scendere le persone che proseguiranno a piedi.. gli altri tornano indietro. L’inizio del sentiero è in salita.. i primi passi ci portano poi ad un punto in cui sembra proseguire in piano.. dovremo arrivare fino al salto ma non sembra difficile.. l’unica cosa che infastidisce è l’umidità.. si sente molto ma soprattutto abbiamo commesso un piccolo errore.. non abbiamo fatto scorta d’acqua.. Il trail richiede meno di un’ora.. è abbastanza semplice ma dipende anche dal ritmo e dalle soste, visto che lungo il percorso ci sono alcuni punti panoramici verso cui deviare, sia in alto che all’altezza del fiume.. il paesaggio è bello, e le cascate sono davvero imponenti man mano che ci avviciniamo e riusciamo a vederle sempre da più vicino. Ci dividiamo dall’altra coppia per fare qualche deviazione e proseguire poi verso il salto.. l’appuntamento sarà lì. Nell’attesa facciamo qualche foto, con qualche goccia d'acqua che ti tanto in tanto si fa sentire.. ma è solo il fiume. mentre nei dintorni veniamo attirati anche dai colori di alcune lucertole mimetizzate tra le le rocce. Un giro ancora e quando siamo tutti insieme vediamo Ronnie avvicinarsi.. è un po’ tardi e così, dopo qualche altra foto ci invita ad avviarci verso l’auto.. ci sarà da riattraversare il fiume.. e la chiatta ha i suoi orari. Ripartiamo che sono quasi le 18.. percorriamo uno sterrato dove il rosso è una costante.. così come la polvere che si alza.. Al gate non manca un piccolo siparietto dove vediamo Ronnie un po’ contrariato.. forse qualche obolo imprevisto.. ma alcune cose non ci stupiscono più.. Raggiunto il fiume, aspettiamo qualche minuto prima dell’imbarco.. il tratto di fiume è breve e, in una ventina di minuti siamo di nuovo dall’altra parte. Quando arriviamo al lodge è già buio.. un po’ di relax e siamo pronti a goderci la cena.. buona, con una bella birra locale fresca.. Questa sera il menu ci porta sul maiale, purè di patate, pane tostato con funghi ed immancabile un bel brownie con crema come dolce.. quale modo migliore per chiudere questa bella giornata e non pensare all’ora della sveglia di domani che sarà molto, molto presto.. alle 7 infatti dovremo essere già al Paraa ferry, pronti per attraversare il fiume.. Passeremo nuovamente all’interno del parco.. in sintesi, colazione alle 5,15 e sveglia prima dell’alba. -
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.. Murchison Falls ..continua.. Lasciati i leoni, raggiungiamo il fiume appena dopo mezzogiorno.. da qui si attraversa il Nilo (Paraa ferry) per andare dall’altra parte.. ma oggi sarà il punto di imbarco per la cruise fino alle cascate, risalendo il fiume prima di scendere ed iniziare poi il trail. Abbiamo però ancora un bel po’ di tempo (partenza prevista per le 14). pranzeremo qui (pocket lunch muniti) ma nel frattempo ci guardiamo anche intorno e non mancano gli animali… uccelli, facoceri e soprattutto babbuini.. il resto della fauna è costituita dalle persone e dalle auto che devono attraversare il fiume, nonché da alcuni “indigeni” che suonano e cantano in attesa della benevolenza dei turisti. Quelli che incuriosiscono di più sono certamente i babbuini, soprattutto per la presenza dei loro piccolini (ma in tal caso è difficile dire “quanto sono carini”).. bisogna comunque fare molta attenzione.. sono furbissimi e le vittime preferite sono proprio ignari turisti che lasciamo aperte portiere e finestrini.. con una velocità incredibile li vediamo infatti infilarsi nelle auto rubando qualsiasi cosa che abbia le sembianze di cibo. Per il pranzo ci accomodiamo sotto una specie di gazibo delle informazioni, pensando di essere al sicuro… ma non è così.. uno di loro si infila da sotto e ruba l’intero vassoio della nostra amica.. oggi dieta!! Per fortuna il menu non era da gran gourmet.. la reazione, sia nostra che di qualcuno vicino, fa scappare il babbuino.. ma ormai è andata.. non ci resta che rialzarci e fare qualche altro giretto per vedere le strane posizioni di alcuni facoceri.. Ci stanno anche due passi nei pressi del fiume dove mentre alcuni turisti attraversano il Nilo sulla chiatta, qualche babbuino (ancora loro), mostra il suo istinto materno nei confronti dei piccoli.. Verso le 14 eccoci sulla barca.. praticamente siamo i primi e, su consiglio di Ronnie, scegliamo il lato sinistro.. ma c’è da attendere.. arrivano infatti altri passeggeri e così ci muoviamo solo dopo oltre mezz’ora.. nel frattempo Ronnie ed auto sono già saliti sulla chiatta per andare dall’altra parte.. ci troveremo poi nel punto del salto delle cascate che noi raggiungeremo invece a piedi. -
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...continua... Riprendiamo così a muoverci in auto, con la testa che si muove in tutte le direzioni e con altri animali come bufali, giraffe, facoceri e le bellissime gru coronate che incontriamo lungo la strada.. sembrano dei veri e propri raduni.. quando non si tratta di vere e proprie famigliole... alzi lo sguardo e comuqnue qualche uccello si trova sempre, in volo oppure tra gli alberi che si distingue per i suoi colori.. la fauna non ti abbandona mai da queste parti. Andiamo lungo questo sterrato finchè non raggiungiamo una piccola laguna nei pressi di una grande radura dove ci sono altre macchine e persone.. Un cofano alzato ci fa capire che qualcuno è in difficoltà.. eh già, perché anche qui, come in tanti Paesi dell’Africa, il rischio incidente meccanico è sempre in agguato.. Ci fermiamo per un break.. qualche snack ed una bella fetta di ananas mentre intorno, non troppo lontani, vediamo tanti animali muoversi.. facoceri, antilopi, uccelli.. e non mancano gli ippopotami nel laghetto accanto. Ne approfittiamo allora per fare un giro.. due passi nei dintorni ci permettono di vederli un po’ più da vicino.. nel frattempo, però, alcuni di loro si avvicinano.. meglio non andare troppo in là.. magari si sentono infastiditi oppure ci considerano come un pericolo.. in particolare quando alcuni piccoli facoceri si allontanano avvicinandosi a noi, seguiti dalla mamma.. sono a pochi metri.. siamo noi a lasciare il passo e tornare indietro.. La sosta dura circa mezz’ora.. quando riprendiamo la strada, qualche chilometro dopo, c'è ancora movimento.. vediamo un'altra famiglia di leoni muoversi nel bush.. stop inevitabile.. Sono sempre molto belli da vedere ma questa volta restiamo semplicemente ad ammirarli senza nessun azzardo.. Proseguiamo così restando sulla pista che ci porterà poi fino alle sponde del Nilo. -
Uganda 2016, nel cuore dell'Africa
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4 giugno 2016 - Murchison Falls National Park Che dormita!! Il contesto in cui ci troviamo ci ha praticamente rigenerato.. siamo pronti a partire con parchi e safari. La colazione è abbondante e la apprezziamo molto.. caffè, pancake, succo, ed un bel piatto di frutta con ananas, banana e cocomero.. mettiamo su un po’ di energie. Lasciamo Fort Murchison e ci avviamo al parco. Entriamo abbastanza presto.. sono appena passate le 7,30 ed eccoci qui al gate.. restiamo però fermi circa 20 minuti prima di vedere la barra alzarsi ed entrare.. durante l’attesa un militare si avvicina.. ci saluta, due parole ma è tutto OK. Appena Ronnie finisce le pratiche d’ingresso ci muoviamo. Dopo i primi metri, lungo il sentiero sterrato, incontriamo i primi animali.. soprattutto antilopi di vario tipo pur non essendo sfuggito qualche uccello sia nel cielo che nel bush, quasi nascosto (in particolare quello che chiamano “ragioniere”).. le antilopi sono certamente gli anomali più diffusi (forse perché sono anche il pranzo per i vari predatori) e ci accompagnano per un bel tratto di strada ma sono sempre molto carine da vedere, anche quando diventano (ebbene si, anche loro) un po’ aggressive.. per fortuna sono “discussioni di famiglia”.. Tra uccelli (qualcuno dall'aspetto non proprio bello) e scimmiette che si muovono tra i rami, arrivano le giraffe.. un animale che è sempre piacevole incontrare.. ispirano simpatia anche per alcune espressioni.. ed insieme a loro anche con i piccoli.... L’auto è sistemata ad hoc per il safari.. sedili girati e tettuccio aperto in modo da poter stare in piedi sui sedili e quindi avere una visuale più libera.. il modo migliore per godersi il paesaggio e gli abitanti (wildlife) di questa zona che sono davvero tanti e di varie specie. Ne vediamo davvero molti, insieme a specie di uccelli che non ci era capitato di incontrare prima.. alcune antilopi dal muso allungato ci ricordano qualche personaggio di Star Wars (avete presente i cloni?) e, molti animali sono davvero vicini al nostro passaggio. In lontananza vediamo il lago ma ci muoviamo verso sinistra, in direzione opposta.. svoltiamo e, dopo pochi metri, ecco gli elefanti.. anche loro hanno sempre un gran fascino anche se è sempre bene fare attenzione perché possono avere reazioni strane ed improvvise.. ma siamo in un parco ed intorno non sono soli.. c’è sempre qualche altro “animaletto” interessante da osservare. Tra qualche primo piano o comunque foto piuttosto ravvicinata proseguiamo il nostro safari incontrando ovviamente altri esemplari con relative fermate… Questo parco è davvero pieno di animali e così continuiamo a guardarci intorno finchè, dopo circa un paio d’ore di giri e stop, arriva ciò che speriamo.. Ronnie ci segnala i leoni.. finalmente… per cercare di individuarli eravamo diventati dei robot dal collo girevole.. Non sono vicini alla pista ma quasi nascosti dietro un cespuglio.. la sosta è d’obbligo.. ovviamente non siamo gli unici turisti.. accanto a noi ci sono altre persone già ferme che però, poco dopo, si allontanano.. e mentre in alto spuntano altri uccelli ((di certo, in questo parco, la fauna non manca) quello che vediamo è la figura di un giovane leone che sembra scrutare l’orizzonte.. forse ce ne sono altri ma siamo comunque lontani.. All’improvviso Ronnie ci fa cenno di risalire in auto e sederci.. ripartiamo.. siamo un po’ delusi ma dura davvero poco.. percorriamo 2-3 metri ed invece parte una manovra da rally.. Ronnie si infila nel bush (non crediamo che sia proprio permesso) e ci porta a due passi da loro.. praticamente ci troviamo proprio accanto ai cespugli dove se ne stanno tranquilli a riposare.. siamo davvero vicini, anzi di più.. speriamo non gli venga fame.. un semplice balzo e ce li troveremmo come passeggeri.. ma sembrano in assoluto relax e non troppo infastiditi dalla nostra presenza.. verrebbe quasi voglia di accarezzarli. Purtroppo il tempo stringe.. la manovra è vietata ed il rischio per Ronnie è davvero alto.. oltre ad una multa di almeno $ 500 rischia di giocarsi la licenza di guida.. meglio tornare sulla pista. -
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MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
Pensa che in Rwanda il costo è $ 750.. e sembra che vogliano fare un adeguamento del genere anche in Uganda, così come forse aumentare anche quello degli scimpanzè.. effettivamente, se continuano ad aumentare, queste escursioni diventano abbastanza care.. PS. Devo fare una precisazione (magari se qualcuno dei moderatori riesce anche a fare una modifica nel primo post l'informazione è più corretta).. Letizia, rivedendo l'ultimo preventivo, mi ha fatto notare che il prezzo del tour è stato di $ 2000.. probabilmente ho scritto l'importo facendo il calcolo sui dei dollari cambiati in banca prima di partire.. -
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MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
Il costo dipende anche dalle accomodation e dal numero di parchi e safari.. considera poi che sul prezzo incide molto il costo dei trekking per vedere i gorilla, che da solo costa $ 600 in alta stagione (fino a maggio credo sia 500) e gli scimpanzè (mi sembra fosse sui 150$). Non so se altri operatori hanno prezzi migliori (credo che ad esempio Alberto sia andato con un altro operatore ma ha fatto un giro più lungo).. noi avevamo un link diretto anche sulla base di chi era già stato con Julius. -
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MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
..continua 3 giugno... Salutati i rinoceronti, ci aspetta un bel po’ di strada.. il viaggio ed il caldo conciliano un'altra pennichella.. chi più, chi meno.. qualche saltino della strada si sente ma tutto sommato non ci sembra che la viabilità sia messa male (anche se da queste parti è famoso l’african massagge.. avremo modo di testarlo più avanti. Qualche sosta per sgranchirsi un po’ ma alla fine, poco dopo le 17, eccoci al lodge.. un cocktail fresco di benvenuto ci sta davvero bene.. Mentre ci guardiamo intorno arrivano i ragazzi che prendono i nostri bagagli e ci accompagnano verso le nostre dimore.. il sentiero si inoltra nel prato ma vediamo solo tende.. ma qualcosa non torna soprattutto quando ci indicano la posizione dei bagni. Considerati i due giorni ininterrotti tra viaggio e safari, avevamo deciso di iniziare “comodi” per avere camere e bagno privato per poter rilassarci meglio.. le tende le avremo più avanti. Torniamo verso la reception per far presente l’errore a Ronnie.. non è cosa facile, soprattutto perché non abbiamo stampato il programma.. mostriamo le email sul cellulare ed inizia una mini kermesse che coinvolge un po’ tutti.. peraltro il 3 giugno è festa nazionale e quindi agenzia chiusa.. dopo aver sentito il gran capo Julius, e tralasciando le varie fasi (tentativi, telefonate, manager del naturelodge...) ed il motivo che aveva portato a questo misunderstanding, ci propongono almeno uno delle due notti in tenda. In realtà le tende non sono male, anzi piuttosto carine.. ma diventa anche una questione di principio.. certo, se non ci fosse stato posto ci saremmo certamente accomodati quindi mostriamo una certa resistenza finchè arriva l'OK. Più tardi, dando un’occhiata ai prezzi, scopriamo che la differenza tra le due accomodation è piuttosto considerevole (double tent $60 vs room double $150) e possiamo comprendere un po’ di insistenza.. ma il problema è stato nella comunicazione interna a monte e non nostro. Torniamo a prendere i bagagli, portati da un ragazzo che si è meritato i 20 scellini di mancia, ed eccoci in camera.. ampia, molto carina e con un bel panorama sul fiume (il Nilo Bianco). E’ il momento di godersi il lodge.. una rinfrescata ed andiamo a fare un giro.. Un grande parco, I fiori e qualche ospite che incontriamo qua e là (lucertoloni colorati, camaleonti, farfalle ed alcuni uccelli), oltre ad un bel panorama sul fiume ci fanno dimenticare presto l’intoppo della camera. Il tempo di rientrare e metterci d’accordo per la cena che abbiamo già ordinato al nostro arrivo.. La temperatura si sente.. ma è anche umido ed il ventilatore è un piccolo toccasana.. anche se non abbastanza… meglio stare qualche minuto in più sul terrazzo e godersi giardino e panorama.. La cena è buona.. zuppa di funghi, steak, insalatina e per chiudere un pancake alla banana, accompagnata anche da un paio di birre fresche.. due chiacchiere nella terrazza al piano di sopra e, poco dopo, siamo pronti per farci una bella dormita..ne abbiamo bisogno dopo questo lungo viaggio iniziato quasi 2 giorni fa. Colazione fissata verso le 6,45.. e poi diritti verso il Murchison Falls National Park. -
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MagicJ69 ha risposto a MagicJ69 nella discussione Diari di viaggio e live
..ed ormai siamo già al 3 giugno 2016.. I rhinos dello Ziwa Lasciato l'aeroporto, poco meno di un'ora e siamo a Kampala (40 km).. Le luci della città ci permettono di intravedere qualche edificio e monumento lungo la strada.. entriamo in un cortile “custodito” ed entriamo nel Jetset Forex che si trova appunto nell’edificio del Casinò.. 300 euro per 1.104.000 scellini.. usciamo con un mazzo di banconote come la banda bassotti.. non sarà semplice portarli dietro. Ci rimettiamo in viaggio.. e non sarà breve.. il programma è fitto e così, già all’inizio del primo giorno, abbiamo il primo safari a piedi.. lo Ziwa Rhino Sanctuary ci aspetta.. ma ci sono circa 180-200 km da fare e così la maggior parte del gruppo lentamente abbassa gli occhi.. Io sono davanti e cerco di guardarmi intorno.. non sembrano esserci cose particolari e così un pisolino di mezz’ora ci scappa anche per me.. in fondo siamo svegli dalle 7 di ieri ed è normale che la stanchezza si senta un po’.. ma poco dopo l’alba facciamo una sosta e cominciamo e vedere i primi cenni di vita. Le indicazioni per il parco ci danno una mini scarica di adrenalina.. deviazione e poco dopo le 8,30, siamo pronti ad incontrare i rinoceronti. Ronnie ci presenta la nostra guida.. qualche spiegazione sui rino e su come si svolgerà il trekking, sulle regole da seguire ma soprattutto ci ricorda che è vietato toccarli. Nell’attesa di partire, ci incuriosisce la descrizione con i nomi di tutti i rinoceronti nell’Ufficio dei ranger, non disdegnando di fare due passi nella zona circostante Ci siamo.. risaliamo sull’auto e raggiungiamo il punto da cui iniziamo una semplice passeggiata su un sentiero pianeggiante, inoltrandoci nel bush ed andando incontro a questi meravigliosi esemplari di potenza che incontriamo dopo alcuni minuti. Ne vediamo passare 4.. anzi no sono 6.. 7.. si stanno muovendo ma sono molto, molto vicini… saremo a circa 30-40 metri.. qualche passo in più e nascosto dietro alcuni alberi li vedo davvero vicini.. meraviglioso.. sembrano così tranquilli.. ma una delle guide mi avvisa di non andare oltre, anzi di tornare indietro.. forse mi ero sbilanciato. Il più grande dei rinoceronti si chiama Obama.. ma non è tra questi.. però vediamo un esemplare leggermente più grosso.. un rinoceronte femmina incinta e che partorirà a breve. Restiamo ad osservarli per un bel po’.. ci muoviamo seguendoli e cercando di avvicinarci il più possibile.. alberi ed arbusti sono i nostri alleati.. ma i ranger ogni tanto ci fanno cenno di non andar oltre. Ma è davvero emozionante essere lì a due passi da loro e quasi non ci si rende conto del pericolo di uno scatto magari imprevedibile di questi magnifici animali.. nascosto dietro un albero, li vedo passare davvero vicini. Ultimi scatti mentre loro proseguono il loro cammino, inoltrandosi per poi sparire in mezzo agli alberi, ed eccoci di ritorno verso la macchina. Rientriamo alla base e ci fermiamo qui in attesa del pranzo… ordiniamo e facciamo un giro alla ricerca di qualcosa di interessante.. i pipistrelli proprio sulle porte dei bagni (le ragazze non si erano accorte di queste simpatiche presenze), qualche uccello colorato e la flora ci fanno trascorrere un po’ dell’attesa.. Nel frattempo Ronnie riposa.. avremo ancora un bel po’ di strada (circa 220 km, almeno altre 3 ore di viaggio) e lui era in aeroporto fin dall’una. Il primo pranzo ugandese non è male.. l'alternativa è tra pollo e maiale, il tutto accompagnato da un classico.. patate fritte o, per i più leggeri, verdure.. I parchi non sono il posto ideale per testare la cucina locale ma siamo comunque soddisfatti.. inoltre è l’occasione per scambiare due chiacchiere con Ronnie. Finito il pranzo, qualche minuto di relax e ripartiamo.. destinazione Fort Murchinson.