Attenzione che le foto non raccontano tutto.
A Bodie non è solo quello che vedi, ma quello che senti e respiri. Le case di legno scricchiolante e le vetrine impolverate sono lì, immobili, come sospese nel tempo, ma è l’aria che ti circonda a dare vita al luogo. Un vento caldo e secco ti accarezza il viso, portando con sé l’odore sottile di terra arsa e legno consumato dal sole. Ogni tanto soffia più forte e sembra voler sussurrare storie dimenticate, voci di minatori, famiglie, bambini che un tempo riempivano quelle strade ora deserte.
Il silenzio è quasi irreale: non è quello pacifico di un bosco, ma un silenzio carico, che pesa sulle spalle. Ti sembra di poter sentire l’eco del passato in ogni cigolio di una porta, in ogni finestra che vibra al vento. Camminando tra le baracche, avverti la sensazione che il paese non sia del tutto morto, ma semplicemente addormentato, pronto a svegliarsi da un momento all’altro.
È un luogo che ti lascia addosso un senso di malinconia e meraviglia insieme: la malinconia di ciò che è andato perduto, la meraviglia di poter ancora toccare con mano un frammento autentico di quel tempo lontano.
Però se non è il tuo genere, lascia perdere.
Suggerisco di decidere prima. Da Lee Vining è una deviazione di un'ora e mezza + un paio di ore per la visita.