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Vanni

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  1. Ciao Fabio e un saluto naturalmente a tutti gli altri. Secondo me in due settimane potresti riuscire a visitare sia il Glacier sia una porzione del Pacific Northwest. Devi però prevedere l'arrivo a Denver ed il ritorno da Seattle, sebbene con l'aggravio del drop off. Considera che alcune visite, per quanto stupende, sono abbastanza veloci. In particolare la prima parte del tuo itinerario. Le Badlands N.P. ed il Custer State Park li attreversi salendo e non devi considerare per questi Parchi molto tempo per attività particolari (salvo che tu non vada al Custer durante il Roundup). La stessa cosa può dirsi per la Devil's Tower dove farai una bella passeggiata e poc'altro. Il Little Bighorn Battlefield National Monument, per il quale ho versato fiumi di inchiostro, è starordinario durante le celebrazione della battaglia, che si tengono l'ultimo weekend di giugno. Se la tua visita sarà in quel periodo mi puoi scrivere e volentieri ti do le indicazioni per evitare la festa che si svolge ad Hardin (piena di paccottiglia) e per trovare invece la celebrazione dei Nativi, assai evocativa. Il "reenacment", organizzato dai discendenti dei Crow, si svolge proprio in prossimità dell'ansa del fiume ove si stendeva il grande accampamento. E' davvero un avvenimento stupendo e molti dei documentari realizzati sui Nativi sono filmati durante quelle celebrazioni. Io ci sono stato due volte e c'era sempre una troupe di "Discovery Channel"". Per tutto il resto dell'anno Little Bighorn è un luogo triste ed abbandonato, talvolta persino inquietante, se capiti lassù in occasione di una delle tempeste che di tanto in tanto spazzano la prateria. Gli stessi sentimenti di tristezza trasmessi dal piccolo cimitero di Wounded Knee, che pure hai sulla tua strada. Da qualche parte, lì vicino, è sepolto Cavallo Pazzo, in un luogo noto solo a sette capi tribà o sciamani, tramandato per tradizione orale. Ma come diceva Alce Nero: "Non importa dove giace il suo corpo, lì cresce soltanto erba, ma è dove vola il suo Spirito che sarebbe un bel luogo in cui trovarsi". Se hai interesse per la cultura dei Nativi allora ti consiglio di controllare se il tuo periodo coincide con qualche Pow-wow in Montana, ad esempio quelli coloratissimi di Elmo o di Arlee. Vicino all'ingresso orientale del Glacier c'è anche la Riserva dei Piedi Neri. Al Glacier fai attenzione a salire lungo la "Going to the Sun Road" la mattina presto, perchè se arrivi al Logan Pass (da dove partono alcuni dei sentieri pià belli del Parco) troppo tardi, trovi il parcheggio pieno e non ci sono possibilità di fermarsi lungo la stretta strada di montagna. Sei costretto a scendere e a rinuciare. Dal Glacier puoi raggiungere lo stato di Washington. Se ti avanza tempo puoi entrare dall'Oregon e fare una visita a Mount Hood. Ti consiglio una visita all'alba (o anche prima) al Trylium Lake ammantano dalla nebbia dorata. La strada (Columbia River Gorge) è una delle più panoramiche di tutti gli Stati Uniti. Lungo la strada ci sono alcune delle cascate più alte e spettacolari d'America, non perdere le Multnomah Falls e le Punchbow Fall. Sulla strada verso nord trovi poi Mount S. Helens, che non mi ha impressionato. Non perdere invece, la visita a Mount Rainier, il Parco Nazionale più bello d'America, insieme al Grand Teton (naturalmente a mio modesto avviso). Se hai voglia dai una occhiata a questi Parchi in questo mio video: A disposizione se posso essere utile. Ciao http://www.cattedralidismeraldo.com
  2. Vanni

    Inside (Alaska) Passage

    Ciao Acfraine, anch'io ho sperato di vedere gli orsi pescare sullo Steep Creek, soprattutto dopo averne letto su un Alaska Magazine che avevo preso sul posto. Sono tornato due volte ma non ho visto orsi. In compenso c'era un gran quantità di salmoni che risaliva l'algido ruscello, l'acqua seppure gelida, sembrava ribollire. La gita sulle passerelle di legno è stata davvero molto interessante. (vedi http://www.fs.usda.gov/detail/r10/speci ... ev2_038748) Mi sono comunque fatto l'idea che gli orsi evitino le ore centrali della giornata che sono troppo affollate. .Forse gli orsi (bruni non grizzly) possono essere avvistati la mattina presto. Anche per questo ti consiglio di avere una tua macchina, così sarai libero di arrivare prima della processione dei bus. Se vuoi scattare la foto da cartolina di Juneau prosegui sulla Egan Drive in direzione Auke Bay, senza girare a destra alla deviazione che ti porta al Mandenhall. Qualche centinaio di metri dopo, sulla destra trovi un parcheggio. Fermati lì. Davanti a te si apre un campo di epilovi (il fiore lilla a stelo tipico dell'Alaska) sopra al campo rosa scuro appare il ghiacciaio azzurro intenso e il tutto è incorniciato dal verde cupo delle possenti conifere della Tongass National Forest. Io non sono riuscito a fare la foto che ti descrivo perché c'era una visibilità di 100 metri scarsi causa nebbia. Se riuscirai a fare la foto spero potrai mandarmene una, semmai dovessi pensare ad una terza edizione del mio libro. Il whale watching io l'ho fatto sia da Juneau sia al Glacier Bay. Da Juneau prenoti la visita al porto, con un bus ti portano ad Auke Bay, dove parti per guadagnare le coste delle isole di fronte a Juneau. L'avvistamento è garantito, la distanza ravvicinata no. Assai più selvaggia ed emozionante è l'esperienza a Point Adolphus (che puoi vedere alla fine del trailer del mio film che dovresti avere) all'interno del Glacier Bay National Park. Per quella visita devi organizzarti dal Glacier Bay Lodge, l'unica struttura dentro al Parco, la cui prenotazione ti consiglio caldamente. La barca ti porta nell'Icy Strait. Il primo consiglio è quello di non sottovalutare il nome: lo stretto ghiacciato è il luogo più freddo che io abbia mai visto e comunque non avrai abbastanza abbigliamento da indossare. Per fortuna in barca ci sono capi di una gomma spessa un centimetro a disposizione degli ospiti. Per il resto il luogo è incredibile sentirai le balene cantare dagli idrofoni collegati a due piccoli altoparlanti e il silenzio gelato rotto solo dagli sbuffi delle megattere e dagli striduli richiami delle aquile di mare dalla testa bianca pronte a gettarsi sui resti della pesca Da ultimo le passeggiate sul Bartlett Cove Trail. Ti consiglio di prenotare una passeggiata guidata dai Ranger, che hanno il quartier generale al Glacier Bay Lodge. In questo caso riuscirai a fare tutto il trail, all'interno della foresta pluviale nata sul fiordo scavato dall'arretramento del ghiacciaio. Io ho fatto l'errore di voler fare il trai da solo ma sono stato fermato dai ranger che mi hanno impedito di entrare nella foresta senza spary al peperoncino, perchè in quel momento il trail "pullulava di grizzly". Ultima annotazione sul Glacier Bay Lodge cerca di cenare prestissimo la sera perchè quello nel Lodge è l'unico ristorante disponibile e i 5 o 6 tavoli non sono certo sufficienti. Come sempre chi prima arriva meglio alloggia (in questo caso meglio mangia). Ciao, a presto www.cattedralidismeraldo.com
  3. Vanni

    Inside (Alaska) Passage

    Ciao Acfraine, itinerario fantastico!!! Non ho fatto tutto tutto quello che hai inserito quindi non riesco a dirti molto sulla parte sud del Panhandle. Per l'avvistamento degli orsi in quella parte di Alaska c'è L'Anan Bear Sanctuary, dacci una occhiata sul web. Per la parte più a nord ti posso dire che l'auto a Juneau per i tre giorni che rimani io la prendderei direttamente all'aeroporto della capitale dell'Alaska. Anche se ci sono solamente 17 miglia di strada in tutto (al massimo vai da Auke Bay a Juneau), il fatto di avere l'auto ti dà molta libertà e ti fa risparmiare un sacco di tempo (che è prezioso) in attesa di bus o facendo file. Io lì ho preso la macchina e la riprenderei. Verifica anche la prenotazione albergiera, le possibilità di alloggio a Juneau non sono tantissime. Se prenderai l'auto puoi anche contare anche su qualche sistemazione vicina all’aeroporto (più economica), la strada per il centro, la Egan Drive, è diritta, spettacolare e libera da traffico. Una economica sistemazione vicino all’aeroporto è il Motel 8, che potrete prenotare con internet. Sistemazioni più centrali sono da Goldbelt Hotel Bergmann o dall’elegante Westmark Baranof Hotel, vicino al ghiacciaio si trova il Best Western Country Lane. Puoi andare in auto al ghiacciaio Mandenhall, così scegli tu i tempi. La lingua di ghiaccio si estende per 20 chilometri tra il Juneau Icefielf e il Mandenhall Lake. Sul lago, proprio davanti al ghiacciaio, galleggiano grandi iceberg di un profondo azzurro Il Mandenhall è uno dei pochi ghiacciai dell’Alaska comodamente raggiungibili con la propria auto trovandosi quindici chilometri a nord della città. Quando arrivi al termine della strada che conduce qui, prima di raggiungere il ghiacciaio, non perdere una bella passeggiata naturalistica che parte sulla sinistra del parcheggio. Non tutti la notano perchè si precipitano subito al ghiacciaio. La passeggiata è su un camminamento di legno, costeggia e supera i piccoli, limpidi ruscelli che dal lago scendono fino all’oceano. Questi corsi d’acqua letteralmente pullulano di salmoni sockeye che, come ogni anno, stanno compiendo l’antico e misterioso rituale della risalita dall’oceano, che proprio qui ha uno dei sui termini. Qui depongono le uova che vengono subito fecondate e infine muoiono. Occasionalmente qui sono osservati orsi bruni americani che pescano i salmoni. In questa area non invece osservati orsi grizzly. Dopo la passeggiata si raggiunge a piedi un belvedere sul ghiacciaio distante meno di un chilometro dal parcheggio. Una ulteriore passeggiata, superato il Visitor’s Center, conduce in 20-25 minuti di cammino ad una roboante cascata sul fianco destro del ghiacciaio Il colore azzurro del ghiacciaio dipende dalla particolare struttura cristallina che assorbe e riflette la luce della stessa lunghezza d’onda, appunto quella blu. Juneau è anche una delle capitali mondiali del whale watching. Le balene rimangono tra queste acque fredde e pescose per tutta l’estate. Ci sono diversi operatori che offrono gite di cinque o sei ore con avvistamenti pressoché garantiti. Io ho usato Dolphin Tours, maledicendo il timoniere perché, tra tutti, era sempre il più lontano dalle balene, ma è una questione di fortuna. Per legge le barche non possono avvicinarsi a più di 200 yarde, perciò bisogna aspettare che siano le balene ad avvicinarsi e naturalmente non si può prevedere quale barca avvicineranno di più. Il sito è www.dolphintours.com Una gita in barca più lunga (10 ore) conduce al Tracy Arm Fjord dove, con un po’ di fortuna si può vedere il ghiacciaio Sawyer che si spezza e fragorosamente precipita nell’oceano, il fenomeno che qui chiamano White Thunder, il Tuono Bianco. Le balene che più facilmente vengono avvistate lungo le coste del Sud Est dell’Alaska sono le Humpback Whales, ovvero le megattere. La megattera non è la balena più grande, ma è forse la più spettacolare per la sua misteriosa caratteristica del canto, ascoltabile a bordo grazie agli idrofoni di cui molte barche sono dotate, e grazie a quello che sembra essere un carattere giocoso, fatto di salti, sbuffi e colpi di coda. Il fatto che Juneau sia la tappa finale delle crociere nell’Inside Passage e che, perciò, ci siano sempre tre o quattro grandi navi alla fonda in città con migliaia di turisti che si riversano tra le anguste strade davanti al porto, ha fatto sì che la città si sia attrezzata a riceverli con decine di negozi che offrono paccottiglia, vestiario per lo più proveniente dal sud est asiatico, ma anche artigianato dei nativi americani dell’Alaska, gioiellerie, negozi di bambole russe, manufatti di legno intagliato, coltelleria e pellicce. Resistere allo shopping, dopo una giornata nella natura, è molto difficile. Se vuoi ti scrivo poi qualcosa anche di Glacier Bay, che uno dei miei Parchi preferiti, ma non ricordo se lo già fatto e non vorrei ripetermi. Ciao www.cattedralidismeraldo.com
  4. Ciao caro Derio, ti ringrazio infinitamente per avermi interpellato, annoverandomi tra gli "esperti" in materia di "Grande Terra". Approfitto così di risponderti sul forum, casomai ci fosse qualche considerazione che possa servire a qualcun altro. Il Tuo itinerario è certamente assai ambizioso ed interessante. Sfortunatamente però non sono esperto di traghetti e non ho fatto la Alaska Highway. Quello che posso dirti, non avendo visto quanti giorni hai a disposizione, è che corri il rischio di passare un sacco di tempo per strada o su una nave o in attesa di imbarcarti, perdendo tempo prezioso che potrebbe più utilmente essere destinato alle attrazioni che più meritano. Tali attrazioni sono già state - in buona parte - scoperte dagli americani e per fortuna "consacrate" con Parchi Nazionali. E' molto difficile riuscire a prevedere le sfumature che potranno cambiare il nostro sentimento riguardo ad un viaggio, gli eventuali imprevisti, gli incontri con gli animali selvaggi o il clima, sempre mutevole (gli Alaskani dicono: "Se non ti piace il tempo in Alaska, aspetta 5 minuti!"). Nondimeno ti metto in guardia dalle tratte infinite in macchina, perchè possono trasmettere una certa inquietudine. A me è capitato lungu la Matanuska Valley. Le montagne erano impressionanti ed incombenti, il fiume Matanuska violento e rabbioso, il paesaggio uguale a sè stesso per ore (a causa delle dimensione inusitate del luogo) il cielo livido, minaccioso sembrava così basso da volerti schiacciare, ricordo che a un certo punto ho girato l'auto e sono tornato indietro. Non c'era alcun sentiero, nulla di minimamente organizzato, non mi sembrava una visita ma solo una sfida, che non reputai di raccogliere. Al contrario le meraviglie racchiuse nei Parchi, di cui sai che sono un modesto "cantore", sono più o meno accessibili e (quasi sempre) garantiscono emozioni e ricordi indelebili. In particolare come sai io ho apprezzato il Parco di Katmai - che non vedo nel Tuo itinerario - e Glacier Bay. Quest'ultimo Parco a me è piaciuto moltissimo soprattutto per la escursione in battello a Poit Adollphus, generalmente ritenuto il miglior luogo sul pianeta per l'osservazione delle megattere che per ore e ore cantano e pescano in gruppo. Considera però che a Glacier Bay ci arrivi in aereo da Juneau (forse c'è anche la nave ma visto il posto non mi sento di consigliartela). C'è un volo al giorno nel pomeriggio che da Juneau arriva a Gustavus, che ha un aeroporto in grado di far atterrare i Boeing 737. Non pensare ad una città, Gustavus conta circa 200 abitanti, tutti sparpagliati nella foresta, ed ha solo due strade: una è chiamata dai locali “The Road”, l’altra semplicemente “The Other Road”. Dove le due strade si incontrano c’è il centro del paese, con l’ufficio postale, una pompa di benzina ed il “Gustavus Inn”. All’aeroporto si viene prelevati da uno sgangherato autobus verde, per metà occupato da vecchie poltroncine, per metà da deposito di casse per viveri, tende, remi per imbarcazioni, dalle vostre valige e da tutto quello che può servire nella Natura selvaggia per essere trasportati in una delle due o tre strutture che ci sono quassù. Naturalmente mi sento "caldamente" di consigliare il "Glacier Bay Lodge", che ospita anche il National Park Service ed è l'unica struttura all'interno del Parco Nazionale. La struttura organizza le gite a Point Adolphus o alla baia dei ghiacciai dove va per sentire il "Tuono Bianco". Il white thunder è il fragore dei ghiacci che si staccano dalla parete principale per finire nelle calme acque del Pacifico e poi allontanarsi galleggiando. Nel Parco puoi anche fare altre attività quali il kayak (a noleggio) eventualmente con gli istruttori che ti accompagnano oppure puoi fare passeggiate naturalistiche "organizzate" dai ranger. A me fu impedito di andare da solo senza spray al peperoncino perchè il sentiero era pieno di grizzly. Ti consiglio anche una tappa a Juneau, l'unica città carina dell'Alaska (Anchorage, e ancor peggio Fairbanks, sono decisamente brutte). A Juneau non perdere la visita al ghiacciaio Mandenhall, una lingua di ghiaccio che si estende per 20 chilometri tra il Juneau Icefielf e il Mandenhall Lake. Sul lago, proprio davanti al ghiacciaio, galleggiano grandi iceberg di un profondo azzurro. Il Mandenhall è uno dei pochi ghiacciai dell’Alaska che possono raggiunti comodamente con la propria auto trovandosi quindici chilometri a nord della città Beh non voglio monopolizzare il forum e mi fermo qui, sperando di non essere andato troppo fuori tema. Ricapitolando io consiglierei di passare meno in tempo inutilmente in giro e più tempo nei luoghi che sono veri "Santuari". Poi se vuoi ti scrivo due righe anche sull'Isola di Voancouver. Grazie, a presto http://www.cattedralidismeraldo.com
  5. Grazie Kandebu, spero troverai materiale interessante. Ti ringrazio anche per avermi rinfrescato la memoria su quanto avevo scritto qui sopra e che non ricordavo più. Purtroppo i miei consigli sul versante occidentale del Teton, ovvero le montagne dell'Idaho sono stati drammaticamente superati dai roghi che nei giorni scorsi hanno devastato Sun Valley. I nostri principali Tg sono stati troopo occupati da Letta e Balotelli per occuparsi della cosa, ma ho avuto occasione di vedere le immagini su MTV insieme ad un servizio in cui il premio Oscar Richard Dreyfuss ringraziava i pompieri per aver salvato dalle fiamme la sua casa di Ketchum. Spero tanto che il fuoco non abbia raggiunto i secolari cedri che ombreggiano il cimitero dove riposa Hemigway. In questi giorni sta andando a fuoco anche il Parco di Yosemite e provo molta pena per quanta bellezza venga distrutta. Forse gli incendi sono inevitabili ed il fuoco è uno dei "motori" del rinnovamento della Natura Selvaggia, ma non posso dimenticare lo spavento per l'incendio nel quale mi sono trovato nel 2006 al Glacier (la mia auto fu l'ultima ad attraversare il Parco che poi venne chiuso e l'East Glacier Park Lodge sgomberato). Nemmeno dimentico lo sgomento delle mie prime visite allo Yellowstone negli anni '90 quando il Parco era ancora sfregiato dal grande incendio del 1988. Le carcasse dei tronchi anneriti erano ancora in piedi e dondolavano al vento con un sinistro scricchiolio. I piccoli pini, alti non più di 20 centimetri, erano già rinati e insieme ad una messe di lupini azzurri ricoprivano i tronchi che invece erano caduti. Allora era ancora viva l'eco delle polemiche sul "let burn", inizialmente adottato dai ranger, ovvero la rinunzia ad intervenire negli incendi non provocati dall'uomo. Sono davvero triste nel sentire dei Parchi che vanno a fuoco e ad un tempo mi sento fortunato per aver potuto godere delle loro bellezze prima della distruzione. La cosa, un pò, mi fa pensare alle parole di John Dumbar in "Balla coi Lupi" ("Voglio vedere la Frontiera prima che scompaia"). La "sua" Frontiera era il confine tra il mondo conosciuto e quello virtualmente inesplorato che stava rapidamente spostandosi ad Ovest, la nostra Frontiera è forse quella segna il confine con un mondo bellissimo che va rapidamente scomparendo, a volta per mano nostra a volte non per mano nostra ma col nostro permesso. Di tutte le questioni di cui discutere questa dovrebbe essere la più importante, affinchè le persone ne abbiano coscienza, poichè "... Nella Natura Selvaggia risiede la speranza del Mondo" (Henry David Thoreau) Vanni
  6. Ciao Kandebu, poichè chiedi consiglio su località di cui si parla poco, ti lascio volentieri qualche segnalazione poichè scrivere di un'America sconosciuta ma affascinante è stata per me quasi una missione. Rimango sulla zona Real America che è una delle mie preferite. Visto che andrai a fine settembre hai giustamente segnalato l'incognita del clima, di cui non sempre si tiene debito conto. A fine settembre a Yellowstone cominciano le nevicate però è anche il periodo in cui tutto il Parco è pervaso dai bramiti dei cervi wapity. Considera che se ti sposti più a sud verso il Grand Teton di cui ho scritto parecchio su questo forum l'altitiudine media diminuisce di almeno 500 metri (dai 2600 medi di Yellowstone ai 2100 circa di Jackson Hole). Il Grand Teton è in assoluto il Parco più misconosciuto e sottovalutato d'America e per me anche il più bello. Allo stesso modo la pensava John D Rockfeller quando donò 3000 kmq al Governo Federale affinchè ne facesse un Parco Nazionale per tutelare le montagne che lui definiva "le più belle al mondo". Come lui, ancora oggi la pensano gran parte dei magnati americani che sono di stanza vicino a Jackson Hole, dove non c'è più terra in vendita e questa non ha più nemmeno un prezzo teorico. Abita lì l'attore Harrison Ford ed anche Bill Clinton ne ha fatto meta di sue vacanze. L'ultma volta che ero lì, proprio a Jackson Hole, vicino alla sua villa, l'anziano proprietario di Wallmart, uno degli uomini più ricchi del mondo, perse la vita schiantandosi in parapendio a quasi 80 anni. Beh, a parte il tragico episodio, quello di cui ti rendo subito conto a Jackson Hole è che se ci si può immaginare la perfetta vacanza tra i boschi nel lontano Far West, si sta di certo pensando ai Tetons. C’è un aria buona, un panorama impareggiabile e un sapore di vita vera, tra cavalli mandrie e cowboy, così che Jackson Hole, il giorno in cui uno scopre che non può più tollerare gli eccessi e le mollezze della città, diventa il luogo ideale in cui pensare di passare il resto della propria vita con alci e cervi come vicini. Se ti serve poi ti segnalo le passeggiate e le attività migliori nel Parco e soprattutto l'ora migliore per farle e di conseguenza il modo migliore di strutturare le giornate. Dopo aver visitato il Teton scendi verso l'Idaho, altro Stato magnifico e misconosciuto, tanto chè paragonato ad un diamante avvolto in un panno di velluto grezzo (poichè è nascosto alla celebrità). Le Montagne più belle e scenografiche sono el Sawtooth, piene di lupi al punto che hanno dato ad uno dei branchi che ha ripopolato Yellowstone nel 1995 (l'altro veniva dal Canada). Stanley è il centro principale delle Idaho Roickies. Da sotto il portico davanti al saloon, vedete le vette di queste montagne, così frastagliate da aver suggerito il nome di “Sawtooth”, ovvero denti di sega. Vicino a Stanley non mancare la visita di due laghi bellissimi: il primo, in ordine di apparizione in direzione sud, è lo Stanley Lake, uno specchio d’acqua assai scenografico, ma poco frequentato perché le sue acque sono piuttosto fredde. Il secondo, poche miglia più avanti è il Red Fish Lake, dove invece, curiosamente, ci sono acque abbastanza calde per farsi un bagno che certamente non dimenticherete. Le sue acque sono cristalline di un colore particolare tra l’azzurro pallido e verde oliva, il fondo è di sabbia chiara con occasionali sassi, la vista su montagne aguzze e foreste rigogliose è magnifica. Unico neo, almeno nei giorni festivi il rumore prodotto dalle barche a motore che non sono proibite sul lago. Ti consiglio senz’altro una sosta, anche per un picnic sulla spiaggia bianca o all’ombra dei pini ponderosa, poi scendi a Ketchum. Se non hai mai sentito nominare questa amena località ti svelo subito a cosa deve la sua popolarità negli Stati Uniti. Il due luglio 1963 un colpo di fucile da caccia squarcia la quiete sonnolenta nella luminosa alba di Ketchum, e riverbera un’eco lontana sui boschi e sui monti di Sun Valley: Ernest Hemingway si è tolto la vita. “Quattro giorni dopo il piccolo cimitero di Ketchum viene sconvolto da una confusione che non ha niente a che fare con il solito afflusso turistico. Da tutte le parti del mondo arrivano amici, giornalisti e curiosi che vengono a salutare Hemingway per l’ultima volta”.Così la grande Fernanda Pivano, amica personale dello scrittore, descrive la fine di una delle vite più avventurose e raccontate del secolo scorso, quella dello scrittore e premio Nobel Ernest Hemingway. Ketchum è una bella cittadina western, che l’ultima moglie dello scrittore definiva: “.. un sogno per i sentimentali del vecchio West. Antiche assi di legno facevano da sentiero tra le case della Main Street, questa era l’autostrada che portava in Alaska. La maggior parte degli edifici era di legno ad un piano solo, solo l’ufficio postale era di mattoni rossi, più o meno dell’epoca della guerra civile. Di fronte c’era il negozio di Jack Lane, più che altro un deposito per pastori e cowboy, ma chiunque poteva comprarvi jeans di cotone pesanti e guardare il mondo da due lunghe panche di legno davanti all’ingresso del negozio”. A Ketchum, oltre a visitare il piccolo cimitero, vai al Pioneer Saloon, uno dei bar ristoranti al cui bancone lo scrittore sedeva spesso. L’atmosfera è fantastica, con musica western, tipo “Rowhide” che ricorderete suonata anche nei Blues Brother, e carne squisita. Beh alla prossima se posso darti altre segnalazioni. Buon viaggio. http://www.cattedralidismeraldo.com
  7. Vanni

    Da Denver a Seattle

    Al 320 Guest Ranch ti senti un vero cowboy. Mi ci sono fermato un pò ma senza andare a cavallo perchè avevo appena cavalcato al Grand Teton. Il Ranch è frequentato anche dai pescatori e poco prima c'è la possibilità di fare rafting sul Gallatin River, un fiume molto scenico (come dicono gli americani). Però se vuoi vedere il fiume più bello d'America visto che sei in zona guardati il Kootenai River che esce dal lago Kokanusa vicino a Libby, Montana. sono le zone del film "In mezzo scorre il fiume" di Robert Redford, che ha sempre privilegiato il Montana (anche con l'altro film "L'uomo che sussurrava ai cavalli"). Se ti fermi da quelle parti puoi pernottare ad Eureka, un paesino piccolo che tuttavia ti da l'idea del posto di frontiera e la piacevole sensazione di sentirti lontanissimo. La passeggiata che consiglio al Teton è quella per Swan Lake ed Heron Pond, da lì hai le viste migliori del massiccio dei Tetons, salvo Scwabacher's di cui ho giò scritto diverse volte e che ti consiglio di vedere in questa breve intervista di presentazione del libro alla televisione della mia città Le immagini del Grand Teton che puoi vedere sono appunto prese a Scwabacher's e ho anche avuto la fortuna di avere un alce venuta allo stagno in quella magnifica alba. Per la foto da cartolina al Glacier devi arrivare, sempre all'alba, alla parte iniziale del lago S.Mary per fotografare la celebre Goose Island, inquadrata anche nel film Shining come ti dicevo nel precedete post. Poco più avanti ti consiglio anche la passeggiata alle S. Mary Falls, un paio di km in mezzo alla foresta, incontri con cervi e cerbiatti e il rombo di fiumi e cascate a farti compagnia. Mount S.Helen era certamente un vulcano fantastico, ma prima di esplodere. Oggi non vale la pena - a mio giudizio - sottrarre tempo al Rainier (ribadisco: in quanto a bellezza secondo solo al Teton). Ci sono passeggiate fantastiche al Rainier con caratteristiche abbastanza diverse per ognuno dei quattro ingressi. Ciao http://www.cattedralidismeraldo.com
  8. Vanni

    Da Denver a Seattle

    Ciao Zeus, direi che il tuo itinerario è il migliore in assoluto tra i tanti che si possono fare negli Stati Uniti. Avendo visitato tante volte le zone incluse nel tuo itinerario ti scrivo qualche "chicca", cercando di suggerirti qualcosa in più ripsetto a quanto solitamente viene segnalato per questo tipo di itinerario. Ho già scritto molte altre volte riguardo al Grand Teton noché al comune errore di sottovalutare "il Parco Nazionale più bello del Mondo" (ovvero il Teton) per privilegiare lo Yellowstone, superiore al Teton solo nei fenomeni idrogeologici e nel profondo significato simbolico, significato che tuttavia non sempre viene colto. Perciò eviterò qui di parlarti del Teton (salvo che tu non me lo richieda). Sullo Yellowstone riceverai certamente molti consigli, quindi ti segnalo solo il miglior modo per uscire dal Padre di tutti i Parchi: ovvero dalla 191 north che devi prendere a West Yellowstone. La strada attraversa la Gallatin National Forest che è una delle poche aree risparmiate dal grande incendio. Le vedute sono magnifiche e sulla quella strada non incontrerai quasi nessuno. Gira poi sulla 287 west e sali verso Missoula. Una tappa breve e interessante potrebbe essere il "Bison Range" un "Wildlife Refuge" di pregio dove io ho visto - oltre ai bisonti anche un paio di orsi bruni e una infinità di pronghorn. Il consiglio più importante per il Glacier è quello di prenotare il pernottamento. Se non l'hai già fatto forse è tardi. Direi che quella è in assoluto la zona più povera di possibilità di pernottamento in relazione al numero di visitatori di tutti gli Usa. Se non trovi guarda a Columbia Falls, forse lì puoi trovare. Le visite migliori sono al ghiacciao Grinnel e lungo la passeggiata all'Hidden Lake che si prende sul Logan Pass, giusto in mezzo alla "Going to Sun Road", la celebre strada che attraversa il Parco. La strada è quella che si vede nella scena iniziale del film Shining di Stanley Kubrik, magari puoi darci una occhiata su youtube. Il resto del film è ambientato al "Timberline Lodge" che si trova ai piedi di Mount Hood, che mi sembra più o meno sul tuo itinerario. Se ti fermi da quelle parti - perchè arrivi a Portland dalla Columbia River Gorge - fai una tappa a ZigZag, altro luogo utilizzato dal cinema. L'Olympic è sicuramente - come tu dici - un Parco molto interessante, nel mio libro lo definisco "un Parco per intenditori", nel senso che non offre le vedute mozzafiato del Grand Canyon, la fauna è più sfuggente rispetto allo Yellowstone, però se arrivi lassù documentato sulle peculiarità del Parco lo apprezzerai certamente meglio. Sarà ancor più suggestivo se ci arriverai conoscento la leggenda di Quatì, che ci osserva da ogni creatura, oppure la memorabile orazione di Chief Seattle, sepolto poco lontano. Il Capo Indiano ammoniva i bianchi che stavano rubandogli la Terra ad amarla "... come il neonato ama il battito del cuore di sua madre". Personalmente non ho mai letto un discorso più poetico, commovente e drammaticamente attuale: "Continuate a contaminare il vostro letto e un giorno soffocherete nei vostri stessi rifiuti. Ma nel vostro sparire brillerete vividamente, bruciati dalla forza del Dio che vi portò su questa terra e, per qualche scopo speciale, vi diede il dominio su questa terra e sull’uomo rosso". Una passeggiata semplice e istruttiva è quella per le cascate Soleduc. Consiglio anche di scegliere accuratamente i luoghi in base al momento della giornata che si ha a disposizione. Così vedrai che il luogo migliore per vedere il sole che sorge è in cima ad Hurricane Ridge per la cui gita devi partire da Port Angels quando fa ancora notte. Il tramonto invece va visto, naturalmente, dalle spiagge sul Pacifico. Rialto Beach è la più semplice da raggiungere. Arrivato a Seattle se hai ancora tempo ricorda le San Juan Island e il Parco Nazionale del Monte Rainier" (che metto al secondo posto nella personale classifica dei Parchi), ma questo posto diventerebbe troppo lungo ............ Un saluto a tutti http://www.cattedralidismeraldo.com
  9. Per Dariuz: Eagle River è una stazione della famosa Iditarod la corsa con i cani da slitta che collega Anchorage con Nome. La visita di Eagle River - che consiste in un parcheggio (a pagamento) e una piccola costruzione in cui pagare il parcheggio - si esaurisce in una mezz'oretta. La costruzione contiene una specie di piccolo museo sulla vita da queste parti, con pelli di castoro e orso grizzly, aquile e linci imbalsamate, enormi palchi di corna di alci e caribù, racchette da neve e padelle per la ricerca di pagliuzze d’oro. Dietro la log cabin (capanna di tronchi) inizia un breve sentiero (Nature Trail) che porta ad alcuni laghetti con bella vista sulle Chugach Mountains. Tutto qui. Nella mia guida segnalo, poco lontano da Eagle River, l'Eklutna Lake. Proseguendo lungo la Park Highway, troverete la deviazione verso questo sperduto e selvaggio lago glaciale. Il lago si trova ad una quindicina di miglia dalla Parks Highway e non ha alcuna struttura ricettiva. Aspettatevi un luogo solitario e selvaggio. Oltre alla deviazione per Eklutna e prima dell’abitato di Wasilla, potete fare una deviazione lungo la Old Glenn Highway attraverso un paesaggio maestoso e talvolta minaccioso. Attraversate il ponte sul fiume Matanuska, che letteralmente ringhia sotto voi, strappando terra, sassi tronchi e tutto ciò che lo scioglimento di un ghiacciaio può portare con sé, poi tornate verso Palmer dove l’Alaska offre vedute curiosamente agricole. Da lì prendete la “Palmer – Wasilla Highway” per tornare sulla Hwy 3. Per Patripoli: Se posso permettermi un parere vi direi: Non potete rimanere ad Anchorage senza auto. Vi conviene noleggiarla - anche solo per un giorno - al Ted Stevens Intarnational Airport quando arrivate. La città è piuttosto brutta e molto estesa e non esiste un vero e proprio centro. Senza auto non potreste muovervi granché. La visita di Anchorage inizia sempre dal Visitor’s Center a downtown, situato tra la 4° Avenue e “G” Street, dove fare la foto di rito sotto ai cartelli che indicano le distanze rispetto alle capitali mondiali, dove acquisire molte informazioni ed eventualmente organizzare qualche attività di outdoor da fare in zona. Poi vi consiglio - appunto con l'auto - di prendere Minnesota Drive in direzione sud, girate in Raspberry Road fino a che non incontrate Kinkaid Road. Imboccatela e percorretela fino a che la strada non finisce. Siete arrivati al parco cittadino di Kinkaid. Di parco cittadino non ha proprio niente, siete nel bel mezzo della foresta con numerosi alci e occasionali orsi grizzly. Potete fare una passeggiata nel Campbell Creek dove si trovano laghetti con tane di castori (ci sono più castori qui che ad Eagle River) raggiungibili da strade sterrate che deviano dall’unica strada che taglia il parco. Alla fine della strada c’è un parcheggio, qualche tavolo da picnic e un centro visitatori dalla cui terrazza si può ammirare, cielo permettendolo, uno dei più bei panorami sulle impressionanti catene montuose dell’Alaska piene di ghiacci e sull’oceano davanti a voi. Per mangiare percorrete la "C" Street. Se volete lasciare la cena a base di salmone per Seward e iniziare dalla carne vi consiglio "Cattle Company". Per Varganon: Per Juneau intanto ti auguro di trovare una giornata di sole. Juneau ha più di 220 giorni di pioggia all'anno e se non fosse per il suo clima orribile avrebbe poche rivali in quanto a bellezza, ma se non fosse per il suo clima non avrebbe le rigogliose foreste, le roboanti cascate, i ghiacciai dalla luce azzurra ed i limpidi torrenti pieni di salmoni. A Junaeu consiglio la visita al ghiacciaio Mandenhall, una lingua di ghiaccio che si estende per 20 chilometri tra il Juneau Icefielf e il Mandenhall Lake. Sul lago, proprio davanti al ghiacciaio, galleggiano grandi iceberg di un profondo azzurro. Il Mandenhall è uno dei pochi ghiacciai dell’Alaska che possono raggiunti comodamente con la propria auto trovandosi pochi km a nord di Juneau. Juneau è una delle capitali mondiali del whale watching. Le balene rimangono tra queste acque fredde e pescose per tutta l’estate. Ci sono diversi operatori che offrono gite di cinque o sei ore con avvistamenti pressoché garantiti. Io ho usato Dolphin Tours, maledicendo il timoniere perché, tra tutti, era sempre il più lontano dalle balene, ma è questione di fortuna. Per legge le barche non possono avvicinarsi a più di 200 metri, perciò bisogna aspettare che siano le balene ad avvicinarsi e naturalmente non si può prevedere a quale barca loro decideranno di avvicinersi di più. Il loro sito è http://www.dolphintours.com Una gita in barca più lunga (10 ore) conduce al Tracy Arm Fjord dove, con un po’ di fortuna si può vedere il ghiacciaio Sawyer che si spezza e fragorosamente precipita nell’oceano, il fenomeno che qui chiamano White Thunder, il Tuono Bianco. Beh Buona Alaska a tutti. http://www.cattedralidismeraldo.com
  10. Vanni

    DA SEATTLE AL KATMAI

    Grazie Ferdero, sei sempre molto gentile. Un abbraccio a Te ed ad Anna che ringrazio e a cui rispondo che l'idea di un terzo libro dopo le due edizioni del primo, è sempre lì e chissà che un giorno non possa uscire dal cassetto. vanni
  11. Ciao Vargason, al Glacier Bay Lodge io mi sono trovato bene, quanto ad alloggio. Ci sono camere dislocate in una struttira tutta di legno in mezzo alla foresta al limitare di una spiaggia di ciottoli sil Bartlett Cove. Quello è che ho trovato carente è la possibilità di mangiare. Nel Lodge c'è un solo ristorante con una decina di tavoli, forse nemmeno, in ogni caso sproporzionato rispetto al numero degli ospiti. Si corre davvero il rischio di saltare la cena. Quanto a Gustavus, volevo solo segnalarti che non bisogna aspettarsi un paese "gate of the Park" come può essere West Yellowstone per il Parco omonimo o Jackson per il Teton o Gatliburg per le Somkies. Gustavus è piutosto una sparpagliata comunità di "misantropi o sognatori", almeno questa è l'impressione, "gente in fuga" da qualcosa, generalmente poco incline verso il turista che spesso va fin lussù per mettersi nei guai. Nel mio film sull'Alaska e nei miei scritti ho invece raccontato come Glacier Bay sia stato interpretato e narrato meglio che da chiunque altro da John Muir, il più grande Naturalista di tutti i tempi che proprio a Glacier Bay scrisse alcune delle sue pagine più memorabili. Queste pagine ancora oggi - dopo oltre 130 anni - sono riportate e prese ad esempio in ogni pubblicazione americana che riguardi la "wilderness". Per Point Adolphus ricorda che devi essere ben equipaggiato. Credo sia uno dei punti più freddi di tutto il globo. Non per niente è inserito nell'Icy Strait, lo stretto ghiacciato, come lo chiamò il capitano Vancouver che lo vide ricoperto da oltre 2 km di ghiaccio. Oggi il ghiaccio si è ritirato dallo stretto ma le condizioni rimangono quasi impossibili. Almeno io nom ho mai provato un freddo simile, seppure fosse fine luglio. L'emozione fu però tale da ripagare ogni disagio. C'erano solo due imbarcazioni nella baia, io ero su una insieme ad altre 4 persone. Sull'altra c'era una troupe di Discovery Channel che era lì da una settimana. Se vuoi dai una occhiata a Point Adolphus alla fine del breve trailer di un mio lavoro qui: Se sarai fortunato potrai vedere le megattere pescare insieme. Questo è - se non l'unico - perlomeno il miglior luogo al mondo per vedere una particolare tecnica di pesca non utilizzata altrove. Le megattere intrappolano i banchi di aringhe in una gabbia di bolle e suoni poi emergono tutte insieme con le fauci spalancate per divorare l'intero banco. Sopra incrociano le aquile. Insomma, come diceva John Muir, al Glacier ci rendiamo conto che il mondo è solo all'alba della Creazione .......... http://www.cattedralidismeraldo.com
  12. Ciao Vargason, ti scivo due righe tratte della mia guida per metterti un guardia su Gustavus: " Non esistono strade per arrivare al Parco, a Glacier Bay si arriva solo via nave o via aereo, arrivare con la nave è piuttosto lungo e complicato. Con l’aereo si arriva solo da Juneau, con un volo della Alaska Airlines che collega la capitale dell’Alaska con Gustavus. Gustavus, che ha un aeroporto in grado di far atterrare i Boeing 737, conta circa 200 abitanti, ed ha solo due strade: una è chiamata dai locali “The Road”, l’altra semplicemente “The Other Road”. Dove le due strade si incontrano c’è il centro del paese, con l’ufficio postale, una pompa di benzina ed il “Gustavus Inn”. Al vostro arrivo all’aeroporto sarete prelevati da uno sgangherato autobus verde, per metà occupato da poltroncine, per metà da deposito di casse per viveri, tende, remi per imbarcazioni, dalle vostre valige e da tutto quello che può servire nella Natura selvaggia per essere trasportati in una delle due o tre strutture che ci sono quassù. Qui non ci sono centri commerciali o fast food; incredibilmente, visto il numero di insidie presenti nella zona, non ci sono nemmeno ospedali. Nessun collegamento stradale con altre città, solo mare, montagne impervie, ghiacciai e fiumi invalicabili. Oltre alle due strade c’è qualche pista in terra battuta, sulle quali è molto più probabile incontrare orsi grizzly che esseri umani. La scarsa attività umana del Parco Nazionale di Glacier Bay, infatti, si concentra nel “Glacier Bay Lodge”, una struttura perfettamente inserita in uno scenario naturale di grande pregio. Il Glacier Bay Lodge può essere prenotato al sito www.visitglacierbay.com Durante l’estate, a Gustavus arriva un aereo al giorno, ogni giorno, intorno alle 16.30, dopo un volo di circa 30 minuti da Juneau. Gli addetti del Lodge, perciò sono già al corrente del vostro arrivo e voi non dovete preoccuparvi di nulla, solo prestare attenzione al bus con la scritta “Glacier Bay Lodge”, che ogni giorno viene a prelevare chi arriva". Ti ho lasciato questo pezzettino per segnalarti che il Glacier Bay Lodge è decisamente una sistemazione migliore per la visita dell'omonimo Parco. Ci sono anche trail accompagnati dai Ranger sul Bartlett Cove Trail. I Ranger sanno quando è possibile andare. A me ad esempio è stato "caldamente sconsigliato" di avventurarmi da solo sul sentiero senza lo spray antiorso al peperoncino. Il "must" del Parco comunque - a mio giudizio - è Point Adolphus. Ciao www.cattedralidismeraldo.com
  13. Vanni

    DA SEATTLE AL KATMAI

    Rispondo ad Anna e Vargason, il Waterton Lake si trova nella parte canadese del Waterton-Glacier Internationale Peace Park, nato dalla unione dei due Parchi statunitense e canadese delle Montagne Rocciose. A parte lo scenico Prince of Wales Hotel, cui puoi dare una occhiata cercando le immagini sul web, ti direi che la visita alla parte canadese vale la pena solo se hai parecchio tempo a disposizione, ma io non toglierei tempo al Glacier (la parte americana) per dedicarlo al Waterton (la parte canadese). Oltre il confine le montagne - a mio modesto giudizio - hanno un impatto meno glorioso o - per usare le parole di John Steinbek - non sono la stessa "pennellata di grandiosità". Se ti avanza tempo dopo la Going to Sun Road, fai visita piuttosto allo Swiftcurrent Lake da dove puoi fare la passeggiata per il ghiacciaio Grinnel. La migliore passeggiata del Parco è però quella per l'Hidden Lake, il cui trailhead (ovvero l'inizio del sentiero) è sul Logan Pass. Un consiglio pratico che dò nella mia guida è quello di non arrivare al passo Logan troppo tardi la mattina, magari perchè ci si è attardati a fotografare la Goose Island sul St. Mary Lake. Il parcheggio del Visitor's center offre infatti l'unica possibilità per lasciare l'auto e quando il parcheggio è pieno non c'è praticamente alcuna possibilità di addentrarsi lungo il sentiero, sul quale vedrai certamente le bianche Mountain Goat, le capre Bighorn e le marmotte. Occasionalmente il sentiero ospita anche orsi grizzly, quindi è prudente aspettare all'inizio del sentiero finchè non c'è un gruppetto che parte. Non essere soli è decisamente consigliabile perchè diminuisce le possibilità di attacco. Altra passeggiata da non perdere è quella per le bellissime St. Mary Falls. Troverai il sentiero sulla Going To the Sun. Alla fine della "Strada verso il Sole" sei già sul lago Mc Donald che i Nativi Kootnenai chiamavano "Il lago della Danza Sacra" e quindi sulla verso Seattle. Dovesse passare in televisione ti consiglio di vedere i primi due minuti del film "Shining" di Stanley Kubrik con belle vedute aeree della strada, tra le più panoramiche d'America. http://www.cattedralidismeraldo.com
  14. Vanni

    DA SEATTLE AL KATMAI

    Ciao Anna, è così strano che qualcuno chieda consigli sul Parco Nazionale di Mount Rainier e poiché Io considero il Ranier uno dei Parchi più belli in assulto approfitto per darti qualche notizia e per segnalare la mia invidia per Ansys che scrive di andarci ogni settimana (a proposito FANTASTICA la foto del tuo profilo ansys). Sebbene non abbia la sua stessa esperienza, colgo comunque l'occasione per scrivere qualcosa del Rainier che ho visitato molte volte e che considero la montagna più ricca di personalità. So che la cosa parrà strana, perché il concetto di personalità può legarsi a una persona e non ad un vulcano, ma visitando il Rainier più volte, mi sono reso conto di come tutta la vita ruoti attorno al monte, di come tutti gli essere viventi siano in qualche modo influenzati da questo sovrano capriccioso che potrà decidere se dare o prendere, dispensare o distruggere. Anche il Rainier, come il Mc Kinley in Alaska riesce a creare una proprio microclima, a volte indipendente dal contesto che lo circonda, però le possibilità di vederlo bianchissimo e svettante sono decisamente superiori rispetto alla montagna del Denali. Potendo scegliere il momento dell’anno in cui venire al Rainier, io consiglio la seconda metà di luglio, non proprio la fine del mese, ma un po’ prima. È una questione di delicato equilibrio, i più attenti alla precisione nella ricerca dei miracoli naturali mi capiranno. Qualche giorno di anticipo, e la strada che conduce ad Eunice Lake, il luogo prediletto dai fotografi del Rainier, potrebbe essere ancora chiusa per neve. Qualche giorno di ritardo e la miracolosa profusione di lupini azzurri, pennelli rossi indiani (indian paintbrush) ed altri fiori alpini che nascondono quasi completamente il verde dei prati a nord di Paradise, potrebbe essere già sfiorita. In quel periodo la luce è al massimo, così limpida da far risaltare il colori in modo inusuale (almeno per me abituato alla luce della pianura padana). I ghiacciai sono così vicini che sembrano poter essere toccati e la vita, nella breve estate a queste altitudini, è una autentica esplosione, un trionfo di gioia e bellezza. Ci sono quattro ingressi al Parco, uno ad ogni angolo del quadrato disegnato dai confini del Parco. Coloro che hanno poco tempo a disposizione (ma è un peccato avere poco tempo al Rainier) prediligono l'ingresso di Nisqually (ingresso sud-ovest), quello che ti porta fino al Visitor's Center di Paradise, dove puoi fare una bellissima passeggiata verso la vetta della montagna. Ti consiglio però anche una visita all'ingresso sud-est quello di Ohanapecosh che provvede alle migliori viste della fitta foresta pluviale che cinge la base del vulcano. Il sentiero più conosciuto di questa parte del Parco è quello per il Bosco dei Patriarchi. L'inizio del "Grove of the Patriarch Trail" si trova al parcheggio dietro all'Ohanapecosh River Bridge. Questo sentiero breve (1 miglio) è facile (poco più di 50 metri di dislivello) e ti condurrà ad una ricca foresta di antichi e giganteschi abeti di Douglas. Prima di raggiungere il punto in cui i tronchi diventano così grandi da sembrare quasi irreali costeggerai il fiume Ohanapecosh che scorre verde e straordinariamente limpido e trasparente attraverso la stupenda foresta di antica crescita, ovvero mai tagliata dall'uomo. Gli ingressi a Nord (Sunrise e Carbon) sono da preferire nell'estate più inoltrata, se hai un pò più tempo e se la strada è aperta per arrivare ad Eunice Lake, una delle vedute predilette dai fotografi (prova a cercare sul web le foto di David Muench, un moderno Ansel Adams). Buona visita e salutami il Rainier http://www.cattedralidismeraldo.com
  15. Vanni

    NYC & Maratona

    Ciao Arcotronics, la Maratona di N.Y.C. è una esperienza fantastica e immagino che quest'anno vorranno far dimenticare in fretta la brutta esperienza di chi è arrivato lo scorso anno ed ha trovato Sandy. Anch'io ho corso la maratona ma avendo già visto 4 volte N.Y. ho pensato di fare un giretto nei paraggi. Ho preso una macchina a noleggio (c'è la Hertz abbstanza vicino al Central Park mi pare sulla 48sima strada). Da lì esci facilmente dalla città attraverso il Lincoln Tunnel, magari evita le ore di punta quando i pendolari escono da Manhattan. Arrivato nel New Jersey puoi andare a nord verso il Connecticut, ma il fall foliage sarà già sfiorito, oppure lungo la valle dell'Hudson River, con la visita all'Accademia Militare di West Point. Puoi trovare bei colori se invece scendi a sud verso la Pennsylvania. Una tappa formidabile è Princeton sede della celeberrima università in cui insegnò un certo Albert Einstein. Se vuoi vedere Princeton - a parte Dr. House, di cui è location ma con pochi esterni, ti consiglio di cercare il vecchio film "Genio per amore" con Walter Matthaus nei panni di Einstein. Se scendi più a sud visita Philadelphia e la contea degli Amish, fantastica in autunno. In due o tre giorni fai un viaggio che porterà in atmosfere lontanissime da quelle di New York. Se vai alla galleria video del mio sito http://www.cattedralidismeraldo.com trovi un breve video (che è parte di un film "coast to coast") dove ci sono queste destinazioni nonchè la magica atmosfera della Maratona che ho corso con la videocamera in mano. Nell'augurarti una buona corsa ti saluto con uno dei motti che ho letto su un cartello l 40simo kilomtro quando le gambe si rifiutavano di portarmi avanti: "Pain is temporary, pride is forevor". "Il dolore è temporaneo, l'orgoglio è per sempre".
  16. Salve amici, concordo con chi consiglia di raggiungere Forks per la notte. La Push, nella riserva dei Nativi, trasmette realmente un certo disagio forse per la foresta cupa e incombente, forse per le condizioni dei Nativi assai dimesse. Consiglio per la cena la Smoke House sulla 101, giusto all'intersezione per La Push. L'ambientazione in perfetto stile "timberland", da boscaioli, esalta la cena a base di salmone affumicato e birra locale. Subito dopo cena (da consumare presto rispetto ai nostri orari) andate di volata a Rialto Beach (mezz'oretta d'auto) per vedere un grande sole rosso che si tuffa nell'oceano sempre increspato. Mentre l'oscurità avanza silenziosa dietro di voi, troverete le che le millenarie foreste di abeti Douglas diventano tetre e misteriose. Potrete immaginare che Quatì' (Il Grande Mistero) vi osserva da ogni creatura, come racconta la leggenda dei Nativi del Northwest. Ammirando gli enormi faraglioni che resistono alla furia dell'oceano (Seastacks) capirete anche perchè nella medesima leggenda, Quatì alla fine si trasformi - momentaneamente - in pietra. Io sono stato alcune volte a Forks, prima della realizzaione del film Twilight e, se le cose non sono cambiate, la cittadina è davvero sonnecchiosa ma, ad un tempo, è la porta d'ingresso alla foresta incantata di Ho. La Ho Rainforest è uno dei punti più particolari di tutto lìOlympic National Park. Solo lì ho avvisto l'evanescente cervo di Roosevelt (ancora più grande del Wapiti di Yellowstone), la cui tutela è stata alla base della scelta di salvaguardare la penisola Olimpica con un Parco Nazionale. Nel corso degli anno ho visto, nella “Hall of Mosses” (la Sala dei Muschi) il clima del pianeta che cambia per le condizikoni sempre più malandate dei muschi che pendono gocciolanti per diversi metri dai rami di cedri, tughe e abeti rossi, conferendo al sentiero l’aspetto, appunto, di una foresta incantata. Il luogo è comunque evocativo, meglio se fatto il mattino presto quando la nebbia che arriva dall'oceano conferisce ancor più mistero e nessuna voce umana sul sentiero può disturbare il fantastico concerto della Natura che acqua scrosciante ed uccelli vi offriranno. Un saluto a tutti. http://www.cattedralidismeraldo.com
  17. Ciao Gallo, beh naturalmente tutto è possibile. Ritengo, tuttavia, che il tempo trascorso al Teton non sia "sottratto" a qualcosa d'altro, ma diventerà la parte più bella del tuo viaggio. A condizione però che tu non ti accontenti di attraversarlo di corsa gettando l'occhio fuori dal finestrino. Come ti dicevo nel mio post precedente, il Teton - a differenza dello Yellowstone - non è fatto per gironzolare in auto. Lo Yellowstone non offre poi quella miriade di passeggiate che sono invece invece prerogative di altri Parchi (quelli del Pacific Northwest in testa). Le passeggiate allo Yelllowstone si limitano spesso alla zona dei geyser o alla brevssima passeggiata delle Lower Falls. Per il resto è un continuo "stop and go" lungo la strada del Parco, generalmente molto affollata. Paradossalmente - anche se lo Yellowstone è il Padre di tutti i Parchi -Il Teton ti permette un contatto più ravvicinato con le meraviglie della Natura Selvaggia. Naturalmente bisogna avere interesse a leggere il grande libro aperto sulla Natura che questo Parco rappresenta. Al Teton bisogna camminare, inoltrarsi nei boschi e fare qualcuna delle tante attività che il Parco offre. Questo richiede un pò di tempo. Nella mia guida divido le giornate al Teton in sezioni e - così come l'alba va salutata a Scwabacher's e il tramonto gustato ad Oxbow Bend - consiglio per la parte centrale della giuornata una bella passeggiata ad Heron Pond, con picnic al seguito. Troverai pace e silenzio, nessuno o quasi sul sentiero, i cigni trombettieri che scivolano tra le ninfee e il falco pescatore che indugia a lungo sullo specchio del lago prima di infrangerlo con una picchiata velocissima. Intorno al lago, occasionalmente, si incontrano alci e castori. La Antelope Flat Road non ti porterà via più di una mezz'ora. Conduce solamente a ciò che resta di vecchie baracche di legno, la Mormon Row, che è uno dei punti più fotografati del Parco. Ma una volta scattate le foto non resta altro da fare. Più interessante un gita in cima alla Signal Mountain da cui domini tutta la valle dello Snake e la catena dei Tetons. Buon Viaggio. http://www.cattedralidismeraldo.com
  18. Ciao Gallo, se in tempo per fare qualche cambio, ti metteri in guardia sull'errore (per me imperdonabile) che generalmente commette chi fa il tuo tipo di itinerario senza le informazioni giuste su quelle zone. L'errore cui mi riferisco (naturalmente a mio modesto parere) è la eslusione del Parco Nazionale più bello d'America: il Grand Teton. Come me, la pensava anche Rockfeller quando donò circa 3.000 km quadrati di terre selvagge al Governo, affinchè ne facesse la parte più bella e spettacolare dello Yellowstone. Poi il Parco del Grand Teton, grazie alla donazione del magnate petrolifero, naque come Parco distinto ripetto al più celebre fratello maggiore, ma ciò non toglie che l'impatto visivo della catena dei Tetons non abbia eguali nè sulle Rockies, nè altrove. Se poi ti piace l'atmosfera western, non troverari niente di meglio rispetto a Jakson Hole. E' naturalmente difficile tagliare per far posto al Teton, ma qualsiasi destinazione tu vorrai sacrificare non sarà certo migliore. Scott Bluff e Chimney Rock sono interessanti, ma solo se ti occupi della epica storia dei pionieri. Paesaggisticamente non sono tra le cose migliori, inoltre quando io ci andai, tutta l'area intorno al "Camino" (Chimney Rock) era "off-limits" perchè infestata da serpemti a sonagli e il la roccia, che faceva da "milepost" per i coloni, si poteva vedere solo di lontano. Insomma rischi di farti un sacco di miglia per trovarti tra la polvere e sotto a un sole cocente senza molte cose da fare. Al contrario la sensazione unica ed inesprimibile di trovarti davanti alla pura pura bellezza delle reflections dell'aba a Scwabacher's Landing sarà una emozione indimenticabile. Nessuno tra tutti i Parchi americani oltretutto è fruibile quanto il Teton con una quantità di attività che ti lascierà solo l'imbarazzo della scelta. Oltre a belle pagaiate sul Jackon Lake o rafting sullo Snake River, puoi fare magnifiche passeggiate a cavallo (considerati sempre i tuoi gusti western, che sono uguali ai miei). In questo servizio dove sono intervistato dalla emittente dalla mia città puoi vedere un pò del Teton e delle passeggiate a cavallo tra i boschi di cui ti ho detto. Le gite sono prenotabili al magnifico Triangle X Ranch o da Teton Village. L'altra area che potrai vedere nel filmato (oltre allo Yellowstone) è la Sawtooth Wilderness, in Idaho, dall'altra parte dei Teton. Lì vicino si trova un'altra cittadina western magnifica, ma non vorrei mettere troopa carne al fuoco. Se hai interesse ad approfondimenti sono a dispozione. Per il resto ricorda che se ci si può immaginare la perfetta vacanza tra i boschi nel lontano Far West, si sta di certo pensando ai Tetons - come ho già scritto - c’è un aria buona in questa vallata, un panorama impareggiabile e un sapore di vita vera, tra cavalli mandrie e cowboy, così che Jackson Hole, il giorno in cui uno scopre che non può più tollerare gli eccessi e le mollezze della città, diventa il luogo ideale in cui pensare di passare il resto della propria vita con alci e cervi come vicini. Ciao http://www.cattedralidismeraldo.com
  19. Ciao Vargason, devo intervenire perchè il solo parlare d'Alaska è per me come "Il richiamo della foresta". In realtà ho sostenuto che non è Jack London a fornirci la chiave giusta per la Grande Terra e nemmeno Krakauer. Per entrare nella giusta prospettiva e disposizione, affinchè quella Terra Selvaggia possa sfiorare il nostro animo con tutte le sfumature e parlarci con tutte le lingue di cui è capace, ebbene dovresti leggere John Muir. Ma non voglio andare fuori tema, inoltre gli scritti di Muir sull'Alaska non sono disponibili in Italiano. Io li sto traducendo, ma ci vorrà ancora un pò. Veniamo a qualche indicazione se potrà essere utile a Te e a coloro che sceglieranno l'Alaska. Ancora non sono in tanti ma comunque sono sempre di più. La penisola del Kenai è uno dei luoghi più facilmente raggiungibili da Anchorage e per questo motivo viene spesso definito “il giardino dietro casa d’Alaska”. In realtà il Kenai ha tutte le attrattive del resto dello stato: panorami mozzafiato, ghiacciai, grande fauna e fiumi pescosi. La prima deviazione alla fine del Turnagain Arm è per il ghiacciaio di Portage. Puoi prenderlo in considerazione se la crociera la fai nel Prince Williams Sound. Alla deviazione per Portage Glacier devi prendere la direzione Whittier da dove partono le motonavi per il Sound. Se vuoi vedere il White Thunder (il Tuono Bianco) ovvero l'Ice Calving - il ghiaccio che si rompe e crolle rumorosamente nell'oceano, il Sound è meglio del Kenai dove le motonavi si limitano a girare tra i fiordi rimanendo lontano dai ghiacciai. La possibilità di vedere megattere è superiore. Se invece vai nel Kenai, la cittadina più pittoresca è Seward. Seward dista da Anchorage poco più di 200 chilometri, ma considera un tempo superiore alle tre ore di auto per raggiungerla perché dovrai superare alcuni passi e dovrai fermarti spesso per ammirare le grandi vedute e fare fotografie. La cittadina prende il nome da William Seward, Segretario di Stato del Presidente Abramo Lincoln, che nel 1867 acquistò l’Alaska dalla Russia per la somma di 7,2 milioni di dollari. Quella che allora venne definita “la follia di Seward” si rivelò poi il più grande affare di tutti i tempi. Forse hai visto William Seward nel film "Lincoln" di Steven Spielberg, è quello che discute spesso con il Presidente. Del Katmai ho già detto in altro post nella sezione più specifica sull'Alaska. Il Denali non è che mi ha proprio completamente deluso, però non ritengo sia il Parco più spettacolare. Vedere la montagna in estate è circostanza rara, inoltre le molte ore passate sul bus (non puoi entrare con la tua auto) alla fine stanca. Al Denali non ti entusiasmi per gli orsi visti dal finestrino, ad una certa distanza, se li hai già visti al Katmai pescare sulle rapide. Al Katmai puoi incontrare gruppi di orsi ad ogni svolta sul tuo sentiero (a me è capitato) e puoi solo fermarti e pregare. Nella mia pubblicazione consiglio di mangiare e pernottare a Talkeetna, prima di arrivare al Denali. La struttura più carina è il Latitude 62. Più vicino a denali puoi dormire anche a Healy che proprio sull'inizio della Stampede Road, tristemente nota per la storia di Chris Mc. Candle (Into the Wild). Il luogo che, in assoluto, più mi ha emozionato, insieme con il terrificante Katmai, è Glacier Bay che non vedo inserito nel tuo programma. Non esistono strade per arrivare al Parco. A Glacier Bay si arriva solo via nave o via aereo, arrivare con la nave è piuttosto lungo e complicato. Con l’aereo si arriva solo da Juneau, con un volo della Alaska Airlines che collega la capitale dell’Alaska con Gustavus. Gustavus, che ha un aeroporto in grado di far atterrare i Boeing 737, conta circa 200 abitanti, ed ha solo due strade: una è chiamata dai locali “The Road”, l’altra semplicemente “The Other Road”. Dove le due strade si incontrano c’è l'ipotetico centro del paese, con l’ufficio postale, la pompa di benzina ed il “Gustavus Inn”. Al vostro arrivo all’aeroporto sarete prelevati da uno sgangherato autobus verde, per metà occupato da poltroncine, per metà da deposito di casse per viveri, tende, remi per imbarcazioni, dalle vostre valige e da tutto quello che può servire nella Natura selvaggia per essere trasportati in una delle due o tre strutture che ci sono quassù. Il primo visitatore documentato fu l'esploratore George Vancouver nel 1794, che scoprì uno stretto completamente ghiacciato nella parte terminale sud di Glacier Bay, e che denominò: “Icy Strait”. La stessa baia era quasi interamente ricoperta di ghiaccio. Meno di cento anni dopo, nel 1879 il naturalista John Muir trovò che i ghiacci si erano praticamente ritirati dalla baia. Nel 1916 il Grand Pacific Glacier era all'imboccatura del Tarr Inlet, a circa 100 chilometri di distanza dalla Glacier Bay. Si tratta del più veloce ritiro dei ghiacci che sia mai stato documentato. Arrivando lassù stenterai a credere che 200 anni fa questo luogo era sepolto da una coltre di ghiaccio spessa più di un chilometro. Ma come diceva John Muir, il più grande Naturalista di ogni tempo: " …..al Glacier ci rendiamo conto che questa è solo l'alba della Creazione". Nel mio film - questo è il link al trailer - concludo che Glacier Bay non è solamente un luogo di trasformazione fisica del nostro pianeta. Anche le persone possono cambiare qui. Esse qui imparano a guardare al mondo in modo differente e soprattutto imparano a trovare la bellezza non solo nella serenità, ma anche nella severità. Con le sue montagne, i ghiacciai e le foreste, la bellezza dell’Alaska obbliga il sangue che pulsa a tornare nel cuore di questa maestosa Natura Selvaggia del Nord. Tanto più essa è veramente selvaggia … tanto più il cuore risponde con gioia al suo benvenuto. Buon Viaggio http://www.cattedralidismeraldo.com
  20. Ciao Aquilante, grazie infinite per i tuoi complimenti, ti ripondo ancor prima di vedere le tue foto, cosa che farò certamente. Mi chiedi del mio libro e ti ripondo telegraficamente perchè già se ne è parlato su questo sito tempo fa; oggi ho quasi esaurito la seconda edizione ma non sono sicuro di farne una terza. Il libro (ed i film allegati) sono stati un divertimento personale. Il volume non è specifico sull'Alaska, ma riguarda tutti gli Usa ed il Canada occidentale. Il racconto di viaggio (in realtà una ventina di viaggi) rimane sottotraccia giusto per tenere insieme il percorso, che si srotola dal Massacuhsetts all'Alaska proprio come la storia americana ha fatto dai suoi inizi ad oggi. I luoghi, perciò, sono spesso legati a storie o persone che li hanno influenzati. La storia di Treadwell al Katmai rappresenta uno di questi collegamenti tra vicende umane o storie e luoghi, tanto quanto lo sono le consuetudini degli Amish che ingentiliscono le campagne della Pennsylvania o lo spirito di Cavallo Pazzo che continua ad aleggiare sulle colline di Little Bighorn, accarezzando il mare d'erba della prateria. Tornando al tuo viaggio vedrai che gli incontri con gli animali selvaggi, seppure non siano il tuo obiettivo principale, saranno assai emozionanti, almeno credo. So che questo naturalmente dipende dagli interessi e dai gusti personali, ma io ho incentrato tutto il mio interesse ai Parchi Nazionali che ritengo siano (come dice lo storico Wallce Stegner) "la migliore idea che l'America abbia mai avuto". Si deve a questa idea la circostanza che noi oggi possiamo deliziarci lo sguardo e l'anima con bellezze senza tempo rimaste inalterate. Ho cercato per un pò, facendo un sacco di serate in tutto il nord Italia, di spiegare queste mie convinzioni, anche attraverso un altro film (vedi trailer ) con il quale sostengo che lo sviluppo sostenibile non esiste, che noi continueremo a consumare più di quanto la Terra possa rimpiazzare e che la nostra unica speranza è legata alla salvaguardia di porzioni di territorio abbastanza ampie da permettere la sostenibilità di un ecosistema. E' proprio ciò che fanno i Parchi Nazionali. Purtroppo questi concetti sono molto lontani dal modo di pensare italiano ed anche lontani al modo di presentare gli argomenti "ambientali", così mi son fatto l'idea che realizzare altre opere - in parola o in video - siano, in fondo, una fatica inutile. In ogni modo quello che mi sento di poter dire è che ognuno di noi ritorna dalla visita a un Parco Nazionale diverso da com'era partito, perchè (per citare John Muir) tutti hanno bisogno di bellezza come di aria pura da respirare. Il problema però è che (per citare invece Chief Seattle) a forza di respirare aria puzzolente non sappiamo più cosa sia l'aria pura. Ti auguro di cuore di vedere Mount McKinley, che è spesso coperto di nubi durante l'estate. Se arriverai anche ad Anchorage (che non merita nulla, ma è sempre meglio di Fairbanks, davvero brutta) considera che ci sono tantissime possibilità per chi pedala, a partire dal Kinkaid Park, il Parco cittadino frequentato da un numero enorme di alci, puntato da laghetti con castori e visitato ogni tanto anche da orsi grizzly (in città!!!!). Fuori Anchorage puoi fare tappa ad Eagle River, famosa stazione della Iditarod, poi ad Eklutna Lake. Se invece scendi da Fairbanks incontrerai Nenana, resa celebre dalla storia di Balto. Oggi Nenana è stata abbandonata dai bianchi e ci sono solo Nativi, ma lì puoi avere hai una chiara idea di come sia comoda la nostra vita italiana, semplicemente entrando nel piccolo emporio dove troverari carne di alce e detersivi, biscotti e stivaloni di gomma, coperte di lana e fucili di precisione. Beh, alla prossima, Vedrò le tue foto e spero di vedere presto quelle dell'Alaska (magari per chiedertene un paio se dovessi fare un terzo libro). Ciao http://www.cattedralidismeraldo.com
  21. Ciao Aquilante, non vorrei proprio scoraggiarti, ma avendo visitato molti luoghi in Alaska e avendone scritto a lungo, mi sento di metterti in guardia rispetto ad un approccio troppo baldanzoso. Gli Alaskani non sono troppo ben disposti verso i turisti che arrivano da ogni parte del mondo per cacciarsi nei guai e con un sarcasmo un pò macabro arrivano persino a consigliare i dieci migliori modi per venire a morire in Alaska (Alaska Magazine). Gli attacchi di orsi grizzly non sono frequentissimi, ma quando capitano sono quasi sempre fatali. Io ho raccontato nel mio libro, ancor prima che se occupasse Werner Herzog, la tragica storia di Timothy Treadwell. Scelsi di andare in Alaska, dopo aver girato in lungo e in largo per tutto il resto degli Usa, proprio per l'impatto emotivo che i documentari di Treadwell avevano avuto su di me. A Seward ebbi un guasto all'auto e dal meccanico vidi una rivista (sempre Alaska Magazine) sulla cui copertina campeggiava Treadwell sotto ad un titolo che recitava "Ucciso l'uomo convinto che gli orsi avessero bisogno di lui". La sua storia, ad un tempo tragica, poetica ed emblematica, non meno di quanto sia quella narrata da Krakauer e Sean Penn in "Into the Wild" ci suggerisce che in Natura esistono dei limiti che non devono essere valicati. Soprattutto dopo la visita a Glacier Bay, mi sono convinto delle ragioni degli Alaskani e dei motivi per i quali non amano chi arriva qui per fare imprese estreme. Nei miei film e nei miei scritti ho sostenuto che l'approccio alla Grande Terra che più ho condiviso non è quello di Jack London, nè quello di Treadwell o di Chris McCandle, bensì quello del più grande naturalista di ogni tempo: John Muir, che visitando quello che oggi è il Parco Nazionale di Glacier Bay scrisse ad un amico: "La febbre, le malattie e la civilizzazione che hanno soffiato contro me non hanno spento i miei occhi glaciali ed io continuerò a cercare di descrivere questo spettacolo, che pure è disperatamente al di là di ogni possibilità di descizione". Naturalmente la tua esperienza, intendo quella di pedalare al cospetto di scenari immensi e solenni, sarà entusiasmente ma il consiglio che vorrei aggiungere è quello di predisporti mentalmente e spiritualmente a guardare l'Alaska con gli occhi del naturalista, di partire armato non solo con le cognizioni tecniche ma anche con quelle che ti permetteranno di cogliere la magia degli spettacoli naturali con maggiore consapevolezza, in fondo la consapevolezza fisserà meglio i ricordi. Pe scendere sul pratico ti dirò che campeggiare fuori da aree attrezzate può essere effettivamente pericoloso. Non ci sono solo orsi. L'ultima vittima - che mi risulti - è una maestrina newyorkese trasferita in Alaska, sbranata l'anno scorso da un branco di lupi mentre faceva Jogging. Più prudente sarebbe programmare le tappe e dormire in motel. Quando sarai a Juneau vai in bicicletta al ghiacciao Mandenhall (18 miglia) e alla bella spiaggia di Auke Bay dove la strada finisce. Da lì ti consiglio una gita per vedere le megattere, anche se il luogo migliore al mondo per le megattere è Point Adolphus nel Parco Nazionale di Glacier Bay. Al Denali non credo potrai inoltrarti in bici oltre al 14simo miglio. Oltre a quel punto, dove l'asfalto finisce, mi pare possano andare solo i bus pubblici. Se ti interessa fare un pò della Stampede Road quella di Mc Candle la troverai ad Healy poco a Nord rispetto al Denali Village, l'anonimo agglomerato di motel all'ingresso del Parco (più carina Talkeetna che mi pare abbia anche un campeggio). In ogni caso tra i Parchi che ho fatto io, direi che il Denali è il meno bello. I migliori, più emozionanti e spettacolari, sono senza ombra di dubbio il Katmai e Glacier Bay, entrambi però inaccessibili per le bici. Bene, Ti saluto e ti invito a dare un occhiata al trailer del mio film sull'Alaska qui: http://www.cattedralidismeraldo.com
  22. Ciao Devileye, e buongiorno anche a tutti gli altri amici del forum. Se mi posso permettere c'è una grave lacuna nella programmazione del tuo viaggio, naturalmente a mio modesto parere e - si sa - de gustibus non disputandum est!. La lacuna, ovvero la visita che manca al tuo viaggio è il Parco Nazionale del Grand Teton, per me il Parco più bello dei Lower48 (ovvero Alaska esclusa) insieme al Parco Nazionale di Mount Rainier. L'impatto visivo impareggiabile della catena dei Teton e la sua migliore fruibilità lo rendono superiore anche allo Yellowstone, dove in genere ci si limita a girare su e giù in auto. Al Teton, al contrario, ci sono tantissime attività da fare, semplici o avventurose, dalle passeggiate all'horse riding, dalla canoa al rafting, dai rodeo di Jackson allo shopping nella più bella cittadina del west americano fino alla semplice estatica contemplazione delle meraviglie che riempiono gli occhi ed il cuore, che sia l'alba a Scwabacher's in compagnia degli alci o il tramonto a Oxbow Bend con gli indaffarati castori. Il verde brillante dei prati, le lunghe giornate di sole, la speciale qualità della luce a duemila e cinquecento metri d’altezza, le montagne ancora incappucciate di neve su cieli perfettamente tersi di un azzurro quasi irreale contribuiranno a rendere la vacanza tra questi monti del Wyoming una esperienza irripetibile e indimenticabile. Gli americani lo sanno bene, tanto che, dai Rockfeller che donarono 3500 km quadrati al governo affinchè ne facesse un Parco, fino ai capitani d'industria, alle star del cinema e persino ai Presidenti, oggi questa zona è diventata la mecca turistica americana, la Cortina delle Montagne Rocciose, dove non si può più costruire nulla e la terra non ha nemmeno un prezzo teorico. Qui puoi vedere qualche immagine del Teton: Se a qualcuno poi interessa sapere qualcosa in più posso scrivere qualcosa riguardo alla giornata tipo al Grand Teton. Saluti a tutti http://www.cattedralidismeraldo.com
  23. Vanni

    Alaska-come organizzare?

    Caio Toska, l'Alaska è un'ottima scelta, però ricorda che in Alaska bisogna andare con lo spirito del naturalista, quello che aveva John Muir quando dall'Alaska (nel 1879) scriveva ad un amico: "La febbre, le malattie e la civilizzazione che hanno soffiato contro di me non hanno spento i miei occhi glaciali ed io continuerò a cercare di descrivere questo spettacolo, che pure è disperatamente al di là di ogni possibilità di descrizione". Magari ti dico una banalità, ma a volte l'Alaska può risultare diversa da come uno se l'aspettava. Potrebbe esserci la possibilità di trovare due settimane di cieli plumbei e temperature sotto ai 10 gradi (quando passai da Nenana stava piovendo ininterrottamente da 5 settimane) e se luoghi come lo Yellowstone o il Grand Teton hanno una bellezza solare, indiscutibile e persino rassicurante, l'Alaska trasmette l'idea che la Natura selvaggia può annientarti in qualsiasi momento e in mille modi diversi. Devi considerare una minore fruibilità dei Parchi stessi e il fatto che a luoghi così ruvidi e difficili richiedono una sorta di preparazione, non solo fisica ma anche di cultura e sensibilità. Una preparazione a cercare la bellezza non solo nella serenità ma anche nella severità. Tuttavia non voglio spaventarvi. L'Alaska è il paese più bello del mondo e, per usare una parola brutta e abusata, il più "incontaminato". Nella tua richiesta di aiuto ti riferisci a spostamenti in macchina, ma considera che in auto non vai (quasi) da nessuna parte e spostarsi con aerei e navi ha naturalmente un certo costo. Il Katmai costa un po’ meno se non si pernotta nei pochi bungalow e si opta per la visita di una sola giornata. Considerando che si può stare solo un'ora sulla passerella ad osservare gli orsi direi che può bastare. Per il resto ti posso dire che il Parco è superiore a qualsiasi altra cosa si possa vedere. Con una alchimia che si ripete da infinite generazioni perse nel passato, i salmoni rispondono ad un ancestrale segnale. Dall’oceano risalgono fiumi torrenti e limpidi ruscelli fino alle cascate del Brooks River, dove i grizzly sono arrivati ad aspettarli. Io sono andato con la Katmailand Adventures da Anchorage (via King Salmon). Il ritorno è stato - se possibile - ancor più avventuroso, perché il vento impediva agli idrovolanti di alzarsi dal Naknek Lake così ci hanno portato in un remoto capanno per pescatori (Kulik Lodge) dove è arrivato a prenderci un piccolo bimotore. Ne conservo un ricordo molto forte che così descrivevo nel mio libro: Senza nemmeno spegnere i motori il pilota scarica un paio di casse e ci fa cenno di salire. Oltre a noi, si preparano a salire una coppia di Altoona, Pennsylvania, e una giovane, sola. Le operazioni di imbarco durano meno di un minuto. Vedo la ragazza, sistemata davanti, che si rivolge al pilota, appena prima che le eliche prendano velocità, annullando col loro frastuono ogni possibilità di conversazione. - “ How many times you fly to Anchorage ? ” - “ Twice a day ! “ Anche in questo breve scambio c’è un pezzetto di Alaska. Lei, giovane tedesca, viaggiatrice solitaria, appena imbarcata su un bimotore da sette posti in partenza per Anchorage si rivolge al pilota, forse per assaporare appieno il momento, forse solo per vincere la paura per quel volo avventuroso che sta partendo da una pista di sassi in mezzo alle montagne. Lui, capelli bianchi e volto scavato, con una idea alquanto diversa di avventura, è poco incline al dialogo. Due volte al giorno vola dal Kulik Lodge, un capanno circondato dall’oceano e dai grizzly, fino al Ted Stevens Intenational Airport, sorvolando luccicanti ghiacciai dalla luce azzurrognola e cime inviolate, per lo più senza nome. E la ragazza dal volto rubicondo non deve sembrargli niente più che l’ennesimo turista desideroso di ascoltare qualche storia da raccontare sugli eccessi di questo paese estremo. La conversazione è già finita e in pochi istanti il biplano sta rullando sui sassi in un frastuono assordante per poi librarsi, leggero, nell’azzurro infinito del cielo d’Alaska. Il Denali l'ho trovato meno spettacolare, forse perché non ho avuto la fortuna di vedere Sua maestà il McKinley (non ci sono più del 20% di possibilità di vederlo in estate, perché sempre avvolto dalle nubi). Tuttavia se provate ad abbandonare per un momento la vostra auto e ad incamminarvi a piedi - ad esempio lungo la Stampede Road - sarete sopraffatti dal silenzio di una Natura attonita davanti a tanta immensità, che vi metterà paura e vi farà considerare in modo diverso ciò che, dal comodo divano del salotto, vi ha probabilmente affascinato del film “Into the Wild”. Fermatevi subito, il “Magic Bus” di Chris Mc Candle è 28 miglia più avanti, cinquanta chilometri in mezzo a un territorio pieno di grizzly e branchi di lupi. Arrivando al Denali fate tappa a Talkeetna, carina con una bella locanda dove dormire e mangiare, il Latitude 62, dove avrete davvero la sensazione di essere arrivati in capo al mondo. Nei miei viaggi in Alaska non ho visitato il Gates of the Artic, ma l'ho visto in diversi documentari di National Geographic e mi sono fatto l'idea che lassù (cosa che si comincia a notare già dopo Fairbanks) tutto è vinto dalla latitudine: foreste, montagne e vita selvaggia. Tutto si piega ad una immensità ghiacciata e immobile, come fermata per sempre in un singolo fotogramma. Se mi permettete un consiglio, prendete in considerazione la possibilità di sostituirlo - o comunque di aggiungere - un Parco che è davvero la fine del mondo: Glacier Bay che se vuoi posso descriverti meglio e che puoi vedere (insieme a Katmai, Denali e Kenai) nel breve trailer del film monografico sull'Alaska, che è uno dei quattro allegati al mio libro Per arrivare al Glacier oltretutto farai tappa a Juneau, che è l'unica città dell'Alaska che valga pena di vedere, anche grazie al fantastico ghiacciao Mandenhall, uno dei pochi raggiungibile in auto + breve passeggiata. Beh, buona programmazione http://www.cattedralidismeraldo.com
  24. Innanzi tutto un sentitissimo ringraziamento a tutti per la vostra calorosa accoglienza e un "virtuale" abbraccio. A Pluto direi che l'itinerario consigliato da nabo mi pare ben strutturato e direi anche di non considerare in maniera troppo rigida gli itinerari, lasciando una possibilità all'ineffabile piacere di scoprire un gioiellino che nessuna guida ti aveva suggerito. A me capitò - ad esempio - a Whidbey Island dove ebbi la sensazione di scoprire il miglior luogo d'America (Alaska esclusa) per l'avvistamento delle aquile dalla testa bianca. Si tratta della Boone Road vicino ad Oak Harbour. Non voglio ripetermi qui perchè ho già fatto un lungo intervento sulle San Juan Island lo scorso anno, sempre negli ininerari West. Non so perchè ma, pensando al Pacific Northwest, mi vengono alla mente quattro colori, abbinati a due a due. Il verde e il blu sono i predominanti, talmente lo sguardo è sopraffatto da oceano e foreste di conifere. Poi - su questi - rimangono il bianco e il nero per le aquile, le orche e i Washington Ferry. E' strano come di un posto ti rimangano ricordi profondi accesi all'improvviso da un profumo o da un colore o da una parola, insomma - come dice Vasco - da un brivido che vola via. Un altra chicca piuttosto vicina a Seattle è rappresentata dalle cascate di Snoqualmie, che forse avrai visto (se non sei troppo giovane) nell'inquietante Twin Peaks. Da Ansys (che vive a Seattle?? che invidia!!!!!) potremmo far ripostare le indicazioni stradali per raggiungere il piccolo Parco su Queen Ann da dove si gode della "vista da cartolina" su Seattle. A Vancouver non perdere un bel giro in bicicletta (a noleggio su Georgia Street) nel magnifico Stanley Park. Se hai interessi geologici puoi fare una interessante tappa a quel che resta di Mount S. Helen. L'Olympic e il Rainier meriterebbero un capitolo a parte. Il primo è più di tutti gli altri un Parco "per intenditori". Magari non ha le vedute mozzafiato del Grand Canyon o del Rainier, ma protegge una diversità biologica assolutamente unica. Va assaporato con calma e consapevolezza scegliendo l'alba per Hurricane Ridge dove piano piano la nebbia si dissolve rivelando i cerbiatti, i lupini, i pennelli indiani e i veritginosi dirupi oppure scegliendo i tramonti infuocati per le spiagge sull'oceano dove ti stupirai per le enormi sentinelle di roccia (i seastaks) che piano piano spariscono nel buio. Il secondo Parco, il Rainier, ha quattro ingressi diversi e ognuno porta a diverse bellezze di questo vero Regno della Natura Selvaggia. Il più immediato, conosciuto e praticato è quello di Nisqually, ovvero l'ingresso sud ovest. Quando arriverai a Paradise, dove la strada finisce, capirai il perchè di questo nome. Anche in questo caso prediligi l'alba. Magari ti imbatterai, come è capitato a me, in una coppia di volpi rosse che danzano dove la foresta cede il passo all'altitudine. Lassù vedrai anche l'uccello azzurro delle Montagne Rocciose che - secondo gli Indiani d'America - volò così in alto nel cielo da prenderne il colore per sempre. Il più selvaggio è l'ingresso nord ovest di Carbon River. La strada apre ai primi di luglio. Dalla fine della polverosa carrozzabile puoi prendere un lungo sentiero che in un ora di cammino, nel mezzo di una foresta con una quantità di zanzare simile a quella dell'Alaska, ti porta ad ul luogo prediletto dai fotografi del Rainier: Eunice Lake. Per avere la foto da cartolina devi però portarti dalla parte opposta del lago, rispetto alla fine del sentiero, cosa peraltro non agevole. Da là avrai la perfetta "reflection" del bianco vulcano che si specchia vanitoso nelle acque verdi e blu del piccolo lago di montagna. Una vera rarità che ti darà grande soddisfazione per averla raggiunta. Insomma ci sono così tante meraviglie da vedere che un solo post, per quanto lungo, non basta. Più ne conoscerai prima più possibilità avrai di andarle a cercare. Ciao e davvero grazie ancora. http://www.cattedralidismeraldo.com
  25. Ciao Pluto e Salve a tutti amici, visto che cerchi documetantazione su un'area che conosco molto bene, mi permetto di segnalarti i miei lavori che puoi vedere al mio sito. Sono assolutamente d'accordo con Nabo. Mi pare un errore scendere da Vancouver a S.Diego tralasciando tutte le meraviglie che rimangono all'interno rispetto alla costa. Da Vancouver hai due possibilità per scendere: la prima è prendere il traghetto per Vancouver Island (arrivi a Nanaimo) per poi scendere a Victoria prendere un altro traghetto per Port Angels (USA) che è la porta di ingresso per il Parco Nazionale di Olympic. L'altra possibilità è quella di scendere a sud direttamente a Seattle con la Interstate 5. Da Seattle devi fare tappa assolutamente al Parco Nazionale di Mount Rainier (a mio avviso la montagna più bella del mondo), il cui impatto è talmente impressionante che il Capitano George Vancouver a bordo della sua nave stimò che dovesse essere alto almeno 20.000 metri!! La montagna è avvinta dai ghiacciai e alle pendici è circondata, grazie all'umidità che sale dal Pacifico dalle magnifiche Rain Forest o Emerald Cathedral (appunto Le Cattedrali di Smeraldo da cui ho preso il titolo per la mia guida), ovvero le ultime foreste pluviali temperate del pianeta, dove la biomassa (ovvero la quantità di vita sotto le più svariate forme) è almeno quadrupla rispetto alle foreste pluviali tropicali. Puoi raggiungere la Penisola Olympica con il traghetto di Bainbridge e magari fare tappa a Suquamish dove si trova la tomba di Chief Seattle. Il Capo Indiano, oltre ad aver dato il nome alla città, ha pronunciato il più memorabile e poetico discorso che io abbia mai sentito. Puoi ascoltarne un piccolo brano nella galleria video del mio sito. L'orazione di Chief Seattle non è celebre solo per la magnifica eloquenza e la vera poesia che pervade tutto il discorso, quanto perchè rappresenta un vero testamento spirituale del popolo rosso che si apprestava a cedere armi e terra ai bianchi invasori, supplicandoli di amare la Terra come il loro popolo aveva fatto,".... come il neonato ama il battito del cuore di sua madre". Ti lascio qualche indicazione anche per l'Oregon poi chiudo l'intervento per non dilungarmi troppo. Anche in questo caso l'interno è decisamente più spettacolare. Ti consiglio di iniziare con una visita a Mount Hood. Il vulcano - seppure figlio minore del più spettacolare Mount Rainier che è tutelato dall'omonimo Parco Nazionale - è uno più nevosi punti di tutti gli Usa. Forse per questo motivo (la neve) fu scelto come location da Stanley Kubrick per il suo terrificante “Shining”. L’albergo in cui fu ambientato il film è lo storico “Timberline Lodge”, uno stupendo vecchio albergo tutto di legno e pietra con grandi camini ed una atmosfera assolutamente unica. La costruzione si apre come un anfiteatro verso la cima della montagna. Se arrivi fin lassù ti consiglio una sosta per la cena allo Zig Zag Inn (anch'esso location di film), nella minuscola località di Zig Zag, così chiamata per la scoscesa strada che scende dalle pendici del monte. Sceso dal monte entri nella valle del fiume Columbia, chiamata Columbia River Gorge. La valle è molto bella, con una strada panoramica famosissima la “Historic Columbia River Highway”. Questa strada veramente bellissima ha una particolarità: è il luogo con la massima concentrazione di cascate di tutti gli Stati Uniti. La più alta è la Multnomah Fall. Se hai interesse alla storia ti segnalo la storia più bella che possa essere raccontata, quella dell'incredibile viaggio dei Capitani William Clark e Meriwether Lewis alla ricerca del passaggio a Nord Ovest (nome usato quasi sempre a sproposito). Ebbene poco più a sud di Astoria c'è la replica del forte in cui gli esploratori arrivarono fino al Pacifico. Se vuoi vedere la cittadina di Astoria e il suo spettacolare punto sulla foce del fiume Columbia vai a noleggiarti la commediola "Un poliziotto alle elementari" con Arnold Swarzenegger. Puoi vedere qualcosa di quanto ti ho consigliato nel trailer di uno dei film qui: e diverse foto al mio sito www.cattedralidismeraldo.com Ciao
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