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dodachi

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  1. Nell'ultimo paio d'anni ho fatto tre viaggi in aereo con le stampelle (una volta per andare a fare un intervento in Spagna) e ho utilizzato l'assistenza speciale dato che, anche con i bastoni, non riuscivo a fare più di qualche passo o, comunque, ero molto lento e, in particolare la gestione degli scali, senza sedia a rotelle/bus sarebbe stata, per me, impossibile (la scorsa estate, a Francoforte, dato un ritardo di volo accumulato e la dimensione dell'aeroporto, se non mi fossero venuti a prendere con il bus sulla pista, portandomi a fare il controllo documenti sempre sulla pista e poi accompagnandomi direttamente all'aereo successivo, non sarei mai arrivato in tempo). In fase di prenotazione o comunque prima del volo (mi pare con un preavviso minimo di 48 ore) chiedi alla compagnia con cui voli l'assistenza speciale, indicando di cosa hai bisogno (essere accompagnato negli spostamenti all'interno dell'aeroporto, essere trasportato sulle scale d'accesso all'aeromobile ecc.). Poi l'assistenza verrà, di fatto, fornita dall'aeroporto e non dalla compagnia aerea. A seconda dell'aeroporto, in alcuni casi ti verrà messa a disposizione la sedia a rotelle, con o senza un addetto a spingerla; in altri casi, oltre alla sedia a rotelle, verrai trasportata sulle macchinine. A seconda dell'aeroporto e della cortesia degli addetti ai controlli (sia bagagli che documenti) potrai passare anche nelle file prioritarie. Questo non é dovuto ma, nella mia esperienza, ho trovato molta gentilezza e mi hanno sempre fatto passare, solo vedendo i bastoni. Avrai inoltre diritto all'imbarco prioritario mentre, se in fase di discesa necessiti dell'assistenza (ad es. la sedia a rotelle), scenderai per ultima (se riesci a scendere da sola ti conviene pertanto farlo in autonomia e, poi, eventualmente, utilizzare la sedia a rotelle che ti attende). Io ho utilizzato Ryanair, Air Dolomiti, Lufthansa e KLM e con nessuna ho avuto problemi. A seconda della compagnia le modalità di richiesta di assistenza variano e non tutte hanno la stessa efficienza ma, con più o meno semplicità, si riesce con tutte ad ottenere quanto necessario. Non é necessario fornire alcuna documentazione medica. Se non necessiti di assistenza ma, semplicemente, devi utilizzare (e trasportare) i bastoni questi si possono portare tranquillamente in aereo (i miei, essendo regolabili, per praticità, una volta salito sull'aereo, li riducevo al massimo fino a farli stare nella cappelliera). Spero di averti risposto. Non so con chi viaggerai ma chiedimi pure qualsiasi cosa
  2. Li vedremo ancora.. Proprio Alberto ci raccontava che lui, prima di vedere il licaone al Kruger ha impiegato diversi anni e, per questo motivo, é un animale a cui é particolarmente affezionato. Il leopardo é il suo animale preferito! Le mie foto non sono affatto incredibili ma arrivano..
  3. Martedì 6 Settembre 2022 Come ormai abitudine la sveglia suona prima dell'alba. Dopo una bevanda calda fatta con il bollitore a disposizione degli ospiti nella sala comune e qualche biscotto prendiamo la borsa contenente la nostra colazione al sacco che, come da accordi presi la sera prima, troviamo pronta in cucina. Il soggiorno prevede un'abbondante colazione "americana" compresa nel prezzo dell'alloggio ma, per chi volesse partire presto (oltre che nei giorni di safari con Alberto) viene data, in alternativa, la possibilità di una colazione da asporto. Noi, ovviamente, per utilizzare tutto il tempo a nostra disposizione per il Kruger, su cinque colazioni, ne faremo quattro "da asporto" e, solo l'ultima, il giorno della partenza, la faremo comodamente seduti al tavolo. Devo dire che quanto trovavamo nella borsa era decisamente abbondante e buono. Certo non era l'amata colazione americana ma c'erano sempre vari biscotti e muffin fatti in casa oltre ad un grosso thermos con l'acqua calda e la scelta di thé, caffé, cioccolata. Prima delle 6, orario di apertura del gate del Kruger NP, siamo in attesa al cancello (e siamo la seconda auto). Alle 6 puntuali un ranger ci fa varcare il primo cancello ed entriamo nell'ufficio per pagare le conservation fees per la giornata. Qui facciamo un altro incontro con la cortesia dei lavoratori del Kruger. Nell'eseguire il pagamento con la carta di credito questa viene, come spesso capitato nella vacanza, rifiutata. Abbiamo sperimentato infatti (fin dal primo autonoleggio a Città del Capo), senza mai capirne il motivo, che se la carta veniva inserita nel pos per la lettura del chip, il pagamento non andava a buon fine. Occorreva inserire manualmente il pagamento a terminale oppure (e questo é il sistema che tutti, fino a quel momento, avevano utilizzato) fare 'tap', cioé avvicinare la carta e pagare in modalità contactless. Quando il pagamento non va a buon fine e l'addetta mi dice: "There is a problem with your card" le faccio notare quanto appena descritto ma lei si irrigidisce e non ne vuol sapere di cambiare modalità di utilizzo della carta, siccome insisto ritenta il pagamento di nuovo inserendo la carta nel pos ma, come intuibile, questo non va a buon fine. Fatto sta che continua a dirmi che la mia carta non funziona, che il problema é mio e mi chiede di pagare in contanti. Andiamo avanti diversi minuti (e intanto si forma la coda di persone in attesa) finché la sua collega mi dice di spostarmi da lei. Le dò la carta, fa 'tap', il pagamento va a buon fine e in 30 secondi esco dall'ufficio. Senza parole... Finalmente siamo davanti al secondo cancello e dopo che la ranger ha controllato l'avvenuto pagamento delle tasse, entriamo nuovamente nel Kruger. L'ambiente é diverso dalla zona di Skukuza: la vegetazione é meno rigogliosa ed é caratterizzata principalmente da arbusti. Data l'ampia dimensione del parco i cambiamenti di ambiente e vegetazione sono considerevoli: si passa dalla natura lussureggiante della zona sud, alle praterie della zone centrale fino ad arrivare alla zona desertica dell'estrema parte settentrionale del parco. Oggi esploriamo le zone di Letaba e di Olifants. La giornata, in quanto ad avvistamenti, é un po' fiacca. Scopriremo poi dalle spiegazioni di Alberto che, essendo stata una giornata molto ventosa, gli animali erano meno attivi. Ci fermiamo a pranzo in un ristorante all'Olifants Rest Camp e mangiamo dei buoni piatti accompagnati da un ottimo servizio (quasi non ci credevamo date le ultime esperienze). Nel pomeriggio facciamo una sosta in uno dei pochi posti in cui é possibile scendere dall'auto. C'é una bella vista ma animali no.. Vediamo anche il nostro primo, imponente, baobab. Nel pomeriggio torniamo al lodge e, dopo esserci rilassati un po' in giardino ed aver fatto, anche oggi, un'ottima cena, Daniela ci comunica che domani sarà il giorno del safari full day con Alberto. La giornata intera di safari con Alberto era ciò che aspettavamo! Sarà una giornata intensa. La giornata trascorsa, dal punto di vista degli avvistamenti, non é stata entusiasmante come le altre ma siamo arrivati alla conclusione che, comunque, il solo girare per il parco con la propria auto alla ricerca di animali, quindi sempre con un po' di sana tensione ed attesa, é molto bello e appagante. La zona settentrionale del parco, inoltre, é decisamente meno frequentata dell'area sud e questo fa si che capiti spesso di non incontrare altre auto per diverso tempo perciò le sensazioni di contatto con la natura sono ancora più grandi. Attività: Conservation fees Kruger NP - 880 R Pranzo: Tindlovu Boskombuis - Olifants Rest Camp - 270 R Cena: Matimba Bush Lodge - Phalaborwa - 35 € circa Pernottamento: Matimba Bush Lodge - Phalaborwa - 520 € (5 notti) I prezzi di Matimba Bush Lodge (di questo e dei giorni precedenti e successivi) sono approssimativi in quanto, a parte un acconto di 260 € versato come caparra al momento della prenotazione, il resto della spesa l'abbiamo pagata in un'unica soluzione al termine del soggiorno e comprendeva, oltre al saldo di pernottamento + colazione, le cene, i safari organizzati da loro e le conservation fees per i relativi giorni di safari.
  4. Noi in vacanza cerchiamo sempre di alzarci presto e andiamo a cena e a dormire con le galline. Secondo me ne vale decisamente la pena perché riusciamo spesso ad anticipare la confusione.
  5. Lunedì 5 Settembre 2022 Questa mattina la sveglia suona prima dell'alba. Facciamo colazione nella nostra veranda e, riconsegnate le chiavi del nostro alloggio nell'apposita scatola posta nei pressi del gate del rest camp, alle 6.01, siamo i primi a varcare il cancello per godere al massimo del tempo a disposizione. Oggi ci dirigeremo verso Phalaborwa, dove soggiorneremo i prossimi giorni, passando per la Panorama Route ed il Blyde River Canyon. Prima, però, con ancora negli occhi gli avvistamenti del giorno precedente e con il credito, a causa della questione carburante, con l'alba e gli animali più attivi in questa fascia oraria, decidiamo di fare un altro giro della zona intorno a Skukuza. Siamo molto fortunati perché vedremo nuovamente diversi animali tra cui spiccano i wild dog (licaoni) e tantissime iene. L'uscire all'alba permette effettivamente di vedere più facilmente i predatori. Lasciamo il Kruger (solo momentaneamente, dato che domani saremo di nuovo in giro per il parco) passando per il gate di Pretoriuskop e ci reimmergiamo nelle strade africane con i banchetti disseminati ovunque (nonostante i cartelli che li vietano). Lungo la Panorama Route ci sono diverse possibili soste (ognuna a pagamento) da cui godere di panorami, in alcuni casi raggiungibili con brevi o brevissimi trail (sono riuscito a farli tranquillamente con i bastoni). Noi ci siamo fermati solo in alcune. In fase di programmazione non ci aspettavamo granché da questa strada e, alla fine, é andata come circa ci aspettavamo: per chi ha visto i panorami ed i canyon statunitensi questi, pur belli, non sono niente di eccezionale; sicuramente diverso é il discorso per chi vede prima questi luoghi. La strada é comunque piacevole e, nonostante dei grossi lavori stradali che ci obbligano ad alcune soste, é tutto ben organizzato. Dopo esserci fermati per un rapido pranzo a Bourke's Luck Potholes riprendiamo la strada. Arriviamo a Phalaborwa nel pomeriggio e, dopo aver fatto rifornimento, andiamo al nostro alloggio: Matimba Bush Lodge. Nella prima ipotesi di viaggio (prenotato per l'estate 2020 ma, come per tanti, saltato) avevamo previsto un numero maggiore di giorni di visita del Kruger in autonomia e poi la conclusione del viaggio al Lion Tree Top Lodge dove era possibile passeggiare con leonesse bianche. Proprio nell'estate 2020 c'era però stato un incidente: le leonesse avevano attaccato il padrone del lodge uccidendolo. La struttura esiste tuttora ma non offre più quell'attività. Avevo cercato allora un'alternativa "particolare" per concludere il viaggio ma senza successo. L'unica possibilità erano le riserve private intorno al Kruger che sono, però, molto care e, inoltre, avevamo già previsto l'esperienza (fantastica) al Mkhaya Game Reserve in eSwatini. Rileggendo un po' di racconti di viaggio e grazie ai consigli del forum ho però scoperto il Matimba Bush Lodge, una struttura situata nella gate town di Phalaborwa, di proprietà di una coppia di italiani da anni residenti in Sudafrica, Alberto e Daniela. La particolarità di questa soluzione é che Alberto, guida certificata, ti conduce all'interno del parco per safari in italiano in piccoli gruppi (al massimo 10 persone) con il suo fuoristrada aperto. Il Matimba Bush Lodge si trova all'interno di un complesso che ospita un resort (al momento chiuso e in stato di semi-abbandono), un campo da golf e alcune abitazioni (case vacanza o, come nel caso di quella che ci ospiterà, lodge/guest house). L'impressione, varcando il cancello del complesso (presidiato da guardie che controllano la facoltà ad accedere), non é delle migliori dato lo stato un po' decadente della struttura principale e delle strade di accesso (scopriremo poi, parlando con il proprietario del lodge, che la struttura, fino a poco tempo fa di lusso, ha avuto delle difficoltà ed é, da qualche tempo chiusa. Ora é stata rilevata da un gruppo che ha in programma di riavviare l'attività). Una volta raggiunto il nostro lodge, però, l'immagine é tutt'altra: una struttura elegante, pur nella sua semplicità, ed in ottimo stato. Si viene accolti da Sharon che, con estrema gentilezza, mostra la stanza assegnata e la struttura, il bel giardino con piscina e il pontile-veranda che dà su uno specchio d'acqua con un isolotto dove ci sono coccodrilli, ippopotami e vari volatili. Noi soggiorneremo nella Rhino Room, la più grande delle quattro camere esistenti. La camera é molto spaziosa ed ottimamente arredata, é dotata di un bagno grandissimo con doccia e vasca da bagno oltre ad una doccia esterna, privata ed accessibile solo dalla camera. Unica nota stonata non é presente un frigorifero. Dopo aver sistemato i bagagli, addirittura svuotando le valigie (staremo infatti cinque notti nello stesso posto, in dieci anni di viaggi ci é successo solo nelle vacanze invernali in montagna..), ci facciamo una bella doccia e decidiamo di andare a fare un salto in città a prendere qualcosa per un aperitivo che ci godiamo poi in giardino leggendo e rilassandoci. Nel frattempo conosciamo Daniela, la proprietaria, che ci spiega come funzionano le attività. Prima di prenotare avevo avuto uno scambio di e-mail con Alberto che mi aveva fornito tutte le informazioni e mi aveva, molto gentilmente, aiutato a pianificare il soggiorno e la visita nel Kruger (suo é stato l'ottimo consiglio di percorrere la Panorama Route il giorno del trasferimento Skukuza-Phalaborwa invece che, come solitamente si fa, lungo il tragitto per Johannesburg). Mi aveva poi presentato le possibili attività da fare con lui (che, nel mio caso, erano il motivo alla base della scelta di soggiornare presso il suo lodge) dicendomi che non era necessario prenotarle ma che avremmo deciso una volta lì. Questa informazione si é però rivelata non corretta. Parlando con Daniela scopriamo infatti che, delle sette persone presenti, siamo gli unici ad aver prenotato in autonomia; gli altri hanno acquistato dei pacchetti con tour operator che prevedono delle attività predefinite e, in poche parole, dobbiamo adeguarci a loro. Sinceramente, sul momento, mi sono un po' indispettito ma poi, alla fine, tutto andrà bene perché riusciremo a fare quanto desiderato. Probabilmente, sapendolo prima, avrei ridotto il soggiorno lì e prolungato quello a Skukuza (ne parlerò nelle conclusioni del diario). Per cena decidiamo (e sarà così per tutti e cinque i giorni) di approfittare della cucina del lodge: é presente un cuoco tutte le sere. La cena sarà eccellente: un leggero antipasto e poi un ottimo filetto di manzo alla brace accompagnato da buon vino. Durante la cena Daniela ci dice quale sarà l'attività prevista per il giorno successivo ma, non essendo un safari, noi non siamo interessati e, quindi, con la nostra fidata (e ben rifornita) S-Presso, andremo a fare safari in autonomia nella zona del parco intorno ad Olifants. Attività: Pinnacle Rock - 40 R God’s Window - 80 R Bourke’s Luck Potholes - 260 R Pranzo: Ristorante a Bourke's Luck Photoles - 180 R Cena: Matimba Bush Lodge - Phalaborwa - 35 € circa Pernottamento: Matimba Bush Lodge - Phalaborwa - 520 € (5 notti) I prezzi di Matimba Bush Lodge (di questo e dei prossimi giorni) sono approssimativi in quanto, a parte un acconto di 260 € versato come caparra al momento della prenotazione, il resto della spesa l'abbiamo pagata in un'unica soluzione al termine del soggiorno e comprendeva, oltre al saldo di pernottamento + colazione, le cene, i safari organizzati da loro e le conservation fees per i relativi giorni di safari.
  6. Anche a me la lentezza indispone. Devo dire che, in un viaggio in Africa, l'avevo messa in conto e quindi ero preparato. Oltre a questo però ho notato, in più occasioni, anche indolenza (che é più fastidiosa) e, soprattutto, scortesia, che non è accettabile, soprattutto per chi lavora nei servizi. Come dicevo la fortuna é stata che il posto è bellissimo e siamo stati molto fortunati con gli avvistamenti quindi tutti gli inconvenienti sono passati decisamente in secondo piano!
  7. Posso già dire che, sicuramente anche grazie alla fortuna con gli avvistamenti, é andato oltre le aspettative!
  8. Perfetto.. non ne ero a conoscenza Ritiro quanto detto
  9. Ti rispondo solo su questo punto. Mio fratello, mia cognata e mia nipote di 2 anni sono andati lo scorso autunno a New York e hanno prenotato un appartamento con Airbnb, senza problemi. Ti consiglio di guardare il diario di @Lizzina
  10. Ho provato a guardare un po' il loro sito internet e, tra i tour proposti, ce ne sono un paio simili ai vostri che costano tra i 2.500 e i 3.000 USD. Il prezzo di quello fatto da voi é circa questo? Il gorilla tracking é compreso nel costo? Cosa é escluso (oltre, ovviamente, al volo e ai pasti)? Avete deciso di andare a Gennaio invece che d'estate per un motivo particolare? (da quel che ho capito entrambi i periodi sono secchi e quindi, ugualmente, indicati) Per quel che riguarda la preparazione ottenere il visto é complicato? Ho poi letto che, oltre al vaccino contro la febbre gialla avete anche fatto il malarone. E' necessario? Io e mia moglie, per il Sudafrica, non abbiamo fatto alcun vaccino.
  11. dodachi

    La prima volta..

    Io farei il primo itinerario suggerito da pandathegreat. Nel caso non ti interessasse Las Vegas, dopo Yosemite potresti fermarti prima (ad es. a Mono Lake / Mammoth Lakes oppure a Bridgeport dove potresti vedere la città fantasma di Bodie), poi dormire nella Death Valley e poi andare al Bryce. In questo modo dormiresti nella Death Valley che é bellissimo! 7 Yosemite - Mono Lake / Mammoth Lakes o Bridgeport (+ Bodie) 8 Mono Lake / Mammoth Lakes o Bridgeport (+ Bodie) - Death Valley 9 Death Valley - Bryce *
  12. L'aria sud del Kruger è un'area dove è più facile fare avvistamenti ma, comunque, non é affatto scontato. Noi siamo stati molto fortunati. Vedere tutti quegli animali, molti a pochi metri di distanza, é fantastico! E tutto il contorno di pessima accoglienza scompare
  13. Domenica 4 Settembre 2022 Data la questione carburante ci svegliamo con calma, facciamo colazione in veranda e alle 7.50 siamo alla stazione di servizio. Diamo il buongiorno al nostro "amico" addetto al rifornimento e, incredibile, senza nemmeno dire 'good morning', esclama 'No petrol. Pretoriuskop'. Non ci vogliamo credere. Un disco rotto! Innervositi ma rassegnati ci mettiamo in attesa e, dopo poco, arriva una signora sudafricana che si trova nella nostra stessa condizione e riceve lo stesso benvenuto. Chiacchierando con lei scopriamo che il trattamento da noi ricevuto il pomeriggio precedente é stato lo stesso anche per lei. Le 8 arrivano ma il carburante no. Trascorsi una decina di minuti chiediamo, insieme alla signora, informazioni e, con la consueta squisita cortesia, ci viene risposto 'No petrol. Pretoriuskop'. Vi assicuro che non é uno scherzo. Noi gli poniamo domande e questo signore non varia la sua risposta limitandosi a ripetere, scocciato, la stessa frase. Dopo insistenze dice che il carburante arriverà alle 9. Le 9 arrivano ma il carburante, ovviamente, no. Nel frattempo sono arrivate diverse altre automobili tutte respinte. Tra i vari scambi, sempre molto "cortesi", addetto-clienti riusciamo a capire che il carburante é in viaggio ma l'aereo che lo trasporta é in ritardo. Alla fine il carburante arriverà alle 10 circa e ci sarà tempo per un'ultima dimostrazione dell'ottimo servizio al cliente: noi avevamo la nostra auto in posizione alla pompa da prima delle 8 ma, nonostante questo, il simpatico addetto serve prima degli uomini sudafricani arrivati da qualche minuto e, dopo averli riforniti guardandoci, quando finalmente viene da noi, dice che forse avrebbe dovuto servire prima noi.. ma vai all'inferno! Quando sono passate le 10, con quattro ore di ritardo rispetto al nostro programma e con gli animali più attivi nella notte e all'alba ormai sicuramente nascosti, varchiamo il cancello del rest camp. Finalmente si parte! Percorriamo le strade principali della parte sud del parco e, nonostante i bastoni messici tra le ruote, saremo fortunatissimi e vedremo un sacco di animali. Le emozioni sono straordinarie: elefanti imponenti, giraffe elegantissime e bufali maestosi. Veramente eccezionale. Anche perché gli animali saranno sempre facilmente visibili e, spesso, attraverseranno la strada sostando completamente al centro della stessa. Per pranzo ci fermiamo da Mugg & Bean al Lower Sabie Rest Camp. C'é una bellissima vista sul fiume e mangiamo due ottimi piatti: bagel per me e omelette per Valentina, entrambi abbondantemente farciti. Purtroppo il servizio é pessimo dato che dobbiamo insistere sia per fare l'ordine che per farci portare le bevande che avevano dimenticato, oltre che per pagare. Per la prima volta non lasceremo mancia (sicuramente complice il nervoso accumulato in mattinata). Dopo la sosta percorriamo alcune strade secondarie per tornare verso Skukuza, facendo ancora diversi avvistamenti tra cui numerose zebre (bellissime da guardare nelle varie posizioni) ed un leone (le cui foto però fanno pena). Arriviamo poco prima delle 16.30, orario a cui parte il game drive serale, prenotato da casa, con un ranger del parco. Il game drive dura tre ore ma é, per me, un po' deludente perché percorriamo poca strada (Valentina, invece, é più soddisfatta). Vediamo comunque alcuni animali tra i quali spicca, quando ormai stiamo per rientrare al camp, la iena. Bellissima! Nonostante resti "in mostra" a lungo non riesco a fare nemmeno una foto dignitosa. Durante il giro il ranger, molto simpatico, fornisce tantissime informazioni sul parco e sugli animali. Lui si meriterà una buona mancia. Tornati dal game drive decidiamo di andare subito a cena senza passare dalla nostra rondavel; del resto ormai siamo abituati a mangiare presto e, quindi, oggi abbiamo decisamente sforato. Dopo la positiva esperienza del giorno precedente decidiamo di tornare al Cattle Baron Restaurant. Io replico la scelta e prendo una, anche questa volta eccellente, Chateaubriand flambé mentre Valentina prende un buon piatto di pollo con bacon, camembert e cipolle chiamato Chicken Bacamberry, tutto accompagnato da abbondanti contorni e buon vino. Il servizio, a differenza del giorno precedente, é pessimo e completa la giornata di scortesia sudafricana. Niente mancia anche qua (anche perché non avrei saputo a chi darla). Siamo comunque soddisfatti dai nostri piatti (per me una buona bistecca accompagnata da vino rosso sistema praticamente tutto) e, nonostante gli inconvenienti, anche dalla giornata: abbiamo visto tantissimi animali e le emozioni sono state grandi. La natura é meravigliosa! Andiamo a dormire. Domani ci aspetta una giornata impegnativa e puntiamo ad uscire dal rest camp appena apriranno i cancelli. Attività: Game Drive serale Kruger NP - 45 € Pranzo: Mugg & Bean - Lower Sabie Rest Camp - 275 R Cena: Cattle Baron Restaurant - Skukuza Rest Camp - 475 R Pernottamento: Skukuza Rest Camp - 197 € (2 giorni) + 1.760 R Conservation fees (2 giorni)
  14. Direi che dipende da quanti giorni hai a disposizione e che cosa ti piacerebbe vedere. Partendo da ovest: c'è tutta la zona PNW (Oregon e Washington), poi c'è il Glacier NP, poi Yellowstone NP+Teton NP e poi la Real America. Sotto c'è Moab (Arches NP - Canyonlands NP..). Ad esempio potresti arrivare a Seattle e fare PNW poi Glacier poi Yellowstone e Teton e ripartire da Salt Lake City. Ma dipende innanzitutto dal tempo a disposizione
  15. Si. Redondo era solo un esempio di dove pernottare senza entrare proprio a LA e dove poter trascorrere qualche ora Se puoi si. Così fai la Tioga Rd che é veramente bella
  16. Si può fare ma non penso che, in questo caso, riusciresti ad arrivare a Moab. E leggendo questo non capisco. Vorresti arrivare a Chicago, fare la Real America e Yellowstone (Teton? Moab?) e poi andare a San Francisco (più qualcos'altro?) ?
  17. A me Los Angeles non interessa minimamente. Nell'ultimo viaggio nel Sud Ovest sono arrivato a Los Angeles nel primo pomeriggio e sono subito partito verso Zion (mi sono fermato a dormire a Barstow). Il penultimo giorno ho fatto Kingman-LA ed ho dormito a Redondo Beach (tra l'altro comoda per l'aeroporto) arrivando nel tardo pomeriggio, godendo così del tramonto. E così l'ultimo giorno, la mattina (avevo l'aereo ad ora di pranzo circa), sono stato un po' in spiaggia. Comunque, se vai a fine giugno, hai la Tioga Road aperta e puoi fare il loop su San Francisco. Secondo me é l'itinerario più semplice
  18. Che bella anche questa giornata. Tanti animali e, direi, con una bella luce!
  19. Capisco la difficoltà di dover unire desideri così diversi ma le ipotesi mi sembrano troppo confuse. Secondo me per prima cosa dovete individuare una zona più definita. Provate a valutare il classico Yellowstone+Real+Moab con loop, ad esempio, su Denver. Con i giorni a disposizione dovreste riuscire
  20. Interessante. Questa scelta avrà la sua logica commerciale ma, personalmente, la trovo decisamente una cattiva impostazione. Inoltre, non avendo mai avuto questa esperienza non ero preparato e quindi, per me, è stato un disservizio. La prossima volta considererò questa variabile.
  21. La giornata successiva né sarà parzialmente condizionata ma amen. Siamo in vacanza, siamo in un posto meraviglioso e vediamo tantissimi animali quindi ottimo così!! L'influenza maggiore delle vicissitudini (già raccontate e future) sarà nel giudizio verso gli autoctoni
  22. Sabato 3 Settembre 2022 Stamattina ci svegliamo con un po' più calma e, dopo una buona colazione al ristorante, ci apprestiamo a tornare in Sudafrica e partiamo in direzione Kruger NP. Calma significa che, comunque alle 8 siamo in auto anche perché oggi si disputerà, all'interno del parco, una manifestazione ciclistica che attira tantissime persone. Una piccola nota sull'eSwatini: nelle conversazioni con il ranger di Mkhaya Game Reserve abbiamo affrontato diversi argomenti e, tra le altre cose, gli ho domandato la ragione del cambio di nome del suo paese e cosa ne pensasse. In estrema sintesi mi ha risposto che la scelta di cambiare il nome é stata fatta per sottolineare l'emancipazione dal passato coloniale (Swaziland era un nome imposto dai colonizzatori). Mi ha però detto che alle persone, data la situazione di estrema povertà e difficoltà in cui vivono, non interessa assolutamente di questi discorsi e che tutti i soldi necessari per la gestione del cambio nome (non a caso in molte situazioni si trova ancora il nome Swaziland..) sarebbe più saggio impiegarli per sostenere ed incentivare l'economia locale. Questa riflessione perché certi nostri atteggiamenti di "attenzione" in realtà spesso non sono altro che sintomo di paternalismo. Loro sono molto più pratici e semplici. Il viaggio é tranquillo e, a metà mattinata, siamo già a poche miglia dal Malelane Gate, porta di accesso meridionale del Kruger NP. Prima di entrare nel parco decidiamo di fermarci ad un distributore per fare rifornimento dato che il nostro serbatoio risulta pieno a metà. Come in tutte le stazioni di servizio in cui ci siamo fermati arriva l'addetto che inizia a lavare i vetri e noi, ormai abituati, lo lasciamo fare sicuri che, una volta terminata la pulizia (e guadagnata la mancia), farà rifornimento alla nostra auto. Peccato che, concluso il servizio di lavaggio, non accenni a riempire il serbatoio. Gli chiedo allora di provvedere ma lui, a quel punto, mi dice che la benzina é terminata e non può rifornirci. Seccati per il tempo perso e il cattivo servizio (cosa mi importa della pulizia dei vetri se non hai carburante?) ci avviamo verso l'ingresso del parco convinti di fare, tranquillamente, rifornimento alla stazione di servizio di Skukuza Rest Camp, dove dormiremo, che dista circa 65 miglia (tanto abbiamo mezzo serbatoio..). Attraversiamo il gate consegnando un modulo con i nostri dati ma non pagando le conservation fees perché, ci viene spiegato, le pagheremo presso il rest camp dove soggiorneremo. Ed eccoci nel tanto desiderato Kruger NP! Vicino all'ingresso facciamo una sosta sul ponte sul Crocodile River. Qui si può scendere dall'auto e fare due passi. Dentro al Kruger, in generale, non é invece permesso scendere dall'auto (teoricamente nemmeno aprire i finestrini e sporgersi) se non all'interno dei rest camp e di specifiche aree designate (alcuni ponti e dei punti ristoro). Lo spettacolo, pur con un po' di foschia, é stupendo: godiamo immediatamente di un magnifico panorama e vediamo subito, seppur in lontananza, il nostro terzo Big Five: l'elefante. Vediamo anche alcuni uccelli, ippopotami, coccodrilli e antilopi. Dopo aver imboccato la strada che va verso Skukuza (una delle strade principali del parco) notiamo che l'indicatore della benzina, nel giro di poche miglia, é sceso drasticamente e segna ora un quarto di serbatoio. Iniziamo allora a preoccuparci di non riuscire ad arrivare a Skukuza (altre aree di rifornimento più vicine non ce ne sono). Dopo una rapida sosta in un area ristoro per il nostro pranzo al sacco proseguiamo verso il nostro rest camp senza curarci troppo della ricerca di animali dato che l'indicatore del carburante continua rapidamente a scendere e noi siamo sempre più tesi. Vediamo comunque i primi impala (che sono l'animale più diffuso nel parco) ed un bellissimo rapace. Ad un certo punto incontriamo diverse auto ferme in mezzo alla strada e, come in ogni parco, questo indica un avvistamento. I posti migliori sono occupati ma riusciamo a vedere, nascosti tra l'erba, un leone e una leonessa (ed ecco il nostro quarto Big Five). Restiamo diversi minuti in attesa di movimenti da parte dei felini che però se ne staranno beatamente a riposo. Nonostante la tensione per la situazione carburante siamo veramente emozionati. Nella prima parte di vacanza abbiamo visto tantissimi animali e oggi, al primo giorno di Kruger, abbiamo già incontrato anche sua maestà il leone. Lungo la strada vediamo anche, questa volta da vicino, dei giovani elefanti oltre a dei babbuini. Con tanta agitazione arriviamo, per fortuna, a Skukuza Rest Camp. L'indicatore del carburante é senza tacche e andiamo immediatamente alla stazione di servizio, posizioniamo l'auto ed attendiamo l'addetto al rifornimento. Quando questo arriva ci dice, con fare scocciato: "No petrol. Pretoriuskop". Maledizione!! Provo allora a dirgli che il nostro serbatoio é completamente a secco (nella speranza che ci sia una sorta di riserva nella stazione di servizio) ma niente. Si limita a rispondermi "No petrol. Pretoriuskop" e, senza nemmeno guardarmi, si allontana. Insisto e gli dico che é per noi impossibile arrivare a Pretoriuskop dato che dista 50 miglia ma lui, imperterrito, non fa altro che ripetere la stessa frase. Dopo lunga insistenza e sua ampia scortesia riesco a farmi dire che il carburante arriverà la mattina seguente alle 8.00. Lo saluto e, dentro di me, lo maledico per la sua scortesia ed incapacità di empatia. A proposito dell'auto scopriamo poi, guardando il libretto delle istruzioni, che l'indicatore non presenta nemmeno una spia per la riserva. Nei giorni successivi verificheremo anche che l'indicatore, per la prima metà del serbatoio, scende gradatamente mentre, per la seconda parte, cala molto rapidamente. Decisamente scomodo ed inaffidabile. Rassegnati a perdere il pomeriggio (avevamo ovviamente preventivato di fare rifornimento, prendere la camera e ripartire immediatamente per girare il parco) andiamo a fare il check in dove assisto ad un altra scena di estrema scortesia da parte di un'addetta all'accoglienza nei confronti di un altro ospite che, già registrato, era andato a chiedere informazioni portando con sé solo la ricevuta e la chiave della stanza ma non il proprio documento; l'impiegata, sotto lo sguardo sconcertato di tutti noi ospiti in attesa, non gli ha fornito le informazioni e si é anche tenuta la ricevuta dicendogli di tornare con il documento. Mah.. diciamo che la cortesia verso il cliente non mi sembra una qualità richiesta al personale. Ritirata la chiave del nostro alloggio e pagate le conservation fees andiamo alla nostra rondavel che é semplice ed accogliente, ha anche una piccola veranda con la cucina oltre ad un braai. Dopo esserci sistemati andiamo a fare una passeggiata per il rest camp. Skukuza é il campo più grande del Kruger NP ed é dotato di tutto il necessario: supermercato, piscine, ristoranti, stazione di servizio. Ci sono anche un piccolo aeroporto ed il noleggio auto. E' in posizione comoda per visitare le parti centrale e, in particolare, meridionale del parco. Da qui partono, inoltre, numerose attività con i ranger del parco. Tentiamo di andare in piscina ma non é molto invitante e la temperatura non é altissima quindi andiamo al supermercato dove oltre a fare un po' di acquisti per i pranzi al sacco, compriamo patatine varie, vino e birra per una merenda, alcune magliette per i nipoti e un bellissimo libretto, in italiano, con le mappe del parco, alcune informazioni e le immagini degli animali presenti nel parco. Non potendo far altro ci rilassiamo allora davanti alla nostra rondavel leggendo un po' e programmando gli itinerari per i prossimi giorni. Intorno a noi scorrazzano e urlano scimmie e babbuini. Tutto sommato é piacevole fare una pausa. Dopo esserci fatti una bella doccia, quando ormai é buio, decidiamo di andare a cena al Cattle Baron Restaurant e la scelta si rivelerà ottima! Per raggiungere il ristorante percorriamo il sentiero, buio, lungo il perimetro del parco. Ad un certo punto Valentina, che era davanti, fa un salto indietro. Le era comparso davanti un grosso istrice che, evidentemente spaventato, ha sollevato tutti gli aculei. Un incontro abbastanza impattante: l'animale era grosso (la foto non rende bene l'idea), inoltre, quando si sentono minacciati, gli istrici lanciano i loro aculei e sono molto pericolosi. Nel corso della cena lo stesso istrice (almeno credo) correrà tra i tavoli, questa volta senza aculei ritti. Io mangio una strepitosa Chateaubriand flambé mentre Valentina prende un buonissimo filetto al pepe verde del Madagascar accompagnati da vari contorni e da del buon vino. Pienamente soddisfatti dell'ottima cena andiamo a dormire fiduciosi per l'indomani di poter essere, poco dopo le 8.00 (comunque un paio d'ore più tardi rispetto a quanto preventivato), in giro per il parco a caccia di animali. Ovviamente non sarà così... Cena: Cattle Baron Restaurant - Skukuza Rest Camp - 550 R Pernottamento: Skukuza Rest Camp - 197 € (2 giorni) + 1.760 R Conservation fees (2 giorni)
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