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Mostra il contenuto con la massima reputazione da 20/11/2014 in Risposte

  1. Eccoli qui, gli scatti vincenti per il calendario 2019! di @Fabrizio69 di @ceemo di @mouette di @Bianco31 di @emyb86 di @gn4gno di @KlaSan di @acfraine di @Flowerpower81 di @pandathegreat di @fraxnico di @rotels Grazie a tutti i partecipanti e a tutti coloro che hanno votato, nei prossimi giorni vi daremo maggiori informazioni su come ordinare il calendario!
    14 punti
  2. Allora a te e a @Chiara_jk, metteremo un sottotitolo: per lei "Tiffany Inside" per te "Viola dentro" In questa giornata di traguardi e promozioni, non potevo non festeggiare il mio messaggio numero 10.000!
    14 punti
  3. Ciao a tutti! Come avrete notato, c'è stato un riordino nello Staff di UOTR: era in programma già da un po' (più o meno da quando abbiamo lanciato UOTR 2.0 ), ma ci siamo presi un po' di tempo per rodare bene quella che era la nuova organizzazione del forum. Prima di tutto abbiamo unificato lo Staff restituendo, come era giusto, le chiavi di UOTR a @KlaSan, che ne è stato l'ideatore e fondatore insieme a @Shining: l'unico vero Admin è e resta lui, anche se per l'ordinaria gestione tecnica della piattaforma rimarremo io, @kurtdc83 e @dariuz a dare una mano. Abbiamo anche deciso di ripristinare (finalmente!) il gruppo di moderazione: ai membri dello Staff @acfraine, @Barby79, @criscorpione, @Frafrà e @pandathegreat, si affiancheranno due nuovi acquisti, @ceemo e @Flowerpower81, che tutti conoscete e che abbiamo scelto per assiduità di presenza, capacità di interazione con gli altri utenti e sinergia con lo staff attuale. Il resto dello Staff, @Arizona 71, @boccia66, @Fagianella e @Simobiancoblu è sempre a disposizione per dubbi, chiarimenti, consigli, chiacchiere, farsi il mazzo durante i raduni, o qualunque altra cosa vi venga in mente. Con molto dispiacere, non saranno con noi nel nuovo Staff unico @micia77 e @wolentini; ma ci rendiamo conto che spesso l'impegno è più gravoso di quel che può sembrare, quindi ci siamo sentiti in dovere di rispettare la loro scelta, anche se le porte dello Staff per loro restano sempre aperte. E adesso, benvenuti in UOTR 2.1! P.s. Ammazza che velocità, @yesterday1973, non ho fatto neanche in tempo a cliccare su Invia... (e comunque il blu ci dona di più! )
    14 punti
  4. Titolo editato perchè dopo tante vicissitudini ho PRENOTATO i voli purtroppo per le mie date (che causa lavoro sono le maledette ferie fisse ad agosto) i voli su LAX hanno raggiunto prezzi eccessivi, si parla di 650 euro senza bagaglio ma con orari scomodissimi ed anche arrivando a 800 850 euro la situazione non migliora ho dunque iniziato a pensare all'idea di sfruttare le 80000 miglia delta a testa che abbiamo che sono inutili per voli intercontinentali in quanto di tesse si viene a pagare più che comprare un biglietto ex novo ma sono comode per i voli interni in quanto si pagano solo 5 dollari di tasse monitoro così i voli più economici per gli states e viene fuori NY a circa 450, proprio però mentre decido di prenotare i punti Delta richiesti per il JFK-LAX aumentano e non ci sto più dentro fortunatamente stamattina si abbassano nuovamente e salta fuori un volo per NY con ritorno diretto che non avevo mai trovato in precedenza in parole povere abbiamo un FCO-JFK con scalo a Dulles all'andata e diretto al ritorno a 1823 euro per 4 persone (bagaglio a parte ma ne imbarcheremo uno solo oppure due se decidiamo di fare campeggio quindi da aggiungere 100 o al massimo 200 euro) poi notte a NY, il mattino dopo JFK-LAX con le miglia. il ritorno lo faremo da LAS VEGAS con volo sul JFK, notte li e la sera successiva diretto JFK-FCO
    13 punti
  5. Et voilà, eccovi le foto della prima giornata del VII raduno nazionale UOTR, svoltosi lo scorso weekend nel sempre ospitale Hotel Cosmopolitan di Bologna! Per chi c'era e per chi non c'era, enjoy! Si inizia.. Al microfono @pandathegreat e al cazzeggio al computer @dariuz! (stava giocando il Bologna anche quest'anno?? ) ..con la presentazione dei nuovi partecipanti! @KIA1974 @violetta anna @polly77 @Realina il @faina @ginoarcuanto e sua moglie Virginia (non penso sia registrata) @alessipe & Family Passiamo poi alle Photostory.... ANZI NO (cit.) @ieio14 e @loveWESTCOAST Prima c'è la presentazione delle Guide UOTR.. @Chiara_jk e @Kate1984 on my left side @ceemo e @luisa53 on the right one @acfraine presenta (con brio, direi ) la tessera fedeltà UsaOnTheRoad ..e si procede con la recensione del Texas by Luisa.. ..e @criscorpione e @Tommaso Tutti attenti!! Si passa poi alla città di Chicago! Featuring Chiara "Roxie".. ..e @wolentini "Velma"! Piccoli Photobomber crescono! Zitti tutti! Parla lo zio @giandomenico!! Si arriva dunque all'evento clou della prima giornata! Il DERIOQUIZ!! La vittoria è decisa da un incredibile spareggione.... se la giocano allo sprint per le rispettive squadre @kurtdc83 e Alessipe! Che finisce più o meno così: ..peccato che fosse lo spareggio per l'ultima posizione!! La vittoria va invece alla squadra di Criscorpione.. bravi tutti!! ..prossimamente quelle della seconda giornata!!
    13 punti
  6. Buongiorno popolo del forum!. Tempo di novità in casa UOTR! La famiglia dello staff si allarga, e per premiare il lavoro svolto in questi mesi dai due nuovi moderatori @ceemo e @Flowerpower81 siamo lieti di accoglierli in blu! Complimenti ragazzi e buon lavoro!
    12 punti
  7. 9 per 9 farà 81? [cit] il troll interviene in modo apparentemente insensato o volutamente ingenuo, con lo scopo di irridere quegli utenti che, non capendone gli obiettivi, si sforzano di rispondere a tono ingenerando ulteriore discussione e senza giungere ad alcuna conclusione concreta
    12 punti
  8. Leggendo le vostre risposte mi è venuta in mente la scena della capretta in Jurassic Park... Dai magari si tratta solo di un inizio al di fuori degli standard del forum ed avremo altri contributi...prendendo in buona fede lo scopo del messaggio, preferisco 100 volte un approccio "volenteroso" di questo tipo, piuttosto che il classico utente del forum che finchè deve organizzare il proprio viaggio domanda ogni cosa gli passi per la testa, da quante volte si consiglia di andare in bagno on the road a se effettivamente anche in America la mano sinistra rimane a sinistra o si sposta magicamente a destra, salvo poi sparire nel nulla al rientro dal viaggio, senza lasciare nemmeno un ringraziamento...(il level up di questo tipo di utente è quello che adoro, quello che ricompare quando deve organizzare un secondo viaggio e si presenta adducendo scuse assurde tipo "il viaggio che mi avete aiutato ad organizzare è stato stupendo, scusate se sono sparito ma la navicella aliena su cui sono stato rinchiuso negli ultimi 12 mesi aveva il wifi che prendeva male, ora che sono tornato sulla terra avrei bisogno di ammorbarvi con ogni sorta di domanda per il prossimo viaggio"). Dai vediamo che cosa salta fuori
    12 punti
  9. @acfraine si dai bisogna sudarsele queste cariche Andiamo avanti... Diamo il benvenuto nello staff anche ad altre due persone: @Chiara_jk e @fraxnico che, credo meritatamente per il contributo che hanno dato al forum in questi anni, entrano anche loro nello staff di UOTR.
    11 punti
  10. complimenti a @federicama @micaela.zorec @Rossyrossy @fulmine @Lauretta83 @Monica405 @cap99 @Vale23 che grazie alla partecipazione al loro primo raduno diventano di diritto viola Ditemi pure se ho dimenticato amici, consorti, fratelli, sorelle e quant'altro
    11 punti
  11. 18/11/2016 Breaking News Siamo stati selezionati, siamo nella squadra di basket dell'High School!!!!!!!! 😀🏀 A presto per gli aggiornamenti.
    11 punti
  12. Ci tengo a fare una precisazione perchè come sempre avviene in questi casi c'è qualcuno che si sente escluso o più meritevole di altri: 1) c'è posto per tutti quindi con l'impegno quotidiano non ci sarà alcun problema ad investire altri del titolo di guida 2) il punto che mi preme di più è questo perchè abbiamo voluto dare un taglio netto col passato quando le cariche erano spesso assegnate a vita e per amicizia, ci siamo presi dei mesi dopo UOTR 2.0 proprio per studiare un metodo per portare avanti le cariche e le promozioni che fosse il più possibile esente da contaminazioni dettate da simpatia, antipatia, gratitudine Abbiamo fissato dei paletti da rispettare e chi è rientrato in questi criteri è diventato guida, ci sarà una verifica periodica e come già detto la possibilità per altri perchè NOI più di tutti abbiamo bisogno di VOi e del vostro aiuto
    11 punti
  13. Eccomi qua con un nuovo diario, finalmente ce l'ho fatta ad iniziarlo Quanto mi fa strano però non scrivere nella sezione West!! Un anno fa, qualcosa tipo 5 secondi dopo essere scesa dall’aereo, iniziavo a pensare a dove sarebbe stato il nostro prossimo viaggio estivo. Le idee erano, come sempre, tantissime: Bali, Thailandia, Cambogia e USA. Potevano forse mancare i miei amati Stati Uniti nelle idee di viaggio? Ovviamente no!! Stavolta però sapevo che tornare negli USA sarebbe stato difficilissimo, se non impossibile. Luca voleva cambiare meta e, anche da parte mia, c’era la voglia di visitare qualche altro continente. Ok ma…quale? Guardo un po' di mete ma i voli sono alle stelle. Più passano i giorni poi più inizia a tornarmi la voglia di andare, un'altra volta, negli Stati Uniti. No Giò, non ti lusingare, non farlo!! Stavolta Luca ti ammazza se gli proponi di tornare un'altra volta in America!! Riesco a trattenermi e, per farmi venire qualche idea, inizio a leggere i diari di viaggio. Provo a stare lontana dalla sezione USA e ad aprire solo quelli degli altri continenti. Vediamo un po', cosa potrei leggere? Asia, Americhe, Oceania, Europa. Africa no, quella proprio non mi ispira. Luca va spesso in Kenya per lavoro e, ogni suo tentativo di farmi andare in Africa, è sempre fallito miseramente. Nel frattempo esce un volo per Seattle a poco più di 350€ da Venezia, proprio per quelle che sarebbero le nostre eventuali date. Ho una voglia matta di tirare fuori la carta di credito e cliccare su acquista ma so già che finirei per litigare con Luca quindi sono costretta a legarmi le mani. Quando glielo dico mi risponde che ho fatto bene a non comprarlo, altrimenti sarei andata da sola. “Ma Peruz, era un volo per Seattle a 350 euro!!!” “Avrebbe anche potuto essere gratis, io in America quest’anno non ci torno”. Ed è così che anche le mie più piccole speranze vanno in fumo e mi convinco a cercare seriamente una meta alternativa. Un giorno, mentre navigo sul forum, la mia attenzione viene catturata da un diario di viaggio che non parla di America ma di Africa. E’ quello di @pandathegreat e @mouette, dal titolo Namibia on the road. L'Africa la snobbo da sempre ma i loro diari mi piacciono tanto quindi decido di leggerlo lo stesso. Più leggo e più mi convinco che la Namibia potrebbe davvero piacermi. Luca è in Kenya e, quando per telefono glielo accenno, pensa lo stia prendendo in giro. “Tu? In Africa? Certo Giò, guarda che non ti crede nessuno!!!” Il tempo passa, lui torna a casa, e io continuo a leggere le avventure di @pandathegreat e @mouette. Ad ogni giornata pubblicata la mia voglia di andare in Namibia cresce sempre di più e, ad ottobre, sono piuttosto convinta. “Luca, ma allora che ne dici se andiamo in Namibia quest’estate?” Lui mi guarda di traverso, probabilmente chiedendosi cosa avessi fumato. “Come mai improvvisamente vuoi andare in Africa? Hai preso una botta in testa?” Ma no, ti giuro che sono serissima!!! Era ottobre e il discorso è morto cosi’, con Luca convinto che avrei cambiato idea. Insomma, com’era possibile che io volessi andare in Africa? Poi, in una domenica di inizio dicembre, lui ridendo mi chiede se allora sono ancora convinta di andare in Namibia questa estate. Io gli rispondo di si ma che, in realtà, mi piacerebbe davvero anche tornare negli USA. E’ in quel momento, quando sente nominare la parola USA un’altra volta, che il nostro viaggio in Namibia diventa realtà. Non vogliamo prenderci tardi quindi a dicembre decidiamo di prenotare voli e hotel. Purtroppo ci è subito chiaro che la Namibia ha dei costi folli e, quando mi faccio un preventivo personalizzato comprensivo di volo, auto ed hotel per poco non faccio un infarto. Ma che roba è?! Questi non stanno bene!! I lodge costano in media 150€ a notte a persona, arrivando a picchi di 250€ a notte a persona. E pensare che l’anno scorso mi sembrava caro Yellowstone con i suoi 175$ a notte e a stanza per dormire all’interno del parco… non mi lamenterò mai più dei costi negli USA, lo giuro. La macchina ha un costo altrettanto folle, circa 1700€ per 17 giorni di noleggio. Il risultato è che, la cifra finale sul mio foglio excel, supera i 3000 euro a persona soltanto di costi fissi quali volo hotel e auto. A questa cifra bisogna poi aggiungere tutti gli extra. Eh no, io tutti quei soldi per andare in Africa non li spendo manco morta. Lo dico a Luca e lui concorda con me, sono decisamente troppi soldi. Improvvisamente però si fa pensieroso ed io inizio a preoccuparmi. Quale idea malefica starà partorendo? Alza la testa e, con gli occhi che brillano, mi comunica che ha avuto un’idea geniale: andiamo in tenda!!! Lo trafiggo con lo sguardo. “Io in tenda? Ma mi ci vedi? Odio il campeggio, ti pare che vado in Africa in tenda? Non ci penso proprio!!” Lui tenta di convincermi ma non c’è verso, io in Namibia in tenda non ci vado. Li di notte ad Agosto fa freddo ed io voglio avere il mio bagno. Provo allora a pensare ad un’alternativa che ci permetta di fare ugualmente questo viaggio e mi viene in mente una soluzione intermedia, il camper. Costa 1800 euro ma ci permetterà di abbattere il costo dei lodge. Camper sia!!! A Natale Babbo Luca mi fa un regalo e sotto l’albero trovo il biglietto per Windhoek. Avrà voluto assicurarsi che non cambiassi idea? Probabilmente si ma va bene lo stesso, sono felicissima, ad agosto si va in Namibia! Prenoto tutto da me sui siti ufficiali e alla fine l’itinerario diventa questo: 12-13 agosto: Venezia – Windohek 14 agosto: Windhoek – Deserto del Kalahari 15 agosto: Deserto del Kalahari – Fish River Canyon 16 agosto: Fish River Canyon – Luderitz 17 agosto: Luderitz – D707 18 agosto: D707 – Sesriem 19 agosto: Sesriem 20 agosto: Sesriem – Swakopmund 21 agosto: Swakopmund 22 agosto: Swakopmund – Spitzkoppe – Twyfelfontein 23 agosto: Twfelfontein – Palmwag 24 agosto: Palmwag – Etosha 25 agosto: Etosha 26 agosto: Etosha 27 agosto: Etosha – Waterberg 28 agosto: Waterberg – Windhoek 29 agosto: Windhoek – Doha 30 agosto: Doha 31 agosto: Doha - Venezia E’ stato un viaggio meraviglioso e pieno di emozioni ma anche molto impegnativo. Fare campeggio è molto diverso dal dormire comodamente in hotel e le strade sterrate della Namibia non ci hanno aiutato. La sabbia entrava nel camper e, ogni giorno, dovevamo ripulire tutte le nostre cose dallo strato di sabbia che le ricopriva. Siamo tornati a casa più stanchi di prima, guardandoci negli occhi e promettendoci che non avremmo mai più campeggiato in Africa. Tuttavia è stata una esperienza diversa che ricorderemo per sempre, una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita. Ecco, soltanto una però, adesso io ho già dato!! Cosa mi è piaciuto e cosa no? Ho adorato Luderitz e Swakopmund. Non avevo grandi aspettative su queste due località costiere invece sono state la sorpresa del viaggio. A Luderitz ho assistito al più bel tramonto della mia vita, talmente bello da battere perfino quello nei parchi americani. Sorprendentemente mi è piaciuto tanto anche il safari. E’ iniziato male dato che il primo giorno, non vedendo assolutamente nulla, avrei voluto suicidarmi dalla noia. Menomale che poi la situazione è migliorata ed Etosha ci ha regalato avvistamenti incredibili e giornate bellissime. La più grande delusione del viaggio invece è stata sicuramente la zona di Palmwag, poco interessante sia dal punto di vista paesaggistico sia da quello degli avvistamenti. Meglio l’Africa o l’America? Eccola qua, la domanda più gettonata al nostro ritorno. Non so perché ma, la stragrande maggioranza delle persone, è convinta che l’Africa sia più bella, anche se non ha mai visto nessuna delle 2. E’ per questo che, quando mi chiedono se è meglio l’Africa o l’America, non voglio passare sempre per quella fissata con gli USA e la mia risposta è molto neutra: sono due cose completamente diverse, non sono paragonabili. Di solito la maggioranza delle persone non approfondisce e non mi chiede cosa ne penso davvero, convinti che io non voglia ammettere che in realtà l’Africa mi è piaciuta più dell’America. Qui però posso dire la verità visto che siamo su un forum che parla di USA. La verità è che, per me, non c’è proprio confronto. Gli USA battono l’Africa su quasi tutti i fronti: quello paesaggistico, quello umano, quello delle emozioni. Su cosa l’Africa è nettamente superiore invece? Il cielo stellato e i tramonti. Ecco, i tramonti africani non li dimenticherò mai e per me, da soli, valgono il viaggio. La Namibia ci è piaciuta tantissimo, è un paese bellissimo che ci ha regalato una vacanza splendida. L’america però è un’altra storia tanto che, ne io ne Luca, siamo tornati a casa col mal d’Africa. Il mio mal d’America invece è sempre li e dubito che se ne andrà tanto presto. Ma basta parlare di America, che questo è un diario sulla Namibia!! Vi auguro buona lettura e spero di riuscire a finirlo in tempi brevi
    10 punti
  14. cercherò di essere franco senza girarci intorno. purtroppo i numeri del forum non sono gli stessi degli anni scorsi, ormai la soluzione più immediata di facebook la sta facendo sempre più da padrona, già negli anni passati con numeri superiori siamo riusciti difficilmente a stare dentro i costi del calendario che richiede dei numeri minimi che non abbiamo mai raggiunto negli ultimi anni. Andare ad ordinare 100 copie per venderne 30 sinceramente non mi sembra il caso, anche le foto ricevute sono state molto meno e quindi abbiamo pensato comunque di creare la versione pdf del calendario e chi è interessato può stamparla da se. Dispiace anche a me ma ci è sembrato il male minore
    10 punti
  15. Ultima sorpresa! abbiamo deciso di dare il senso originale alla carica di supporter. Ora non sarà supporter chi arriva a 1500 messaggi ma chi partecipa attivamente alla vita del forum, che sia scrivendo, partecipando ai raduni e agli incontri o a chi da contributi concreti. Complimenti quindi a : @alessipe @rotels @Lizzina @Giovanna86 @Bettix @dalpo @polly77 @prez @Matteo84 @Gnagno @gn4gno @Lauretta83 @Monica405 Questa volta è davvero tutto! Speriamo di aver fatto cosa gradita nel cercare di coinvolgere sempre piu persone nella comunità di UOTR
    10 punti
  16. La primavera è arrivata e le prime partenze sono all'orizzonte quindi come da tradizione organizziamo l'annuale Concorso Fotografico. Questa volta il tema che vi proponiamo, approfittando dell'idea di @wolentini dello scorso anno è LIGHTS Abbiamo scelto questo tema in quanto la luce, oltre ad essere una delle fondamenta della fotografia, permette di spaziare in diversi ambiti e garantisce la partecipazione sia agli amanti della natura (basti pensare ad albe e tramonti oppure ai giochi di luce dell'Antelope Canyon) che a quelli delle città (mi vengono in mente le mille luci di uno skyline notturno ed i neon di Las Vegas). Qui di seguito indicheremo regolamento e modalità di partecipazione. Come ben sapete qui non ci sono sponsor o banner pubblicitari, quindi l'unico “premio” che ci possiamo permettere è "l'onore" per i dodici scatti vincenti di essere inseriti nel calendario UOTR2018. Per chi non potesse partecipare al concorso poichè andrà quest'anno per la prima volta negli States, e tornerà dopo il termine di invio, non abbiatene a male perchè ci saranno sicuramente altri concorsi a breve. Preparatevi in vista di queste opportunità! Cogliamo l'occasione per RINGRAZIARE NUOVAMENTE TUTTI GLI UTENTI , che hanno contribuito agli inaspettati risultati raggiunti in questi anni. Lo Staff di UOTR MODALITA' di PARTECIPAZIONE. Ogni partecipante deve inviare all'indirizzo: [email protected] una e-mail contenente: Nickname sul forum: Nome: Cognome: Un file compresso (zip o rar) contenente massimo UNA fotografia Una breve descrizione di dove sono state scattate o un titolo per le fotografie. Per ottenere stampe decenti in formato calendario le foto devono avere una risoluzione di almeno 3megapixel. Tipologie ammesse: colore e bianconero, sono ammessi piccoli ritocchi che non stravolgano il senso della foto. Per motivi legali foto ritraenti volti verranno scartate. Dimensione massima dell'invio: 24 Mb. Termine ultimo ricezione immagini: Domenica 27 Agosto 2017 Una mail confermerà la corretta ricezione. E' cura del mittente richiedere tale conferma se non la riceve entro 7 gg. dall'invio delle proprie foto. Se avete problemi o dubbi contattate un qualsiasi membro dello Staff o scrivete alla email indicata sopra. Le foto verrano vagliate dallo Staff e poste in votazione pubblica. Non abbiatene a male se qualche vostro scatto non verrà selezionato, è un gioco. PARTECIPATE IN MASSA!!! Lo Staff di USA On The Road REGOLAMENTO Art. 01 - Il tema della gara fotografica è: Lights , con questo tema vogliamo lasciare massima libertà di espressione permettendo la partecipazione sia agli appassionati di paesaggi urbani che a quelli degli imperdibili panorami naturalistici . Art. 02 - La partecipazione alla gara fotografica è gratuita ed è aperta a tutti i fotografi non professionisti di qualsiasi età o nazionalità. Per parteciparvi è sufficiente inviare le proprie opere fotografiche seguendo le istruzioni descritte nel sito internet: http://www.USAONTHEROAD.it. Art. 3 - Ogni concorrente può iscriversi una sola volta presentando solo UNA (1) fotografia. Art. 04 - Le fotografie devono essere inviate all'atto dell'iscrizione in formato digitale compresso o raw. Le fotografie possono essere sia a colori che in bianco e nero, scattate direttamente con macchine fotografiche digitali o ottenute da scansioni di fotografie a pellicola o stampe fotografiche. Le fotografie potranno essere ritoccate o elaborate purché mantengano un contenuto realistico. Sono ammesse anche elaborazioni in b/n digitale. Art. 05 - Non saranno ammesse, ad insindacabile giudizio degli organizzatori, fotografie il cui contenuto violi la normativa cogente, siano offensive e/o lesive del pubblico pudore, ritraggano uno o più soggetti di minore età. Le fotografie presentate al concorso devono essere foto originali di proprietà dell'autore - lo Staff non ammetterà al concorso foto non originali, di proprietà diversa dall'autore oppure prelevate da altri tramite ausili informatici (es.scaricate da Internet da altri autori). Lo Staff si riserva inoltre la facoltà di escludere fotografie considerate fuori tema o non adatte al concorso. Art. 06 - Le fotografie selezionate per la gara rimarranno online nella galleria sul sito anche dopo il concorso. Art. 07 - Le fotografie (max. 1 per ciascun partecipante) inviate non saranno restituite ai partecipanti. Le fotografie non selezionate e/o squalificate saranno eliminate al termine della gara fotografica. Fatti salvi i casi di dolo o colpa grave, gli organizzatori non sono responsabili della distruzione, diffusione o perdita delle fotografie che dovesse eventualmente verificarsi. Art. 08 - L'invio delle fotografie deve essere effettuato in un'unica volta, nel periodo che va dall'apertura della gara fotografica (oggi) fino a chiusura ricezione foto alle 23.59 del 27 Agosto 2017 Data prevista per la selezione delle fotografie e esposizione gallery: indicativamente entro una settimana Votazioni pubbliche aperte fino al: indicativamente metà Settembre 2017 Le modalità e i formati d'invio sono specificati nell'apposito messaggio sulla board. Art. 09 - Tutte le fotografie saranno ammesse alla votazione da parte degli utenti del forum tranne quelle che violino le norme di cui agli articoli precedenti. Gli iscritti al forum potranno votare una o tutte le fotografie secondo loro gusto, le 12 con voto maggiore saranno scelte per il calendario 2018 UOTR insieme a un'altra fotografia scelta a insindacabile giudizio della giuria tecnica, che sarà la copertina del calendario. Art. 10 - Ogni partecipante è responsabile del contenuto delle proprie opere e garantisce di godere di ogni diritto di utilizzare i lavori inviati per la gara fotografica, ovvero di averne ottenuto le necessarie liberatorie. Gli organizzatori non saranno in alcun modo responsabili per eventuali richieste di risarcimento avanzate da soggetti ritratti che appaiono nelle fotografie inviate. A tal proposito è consigliabile non inviare dei fotoritratti. Art. 11 - Ai vincitori sarà inviata comunicazione privata via e-mail, l'unico "premio" in palio è il piacere di farne parte, e una copia del calendario da ritirarsi esclusivamente al raduno di Ottobre Art. 13 – Gli organizzatori hanno la piena facoltà di utilizzare gratuitamente le 12 fotografie vincitrici, e le altre fotografie partecipanti al concorso, congiuntamente o separatamente, per qualsiasi utilizzo consentito dalla legge, citando il nome dell'autore. Questo include il calendario 2018, uno screensaver e/o ulteriori futuri Gadgets. Art. 14 - La partecipazione alla gara fotografica implica, da parte del partecipante, la piena e completa accettazione incondizionata del presente regolamento. Qualora gli organizzatori riscontrassero una qualsiasi violazione delle norme da parte delle fotografie o dei partecipanti, essi avranno la facoltà di decretare la squalifica senza alcuna responsabilità. L'accettazione di questo regolamento viene considerata implicita per tutti i partecipanti. Utilizzo dei dati personali Per l'iscrizione alla gara fotografica è richiesta la comunicazione di alcuni dati personali completa e veritiera a pena di esclusione, essenziali per il corretto svolgimento delle operazioni di ammissione alla gara fotografica pertanto non verranno accettate iscrizioni sprovviste di tali dati. Ai sensi e per gli effetti del decreto legislativo 196/03 recante disposizioni a tutela della privacy si chiede ai partecipanti di prestare il proprio consenso all'utilizzo dei dati personali forniti al momento della partecipazione alla presente gara fotografica, resi edotti di quanto disposto dall'art. 13 del decreto allegato al presente gara fotografica. Ai sensi della normativa sul trattamento dei dati personali e fatti comunque salvi i diritti derivanti dall'art. 13, il titolare acconsente all'utilizzo dei predetti dati per le sole attività inerenti questo concorso fotografico. Il consenso verrà considerato implicitamente prestato da chi invierà la propria iscrizione e le proprie opere.
    10 punti
  17. Eh si, è finita! Sentimenti contrastanti, gioia nel riabbracciarlo domani dopo tanto tempo, tristezza nel pensare che dovrà lasciare luoghi e persone che in questa esperienza fantastica lo hanno accompagnato quotidianamente, malinconia nel leggere i commenti di saluto dei suoi amici. E' stato bello, il tempo è passato velocemente e lentamente, le emozioni sono state indescrivibili. Grazie per avere condiviso i momenti di felicità ed anche quelli di nostalgia. Appuntamento al Forum di Ottobre per sentirci raccontare da Francesco il film vissuto! 😀
    10 punti
  18. La prima pagina di questo topic si è appena suicidata, lasciando un biglietto con su scritto "mi sento inutile, addio mondo crudele"
    10 punti
  19. VOLI PRENOTATIIIIIII Adesso il ritorno delle Faine è reale!!!
    10 punti
  20. Ciao Forum, alcune foto del "Picture Day at Scrimmage 2016". A breve nuovi aggiornamenti, ancora grazie dell'affetto! ❤️ Francesco, #25, con uno dei suoi più cari amici nonché compagno di squadra. La sua Host Family!
    10 punti
  21. Complimenti a: @DaniReef @daverio @emyb86 @S4R @gallo75 @Giovanna86 @Go Baby Go @JILGLIN @marv85 @Lizzina @stef Che diventano viola... eh lo so il raduno fa brutti effetti Se ho dimenticato qualcuno (tipo consorti o +1 iscritti al forum) ditemelo!
    10 punti
  22. anche noi siamo, come dire, confusi : i consigli sugli States sono passati completamente inosservati ma questa proprio nell' altra discussione non ti è sfuggita...... non è che ti dovevi iscrivere a Meetic con l'indirizzo email temporaneo ??
    10 punti
  23. Eccoci qua! Concluso il secondo giorno pieno nel Parco, domani si parte verso Sud.. abbiamo aspettato stasera per esprimere qualche considerazione sparsa sulla condizione di "vivibilità" di Yellowstone e vorremmo 1) tranquillizzare chi verrà da queste parti prossimamente e 2) rassicurare la mitica @luisa53 sul fatto che può mettere in conto un ritorno da queste parti.. ma andiamo con ordine. INGRESSO: Dormendo a West Yellowstone avevamo sempre un po' il patema di trovare code all'ingresso Ovest, ma vuoi un po' per questa paura vuoi un po' perché la sera crolliamo prestissimo siamo sempre arrivati al cancello verso le 7.15-7.20.. al massimo abbiamo aspettato 3 minuti, ma solo perché stamattina la sbarra degli ingressi pre-paid era ancora chiusa. Domattina sicuramente entreremo più tardi quindi vi saprò dire quanto ci impiegheremo in un'altra fascia oraria. AREE PRINCIPALI (mi riferisco alle più famose ma con parcheggi limitati, ovvero Midway Geyser Basin (x la Grand Prismatic), Mud Vulcano, Mammoth Hot Spring, Inspiration Point del GC north ecc, anche se ammetto che alcuni li abbiamo saltati): gente tanta.. SI.. MA non abbiamo mai avuto problemi nel trovare posto, o di fare code per arrivarci.. anzi, talvolta ci stupivamo di quanto fosse rapido trovare un parcheggio, abbiamo infatti notato che c'era sempre tantissimo turnover quindi un posto bene o male si trovava sempre.. TRAFFICO: anche qui SI.. MA.. solo se beccavamo un traffic jam causa animali (di solito bisonti), o dei lavori (ci sono diversi cantieri, sul mt. Washburn, all'inizio della Lamar Valley giusto per citarne un paio) o una lumaca che faceva l'andatura, ma non abbiamo avuto mai avuto grossi disagi.. WILDLIFE: a regà... Canyon Area is the new Lamar Valley! @dariuz non serve più andare fin lassù, oggi abbiamo beccato 3 volte mamma black bear+ cuccioli (2 volte probabilmente erano gli stessi) a distanza davvero ravvicinatissima nel giro di poche miglia dal Gran Canyon, oltre a un bull elk e diversi deers.. ma sull'app ho visto che nella stessa zona sono stati spottati lupi e addirittura un grizzly.. inoltre come scritto sopra quasi all'inizio della Lamar c'è un cantiere con tanto di semaforo x il senso alternato e andarci è un'impresa. Domani mattina andiamo verso Lake Yellowstone poi verso Jackson! Ciao belli!
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  24. Mah, a me l'Africa non ispira tanto... Fu la risposta che diedi ad una giovane Mouette che a maggio 2014 mi raccontò che stava per andare in Uganda... Di acqua ne è passata sotto i ponti, la giovane Mouette è stata impandata, da quasi 5 anni e io sono qui a raccontarvi il nostro 4° viaggio in Africa, perché sì, non mi ispirava tanto, ma le idee sono fatte per essere cambiate, no? Questo viaggio comincia a maggio scorso, quando un'innocua domanda a Julius, il tour operator locale a cui si era rivolta Barbara nel 2014, si trasforma nell'embrione del nostro viaggio invernale... "Gennaio è un buon mese per l'Uganda?" "Perfetto, è finita la stagione delle piogge e si sta bene!" Controlliamo un po' i voli e la Qatar ci offre un Roma - Doha - Entebbe ad un prezzo accettabile, poco più di 600€ a persona, dal 3 al 14 gennaio... ci pensiamo quei 4 o 5 nanosecondi e via, volo preso! Un po' di mail scambiate con Julius e alla fine l'itinerario è questo: 01 03.01 FCO -EBB 02 04.01 Arrivo a EBB - Sorgenti del Nilo - Jinja 03 05.01 Jinja - Ziwa Rhino Sanctuary - Murchinson Falls 04 06.01 Murchinson Falls 05 07.01 Murchinson Falls - Tea Plantations - Kibale 06 08.01 Kibale - chimpazee track - Queen Elizabeth NP 07 09.01 Queen Elizabeth NP - Kazinga Channel 08 10.01 Queen Elizabeth - Kisoro 09 11.01 Kisoro - Bwindi Impenetrable Forest - Gorilla 10 12.01 Kisoro - Lake Bunyonyi - Lake Mburo 11 13.01 Lake Mburo - Mabamba Swamp 12 14.01 Lake Mburo - EBB - volo A ottobre poi, una serie di sorprese... 2 amici, Marco e Sabrina, da qui in poi identificati come "Balzi" (No, niente parentesi quadre stavolta, sono viaggiatori anche loro), si aggiungono al nostro viaggio e acquistano il biglietto, 2 giorni dopo, la Qatar ci annuncia che il volo di andata è stato cancellato 😑😑😑😑. Il volo non c'è più, o si arriva il 5 oppure si parte il giorno precedente, il 2, con arrivo ad Entebbe alle 6 del mattino. L'opzione "giorno successivo" non è nemmeno presa in considerazione, cambiare compagnia aerea costa davvero troppo e ci tocca allungare il viaggio di un giorno. E per fortuna! Perché quei simpaticoni della Qatar ci hanno anticipato l'orario di partenza, dalle 18:30 alle 18, alle 17:45 e per finire, il 19 dicembre, a 2 settimane dal viaggio, alle 17:05, cosa che ci avrebbe reso impossibile visitare le Mabamba Swamp al mattino. Alla fine, l'itinerario è stato il seguente: 2-Jan Mon Roma - Doha - Entebbe 3-Jan Tue Entebbe - Mabamba Swamp 4-Jan Wed Entebbe - Jinja 5-Jan Thu Jinja - Fort Murchison 6-Jan Fri Murchison Falls 7-Jan Sat Fort Murchison - Fort Portal 8-Jan Sun Fort Portal - Kibale 9-Jan Mon Queen Elizabeth National Park 10-Jan Tue Kibale - Kisoro 11-Jan Wed Mgahinga National Park 12-Jan Thu Kisoro - Lake Bunyoni 13-Jan Fri Lake Bunyoni - Lake Mburo 14-Jan Sat Lake Mburo - Entebbe - volo Abbiamo il nostro logo... Anzi, 2! E finalmente... 2-3 Gennaio 2023 Alle 12:15 usciamo di casa dopo aver salutato i gatti (incazzati come non mai), direzione Fiumicino! Fila business, pranzo con un carissimo pezzo di pizza, imbarco prioritario e con qualche minuto di ritardo, partiamo verso Doha. Ritardo che recuperiamo in volo e riaccumuliamo a Doha, visto che lo sbarco avviene con il bus e siamo costretti a rifare i controlli di sicurezza. Confermo la mia idea su Doha, lo so, ho dei pregiudizi su quest'area, ma, come per i mondiali di calcio, il titolo di "miglior aeroporto del mondo" l'hanno pagato... Qui ci ricongiungiamo con i Balzi, che avevano un volo precedente e che ne hanno approfittato per fare un giro a Doha, viste le dimensioni di questo aeroporto ci incontriamo direttamente al gate e ci imbarchiamo all'una di notte. Questa volta però il ritardo è consistente, più di un'ora, per attendere i passeggeri di altri voli in ritardo... in effetti il volo per Entebbe non c'è tutti i giorni... Dormicchiamo un po', alle 5:30 ci servono la colazione e poco dopo iniziamo la nostra discesa verso Entebbe, e dal finestrino si vede un grosso temporale all'orizzonte, che per fortuna, se ne va da qualche altra parte! Atterriamo quasi in orario, alle 7, sistemiamo la parte burocratica, con il primo visto del passaporto nuovo, controllo sanitario per le vaccinazioni Covid e Febbre Gialla, ritiriamo le nostre valigie (per fortuna ci sono tutte!) e siamo pronti ad incontrare il nostro autista! Per la verità si fa attendere un po', ma quando arriva, Robert ci porta verso il suo Toyota Hiace, un van con un po' di km, 4 ruote motrici e gomme rinforzate... tutto quello che serve per un viaggio in Uganda! Prima tappa, l'hotel che ci ospiterà questa notte... dopo quasi 24 ore di viaggio, puzziamo come capre e abbiamo urgentemente bisogno di una doccia! Decidiamo di ottimizzare i tempi e io e Sabrina, accompagnati da Robert, facciamo un salto a cambiare un po' di soldi (300€ = 1140000 Scellini, cambio più o meno costante a 3800 UGX x 1€) e a prendere una scheda Sim, che ci permetterà di restare in contatto con casa. Visto come guidano, meglio identificare bene le auto della scuola guida!!! Puliti e profumati, alle 10 partiamo in direzione delle Mabamba Swamp, la strada che facciamo prevede una traversata in ferry, che però a quest'ora è parecchio affollato. Nessun problema, tutto intorno c'è un animato e colorato mercato e ne approfittiamo per passare un paio d'ore a comprare acqua, frutta coloratissima, biscotti, a far ridere (e piangere) un po' di bimbi e soprattutto, a scattare foto! Nelle ultime 2 foto, due volatili un po' diversi tra loro... un Mig-29 che ci è passato più volte sulla testa e il primo degli innumerevoli kingfisher black and white, il martin pescatore! Quando completiamo la traversata, è ormai ora di pranzo e ci fermiamo allo Nkima Forest Lodge, dove facciamo il nostro primo incontro con una costante dei nostri pranzi/cene in giro... la zuppa! Questa volta è una zuppa al pomodoro, seguita dalla tilapia del Lago Vittoria, un'insalata cetrioli e zenzero e una versione light del coleslaw, senza maionese. Ma quando stiamo per ripartire, il nostro Aiace non ha nessuna voglia di avviarsi, ma niente panico, Robert fa un paio di telefonate e in pochi minuti arriva la guida delle Mabamba Swamp, con la sua auto, una toyota che ha visto tempi molto migliori, con tanto di tappeto peloso sul cruscotto e in pochi minuti siamo all'imbarco! La gita nelle Swamp è fantastica, si viaggia lentamente su una barca a motore tra i canali, vediamo tantissimi uccelli, soprattutto aironi, ma il più ricercato è lui, il Malachite Kingfisher! Questi sono soprannominati Jesus Bird, li avevamo visti, praticamente uguali, in Florida, qui abbiamo la possibilità di avvicinarci tantissimo! Ma il più ricercato del parco è lui... il becco a scarpa! Certo, avere un mocassino al posto del naso non lo rende l'uccello più bello e aggraziato del mondo, ma è fantastico, sembra quasi un animale preistorico. Ci fermiamo qualche minuto a guardarlo, ma poi il meteo decide per noi, c'è qualche tuono in lontananza, cominciamo a sentire qualche goccia e cominciamo a tornare verso l'approdo, passando ancora tra le ninfee e i papiri che caratterizzano questo parco. Ancora Kingfisher, non ci si stanca mai a fotografarli! Quando ci avviciniamo, eccolo lì, c'è Robert con Aiace! Il guasto è presto spiegato, c'era poco carburante e con il van parcheggiato in salita, la pompa non pescava... è bastato fare il pieno e siamo pronti per l'avventura! Purtroppo, quei pochi minuti di ritardo sulla partenza ci fanno perdere l'ultimo traghetto e siamo costretti a fare un lungo giro via terra, tra paesaggi stupendi e lunghi tratti sulle strade sterrate. Birra e cena ottime in hotel, ma siamo praticamente sfatti, alle 9 ci infiliamo a letto, faccio appena in tempo a scrivere gli appunti del giorno e ... RONF!
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  25. Oggi la prima lunga giornata di trasferimento, 8 ore di viaggio per raggiungere la costa occidentale dell'isola, abbiamo assistito a dieci cambi di paesaggio, dalle zone brulle e montuose, alla terra rossa, alle risaie, fino ad arrivare ai baobab. Stamattina un incontro speciale, con suor Nunziatina, una missionaria salesiana italiana che da 31 anni ha una scuola con 620 bambini a Betafo... Nel nostro piccolo, abbiamo portato un po' di vestiti (almeno quelli che sono arrivati), quaderni e penne e la suora, siciliana doc, ci ha accolto con degli abbracci fortissimi... Per non parlare dell'entusiasmo dei bambini quando gli ho fatto le foto con la instax... Sono impazziti! Da Betafo a Morondava, abbiamo fatto una sola sosta lunga per un pranzo (dimenticabile) a Miandrivazo, poi tanta macchina, tanto che ho detto a Petit "j'ai le cul carré!" scatenando una risata! Stasera siamo al Trecicogne, un hotel gestito da un italiano, speriamo bene nella cena! Inviato dal Millennium Falcon
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  26. In viaggio con UsaOnTheRoad! Cari amici di UOTR, viste le imminenti numerose partenze abbiamo pensato ad un piccolo "contest" per voi, per non farvi dimenticare del Vostro forum preferito proprio quando starete percorrendo le nostre amate strade a stelle e strisce! Come partecipare?! Molto semplice! A questo link trovate un PDF che dovrete stampare e/o visualizzare con un tablet o uno smartphone (ovviamente, più sarà grande e più sarà "on topic" ); trovate un luogo "degno di nota" (una strada di periferia, una scogliera, il rooftop di un grattacielo, una foresta), una posa divertente, simpatica, o comunque qualcosa che sia inconfondibilmente a tema "Usa On The Road", e... fatevi un selfie!! E se il vostro viaggio non è diretto negli USA?! Nessun problema, siamo sicuri che troverete qualcosa che richiamerà agli States ovunque siate diretti! Quindi, non avete scuse per non partecipare! Dopodiché pubblicate la foto scegliendo uno dei canali "ufficiali" del forum, ovvero il forum stesso (rispondendo direttamente a questo topic) o sul gruppo Facebook. Sarete automaticamente "iscritti" al contest! Potete inviarne fino a 3 a testa, quindi se vi "pentite" del primo invio potete aggiungerne un altro. Spazio alla fantasia!!! Il più divertente verrà premiato al X Raduno Nazionale UOTR, che si terrà a Bologna il 6 e 7 Ottobre 2018.. La giuria interna sceglierà il vincitore (o I vincitorI, chissà ) che riceveranno un premio da parte dello Staff. Sarà quindi necessario partecipare all'evento! Vi aspettiamo in tanti!!
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  27. Buongiorno Forum, apro un nuovo capitolo, o sarebbe meglio dire inizia il secondo tempo del film che Francesco sta vivendo. Tutto sta andando a gonfie vele, mio figlio è sempre più immerso nel contesto sociale, sportivo e scolastico della città, gli amici sono sempre più (ne arriveranno 9 nell'estate del 2018 😮), sono già passati 6 mesi, il tempo passa in fretta ed aumentano, da parte sua, i segnali di "americanizzazione": - mi piacerebbe tanto fermarmi qui, mi sto informando per iscrivermi all'università; - alla domanda "quando possiamo sentirci?" risponde con "questa domenica non so perché non ho tempo"; - mancano solo quattro mesi al mio rientro; - ho tanta voglia di vedervi ma qui sto molto bene; - amo il Wisconsin! - non mi ricordo più come si dice "quella parola" in italiano, quando devo dire qualcosa "penso" in inglese! Il suo rendimento a scuola è buono, nelle scorse settimane ha cambiato alcune materie trovandosi a frequentare nuove classi con nuovi compagni. Le settimane scorrono più o meno tutte uguali: scuola dalle 8.15 alle 16.00, poi due ore di allenamento, a casa per cena verso le 18.30/19.00. Dopo cena un film (la famiglia che lo ospita attualmente non ha la TV a pagamento per cui la scelta è piuttosto limitata). Non deve fare compiti a casa, non ne vengono dati e quello che c'è da studiare Francesco la fa negli spazi di tempo che ha fra una lezione e l'altra oppure quando si trova qualche ora buca. La squadra di basket dell'High School, i Cardinals, gioca solitamente durante la settimana (in casa il venerdì), lasciando quindi il week end libero. Al sabato niente scuola, il pomeriggio allenamento ed uscita con gli amici (ha legato in modo particolare con alcuni compagni di squadra), la sera o a cena da qualche parte, oppure a casa di qualcuno dove poi, solitamente, si ferma a dormire, ovviamente con il permesso della Host Family. La domenica è tendenzialmente dedicata alla famiglia (anche la nostra quando ha tempo 🤣), al collegamento con gli amici in Italia oppure a qualche giretto in zona, compreso un tentativo di pattinaggio sul ghiaccio. Finora il tempo è stato piuttosto clemente, fatta eccezione per qualche giorno a -25, ed anche la neve non ha creato molti disagi. In calendario ci sono due prossimi appuntamenti che creano emozione: - lo Spring Break, una settimana di vacanza scolastica nella seconda metà di Marzo, a Naples, in Florida, dove la sua Host Family ha una casa; - dal 5 al 12 Aprile una settimana Rotary Youth Exchange alle Hawaii. Vi posto qui di seguito quanto Francesco ha scritto sul Blog della sua squadra di basket italiana, non a caso si sofferma molto sull'esperienza vissuta il giorno di Natale. Una precisazione: ho corretto qualcosa in quanto, come mi hanno fatto notare in diversi, "scrive come pensa: in inglese". Cinto's Blog, Chapter 3! Ciao a tutti e ben ritrovati per il capitolo 3 del mio Blog! Innanzitutto buon anno a tutti, sono in ritardassimo lo so, ma meglio tardi che mai! Qui sta andando tutto bene (per chi se lo stesse chiedendo), fa fresco e c’è parecchia neve ma in Wisconsin sono abituati a tutto questo perciò non c’è nulla di anormale!! Come primo “paragrafo del terzo capitolo”, sia per importanza che per ordine cronologico, ci terrei a parlare delle vacanze di Natale. Il nostro “Winter Break”, cosi chiamato, è iniziato Sabato 17 Dicembre ed è finito il primo di Gennaio (siamo tornati a scuola il 2). Durante queste due settimane mi sono permesso di prendere quattro giorni di pausa da basket ed attività varie per andare con la mia famiglia ospitante a trovare i parenti del mio host dad che vivono ad Akron, in Ohio. Ecco che cosi, dopo 9 lunghe ore di macchina, siamo arrivati in questa mediocre cittadina, ad 1 ora a sud di Cleveland, che se non fosse stato per LeBron James (ci è nato) sarebbe ora dimenticata anche dai suoi stessi abitanti (se potete non andateci, a meno che non ci teniate a vedere le grigie fabbriche della Good Year). La famiglia del mio host dad è di origini italiane, i nonni immigrarono dall’Italia (esattamente dal comune di Riccia, in Molise): la madre cucina con ricette italiane e sinceramente quello che ho mangiato in quei giorni non era neanche così male (si ma l’acqua della pasta va salata!). Magari l'avevo un po' sottovalutato, magari avevo un po' di astinenza di qualcosa che mi ricordasse, anche vagamente, l'Italia, ma non era comunque al livello della pasta che cucino io (cucino anche a domicilio ora). Il giorno della vigilia di Natale è stato piuttosto eccitante perchè, come si dice, l’attesa del piacere è essa stessa il piacere. Sono piuttosto fissato con il basket e sapevo, come forse ogni persona in questo pianeta, che il giorno di Natale ci sarebbe stata la partita tra i Cleveland Cavaliers di LeBron James ed i Golden State Warriors di Steph Curry, la rivincita delle Finals dell’anno scorso in cui la squadra del Re ha avuto la meglio con una sudatissima vittoria in gara-7, alla Quicken Loans Arena di Cleveland. Ed ecco che una volta ottenuto il consenso di entrambe le famiglie mi sono permesso di prendere due biglietti: non avendo vivi ricordi della nascita di mio fratello, penso sia stato il momento più bello della mia vita. Della partita c’è poco da dire, forse molti di voi l'hanno vista o ne hanno sentito parlare, ma ho comunque trovato impressionante il livello di fisicità dei giocatori ma, soprattutto, il giro di palla dei Warriors: si trovano tutti ad occhi chiusi, la velocità e la rapidità dei passaggi mi ha fatto venire il mal di testa sin dalla seconda azione. Poi che dire, LeBron è un carro armato, il ball handling (capacità di palleggiare e di fare "numeri" palleggiando, per chi eventualmente non sapesse cosa vuol dire) di Kyrie Irving è da premio Oscar come migliori effetti speciali, Thompson non sbaglia neanche se metti una tazza al posto del canestro, quando Curry tira non te ne accorgi neanche dal tanto che è rapido e Durant…Durant lasciamo stare…tanta tanta roba. L’ambiente dell’Arena è veramente bellissimo, non c’era un singolo posto libero nonostante fosse il giorno di Natale, il tifo è correttissimo e tutto è perfetto e fantastico. Insomma, come primo Natale lontano da casa non mi è poi andata cosi male… Un’altro evento degno di nota per questo capitolo è sicuramente stato l’hockey weekend: il distretto Rotary in cui mi trovo organizza eventi per tutti gli exchange students ogni due mesi, e così il primo weekend di Gennaio ci siamo ritrovati tutti insieme per trascorrere un sabato pomeriggio a Madison, dove abbiamo visitato il Campidoglio e vagato per le strade del centro (chiamato “downtown”). L’highlight della giornata è sicuramente stata la partita di Hockey dei Wisconsin Badgers alla quale abbiamo assistito: la squadra è attualmente considerata la più forte negli Stati Uniti, è stata una partita di livello piuttosto alto contro il college di Michigan State. Se però devo essere del tutto sincero, trovo l’hockey abbastanza noioso. All’inizio sono rimasto sorpreso da come questi ragazzi volino sui pattini e allo stesso tempo si tirino delle gran spallate senza perdere troppo il controllo, considerando anche che ho provato a pattinare per la prima volta e mi è sembrato abbastanza difficile, ma dopo i primi 5 minuti diventa già noioso. Se poi devo dirla tutta tutta, non avevo idea delle regole (e tutt’ora non capisco niente) ed alla fine del secondo tempo ero pronto per andare via. Mi è però stato detto che in una partita di hockey ci sono tre periodi da 20 minuti, quindi mi sono dovuto sedere di nuovo sul mio seggiolino e guardare questi pattinare dietro un disco che scivola sul ghiaccio. E’ comunque stato qualcosa a cui dovevo assistere durante la mia permanenza, dato che l’hockey è uno degli sport più popolari negli Stati Uniti. E con il basket come vai? Il basket è divertente, trovo bellissima l’atmosfera delle partite, con le palestre sempre piene e tanti ma tanti ragazzi: se fosse cosi anche in Italia, giocare a basket sarebbe tutta un’altra cosa, credetemi! A livello di risultati stiamo andando bene, a breve inizierà la fase dei playoff con un paio di partite “win or go home” da giocare: vincendole tutte si va al livello statale, ove si gioca il cosiddetto “State Tournament” al Kohl Center di Madison! Spero tanto di raggiungere questo obiettivo che ci siamo posti perché avere l’onore di giocare su un campo cosi prestigioso davanti a 18.000 persone deve essere veramente bellissimo! Vi terrò sicuramente aggiornati! Per questo terzo capitolo è tutto, il tempo sta volando e di cose ne stanno succedendo tante perciò ci si risente presto, alla prossima! Rimanendo in ambito sportivo venerdì scorso si è tenuta la Senior Night. E' un termine usato nello sport universitario, in particolar modo nel Football e nel Basket, per descrivere l'ultima partita, della stagione regolare, della squadra di casa. Prima della partita si svolge una cerimonia durante la quale il pubblico ringrazia e saluta i Senior al loro ultimo anno di High School. 😢
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  28. Ussignur leggo solo ora... Ricordo quando feci il moderatore per un forum di moto invaso da spammer, trolloni e compagnia cantante... nuclearizzai la metà degli utenti (buoni o cattivi poco importa... mi feci prendere un pò la mano) in due giorni , poi mi tolsero i superpoteri
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  29. Volevo vedere qualcosa su netflix stasera ma questo topic pare piu interessante. Inviato dal mio FRD-L09 utilizzando Tapatalk
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  30. e a te per averla riaperta... quindi nemmeno questo tuo post a fine Live... no? su questo credo ci siano visioni diverse. "tenere attivo" secondo me significa moooolto altro (non credo basti entrare per un paio di settimane quando si ha bisogno e poi ciaone per altri mesi), ma questo non è il luogo per discuterne quindi chiudo qui il mio intervento. Come dice Derio, c'è già un altro canale che ospita l'argomento.
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  31. Secondo me stiamo perdendo un po' di vista il fatto che il problema non sono le nostre patenti, ma gli addetti al banco che non sono in grado di distinguere una patente valida. Certo, provenire da un paese che - al momento - ne ha in circolazione tre tipi diversi non aiuta, ma anche la sfortuna di trovare un addetto ignorante e testardo che si ostina a non volerne riconoscere la validità ha un bel peso: tra le decine e decine di esperienze fatte complessivamente da tutti noi con ogni tipo di patente (me compresa con il 'tesserino' di prima generazione, con cui non ho mai avuto problemi), questa è la prima volta che sentiamo di una disavventura del genere, peraltro risolta prontamente recandosi in un'altra agenzia. Più che colpa della patente (indiscutibilmente valida), secondo me questa è stata proprio una questione di sfiga!
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  32. targhe mi spiace molto per la situazione, davvero paradossale!! Secondo me però è il caso di non diffondere ulteriore panico finchè non deciderai di dirci cosa è successo altrimenti qui si crea un caso
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  33. Ciao! La mia vita da qualche mese a questa parte si è un po’ stravolta e quindi questa mattina mi sono comprata un a/r Linate -Chicago dal 1 al 7 maggio con aer lingus per la bellezza di € 345 e sarò TUTTA SOLA [emoji33][emoji33] Da un lato sono super emozionata dall’altro abbastanza terrorizzata Un programma su Chicago l’avevo già preparato visto che inizialmente doveva essere tappa finale del viaggio 2023 ma visto che sarò appunto in solitaria vi chiedo tutti i consigli possibili!! Grazie Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
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  34. Il mio tanto atteso ritorno in Africa è finalmente avvenuto il 6 giugno 2023, quattro anni dopo il primo viaggio in Sudafrica, una pandemia mondiale e tanti cambiamenti. L'Africa invece è sempre stata lì, nel cuore e nei pensieri, nelle fotografie e nei ricordi di viaggio - come un marchio indelebile. Per la mia compagna era invece la prima volta: lei che è appassionata di montagna, di climi freddi, di trekking si è imbarcata in un viaggio spiccatamente on the road, nel Paese che ospita il deserto più antico del mondo, dove i pochi millimetri di pioggia l'anno sono accolti come una benedizione. Preoccupata per le ore di guida, una macchina gigantesca da condurre (e l'incubo di una foratura), la consapevolezza che avremmo avvistato animali in self-drive (e ci saremmo dovute comportare di conseguenza), i posti "brutti, sporchi e cattivi", come li chiama qui sul forum la cara @mouette ... tutto si è dissolto giorno dopo giorno, lasciando posto alla magia di questa terra che è una cura per l'anima perchè risveglia emozioni primordiali sepolte dal caos della nostra vita occidentale. E' stato tutto un crescendo di felicità e fiducia, fino a quell'ultimo tramonto ad Okonjima che ci ha pugnalato dritto al cuore, mentre sorseggiavamo il loro strambo vino bianco ancora stordite di adrenalina dopo un eccezionale avvistamento pomeridiano. E sul volo del rientro, una nuova consapevolezza racchiusa in una frase: "Sai, ero molto scettica sul significato di maldafrica, invece nel momento stesso in cui la stai lasciando ti accorgi che qualcosa dentro di te è cambiato". Leone adulto nei pressi di Okaukuejo, Etosha
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  35. Allora ragazzi, non diciamolo troppo forte (non si sa mai ), ma pare che quest'anno sia la volta buona per poterci ritrovare live! dopo parecchio tempo: prendendo spunto dalla RI-proposta fatta da @DaniReef qualche settimana fa ci piacerebbe incontrarci a Bologna nel weekend del 7/8 ottobre. A questo punto però ci è venuto un dubbio amletico: ci accontentiamo di una pizza in compagnia il sabato sera od organizziamo almeno qualche attività vecchio stile per avere l'opportunità di condividere, ancora una volta, le nostre esperienze? La risposta è... dipende! Se ci ritrovassimo tra "pochi intimi" (diciamo intorno alla quindicina di persone, più o meno) potremmo tranquillamente organizzarci autonomamente e darci appuntamento per cena e/o aperitivo; se invece dovessimo essere di più, crediamo sarebbe bello avere un punto di incontro e ritrovo solo per noi, per avere un tetto sopra la testa e poter passare il tempo piacevolmente. Ovviamente però, questa seconda ipotesi implicherebbe almeno un minimo di organizzazione da parte nostra, quantomeno per trovare una saletta e un numero di sedie sufficienti per tutti . In linea generale, in questo caso vorremmo optare per una versione short del raduno che impegni solo il sabato, lasciando a tutti la libertà di godere in piena autonomia dell'accoglienza bolognese la domenica. Ci piacerebbe dunque avere un'idea attendibile di quanti vorrebbero/potrebbero partecipare a questo incontro, con la preghiera di voler essere meno vaghi possibile, proprio perché il numero degli effettivi partecipanti cambierebbe radicalmente il nostro approccio ed il nostro impegno: ovvio che gli imprevisti dell'ultimo minuto possono sempre capitare (ci mancherebbe!) però, dai, se potete organizzare un viaggio di due/tre settimane negli USA con 8-10 mesi di anticipo, sono sicura che potete anche impegnarvi per mezzo weekend 5 mesi prima... Allora, chi vuole unirsi a noi? EDIT: Partecipanti (in ordine alfabetico, per non fare torto a nessuno ) al3cs x2 alberto tao x2 alessipe x2 ceemo x2 criscorpione x2 Danireef x 2 dariuz x1 (+ eventuale famiglia allargata ) Frafrà x2 fraxnico x2 Giovanna86 x2 mjfede x2 issa1990 x2 Lauretta83 x2 Lizzina x2 marv85 x1 mirko73 x2 Monica405 x2 simobiancoblu x2 Totale al 26/8: 34 (per ora... )
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  36. 14 gennaio 2023 Mi sveglio riposatissima, al contrario di qualcun altro che si è trovato a partecipare alla Lunga Notte Cristiana contro la sua volontà ... essere sordi non è proprio SEMPRE una sfiga Oggi il programma prevede, purtroppo e soltanto, il viaggio di rientro verso l'aeroporto. Il volo è alle 17, siamo lontani circa cinque ore di guida ed è meglio non indugiare troppo ... alle sette, dopo una rapida ultima colazione africana, ci godiamo l'ultima alba dal nostro nido d'aquila e siamo pronti a partire. E' una giornata quasi senza storia, la passiamo a spremere le ultime gocce d'Africa riempiendoci lo sguardo con la vita che scorre accanto a noi dal finestrino, con già la nostalgia e la voglia di tornare che si fanno prepotenti. Guardando Marco e Sabrina ho la conferma di quanto già nei giorni scorsi avevo capito ... se la sono presa anche loro, la malattia Per pranzo Robert ci propone di prendere un packet lunch in un localino di sua fiducia all'Equatore, dove negli anni il piccolo mercato naif che ricordavo si è ampliato e fatto decisamente più propositivo. Il locale è lo stesso dove mi ero fermata nove anni fa, stavolta ci facciamo preparare samosa, involtini e l'ultimo rolex, che mangeremo strada facendo visto che sono solo le undici. Mentre aspettiamo che il pranzo sia pronto abbiamo una mezz'oretta per gironzolare tra i negozietti, più numerosi e forniti che nel 2014, e siamo fermamente decisi a far fuori fino all'ultimo schilling: la mancia per Robert è già pronta in euro, la moneta locale che ci avanza difficilmente ci servirà in futuro (anche se avevo detto la stessa cosa l'altra volta ) e quindi ... via con lo shopping selvaggio, naturalmente non prima di aver collezionato una lunga serie di foto sceme di rito al passaggio di emisfero SBONK (essere bassi, come essere sordi, non è SEMPRE un male ) L'acquisto selvaggio ci ha fruttato due bellissimi teli batik, qualche piattino artigianale da regalare, un ippopotamo e un rinoceronte mignon per i nani, un altro paio di magneti che non si negano a nessuno e - visto che la maglietta da Muzungu che rimpiango da un decennio non l'abbiamo mai più ritrovata - una coppia di braccialettini gemelli che ci identificano, nel caso ci venisse qualche dubbio Chiaramente Paolo contratta all'ultimo sangue, strappando grandi risate alle giovani signore addette alle vendite, che quasi mai gli negano lo scontone, il fascino del Panda è irresistibile e io ne so qualcosa Solo l'ultima, coriacea, risponde con un soave "Accettiamo anche dollari ed euro" quando il nostro eroe cerca di impietosirla dicendole che più di così non può proprio spendere perché sono gli ultimissimi scellini e stiamo tornando a casa Non abbiamo certo lasciato all'Uganda la stessa indelebile traccia che lei ha impresso in noi, ma un segno del nostro passaggio se non altro è rimasto di sicuro, nel cuore e sul minivan di Robert Prima di partire fotografo e molesto un ultimo felino ... ... mentre Paolo, in un brodo di giuggiole, scatena orde di raffiche in direzione del vecchio terminal dell'aeroporto, dove nel 1976 l'esercito israeliano portò vittoriosamente a termine l'Operation Entebbe liberando tutti gli ostaggi del Volo 139 Air France, dirottato da un commando palestinese e tedesco, tranne tre che purtroppo rimasero uccisi. All'epoca Paolo era rimasto molto colpito dalla tragedia, che io invece non ricordavo minimamente, è già nel 2014 mi aveva espresso il desiderio di vederne i luoghi con i suoi occhi. Detto, fatto Dopo una discreta coda per i controlli all'ingresso raggiungiamo finalmente il parcheggio dell'aeroporto, ridendo e scherzando si sono fatte le 14 e siamo in perfetto orario per passare le molteplici file di controlli, covid, bagagli, scanner ... salutiamo Robert con autentico affetto, quello che ha saputo conquistarsi senza nessuna fatica in questi giorni insieme, non soltanto per tutto quello che ha fatto per noi, ma per la sua simpatia, il suo approccio sempre sorridente, la serenità che ha saputo trasmetterci in ogni momento. Non so se ci rivedremo mai, ma di sicuro abbiamo un altro amico quaggiù, oltre a Julius che ci ha seguiti e coccolati passo passo senza essere fisicamente con noi. Ciao Africa, mi hai lasciato un altro solco nel cuore ... ci vediamo nel 2024! (spoiler: la meta del viaggio per i miei cinquan... per i miei quindici anni la scelgo io )
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  37. SABATO 24 AGOSTO Ci svegliamo prima dell’alba, oggi ci aspetta il primo giorno pieno di safari e vogliamo iniziare guardando l’alba dalla meravigliosa piattaforma di Olifantrus. Siamo tra i primi ad arrivare, prendendo i posti migliori, nella speranza di qualche super avvistamento. Risultato? Springbok, springbok e ancora springbok. Vi ho parlato dei meravigliosi springbok? Yuppy, qualcuno contenga il mio entusiasmo! Torniamo in camper, facciamo colazione e partiamo alla volta di Halali, il nostro campeggio per la notte. Il mio sogno è vedere i leoni, chissà se ci riusciremo. Iniziamo l’esplorazione ma alle varie pozze troviamo solo giraffe, oryx, zebre, struzzi e… springbok. Giraffe, zebre, struzzi, springbok. Struzzi, zebre, springbok. Ma è tutto qua o siamo sfigati noi? Più passano le ore meno animali si vedono in giro. “Peruz tra poco mi sparo un colpo, sarebbe questo il meraviglioso safari? Girare come trottole avanti ed indietro per vedere poco o nulla?” “Giò ad essere sincero mi sto annoiando anche io. Vuoi che andiamo a pranzo?” Tradiamo i nostri panini decidendo di mangiare al ristorante di uno dei resort interni al parco, mangiare all’ombra accarezzati dal venticello fresco è molto più piacevole di girare a vuoto. Il pranzo (mediocre) però non può durare per sempre quindi risaliamo sul camper e continuiamo la nostra soffer..il nostro safari. “Senti Peruz ma a te mancherà l’Africa quando saremo a casa?” “Proprio no, anzi, sarò grato ogni giorno per riavere la mia doccia!!” Mi metto a ridere, quando siamo negli USA non vede l’ora di tornare in ufficio mentre in Africa non vede l’ora di riavere la sua doccia. Come cambiano le cose! Il pomeriggio prosegue abbastanza noioso: l'unico brivido è un elefante ci attraversa la strada, poi vediamo il famoso pan di Etosha, qualche zebra e...springbok. Che noia, che barba, che noia. Ma che ci trova la gente nel safari? Io mi sto annoiando a morte. Luca sembra leggermi nel pensiero e mi dice che il safari non è sempre così, oggi abbiamo solo avuto tanta sfortuna e domani andrà meglio. Non può piovere per sempre no? Speriamo… Arriviamo ad Halali, il nostro campeggio, dove proviamo a fare il check in. Tentativo 1: Buongiorno, vorremmo fare il check in per favore. Nessuna risposta, la tizia continua a chiacchierare e ridere con la collega. Tentativo 2: Scusi, vorremmo fare il check in, please. Ancora nessuna risposta, disinteresse totale. Tentativo 3: Ehi, scusi, siamo ospiti del campeggio, potremmo fare il check in per favore? La tizia si gira, ci guarda e torna a ridere con la collega senza darci risposta ed ignorandoci completamente. Mi giro verso Luca, probabilmente con il fumo che esce dalle orecchie. “Ma ci sta prendendo per il c… questa?” “Giò…sta calma.” “Io sono buona, paziente, accomodante ma se c’è una cosa che non sopporto è essere presa per i fondelli, a maggior ragione da gente a cui sto portando dei soldi” “Ti sei dimenticata di dire egocentrica!! No dai, hai ragione, questa è una....!" (Evito di ripetere la parolaccia ) “Parlale tu Peruz altrimenti va a finire che io la prendo a pugni!” Luca alza la voce e finalmente la tizia, evidentemente scocciata, ci guarda con aria interrogativa e strafottente dicendoci che non c’è alcuna fretta. Giò, stai calma…. Ci indica la piazzola e noi usciamo dalla porta della reception con un diavolo per capello, chiedendoci come possa una receptionist essere così maleducata. In generale ci siamo accorti di una cosa: nei resort privati sono tutti gentilissimi, nei resort statali invece l’educazione non è di casa. Risaliamo in camper ed andiamo a cercare la nostra piazzola, ben diversa da quelle a cui eravamo abituati. Qui ad Halali le piazzole sono una attaccata all’altra e l'atmosfera è tutto fuorchè paradisiaca. Eh vabbè, l’importante è essere dentro al parco, per un paio di giorni ci si adatta. Ma cavolo, è tardissimo!! Per colpa della gentilissima signora della reception si è fatto tardi, rischiamo di perderci il tramonto. Apro il frigo, prendo due birre e ci dirigiamo di corsa verso la pozza di Halali, dove sono ovviamente già tutti in posizione. C’è un rinoceronte con il suo cucciolo e lo scenario, abbinato alla luce del tramonto, è da sogno. Ma quanto è bello? Oggi è stata una giornata da dimenticare ma si è conclusa in modo fantastico, tanto che quasi mi ha fatto dimenticare tutto il resto. Tramonto, rinoceronte e cucciolo...per giunta in una pozza in cui dicono di solito si veda poco o nulla. Si, ha decisamente compensato tutta la sfiga della giornata Ancora emozionati torniamo in camper, ci vestiamo ed andiamo al ristorante. La cena è a buffet ed anche qui notiamo un’incredibile differenza sia di varietà che di qualità con i resort privati. NWR insomma bocciatissima, in tutto e per tutto. La cena vola via in fretta e noi ce ne torniamo in camper, ci mettiamo a letto e facciamo gli scongiuri che domani sia una giornata più fortunata di quella odierna. Grazie al cielo qualcuno ci ha dato ascolto!!
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  38. DOMENICA 18 AGOSTO - PARTE 1 Sono solo le 5.30 di mattina ma al campeggio dei poveri sembra siano le 6 del pomeriggio. Perché? Perché chi alloggia qui ovviamente non può perdersi l’alba sulle dune!! L'unica cosa bella del nostro campeggio è proprio questa, poter entrare nel parco un'ora prima di tutti quelli che alloggiano nei tanti resort all'esterno. Tutti quindi, noi compresi, si stanno preparando a partire per percorrere il lungo serpentone d’asfalto che conduce alle dune più famose del mondo. C’è chi è in ritardo e corre verso i bagni per prepararsi, chi si è svegliato con largo anticipo e sta smontando la tenda con calma e chi, come noi, non avendo nulla da smontare parte tra i primi per assicurarsi un po' di solitudine sulle dune. L’idea era scalare la Big Daddy e poi scendere a Deadvlei ma, visto il mezzo infarto di ieri sera, decidiamo che non è il caso di rischiare ed andiamo sulla duna 45. Arriviamo al parcheggio e… non siamo i primi. Ma com’è possibile? Siamo partiti all’apertura dei cancelli. Non avremo mai la risposta a questo mistero quindi non ci resta che accodarci alla processione di gente che si appresta a scalare la duna 45. C’è parecchio vento e camminare sulla sabbia, con il vento contrario, non è un’impresa così semplice. Tuttavia, con qualche piccolo stop, riusciamo anche noi a conquistare la vetta. Lo spettacolo è bellissimo ma...quante persone ci sono?! E menomale che eravamo partiti presto per poter godere di un po' di solitudine!! La luce dell’alba comunque rende tutto magico e riesce a farci apprezzare questa meraviglia nonostante ci sia troppa gente per i nostri gusti. Con non troppo dispiacere torniamo sui nostri passi e facciamo amicizia con un ragazzo di Padova che sta viaggiando con Avventure nel mondo. Ci racconta del viaggio che stanno facendo tra Botswana, Namibia e Sudafica, il tutto in 3 settimane. Hanno un pulmann che li porta in giro, un coordinatore e dormono in tenda. Resto leggermente basita, come riescono a fare 3 paesi così grandi in così poco tempo? Noi facciamo soltanto la Namibia in due settimane e mezza. A quanto pare la mania di mettere le bandierine non c’è soltanto per gli USA ma anche per l’Africa!! Vedono soltanto le cose principali, dormono una notte in ogni posto e hanno qualche ora a disposizione in ogni posto dove si fermano. Eccezion fatta per Sossusvlei ovviamente, al luogo più famoso della Namibia possono dedicare qualche ora in più, potendo ripartire addirittura a metà pomeriggio. Fantastico direi, sarebbe proprio il nostro viaggio ideale…ma anche no!! Salutiamo il nostro nuovo amico, deve risalire sul pullman per andare a vedere Deadvlei, il tempo stringe. Noi invece non abbiamo alcuna fretta, svuotiamo le scarpe e diamo un'ultima occhiata alla duna 45 e alla gente che sta iniziando ora a scalarla. Risaliti in macchina ripartiamo con tutta la calma del mondo. Un Hip Hip Hurra per i viaggi indipendenti!! Per arrivare a Deadvlei, una volta finita la strada asfaltata, ci sono due possibilità: percorrere gli ultimi 5 chilometri sulla sabbia oppure parcheggiare al comodissimo parcheggio e prendere la navetta. Sul nostro contratto di noleggio c’è scritto in tutte le lingue del mondo che percorrere quella strada con il camper è vietatissimo quindi, con buona pace dello scalpitante Luca, parcheggiamo e andiamo a prendere i biglietti per la navetta. Ancora non sappiamo che stiamo per vivere i momenti più divertenti della vacanza. Usciamo dalla biglietteria e ci mettiamo in fila per prendere la navetta finchè, poco distante, ne arriva un'altra. Li non c’è nessuno che aspetta perciò, da bravi italiani furbi, usciamo dalla nostra fila e saliamo insieme ad altra gente su quella appena arrivata. “Luca siamo geniali hai visto?? Gli altri sono ancora li che aspettano una navetta che deve ancora arrivare, noi invece siamo già a bordo di questa!!” La nostra navetta però ha tutto fuorchè l’aspetto di una navetta standard. Si tratta praticamente di un trattore a cui è agganciato un coso per trasportare tante persone. Un coso per trasportare tante persone? Ok, forse è meglio se ve lo mostro, questo è il coso. Un sacco di persone salgono sulla nostra strana navetta ma ben presto ci rendiamo conto che sono tutti tedeschi e, quando a bordo sale una guida, capiamo di aver sbagliato qualcosa. Parlando piano lo faccio notare a Luca. “Peruz…. Mi sa che siamo finiti in mezzo a una comitiva di tedeschi…” “Shhhh Giò, non parlare, dobbiamo mimetizzarci. Tu sei bionda no? Al lago di Garda ti scambiano sempre per una tedesca… dobbiamo solo evitare di parlare!!” L’imbarco della comitiva finisce e, chiuse le “porte”, la navetta parte. Nel frattempo, di quella che avremmo dovuto prendere noi, ancora nessuna traccia. “Visto Giò che abbiamo fatto bene a salire qua? Noi siamo già partiti mentre gli altri stanno ancora aspettando!!” Nessuno sembra far caso noi… forse è vero che tra i tedeschi mi mimetizzo bene La guida inizia a parlare al gruppo e qui abbiamo la certezza che è proprio di questo che si tratta, una grossa comitiva di tedeschi. Età media? Sui 70 anni. Giovani ce ne sono ben pochi, noi ed altri 3 o 4. “Peruz, noi siamo i nipotini e questi due seduti di fronte a noi i nostri nonni!!” Nostro nonno ci guarda e ci sorride, capirà mica l’italiano vero? “Ma no Giò, tu poi parli dialetto veneto, mica Italiano. Anzi, per fare un buon lavoro dovresti parlare tedesco!” Sicuro Peruz, sai che cosa ho fatto stanotte invece di dormire? Ho imparato il tedesco. I 5 chilometri scorrono via veloci grazie al panorama meraviglioso e alla comicità di tutta la situazione ma, onde evitare di farci scoprire, appena la navetta arriva a destinazione scappiamo via alla velocità della luce. Adesso però abbiamo altro a cui pensare, trovare la strada per Deadvl…. Anzi no, credo che ci basterà seguire il lungo serpentone di persone che sta andando proprio in quella direzione. Siamo finiti a Rimini a ferragosto? Poco male, quando arriviamo a destinazione dimentichiamo ogni cosa: dimentichiamo l’affollamento, il caldo soffocante, tutto. Ma dove siamo finiti? Che meraviglia è mai questa? Deadvlei è davvero uno di quei posti da togliere il fiato e, proseguendo un pochino, si riesce anche a godere di un po’ di solitudine. La maggior parte dei turisti infatti si ferma all’inizio noi invece arriviamo proprio fino alla fine, dove non ci va quasi nessuno. Non andrei più via, cammino di qua e di la, faccio milioni di foto con la macchina fotografica e col cellulare e poi, non contenta, tiro fuori anche la gopro per fare qualche video. Sono completamente rapita, talmente tanto che nemmeno mi accorgo che Luca è sparito. Dove sarà andato? Quando lo vedo mi viene da ridere…il mio mister odio il caldo è andato a cercare ombra, evidentemente ha caldo nonostante oggi abbia deciso di vestirsi interamente di bianco per evitare di attirare i raggi del sole. Ve lo giuro, era vestito di bianco proprio per questo. Lo vedete nascosto all'ombra? Lo chiamo e lo costringo a fare qualche selfie con la gopro così, dopo qualche sbuffo, ne esce qualcuna di decente. Dai Luca, mica avrò speso tutti sti soldi per comprare la gopro e poi non utilizzarla, no?!! Finiamo il book fotografico e decidiamo che è ora di tornare sui nostri passi, fa davvero caldo e la pancia inizia a brontolare. Ci avviamo quindi verso il parcheggio, dando un'occhiata anche alla Big Daddy, la duna che avremmo dovuto scalare stamattina. Luca mi dice che lui non avrebbe avuto problemi a scalarla (avevate dubbi? ) mentre io ringrazio il cielo di non averlo fatto, sarei finita col morire troppo giovane. Ho superato i 30 ormai, certe cose è meglio lasciarle ai giovani. Nel frattempo copriamo le poche centinaia di metri che ci separano dal parcheggio ed arriviamo giusto in tempo per prendere la navetta. Quella giusta stavolta............... o almeno così pensiamo To be Continued!
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  39. LUNEDI' 12 AGOSTO Il nostro volo parte alle 6 di sera quindi possiamo prendercela con calma. Ci sembra quasi strano poter partire così tardi!! Mangiamo e, poco dopo pranzo, mia sorella ci porta in aereoporto a Venezia. Un improbabile selfie, lei che ci propone di nasconderla in valigia e via, verso la lunghissima coda al check in del nostro volo. Sul Venezia - Doha riusciamo a farci assegnare i posti larghi sull’uscita di sicurezza, mentre sul secondo volo saremo proprio in mezzo all’aereo. Passiamo tutti i controlli e cerchiamo un ufficio di cambio, sperando di trovare Rand Sudafricani. In Namibia si possono usare sia dollari namibiani che rand sudafricani, hanno lo stesso valore. La nostra banca però non è riuscita a cambiarci ne dollari ne rand quindi la nostra unica opzione rimane l’ufficio cambio degli aereoporti. E che problema c’è? Non possiamo cambiarli a Windhoek? No, Luca non vuole. Mi dice che devo capire che l’Africa non è l’America ( me lo dirà almeno 100 volte durante il viaggio ) e che bisogna stare molto più attenti. Insomma, cambiare un sacco di soldi a Windhoek, dove potrebbe vederci chiunque, non è contemplabile. Ma scusa Luca, cosa vuoi che succeda? Che ci seguano e vengano a rapinarci in hotel? Lui mi guarda male e mi intima che in Africa la prudenza non è mai troppa. Eh vabbè, ascoltiamolo, io in Africa non ci ho mai messo piede lui invece a Nairobi ci va spesso, evidentemente parla con cognizione di causa. Purtroppo però, a Venezia, riescono a cambiarci soltanto 230€, decisamente non sufficienti. Propongo a Luca di cambiare il resto a Johannesburg. Di sicuro non possono salire sull’aereo, seguirci fino a windhoek e rapinarci, no Luca? Lui mi risponde che sono proprio simpatica e che a Johannesburg non corriamo alcun pericolo. Ma va?! L’aereo parte puntualissimo e, dopo 6 ore di volo, atterriamo a Doha. L’aereoporto è grandissimo ma Luca sa già la strada e un battibaleno siamo al Gate. E via di nuovo, sull’aereo che ci porterà a Johannesburg. Le ore stavolta sono 9 e sembrano non passare più. Il dormiglione accanto a me ronfa come un ghiro, io guardo qualche film e sonnecchio un po’. Perché non sono di quelle che sull’aereo dormono senza problemi?! Uffa!! Arriviamo a Johannesburg e Luca è piuttosto sconvolto. “Ma siamo in Africa? Abbiamo preso il volo giusto?” “Peruz ma ti pare che abbiamo preso il volo sbagliato?” Mi racconta che non gli sembra proprio di essere in Africa dato che qui ci sono solo un paio di neri mentre tutti gli altri sono bianchi. Quando atterra a Nairobi invece è l’unico bianco in mezzo a tutti neri. Eh beh, mi pare anche normale no? Siamo in Sudafrica, mica è il Kenya!! Altre due ore di scalo e siamo di nuovo in aereo, sul bolide che ci porterà a Windhoek. Atterriamo alle 2 del pomeriggio nell'immenso aereoporto di Windhoek, dove ci sono perfino 3 aerei e 2 jet privati. Scendiamo dall’aereo e tiro fuori il cellulare, per fare una foto della zona in cui sono posteggiati gli aerei. Ne avevo visto tante su internet e volevo documentare anche io il nostro arrivo in Namibia. E’ a questo punto che una pazza dello staff dell’aereoporto inizia ad urlarmi contro, dicendomi che non si fa, come mi è saltato in mente e intimandomi di cancellare tutto. Ma che problemi ha? Chi le ha insegnato l’educazione?! Non lo sa che c’è modo e modo di parlare alla gente? Le rispondo tranquillamente che non c’è problema, la cancello. Lei non mi crede e mi dice in malo modo che pretende che le faccia vedere il cellulare per mostrarle che l’ho cancellata davvero. A questo punto inizia a salirmi il nervoso, sono stanca e se continua così va a finire che la prendo a pugni. Luca se ne accorge e mi dice di non risponderle nemmeno, di ignorarla completamente. Ce ne andiamo e, con la coda dell’occhio, la vediamo urlare contro a qualche altro poveretto. Poteva la mia esperienza con la popolazione locale iniziare in modo migliore?! Direi di no!! Facciamo i controlli e, all’uscita dall’aereoporto, troviamo l’autista che ci porterà a prendere il camper. Mentre lui va a prendere la macchina ne approfittiamo per andare al negozio della TMC per acquistare la sim namibiana. Qui faccio subito pace con la popolazione locale, allo sportello sono tutti gentilissimi e cercano di consigliarti al meglio. Facciamo una tariffa con internet, chiamate e messaggi nazionali e spendiamo poco più di 10 euro. In circa mezz’oretta arriviamo a Windhoek, all’ufficio della SA Roadtrippers, la compagnia scelta per il noleggio del camper. Erano gli unici ad offrire camper 4x4, piuttosto nuovi, con un letto abbastanza grande e comodo per contenere la stazza di Luca. Il prezzo poi era il più basso sul mercato quindi, dopo aver letto un po’ di recensioni, non ho avuto dubbi sul scegliere loro. Ci accoglie Katy che ci spiega un bel po’ di cose, ci mostra un video sul funzionamento del camper, e ci fa un bel po’ di terrorismo psicologico. Talmente tanto che, mentre sto uscendo dall’ufficio per andare a vedere il camper, mi ritrovo a pensare “oh mio dio, chi me l’ha fatto fare? Perché ho avuto la malsana idea di noleggiare sto coso?” Katy ci mostra tutto, insieme controlliamo che sia tutto presente e segnamo i danni già presenti sul mezzo visto che non abbiamo la casco. SA roadtrippers infatti offriva soltanto una super cover parziale che non copriva danni a vetri, ruote e gomme. E’ per questo che abbiamo preferito fare soltanto quella base e stipulare l’assicurazione casco completa tramite il sito rentalcovers, un sito che offre la possibilità di assicurare i mezzi anche per la guida su strade sterrate. Tra una cosa e l’altra usciamo dal cancello che sono quasi le 18, menomale che abbiamo deciso di dormire a Windhoek stanotte!! La guida è a destra ed ho perso il conto delle volte in cui Luca ha attivato i tergicristalli invece delle freccie. Io lo guardo con ammirazione, come fa a guidare sto bestione al contrario?! Sto coso io non lo guiderò mai!! Arriviamo alla nostra Tourmaline guesthouse ma abbiamo subito un problema. Il camper è troppo alto e per un pelo non passa sotto l’arco di ingresso al parcheggio della pensione. Il ragazzo che ci accoglie è preoccupato, ci dice che non possiamo assolutamente lasciare fuori il camper durante la notte, è pericoloso. E adesso che si fa?! Ci dice di aspettare un’attimo, che prova a contattare il proprietario della pensione. Al telefono il signore chiede immediatamente a Luca se è tedesco, così si sarebbero capiti meglio. Quando Luca gli dice che è italiano iniziano a parlare in inglese e alla fine il gentilissimo gestore trova la soluzione: parcheggeremo a casa sua, accanto alla guesthouse. Superato il problema camper scambiamo due chiacchiere con il proprietario che ci dice che lasciare fuori camper o auto di notte è impensabile, anche se ci troviamo in quartiere bene della città. Siamo a 5 minuti a piedi da Joe Beerhouse ma ci consiglia di farci venire a prendere dalla navetta, la sicurezza non è mai troppa. Noi non ce lo facciamo ripetere due volte e prenotiamo, stasera abbiamo tutte le intenzioni di provare lo spiedino di carni miste, al ristorante vorremmo arrivarci sani e salvi! Facciamo il check in e andiamo a vedere la nostra stanza, carina ma con letti separati. Ma come? Io avevo prenotato un matrimoniale!! Vabbè, altre stanze libere non ce ne sono quindi ci teniamo questa e andiamo a mangiare da Joe Beerhouse. Il posto è molto carino e la carne buona, anche se troppo cotta. Non ci fregano più la carne da ora in poi la ordineremo medium-rare. Ormai non teniamo più gli occhi aperti quindi saliamo sulla navetta e torniamo in hotel. Domani inizia il nostro on the road, non vediamo l’ora!!
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  40. Ah son partito, tornato e non ho trovato il tempo di fare uno straccio di live, c'erano una volta i bei tempi in cui si viaggiava soli 🤣 però il diario arriva eh!
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  41. ROUTE 66 NEWS Volevo dare giusto qualche breve ma importante informazione a chi si appresterà a percorrere la Route 66 da qui a settembre prossimo: 1) Un breve tratto di Route 66 che conduce a Carthage in Missouri sarà chiuso per lavori fino a settembre 2017. Localmente sono comunque stati piazzati dei cartelli che indicano ai viaggiatori che stanno percorrendo la Route 66 quale strada seguire per riprendere la Mother Road dopo l’interruzione. Il tratto interessato è questo: 2) Il tratto nel Mojave Desert tra la Bolo Rd. e la Cadiz Rd., un tratto di poco più di 8 km, è chiuso fino a settembre 2017 per la sostituzione di due ponti. E’ il tratto di strada che conduce ad Amboy ed al suo Roy’s Cafe. Per arrivare ad Amboy, provenendo da Goffs quindi da est, sarà necessario prendere la la I40 ed uscire sulla Kelbaker Rd., da li si proseguirà verso sud, si intercetterà di nuovo la National Trails Hwy (La Route 66) e si arriverà ad Amboy; da qui si potrà proseguire verso Ludlow e Barstow. Il tratto è interessato è questo: 3) E’ stato invece riaperto al traffico, dopo anni di lavori, il Cajon Blvd in California. Prima della sua chiusura si era costretti a prendere, per un breve tratto, la I15 e la I215 per poi uscire di nuovo sul Cajon Blvd (la vecchia Route 66). Adesso è tutto molto più semplice. A breve aggiornerò anche la mia mappa allegata a questo post. Il tratto interessato è il seguente: Il tratto del Gasconade Bridge in Missouri resta ancora chiuso (come ho già indicato nel post sul tratto di Route 66 in Missouri). -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Informazioni generali La US Highway 66, nel suo percorso da Chicago a Los Angeles, attraversa 8 stati: Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Arizona e California per quasi 4000 Km. Man mano che ci si sposta verso ovest la concentrazione di centri abitati si dirada ed il fresco verde dei boschi lascia il posto al giallo delle torride zone desertiche. Percorrere la Route 66, soprattutto ad est del Midpoint, non è semplice. Senza una mappa o delle indicazioni preventive è abbastanza facile perderla e ritrovarsi a percorrere strade che nulla hanno a che vedere con la Mother Road. Guidare nella parte ad est del Midpoint è inoltre più complicato anche a causa della maggiore frammentazione del percorso della Route 66 che, in molti tratti, ha denominazioni diverse. Capita, ad esempio,di percorrere la Hwy ZZ e scoprire che questa altri non è che la vecchia US Highway 66. Delle indicazioni preventive o un itinerario di viaggio sono inoltre utili perché permettono di trovare tutte le “attrazioni” disponibili lungo il percorso della Strada Madre ed i tratti di strada più vecchi che, spesso per brevi periodi, hanno fatto parte della Route 66 ai suoi albori. Riguardo alla percorrenza ed in particolare alla segnaletica, in Illinois e Missouri i cartelli che indicano le svolte o che la strada che si sta percorrendo è la Route 66, sono molto frequenti; non è lo stesso negli altri stati attraversati. Quello che si è cercato di fare è dare un’idea del percorso sfruttando le mappe di Google, indicando i percorsi pre e post 1930-40 e di segnalare i punti di interesse che si possono trovare lungo la strada. La Route 66 non offre al viaggiatore paesaggi mozzafiato, ma ha da offrire la sua storia, la cordialità della sua gente ed un’infinità di piccole grandi attrazioni che vedendole, dopo averne letto la storia, non possono non regalare emozioni. Un viaggio sulla Route 66 è un viaggio nel tempo i cui ricordi resteranno per sempre scolpiti nel cuore di coloro che la percorreranno. Riguardo alle mappe, ho cercato sempre di indicare il nome attuale di ciascun tratto di strada (come dicevo prima, molto spesso la Route 66 oggi ha nomi diversi), in modo che sia più semplice individuarla mentre la si percorre. Ho indicato inoltre i luoghi di interesse più conosciuti ed i tratti di strada più vecchi o comunque i percorsi alternativi che hanno fatto parte della US Highway 66. In corrispondenza dei centri abitati, la Route 66 solitamente si snoda un due “tronchi”: uno di Bypass che evita il centro abitato ed un altro invece che lo attraversa (vedi ad esempio Dwight in Illinois). È sempre consigliabile passare per il centro abitato perché è li che si possono trovare i punti di interesse. La Strada madre ha subito negli anni tantissimi cambiamenti di percorso, molto spesso per migliorarne la sicurezza conseguentemente all’aumento del traffico automobilistico. Molti dei tratti più vecchi sono ancora oggi percorribili. Consultare le mappe è estremamente semplice, ho utilizzato poche icone per evitare confusione: 1) I tratti “canonici” della Route 66, ovvero quelli che sono arrivati fino alla sua dismissione, sono di colore ROSSO 2) I tratti alternativi, quelli tipicamente PRE 1930-40 sono di colore BLU 3) I tratti interrotti e quindi percorribili solo parzialmente o percorribili solo a piedi sono di colore NERO 4) I segnaposto ROSSI indicano le città ed i paesi attraversati 5) I segnaposto BLU riportano delle indicazioni che ritenevo importanti, come ad esempio svolte complicate, oppure la disponibilità del doppio percorso PRE/POST 1930-40 6) La stella verde indica invece un luogo di interesse. Per ciascun luogo ho messo una mia foto e laddove non ne avevo ho utilizzato le foto di Google. Buon viaggio! ILLINOIS L’Illinois è il primo stato attraversato dalla US Highway 66 e Chicago è la città di partenza. Uscire da Chicago non è semplicissimo. Neanche particolarmente complicato in verità, la difficoltà nasce dal fatto che le strade che si percorrono per uscire dalla città hanno oggi dei nomi diversi e, in funzione del giorno, è possibile incontrare un po’ di traffico. L’inizio della Route 66 è oggi convenzionalmente ubicato all’inizio della Adams Street all’incrocio con la Michigan Avenue. Così come l’attuale “End of the trail” di Santa Monica, la cui collocazione non rispecchia la fine vera della Route 66 (la Mother Road non è mai terminata sul molo di Santa Monica) anche il “Begin” di Chicago non è mai stato il luogo di partenza della Mother Road durante il periodo in cui era in servizio. L’inizio della Route 66 a Chicago era posizionato lungo la Jackson Avenue (la parallela della Adams dove oggi è posizionato il cartello “End” per chi proviene da ovest) all’incrocio con la Lake Shore Drive. Per ragioni principalmente legate alla viabilità ed ai sensi di marcia, l’inizio è stato spostato in tempi recenti sulla Adams Str. L’illinois è uno degli stati con i tratti più belli della Route 66 (io adoro la parte ad est del Midpoint) e dove è possibile ammirare diverse “icone” della Strada Madre. La Strada ha uno sviluppo in diagonale fino ad Oklahoma City (da qui uno dei soprannomi della Route, “The great diagonal way”), a differenza delle altre Highways est-ovest che erano molto più lineari. Il clima anche d’estate è abbastanza fresco. Non si incontrano impedimenti lungo il percorso anche se, in generale, è sempre bene cercare su internet informazioni all’inizio di ogni tappa. La Route 66 ha tantissimi ponti storici lungo il suo percorso ed non è infrequente che vengano chiusi per ragioni di sicurezza. All’altezza di Springfield parte uno dei tratti alternativi (pre 1930-40) più belli dell’intero percorso della Strada Madre, un tratto oggi denominato “Snell Rd” noto come Auburn Brick Road. Un tratto di circa un Km e mezzo in mattoni rossi e subito dopo in cemento. Un tratto che consiglio di percorrere. Consiglio di percorrere il tratto in Illinois in almeno 2 tappe, pernottando, ad esempio, a Springfield per poi proseguire verso St. Louis. La Route 66 in Illinois termina a St. Louis in Missouri, il secondo stato attraversato dalla US Highway 66. Attrazione Città Begin Chicago Henry's (it's meal itself) Cicero Dick’s on 66 Joliet Rich & Creamy ice cream Joliet Gemini Giant Wilmington Polk-A-Dot Drive Inn Braidwood Ambler’s Texaco Gas Station Dwight Dwight Station (stazione ferroviaria) 119 West Main Street Dwight Fedderson's Pizza Garage Dwight Mobil gas station Odell Standard oil gas stastion Odell Route 66 Hall of Fame Museum Pontiac Octane 66 Pontiac Funks Grove Pure Maple Sirup Funks Grove Palms grill cafè Atlanta Tall Paul Atlanta The old station Williamsville Cozy Dog Drive Inn Springfield (Illinois) Lauterbach Tire Muffler Man Springfield (Illinois) SHEA'S Springfield (Illinois) Auburn Brick Road Auburn Becky's Barn Auburn Ariston Cafè Litchfield Soulsby Gas Station Mt. Olive Henry’s Rabbit Ranch Staunton Old Chain of Rock Bridge Saint Louis (Missouri) Le storie della Route 66 - Illinois La Auburn Brick Road Quando nella metà degli anni 20 fu costituita la US HIGHWAY 66, per motivi economici e per velocizzare la sua realizzazione, gli 8 stati coinvolti utilizzarono inizialmente dei tratti di strada esistenti. L’Illinois utilizzò per il progetto la sua IL4 che collegava Chicago a St. Louis. Questo fu uno dei primi tratti “pavimentati” dell’intera US 66, la cui completa pavimentazione terminò alla fine degli anni 30. C’è un pezzo molto bello della vecchia US66/IL4 tra Chatham ed Auburn, oggi denominato Snell Rd, in parte pavimentato in cemento ed in parte, un paio di Km nei pressi di Auburn, pavimentato con dei mattoni rossi. Questo tratto di strada ha fatto parte della US 66 fino al 1930, successivamente, a causa dell’aumento del traffico che ne rese pericolosa la percorrenza, fu sostituito da quello che ancora oggi corre di fianco alla Interstate 55 e che raggiunge Litchfield. L’Auburn Brick Road (il nome con il quale è anche nota questa strada) è ancora percorribile ed è uno dei tratti più belli di tutta la Route 66. Il Cozy Dog Drive Inn Il Cozy Dog Drive Inn di Springfield (IL) è uno dei diner più famosi e caratteristici della Route 66; appartiene alla famiglia di uno dei personaggi più amati dal popolo della Mother Road: Bob Waldmire. Bob è stato un artista itinerante che ha trascorso la sua vita viaggiando lungo la Route 66 a bordo di un Volkswagen van. La sua figura ha ispirato il personaggio di Fillmore, il van Volkswagen di “Cars” il film di animazione della Pixar, anche se Bob non ha mai permesso agli autori di fare espressamente riferimento a lui. Bob è stato anche proprietario del famoso Hackberry General Store in Arizona (sempre sulla Route 66), da lui riaperto al pubblico dopo un lungo periodo di chiusura conseguente al crollo del business successivo alla realizzazione della Interstate 40. Il Van Di Bob Waldmire è oggi disponibile nel Route 66 Hall of Fame Museum a Pontiac in Illinois. I Muffler Men Negli anni d’oro della Route 66 (anni 50/60) il traffico automobilistico era molto intenso, tale da rendere la Mother Road, ed i paesi attraversati, centri economici e commerciali molto importanti. Tantissime erano le attività commerciali che si potevano incontrare durante il viaggio, molte delle quali fornivano gli stessi servizi: diners, pompe di benzina, motels, officine meccaniche. La Mother Road era cinta da insegne al neon di ogni genere e la concorrenza era quindi spietata. Ciascun esercizio commerciale cercava di attrarre su di se l’interesse dei viaggiatori cercando di colpire la loro fantasia. Uno dei modi utilizzati era quello di posizionare davanti al proprio negozio degli enormi pupazzi in vetroresina. Era il caso del Tall Paul, originariamente destinato ad una stazione di servizio ma poi acquistato dal proprietario del Bunyon’s Hotdogs a Cicero (illinois), che lo ha riadattato facendogli tenere tra le braccia un enorme hot dog (oggi il locale è chiuso ed il Tall Paul è stato “trasferito” ad Atlanta, Illinois, sempre sulla Route 66). Oppure Il Gemini Giant, altro gigantesco pupazzo in vetroresina, posizionato davanti al ristorante Launching Pad Drive In a Wilmington (Illinois). Questi grossi pupazzi di vetroresina erano originariamente utilizzati dalle stazioni di servizio, dalle officine meccaniche e spesso tenevano tra le braccia oggetti che richiamavano l’automobile: pneumatici, marmitte, ecc.. Proprio la marmitta ha fornito il nome con il quale vengono comunemente identificati: muffler men. Negli USA ci sono diversi muffler men ed alcuni di questi si possono ammirare lungo la Route 66; tra questi, oltre ai già citati Gemini Giant e Tall Paul, si possono incontrare il Lauterbach a Springfield (Illinois), il Muffler Man Cowboy ad Amarillo (Texas) ed il Louie the Lumberjack a Flagstaff.
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  42. Il nuovo calendario UOTR è disponibile per il download in 3 versioni diverse: 1) Versione FULL, a piena risoluzione: QUI 2) Versione a singola pagina, sia in versione PDF che in versione JPG, da usare come sfondo del PC 3 Versione verticale grande formato: QUI. E ancora grazie a tutti i partecipanti al concorso!
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  43. Visto che è alquanto improbabile che il marito scriva un diario... 🤦🏻‍♀️ Vi mando qualche foto dell’avventura in corso
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  44. A grande, anzi grandissima sorpresa, la cadenza biennale dei nostri OTR viene interrotta: ci muoveremo anche nel 2018! se le idee iniziali ci portavano a pensare di fare una bella vacanzina economicotranquilla scegliendo tra dei tour nazionali o al limite mitteleuropei con un piccolo sguardo veso il sud est asiatico se proprio ci fosse stato il prezzo del volo... ci imbattiamo qualche giorno fa e senza volerlo nell' evento che butta il tabellone della partita di Risiko all'aria. Distrattamente tenevo d'occhio (più che altro per scrupolo) aluni aeroporti USA per delle date che potevano essere papabili per le nostre vacanze: dal 18 agosto fino alla prima di settembre. Qualche avviso prezzo qua e la, qualche notifica sparsa. Niente di interesante, non si muove nulla. La sola indicazione di tutto questo era che nel retrocranio si muoveva qualcosa..... per puro ed assoluto caso faccio un giro sul suto BA e ...... ...... mica trovo una cifra veramente interessante (ok non un error fare ma un'ottima cifra secondo me) con orari perfetti, andata con BA e ritorno operato da Iberia. si accende la lampadina sul possibile itineario e chiamo Romina. Come va a finire: la sera stessa ci troviamo con i voli transati e codice di prenotazione in mano. L'idea principale è quella di fare quel che ci è sfuggito della bassa California: Sequoia , KC , rivedere meglio la Death quindi ancora LV e Joshua Three per chiudere su San Diego. Il patto che abbiamo stretto io e Romina è quello di fare un OTR in massima economia (ovviamente Furnace Creek esclusa) questo il programma di massima , con * metto le notti già bloccate, l'unica che non vorrei muovere è il Furnace Creek che sembra già in penuria di Double Queen : 1 MXP LAX 2 LOS ANGELES (giornata da riempire, il massimo sarebbero gli Studios) 3 *LOS ANGELES > THREE RIVERS (Sequoia) [Lazy J] 4 *THREE RIVERS (Sequoia + Kings Canyon) [Lazy J] 5 THREE RIVERS > OLANCHA 6 *OLANCHA > FURNACE CREEK (Grandstrand) [Furnace Creek] 7 *FURNACE CREEK > LAS VEGAS (Dante's View) [Flamingo] 8 *LAS VEGAS (Valley of Fire) [Flamingo] 9 *LAS VEGAS (outlet) [Flamingo] 10 LAS VEGAS > KINGMAN (Oatman) 11 KINGMAN > 29 PALMS 12 29 PALMS > ANZA BORREGO 13 *ANZA BORREGO > SAN DIEGO [Good Nite Inn SD] 14 *SAN DIEGO [Good Nite Inn SD] 15 *SAN DIEGO [Good Nite Inn SD] 16 SAN DIEGO > VOLO 17 MXP Dubbi: Su tutto la distribuzione delle 3 notti tra Las Vegas e San Diego, ho pensato anche di spingermi verso il GC ma rimarrebbe fatto di fretta e a discapito del resto (Kingman e JT). Ci starebbe anche Havasu ma vale lo stesso discorso. Completare tutta questa parte della california ci lascerebbe più agio per il South West che avevo già in mente per il 2019 ove Havasupai sarebbe uno dei MUST. come ultimo, Il giorno 16 , essendo il volo alle 18:30 pensavo di muovermi al LAX direttamente da San Diego. Lo ritengo sostenibile considerando anche l'utima Esperienza Mt.Rainier-SEA ( a distanza di 2 ore ci abbiamo fatto anche stare un outlet nel mezzo). come la vedete ? alla peggio salta una notte tra le 3 citate e la si mette in fondo per LAX. Consigli, dubbi , suggerimenti ? Thanks a lot
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  45. Esattamente un anno fa aprivo questo Topic con l'intenzione di condividere con Voi i momenti più belli (ed anche, ogni tanto, quelli più malinconici) dell'esperienza di mio figlio negli States. Per il momento mi limito a postare qualche foto, inviataci questa notte da Francesco, e relativa alla cerimonia del Graduation Day! Non riesco ad aggiungere altro perché ho gli occhi lucidi dall'emozione, perdonatemi! 😢
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  46. Prima che si sciolgano le nevi - Kilimanjaro 2016 E' il 3 Ottobre 2014 e sto volando da Osaka verso Dubai. Sto, come mio consuento, dormendo in volo e mentre dormo sogno di essere sulla montagna più alta d'Africa: il Kilimanjaro. Mi sveglio e nel volo successivo guardo un documentario che, casualmente, fa vedere proprio il vulcano della Tanzania. Da quel momento un idea fissa comincia a girarmi per la testa, ovvero quella di scalare il gigante africano. A casa comincio un po' ad informarmi e vedo che nonostante la quota di poco inferiore ai 6000 metri, è una cosa non impossibile per una persona sana e allenata. Inoltre il costo e il tempo necessario per raggiungere la cima mi sembrano assolutamente abbordabili ( non sarà poi del tutto così). Così pian pian l'idea prende piede, e comincio a cercare un lascia passare dalla mia bella, ben sapendo che non è cosa per lei. Dopo mesi di “contrattazioni” ottengo un si, un po' stiracchiato, e comincio a valutare le date e vedo che un buon periodo potrebbe essere Agosto. In questo periodo non trovo però nessuno disponibile a venire con me, e non sono sicuro di voler affrontare questa cosa da sola. Così, trovati poi i compagni rimando l'avventura a Febbraio 2016, mese in cui il meteo dovrebbe esserci favorevole. I miei compagni di viaggio saranno Andrea, amico di infanzia, viaggiatore come me anche se un po' più improvvisato, e amante delle sfide, soprattutto se estreme, e Corrado, amico del mondo pallavolistico che da qualche anno si appassionato vivamente alla montagna ed è diventato un alpinista di buon livello. Insomma un buon organizzatore (io), un esperto di montagna (Corrado), e goliardico improvvisatore. Un gruppo che si rivelerà affiatato, cosa a mio avviso molto importante in esperienze di questo tipo. Voli: dopo un po' di confronti stabiliamo che il periodo centrale di Febbraio è la soluzione ideale per tutti e 3, così dopo aver monitorato un po' i voli, ed aver visto andarsene qualche bella occasione, a Novembre acquistiamo un Milano – Kilimanjaro della Ethiopian con scalo tecnico a Roma e cambio ad Adis Ababa per 530 €. Il prezzo è buono, solo gli orari di attesa agli scali si riveleranno un po' lunghi. Trekking: il Kilimanjaro è un parco nazionale e, a meno di essere degli alpinisti professionisti, non è possibile scalarlo in autonomia. Bisogna appoggiarsi ad agenzie e salire con delle guide. Inoltre, visto che noi non abbiamo alcuna esperienza di spedizioni in autonomia, decidiamo di acquistare un pacchetto comprendente oltre alla guida anche tende, portatori e cuoco. Cercando in rete trovo che in Tanzania ci sono veramente molte agenzia che offrono il servizio di scalata e confrontando in rete varie opzioni sulla scalata trovo prezzi molto distanti da loro, nonostante i servizi sembrino molto simili. Alla fine dopo vari confronti decidiamo di appoggiarci ad una agenzia locale con sede poco distante da casa mia, specializzata in viaggi nell'Africa del sud, che si appoggia a sua volta ad una agenzia locale. Il prezzo è competitivo e possiamo pagare prima di partire, evitandoci lo sbattimento di dover arrivare in Africa con diverse migliaia di $ in tasca, cosa che non ci piaceva per niente. Il Kilimanjaro ha 7 percorsi principali di salita, che si diversificano per difficoltà, durata, ed ovviamente costo. Decidiamo di optare per la Lemosho Route, che dalle informazioni che ho raccolto in rete dovrebbe essere una delle vie più lunghe come durata ma una delle più belle a livello di scenari, non troppo affollata, ma soprattutto la migliore per l'acclimatamento. Il mal di montagna, dovuto ad uno scarso acclimatamento all'altitudine sembra infatti essere il problema principale che preclude a quasi il 50% di quelli che provano a conquistare il Kili, la conquista della cima. La nostra volontà è quella di raggiungere in cima e non solo di provarci un po', così optiamo per la soluzione che sembra essere quella che dia le maggiori garanzie di successo; e la cosa si rivelerà effettivamente corretta. Scegliamo la soluzione che prevede 8 giorni di scalata tra salita e discesa con 7 notti da passare in campi tendati sulla montagna. Non c'è la possibilità di dormire in rifugi, o bivacchi in quanto questi sono presenti solo su una via di salita che non ci dava garanzie di successo adeguate. Questa sarà una preoccupazione prima di cominciare per noi , ma in realtà il campo tendato si rivelerà un ottima soluzione. Safari: rispetto alle giornate di trekking avanziamo un giorno pieno che in fase di programmazione in accordo con l'agenzia decidiamo di dedicarlo ad un safari presso il parco di nazionale di Ngorongoro, che si rivelerà un posto veramente fantastico, stracolmo di animali in libertà di ogni genere, da risultare ai nostri occhi quasi irreale. Assicurazioni: comprensivo nel pacchetto dell'agenzia c'è anche una copertura assicurativa parecchio esaustiva soprattutto dal punto di vista della salute. Il rischio di star male in montagna c'è e non è così remoto. E nessuno dei 3 vuole rischiare di lasciarci le penne, quindi optiamo per la copertura più completa. Guide e supporto: durante il trekking saremo accompagnati da una guida (Suma), una vice guida (Philippe), un cuoco, e 6 portatori ( 6 per le prime tappe che poi si ridurranno a 5 dopo 4 giorni). Per il safari verremmo accompagnati da una guida/autista (john). Alloggi extra trekking: dormire due notti ad Arusha prima e dopo il Trekking presso l'Impala Hotel, un 3 stelle più che dignitoso, soprattutto per gli standard africani. A Ngorongoro alloggeremo all'Octagon Lodge, un piccolo angolo di paradiso immerso nella giungla. Uno degli hotel più belli in assoluto dove sia stato. Il costo totale versato all'agenzia comprensivo di trekking – hotel – trasferimenti vari e quasi tutti i pasti sarà di 2150 € a persona. Vaccinazioni: non ci sono vaccinazioni obbligatorie per l'ingresso nel paese per turisti provenienti dall'Italia. Però è obbligatoria la vaccinazione per la febbre gialla per chi arriva dall'Etiopia. Noi in Etiopia passeremo solo dall'aeroporto e la vaccinazione non dovrebbe essere richiesta ma per non rischiare di doverla fare in aeroporto in caso di problemi ad Adis Ababa decidiamo di farla in Italia un mese prima di partire. Il rischio malaria sulla montagna sarà ridotto poiché non ci sono zanzare in quota, inoltre il periodo è secco quindi decidiamo di non prendere nessuna precauzione verso la malaria. Visto: è necessario un visto per entrare in Tanzania; noi decidiamo di farlo in loco all'arrivo al Kilimanjaro airport visto che questa è l'opzione più semplice ed economica; il costo per i cittadini italiani è 50 USD e non sono necessarie le foto tessera. Preparazione: per preparaci a questa spedizione ci alleneremo tutta estate con camminate più o meno impegnative ma in maniera abbastanza continuativa. Faremo anche qualche uscita a quote medio alte (sopra i 3000), e per provare il materiale tecnico (sacco a pelo da -10, materassini tecnici) a fine Dicembre proveremo l'esperienza di dormire all'aperto a 2200 metri. Le temperature sul Kili infatti potrebbero arrivare anche ai -20 di notte ( e ci andranno abbastanza vicine come valori minimi). Tanzania e Tanzaniani: quando viaggio soprattutto in realtà molto diverse sono molto curioso di vedere e cercare di capire gli stili di vita del popolo che visito. La Tanzania si rivelerà un paese medio ricco per gli standard africani, ma distante comunque anni luce dai nostri standard. Ho visto enormi differenze tra le persone che vivono in città, che si stanno avvicando alle nostre abitudini e, purtroppo, anche ai nostri vizi, e le popolazioni legate ad antiche culture, come i Masai, che ancora oggi vivono di pastorizia e senza nessun tipo di agio, come qualche centinaio di anni fa. In ogni caso ho gradito molto il calore umano delle persone, mentre ho gradito molto meno la ricerca quasi ossessiva del guadagno massimale, spesso con imbrogli, nel confronti del turista/viaggiatore. L'itinerario sarà: 10/02/2016 - 11/02/2016 Milano – Roma – Adis Ababa – Kilimanjaro airport – Arusha (notte in hotel) 12/02/2016 Arusha –auto – Londorossi Gate (2100) - Mti Mkubwa camp (2829) 13/02/2016 Mti Mkubwa camp – Shira 1 Camp (3505) 14/02/2016 Shira 1 Camp – Shira 2 Camp 3900 15/02/2016 Shira 2 Camp – Lava Tower (4637) – Barraco Camp (3976) 16/02/2016 Barraco Camp – Karanga Camp (4033) 17/02/2016 Karanga Camp – Barafu Camp (4673) 18/02/2016 Barafu Camp – Uruhu Peak (5895) – Mweka Camp (3068) 19/02/2016 Mweka Camp – Mweka Gate (1641) – auto – Arusha (hotel) 20/02/2016 Arusha – Ngorongoro (Lodge) 21/02/2016-22/02/2016 Ngorongoro – Kilimajaro airport – Adis Ababa – Roma – Milano Ed ecco 10 foto rappresentative di questa avventura: Il gruppone pronto a partire Lungo la salita La dura vita in tenda La bella vita in tenda Un uomo e il suo sogno Campi tendati In Vetta!! Ghiacciai Bimbi Masai Leoni in accoppiamento
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  47. In realtà è facile cambiare colore. Basta andare nel proprio profilo, cliccare su cambia colore, a quel punto si viene reindirizzati su una pagina dove basta rispondere a 10 domande di un derio quiz basato sulla teoria della relatività e su delle semplici equazioni differenziali di secondo ordine. Una volta risposto alle 10 domande in un minuto di tempo bisogna andare a piedi nella sala server di UOTR e cambiare il colore manualmente, semplice no?
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  48. Buongiorno, reduci dal Forum (nel quale in tanti avete chiesto notizie di Francesco, grazie) e freschi di FaceTime, ecco di seguito qualche aggiornamento: L'esperienza iniziata due mesi fa prosegue nel migliore dei modi, con il passare del tempo tante cose iniziano ad avere una connotazione "quotidiana", la settimana dal lunedì al venerdì prevede scuola dalle 8 alle 16, il ritorno a casa in bici finchè la stagione lo vorrà (inizia a fare freddino, anche se i mesi tosti a livello di clima saranno Gennaio e febbraio), altrimenti in auto oppure con il classico School Bus giallo, peraltro gratuito per gli studenti come tutti gli altri mezzi di trasporto, cena alle 17,30/18,00, un po' di TV e poi a letto. Il percorso scolastico procede molto bene con i primi voti (buoni), non esistono verifiche, solo test e valutazioni basate sui confronti con i docenti, descritti come persone che hanno un atteggiamento molto diverso e distante dai suoi professori italiani. Mi ha detto: "sono americani nel modo di vestire e di parlare con te, non esistono le barriere che tante volte ho invece trovato a casa". Nelle scorse settimane si è tenuto a Janesville, Wisconsin, il Welcome Student, il ritrovo dei ragazzi appartenenti allo stesso distretto Rotary e che partecipano al programma di studio. E' stata l'occasione per conoscere nuovi ragazzi (e ragazze....) provenienti da diverse parti del mondo! E' tornato a vedere una nuova partita di Football dei Wisconsin Badgers, spettacolo puro, quasi 80.000 persone. Continuano gli allenamenti di basket in attesa delle selezioni per la squadra Varsity che avverranno ai primi di novembre. Qualche giorno fa gli abbiano fatto una sorpresa: abbiamo spedito una scatola contenente cibo che gli piace (ragù, Parmigiano, biscotti, Nutella ed altro) rispettando tutte le norme relative all'invio di generi alimentari negli USA: tutto rigorosamente rintracciabile e marcato, il ragù non è quello della nonna ma il Barilla, la piadina non è quella delle "zdore" ma quella del Conad. Ha gradito! 😀 Al prossimo aggiornamento, vi abbraccio! 👏
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  49. Itinerario di viaggio (consultazione online): https://drive.google.com/file/d/0BwMBZLWsXjMhQXlSVU1yS0tFNm8/view?pli=1 Itinerario di viaggio (Download): https://drive.google.com/file/d/0BwMBZLWsXjMhNFJua3hoOWJIRU0/view?pli=1 Premessa Dopo aver percorso vari tratti di Route 66 durante gli ultimi 2 viaggi negli USA (2012 e 2013), prevalentemente in Arizona e California, di ritorno dall’ultimo ho maturato l’idea di percorrerla tutta. Ho iniziato a buttare giù un po’ di idee sul da farsi, a raccogliere informazioni e soprattutto ho subito pensato di prepararmi un itinerario di viaggio con tutte le indicazioni sui posti da vedere, le città ed i paesi che avrei attraversato. E' stata una ricerca lunga e comunque non sufficientemente completa, poiché una volta sulla Route ho avuto modo di vedere altri posti molto belli dei quali non avevo letto nulla. La Route 66 è una strada storica, fatta di tratti sterrati, asfaltati, sostituiti completamente dalle interstate, tratti nei quali probabilmente a causa del riordino della viabilità locale ha cambiato denominazione. Non è semplice percorrere la Route 66 dall’inizio alla fine, è facile perderla, soprattutto in alcune zone dove le indicazioni stradali sono piuttosto lacunose. La prima cosa quindi è dotarsi di una cartina stradale specifica. Abbandonate l’idea di usare i navigatori satellitari, la Route 66 in molti tratti è stata rimossa dal sistema autostradale americano e comunque il gps vi farebbe fare le intestate (il navigatore non ha un’anima romantica come noi, malati di Route 66). Il navigatore può servire in alcuni casi per sapere in che direzione stiamo andando, soprattutto quando si percorrono i tratti sterrati. La scelta per quanto riguarda la cartina è caduta su: - EZ 66 for travelers, 3^ edizione http://www.amazon.com/Route-66-GUIDE-Travelers-EDITION/dp/0970995199/ref=cm_cr_pr_product_top?ie=UTF8 - Here it is http://www.amazon.com/Here-Route-Map-Jim-Ross/dp/0967748143/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1428311878&sr=1-1&keywords=here+it+is La seconda è molto bella da appendere al muro, è divisa in 8 cartine per ciascuno degli stati attraversati, ma non è dettagliata come la prima (l’autore tuttavia è lo stesso, Jerry McClanahan, un vero e proprio GURU della Mother Road). La EZ 66 è, secondo me, in assoluto la migliore per non perdersi nulla durante il viaggio. Grazie a lei ho avuto modo di attraversare dei posti splendidi che durante le mie ricerche non avevo considerato. E' un po’ ostica ad un primo approccio, si divide in percorso WESTBOUND o EASTBOUND a seconda se la percorrerete da est ad ovest o viceversa. Il percorso classico è da Chicago a Santa Monica (da est verso ovest). Entrambe le ho comprate su Amazon.com, ma sono comunque acquistabili anche una volta giunti negli USA. La Route 66 è una strada ad alto contenuto “emozionale”, non ha scenari mozzafiato come un canyon o la Monument Valley, ma ha un fascino incredibile: le vecchie auto, i motel, i paesaggi, le pompe di benzina, l’atmosfera che si respira così tipicamente anni 50. Ci saranno delle scelte da fare durante il viaggio, la Route infatti, in alcuni tratti, si divide in pre e post anni 30/40. Quando possibile io preferivo fare le varianti “pre”, le ritenevo più affascinanti, ed in molti casi non mi sono sbagliato. Dopo l’acquisto delle mappe ho iniziato ha compilare il mio itinerario. Ho diviso le tappe cercando di non andare troppo oltre i 400Km/giorno e per ciascuna tappa mi sono segnato i posti che caratterizzavano quel tratto di strada. Durante il percorso ho considerato alcune deviazioni verso posti che avrei voluto vedere o rivedere, in particolare sono andato verso le White Sands National Momunent (New Mexico), il canyon de Chelly, Page (Horseshoe bend e Lake Powell), Sedona e la Death Valley dove ero già stato tanti anni fa. Da ognuna di queste tappe rientravo sulla Mother Road nello stesso punto in cui l’avevo lasciata; ci tenevo a fare tutta, ma proprio tutta la Route 66 senza tralasciare nemmeno un km. Riguardo alle prenotazioni, ho preso i voli con Alitalia a febbraio per settembre (dal 5 al 25 settembre 2014), la comodità era il volo diretto sia verso Chicago che da Los Angeles; compresa l’assicurazione ho pagato 823 Euro (738 il volo ed 85 l’assicurazione). Ho prenotato la Macchina con Rentalcars.com (circa 550 Euro più altrettanti di drop off) e solo alcuni pernottamenti: a Chicago, nelle White Sands ad Alamogordo, a Los Angeles e 2 motel nei quali volevo andare assolutamente, il Blue Swallow Motel a Tucumcari e lo Stagecoach 66 a Seligman. Per il resto mi sono regolato sul posto (ho fatto il viaggio con un mio amico), tenendo sempre conto della tappa finale di ogni giornata. Non ero certo che ce l’avrei fatta a rispettare il piano di viaggio, ma alla fine ci sono riuscito. Durante il viaggio i miei “strumenti di lavoro” sono stati la EZ66 ed il mio itinerario di viaggio (e la mia macchina fotografica ovviamente). La sera prima consultavo sempre la EZ 66 per valutare le varianti che avrei incontrato. Mi sono sempre segnato i Km giornalieri e l’orario di uscita dal motel e di arrivo al successivo; non è un vero è proprio tempo di percorrenza, perché durante il percorso ci si ferma tantissime volte per vedere i posti che si attraversano ed in molti di questi la sosta è abbastanza lunga, ma è solo un’indicazione del tempo trascorso in viaggio. I Km sono invece quelli realmente percorsi. Un consiglio: non fate mai la Route 66 come strada di collegamento tra un posto ed un altro. Per questo sono molto meglio le interstate. Sono più veloci e larghe. La Route 66 va vissuta, bisogna fermarsi e parlare con la gente (sono tutti molto entusiasti di raccontarvi cosa fanno e come contribuiscono a rendere vivo l’interesse per la Mother Road) o sedersi a prendere da bere. per chi ha visto Cars (il film di animazione della Pixar, che comunque suggerisco di vedere perché rende molto bene lo spirito della Route) c’è un pezzo in cui Sally Carrera (la Porche) dice della Route 66: “il bello non era arrivare, il bello era viaggiare”. L’itinerario Ho percorso la Route 66, e le deviazioni previste, in 21 giorni totali, 13 per la sola Route. Per ciascun giorno ho riportato l’elenco delle cose che ho visto, i Km totali ed il tempo di percorrenza dall’uscita dal motel la mattina fino al motel successivo. Ho inserito dei link che riportano a delle foto presenti sul web riguardo a ciascun posto visitato, può essere utile per memorizzarlo prima di partire. Non ho dedicato molto tempo alle città perché il mio scopo era di percorrere la Route 66, e poi sono abbastanza “allergico” alle città, preferisco gli spazi aperti. Anche se Chicago in particolare merita molto (rimedierò già quest’anno fermandomi un po’ di più). A Los Angeles era la terza volta che ci andavo. Per quanto riguarda le indicazioni stradali relative alla Route 66, in Illinois e Missouri ce ne sono a sufficienza. Quasi ad ogni incrocio c’è un cartello che indica che si sta percorrendo la Route 66 o che si deve deviare per continuare a percorrerla. In Oklahoma e New Mexico queste indicazioni sono un po’ più rare; la EZ 66 in questi casi è fondamentale. Il Kansas è lo stato con il più breve tratto di Route 66, solo 13 miglia. 13 miglia costellate di scudetti e cartelli della Route: non ci si può perdere. I “MUST” La Route 66 è un continuo susseguirsi di “icone”: - gli scudetti posti in punti strategicamente emozionali, - le vecchie pompe di benzina - i tratti di strada più vecchi - i trading post - I Diner Alcune di queste icone sono largamente conosciute (il Cadillac Ranch o l’Hackberry General Store ad esempio), ma ce ne sono moltissime altre meno note ma altrettanto caratteristiche e belle da vedere. Per quanto mi riguarda, tra le cose che più di altre hanno catturato la mia attenzione lungo la Route 66, ci sono senza dubbio le vecchie pompe di benzina. In Illinois ce ne sono di molto belle (Standard Oil ad Odell, quella di Dwight) o l’Hackberry General Store in Arizona che in realtà è un po’ di tutto. Ma la Lucille’s service station in Oklahoma è la mia preferita. Riguardo ai tratti da percorrere, suggerisco di non perdersi quello in mattoni rossi ad Auburn (Illinois). Non è ben indicato sul posto, ma seguendo la EZ 66 lo si raggiunge abbastanza facilmente. E' un tratto di poche miglia, ma bellissimo: il rosso dei mattoni taglia a metà il verde dei campi. Anche il tratto sterrato tra la città fantasma di Glenrio e San Jon tra Texas e New Mexico è molto bello, così come la striscia di strada tra Miami e Afton (Oklahoma). In generale uno degli aspetti più belli della Route è la varietà del paesaggio che si attraversa: verde e rigoglioso ad est, arido e desertico ad ovest. Suggerisco inoltre di fare una notte al Blue Swallow Motel a Tucumcari (New Mexico); un motel ristrutturato di recente ma che ricalca in pieno lo stile e l’atmosfera degli anni d’oro della Route 66. Da non perdere anche il John Hargrove place (una delle cose che non avevo segnato) ad Arcadia in Oklahoma. E' una sorta di Route 66 in miniatura; John ha riprodotto nel suo giardino tantissime delle icone della Route 66 (le twin arrows, la Blue Whale, un piccolo diner dentro casa sua). Un personaggio unico, cordiale e col quale è stato davvero piacevole parlare (mi ha praticamente “catturato” mentre fuori dalla macchina cercavo di capire cosa fosse quel posto strano). La foto di John è presente anche nel museo della Route a Clinton (Oklahoma) come citazione delle persone più attive per il recupero ed il mantenimento delle radici storiche della Route 66. Altro posto da ricordare è il Bottle Tree Ranch ad Oro Grande in California. Anche qui ci si imbatte in un altro straordinario personaggio, Elmer, che ha realizzato una foresta utilizzando tubi innocenti e bottiglie che aveva ereditato. La semplicità, la cordialità e la voglia di condividere il proprio mondo non può lasciare indifferente il viaggiatore. Da ricordare anche Seligman (dove ho bevuto il mio primo ed unico espresso gentilmente offerto dalla signora dell’Historic Seligman Sundries), un posto bellissimo, così diverso dalla “sobrietà” dei paesi dell’est. Oatman in Arizona, una città fantasma piena di muli lasciati liberi di circolare (uno di questi si è mangiato completamente la guarnizione del finestrino della mia macchina) e l’Oatman Hotel, un posto con le pareti ed il soffitto pieno di banconote da un dollaro attaccate dagli avventori (gli hamburger qui sono ottimi). Il tratto di Route 66 prima di Oatman è stupendo, uno dei più belli in assoluto. E poi il tratto che costeggia il Mohave Desert in California, tra Needles e Barstow, con il Roy’s Cafè in mezzo al nulla (un posto meraviglioso) ed il Bagdad Cafè (dove è stato girato l’omonimo film). E' uno dei tratti più belli: una striscia d’asfalto in mezzo al deserto. L’ultimo tratto dopo il Bottle Tree Ranch è praticamente quasi del tutto “cittadino”, si attraversa San Bernardino per poi dirigersi a Los Angeles. Giunti al molo di Santa Monica l’unico pensiero che ti prende è quello di tornare indietro e rifarla di nuovo.
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  50. segnali di fumo...in mancanza di Wi fi, poi uno del posto con la piuma in testa che ti spiega come fare lo trovi.
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