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  1. DOMENICA 18 AGOSTO - PARTE 2 Quando arriviamo al parcheggio la navetta è appena arrivata e le persone stanno aspettando in fila. Salgono tutti ma, quando arriva il nostro turno, l’autista ci dice che sono pieni. Le navette ufficiali infatti non sono trattori e possono trasportare un numero limitato di persone. Ovviamente questo numero limitato include tutti tranne noi. Ovvio no?! Bene, mettiamoci l'anima in pace, dovremo aspettare la prossima. O forse no? Siamo gli unici ad essere rimasti a terra ed è per questo che un altro autista, quando ci vede li in attesa, decide di farci un favore e non farci aspettare la navetta successiva. “Guys state aspettando la navetta?” “Si certo, l’altra è appena andata via” “Seguitemi e salite con me, ci sono due posti in più sulla mia.” Ma che colpo di fortuna!! Lo seguiamo e, quando vediamo qual è la sua navetta, per poco non ci rotoliamo a terra per le risate. Eccoci ragazzi, salite con noi!! Chi indovina dove?! L'autista ci sta indicando un trattore... lo stesso in cui c'è la comitiva tedesca di prima. La scena ha dell’incredibile e noi siamo piegati in due dalle risate . Saliamo a bordo e, nemmeno stavolta, nessuno sembra far caso a noi ed anzi ci salutano in tedesco. “Giò, sei sicura di non aver origini tedesche? Non è possibile che ti scambino sempre per una di loro.” Il trattore ben presto parte ma ci accorgiamo che non sta andando nella direzione giusta, quella che porta al parcheggio, ma esattamente nella direzione opposta. Dove andremo a finire? La guida inizia a parlare, probabilmente spiegando dove siamo diretti, ma noi non capiamo una parola e quando tutti ridono fragorosamente ad una battuta della guida facciamo finta di capire e ridiamo anche noi. Superiamo un sacco di persone che stanno andando nella nostra direzione a piedi, vuoi vedere che c’è qualcosa da vedere? Scopriremo poi che questo posto è niente meno che Sossusvlei, da cui prendono il nome proprio le dune di Sossusvlei. Impossibile arrivare qui in auto, l’unico mezzo sono le gambe oppure il nostro trattore. Che gran colpo di fortuna!! Facciamo inversione tornando al parcheggio delle navette ripassando per gli stessi posti meravigliosi di prima, siamo circondati dalle dune e lo scenario è meraviglioso. Il mio pensiero in questo momento però è soltanto uno, riuscire a fare una foto decente senza cadere in braccio alla tedesca alta 2 e metri e mezzo seduta di fianco a me, credo che non finirebbe bene se inizia ad insultarmi in tedesco Missione compiuta!! Arriviamo a destinazione e, visto che stavolta non siamo clandestini, salutiamo tutti e diamo una piccola mancia all’autista. Quanto ci siamo divertiti?! Siamo felici come due bambini ma lo stomaco brontola visto che è quasi l’una quindi decidiamo di tornare al campeggio dei poveri e provare il loro ristorante. Ci sediamo ed ordiniamo una bottiglia d’acqua frizzante e due semplici toast.Passano dieci minuti, poi mezz’ora, poi 45 minuti… ma dov’è finito il nostro cibo? “Peruz forse è meglio se chiamiamo la cameriera…” “Si meglio, qual’era?” “Quella li!” “Quale Giò?!” “Quella con i blu Pants!!" Luca scoppia a ridere, che ho detto di strano ? Lo guardo confusa ma lui non smette di ridere. “Adesso glielo chiedo!!” “Cos’è che gli chiedi?” “Se ha le mutande blu!!” Per poco non mi strozzo con l’acqua, ha ragione, ho detto la cameriera con le mutande blu!! Per fortuna, mentre siamo li intendi a ridere, arriva la cameriera con le mutande blu a portarci il cibo. Un’ora di attesa per due toast…servizio impeccabile direi. Vabbè, noi oggi fretta non ne abbiamo quindi va benissimo cosi’, ci gustiamo i nostri toast e alle 3.30 usciamo dal ristorante, pronti ad andare a vedere il Sessriem Canyon. Scendiamo dalla macchina ed il caldo è incredibile. “Visto Giò che ho fatto bene a vestirmi tutto di bianco?” “Si si Luca, sei un bellissimo gelataio!!” Partiamo in esplorazione e restiamo estasiati, a me questo Canyon è piaciuto proprio tanto e secondo me non ha nulla da invidiare a quelli americani. Vabbè, magari non sarà l’Antelope Canyon, ma è davvero bello e per me è da inserire assolutamente se si viene qui. Torniamo al camper e facciamo amicizia con un signore di Brescia che viene a chiederci se può rubare un po’ di ombra dal nostro camper. Chi è, Luca da vecchio? Iniziamo a chiacchierare e ci racconta che lui è qui con un gruppo di amici, sono un gruppo privato, hanno preso una guida tutta per loro e alloggiano nei resort migliori, compreso il paradisiaco Sossusvlei lodge. La moglie anno dopo anno sceglie dove andare, quali tappe fare e lui deve solo presentarsi e preoccuparsi di pagare. Restiamo a parlare con lui per un bel po’, finchè la moglie torna a riprenderselo. Rinfrancati dalla lunga pausa facciamo ritorno alla nostra piazzola ma subito ci accorgiamo che è occupata abusivamente, ci sono sdrai e cellulari in carica. Parcheggiamo e, mentre ci guardiamo intorno, arrivano un paio di ragazzi italiani che si scusano e ci chiedono se possiamo fargli il favore di tenere i loro cellulari in carica. Sono i ragazzi di avventure nel mondo che ci spiegano del loro grosso disguido: sarebbero dovuti partire nel pomeriggio ma, a causa di una rottura del camion, sono bloccati qui e dovranno passare la notte con le loro tende in mezzo alla strada del campeggio. Non ci sono piazzole libere quindi quella è l’unica soluzione. Che sfiga poverini! Ovviamente gli offriamo tutto l’aiuto possibile e li salutiamo, è arrivata l’ora di farci la doccia, probabilmente puzziamo come due capre. “Giò, io ho deciso che me la faccio in camper, le doccie comuni anche no!!” “Ma dai Peruz, che hanno di strano? Doccie comuni sono, siamo in un campeggio!!” E per fortuna che sono quella delicata che odia il campeggio!! Ed è così che io vado a farmi la doccia in quelle comuni mentre lui decide di farsela in camper. Vi lascio immaginare quando sia comodo per uno di 1 metro e 90 lavarsi nella doccia microscopica di un camper. Come sempre io sono molto più veloce di lui quindi esco, mi vesto e mi siedo fuori all’ombra a leggere un bel libro. Il nostro camper è vicino ai bagni e, finchè sono li intenta a leggere, capisco quanto sono stata fortunata ad essere tra le prime della giornata a fare la doccia. Tutte le donne che escono dopo di me si lamentano dell’acqua gelida, e giuro che non l’ho finita io, è colpa del campeggio dei poveri!! Lavati e profumati ci dirigiamo a piedi verso il nostro amato sossusvlei lodge, oggi non andiamo a vedere il tramonto ma a fare aperitivo. Facciamo un giro nel negozio di souvenir, usiamo un po’ il wifi che manco a dirlo qui funziona benissimo. Due birre e una location che sembra uscita direttamente da un sogno, siamo in paradiso. E’ ora di cena e, come la sera prima, ci serviamo al buffet. Stasera siamo tra i primi quindi, anche nell’isola antipasti, c’è ogni ben di dio. Mangiamo fino a scoppiare e, tornando a piedi al campeggio, alziamo gli occhi al cielo. Ma quante stelle ci sono? Ok, forse non mi sono innamorata dell’Africa ma adesso, ripensando a questa giornata, non riesco a non avere gli occhi a cuoricino.
    2 punti
  2. Ci siamo sentiti proprio dei poveracci in confronto a quelli che alloggiavano la Loro in un albergo così e noi al campeggio dei poveri Eravamo piegati dal ridere, quante probabilità c'erano di rifinire sullo stesso trattore?!
    1 punto
  3. davvero, che spettacolo! ahahahaahah immagino la scena
    1 punto
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