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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 25/01/2020 in tutte le aree

  1. e che sia la volta buona e grazie per le informazioni!!!!!! Alle 13 siamo di nuovo seduti in auto .......................................................................................... e io spero proprio ancora di riuscire a raggiungere le cascate di Ajora; la strada è eterna, le buche ci rallentano, gli animali anche di più, il passaggio delle piccole cittadine è complicato. Sono cittadine di ventimila persone, forse anche meno, ma che si sviluppano in tutto lungo la strada in quanto normalmente non ci sono palazzi di più piani, e non mi stanco di ripeterlo: il traffico è bestiale anche perché ci sono un sacco di manifestazioni che si susseguono. Ma tutte oggi????’ il tempo passa e noi siamo sempre fermi, non so se increduli, attoniti o sbalorditi dal mix tra stupore di tutto questo baillame e la crescente convinzione di rendersi conto che non ce la faremo mai a fare quello che speravamo di fare. Alla bellezza frenetica di quello che ci circonda si contrappone la stanchezza della giornata di ieri e delle poche ore di riposo. Ci guardiamo: si alternano gioia e delusione con la ammirazione di un paesaggio e di una qualchecosa che cominciamo a capire ogni chilometro che passa.. Gli occhi rimangano aperti ad intermittenza; qualche dialogo tra Mule e Nur mi fa appena svegliare, ma poi riprendo una strana forma di catalessi fino al primo richiamo prostatico. Il trekking delle cascate lo stiamo oramai solo sognando. Magari, forse però riusciamo almeno a vederla da lontano, quello sì dai speriamo E nel frattempo...... Sono le 18:20 e siamo appena prima di Sodo. Mule si informa bene con gente del posto e sconsolato ci dice che per raggiungere le cascate, ma solo la partenza del percorso, è necessaria almeno mezz'ora e poi altri 30 minuti per tornare indietro, dove siamo ora. Poi per raggiungere Arba Minch ci vogliono almeno altre due ore perché con il prossimo buio, dopo il tramonto, poco dopo le 19, gli animali, oltre alle invisibili buche ci saranno gli animali che dai campi lungo le strade rientrano nei piccoli allevamenti e le strade non sono certo illuminate ed il rischio è dietro l’angolo . E Mule sta già guidando quasi ininterrottamente dalle 8 di questa mattina Amen. Razionalmente non possiamo fare gli imbecilli; decidiamo di partire subito e direttamente per Arba Minch. Ma mi sta venendo su il nervoso, il magone nel pensare che la giornata di oggi la stiamo passando praticamente immobili, seduti sulla sedia di una 4 x 4, quasi senza riuscire a fare una foto, se non di corsa dal finestrino. Mule corre il più veloce possibile, sì, possibile! Ed allora ci concentriamo ancora di più sui bordi della strada, che con i colori dell’imbrunire e del tramonto diventano incredibili, ma anche per la “paura” di quello che potrebbe succedere visto quello che sbuca ad ogni metro, tra le improvvise voragini e le ombre che si materializzano! Ecco bambini che corrono, ragazzi seduti lungo le strade, ragazze vestite eleganti che parlano quasi in mezzo, mamme con i i bambini che portano le solite taniche gialle, altre che lavano i panni lungo i torrenti e adesso….. attento agli asini carichi all'inverosimile ed ai carretti trainati da ragazzi, alcuni in piedi come fossero delle bighe altri invece normalmente seduti. Occhio guarda quelle donne con le ceste di legno in testa. Mamma mia, quei camion con i fari alti carichi di tutto. Cerchiamo di capire e di individuare e, quasi fossimo noi al volante, di riuscire ad evitare le persone ed i mille Tuc Tuc che caricano e scaricano uomini e donne oppure pacchi o sacchii e vediamo uomini vestiti a festa ed altri che hanno la miseria scritta in faccia, altri che come c…fanno, ma anche ora con il buio pesto stanno camminando, carichi come buoi. E tante donne con pesi pazzeschi sulle spalle e che credo facciano della loro esistenza un sacrificio quotidiano. Ci stiamo ora rendendo davvero conto di un mondo tanto diverso e da capire, anche qui! Siamo quasi sempre in silenzio, poi ci troviamo a sottolineare tutte queste enormi sfaccettature e sono solo alcuni dei 1000 spaccati che ci stanno riempiendo il cuore, il cervello, ogni qualvolta riusciamo ad aprire gli occhi e queste immagini ci stanno consumando già il primo giorno. E sono un bel pugno sullo stomaco! E cominciano a cementarsi ed a trasformarsi immediatamente in ricordi, anche se sono ora qui a lato, ma subito poi dietro di me, se mi giro dal finestrino. Mule è davvero magico, sfiora all’ultimo alcuni animali che sbucano dal niente; il buio viene distrutto di tanto in tanto dagli abbaglianti delle auto e dei camion che ci vengono incontro nell'altro senso e che non fanno nulla per evitarci. Si sfiorano le figure indistinguibili che sfrecciano a bordo della strada ancora come nulla fosse, come le ore che non passano, anche se l'ultimo villaggio lo abbiamo attraversato mezz'ora fa. Le luci di Arba Minch sembrano vicine, ma sono lontane, ma ci sono. Si vedono o meglio si intuiscono ed io le voglio vedere da quanto sono stanco. Cele è incredibile al solito; mai un lamento! Ed ancora qualche scossone di troppo, qualche buca presa in pieno, qualche frenata improvvisa e la speranza è quella di arrivare. Ed alle 20:30 arriviamo dopo una giornata quasi infinita. A quest’ora il check in è veloce e Nur coordina velocemente tutto. Entriamo e quasi subito usciamo dal tukul n 103 ed andiamo a cena. Wow, bello il posto anche se non si vede nulla, ma si intuisce sotto di noi la jungla ed il nulla. Che bravi; a cena ci hanno prenotato un tavolo sul bordo della Valle con vista anche se a quest'ora non c'è vista. Ma è bello lo stesso; peraltro c'è un vento freddo. Mentre aspettiamo, incontriamo e conosciamo Marco, il capo agenzia e con lui cii accordiamo per domani. A cena abbiamo due opzioni; barbecue o self service. Vista l’ora credo che il self service sia ben spazzolato e anche vedendo la postazione della cottura ci ispira il barbecue. Ordiniamo: pollo ai ferri per Nur e per me ed agnello per Cele. Attesa mezzo infinita e cibo tutto molto, ma molto mediocre. Molto meglio l’Acacia Red Dry, un vino rosso etiope di 13,5 °, sorprendente e ci ritorna l’allegria. Terminiamo la cena e corriamo in camera. Apriamo i bagagli, ma tiriamo fuori dalle valigie il minimo del minimo. Anche una Tachipirina. Non so a che ora ci salutiamo e ci diamo credo il primo e l'ultimo bacio della giornata. E’ bello stare con Cele anche perché mi rendo conto che entrambi abbiamo colto la fortuna e l'importanza dell'esperienza appena passata; stanchissimi! Buonanotte:ora sveglia fissata alle 7:30 di domani
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  2. SABATO 17 AGOSTO La sveglia suona alle 5.15, dobbiamo prepararci e fare una piccola pre-colazione in camper visto che quella al lodge sarà soltanto finita l’escursione, alle 8 e mezza passate. Alle 5.55 sentiamo passare un’auto e, convinti che sia la nostra, usciamo dal camper tutti imbaccuccati con guanti e berretto invernali. La macchina però non si ferma quindi rientriamo e ci sediamo ad aspettare che arrivi il nostro passaggio. Alle 6.05 non si vede nessuno, alle 6.15 ancora niente e alle 6.20 iniziamo a pensare che la nostra auto non arriverà mai. Io inizio a diventare nervosa e Luca pure e, quando alle 6.30 siamo ancora li ad attendere, capiamo che si sono dimenticati di noi. Sono nera, questa era una delle escursioni che più aspettavo di tutta la vacanza. Torniamo a letto o ci incamminiamo su per la collina da soli? Siamo sveglissimi quindi, scarponi ai piedi e pila in mano, scegliamo l’opzione 2. Saremo mangiati da qualche strano animale? Ci arrampichiamo su per la collinetta, chiacchieriamo, facciamo video e foto e ci guardiamo un’alba super. Le foto sulla collina sono uscite scurissime, ho provato schiarirle ma il risultato è pessimo Vabbè, ve la metto lo stesso, portate pazienza per la qualità indecente Ma che meraviglia è sto posto? Scendiamo e, per far passare il tempo, ci facciamo una bella passeggiata. Il sole è ancora basso e fa un freddo incredibile ma noi non lo sentiamo tanto siamo rapiti da tutto quello che ci circonda. Ci è QUASI perfino passata l’incazzatura per stamattina. Attenzione, ho detto quasi. Torniamo al camper, indossiamo abiti un po’ più leggeri e partiamo per raggiungere la reception, pronti a fare uno di quei cazziatoni da paura. Appena il ragazzo ci vede ci chiede come va e quando con un tono da funerale gli rispondo MOLTO MALE lui sussulta. Faccio così paura? Ci chiede cos’è successo, glielo spieghiamo ed io gli ripeto più volte che sono davvero molto arrabbiata. Lo ero davvero, mi avevano portato via una delle cose che più aspettavo!! Il ragazzo capisce che deve correre ai ripari quindi si offre di regalarci chetah viewing, cena di ieri sera e colazione.Vediamo che ce la sta mettendo tutta per farsi perdonare quindi accettiamo e andiamo a fare colazione. Al ristorante viene a prenderci la nostra guida per il chetah viewvieng, siamo solo noi 2 e ancora non sappiamo che questa esperienza sarò una delle più belle di tutta la nostra vita. Dopo un breve tratto in auto arriviamo sulle dune dove si trovano i ghepardi, dentro ad un recinto davvero enorme. Li vedremo attraverso la rete, vero? La guida ci spiega che di solito il Chetah Viewing non prevedere l’entrata nel recinto ma soltanto la visione attraverso la rete. Tuttavia, per farsi perdonare del disguido di stamattina, se vogliamo sono disposti a condurci dentro al recinto a piedi, a pochi metri dai ghepardi. Io deglutisco, ha detto a piedi a pochi metri dai ghepardi? Luca è al settimo cielo “ Giò, vedremo i ghepardi vicinissimi!!” La guida ci da un bastone a testa e ci spiega che, se i ghepardi si avvicinano troppo, dobbiamo portare il bastone in avanti ed alzare l’altro braccio. Devo inoltre togliermi gli occhiali specchiati altrimenti rischio di essere scambiata per un ghepardo ed essere attaccata. Ci rassicura poi dicendoci che nessuno è mai stato attaccato ma che bisogna fare attenzione perché uno dei ghepardi ha un caratteraccio. Luca, come se non fossi abbastanza spaventata, si gira verso di me e mi dice che c’è sempre una prima volta. Grazie Peruz, se volevi terrorizzarmi ci stai riuscendo benissimo. Devo proprio entrare in questo recinto?? Ci incamminiamo sulle dune ed io sono davvero spaventata, sopravviverò per raccontare questa esperienza? Luca, manco mi avesse letto nel pensiero, si gira e tenta di farmi coraggio dicendomi che poi potrò raccontare di questa esperienza nel mio diario sul forum dell’America. Dai Giò, forza. Arriviamo in cima alla duna di sabbia e i ghepardi sono li, fermi, che ci guardano curiosi. Quanto sono belli?! La guida ci fa segno di avvicinarci ancora finchè arriviamo a nemmeno 3 metri da loro. Volete andare ancora più vicino? No grazie guarda, sto benissimo dove sono. La paura è tanta ma l’emozione ancora di più, questa è una di quelle cose che si ricordano per tutta la vita. Sono bellissimi ma sono combattuta: una parte di me non se ne andrebbe più, l’altra non vede l’ora di darsela a gambe. Perciò, quando la guida ci dice che è ora di andare ed usciamo dal recinto, non posso fare a meno di tirare un sospiro di sollievo. Sono salva!! Facciamo ritorno alla reception, salutiamo la guida ed andiamo a ringraziare il ragazzo inglese. Lui mi chiede subito se sono ancora arrabbiata e quando gli dico di no mi dice che ne è molto contento. Bisogna dargliene atto, si sono fatti perdonare alla grande! A malincuore è arrivata l’ora di lasciare Kaanan, adesso ci aspetta il posto più famoso e turistico della Namibia, le dune di Sossusvlei. Ci arriveremo con la schiena tutta intera? Il resto della D707 è carino ma niente di così entusiasmante e la strada che conduce a Sessriem è la peggiore di tutto il viaggio. E’ davvero dissestata ma io ho il pilota migliore del mondo ed arriviamo al nostro campeggio tutti interi. Abbiamo avuto la fortuna di trovare posto nel campeggio all’interno del gate, quello in cui si può entrare al parco un’ora prima ed uscire un’ora dopo di tutti i comuni mortali. La posizione però è l’unica cosa positiva del posto visto che tutto il resto è pessimo: c’è un affollamento incredibile, i bagni sono sporchi e senza carta e al ristorante sono di una lentezza allucinante. Troviamo un soprannome adatto a sto posto?! Ce l’ho, il campeggio dei poveri!! Si perché qui a Sossusvlei non c’è solo il campeggio ma anche un bellissimo lodge, alla modica cifra di quasi 300€ a notte. Noi ovviamente quel lodge non l’abbiamo mai preso in considerazione, siamo poveri, ricordate? Facciamo il check in, ci sistemiamo nella nostra piazzola e mangiamo i nostri panini. Sono le 2 e mezza ed abbiamo deciso di passare il pomeriggio a rilassarci e a gironzolare per la zona. A vedere le dune ci andremo domani, tanto abbiamo un giorno pieno Per prima cosa porto Luca a vedere il bellissimo lodge appena fuori dal gate, il sossusvlei lodge. Voglio fargli una sorpresa e portarlo a mangiare qui stasera, ho sentito meraviglie del loro buffet e non voglio perdermelo. Andiamo quindi alla reception , prenotiamo il nostro tavolo per la sera e poi andiamo al bar a bere qualcosa. Quanto si sta bene qua?! Che relax, peccato dover andare al distributore a rifornire il camper. Dopo aver fatto benzina e preso un paio di birre al market per l’aperitivo di domani sera decidiamo di andare a vedere il tramonto sulla Elim dune, la duna più vicina al gate di ingresso. Una volta al parcheggio ci rendiamo conto che forse abbiamo fatto tardi, il sole sta iniziando a scendere un po’ troppo velocemente. “Dai Giò, si tratta di solo mezz’oretta di scalata, sarà un tramonto bellissimo conquistato in modo facile facile….” Talmente facile che a metà salità sto per perdere un polmone. Avevamo completamente sottovalutato quanto fosse impegnativo camminare sulla sabbia e la salita, complice anche la fretta per l’ora tarda, è più sfiancante del previsto. Per fortuna, come sempre quando c’è una competizione o un tramonto di mezzo, io entro in trans agonistica e arrivo giusto in tempo per fare qualche bella foto del sole che scende sulla duna. Qui mi rendo conto che mi manca tremendamente l’aria ma per fortuna nel marsupio ho il mio inseparabile ventolin che mi fa subito stare meglio. “Vuoi uno spruzzetto anche tu Luca? Vedrai come ti apre i polmoni” Lui è provato ma è restio a prendere le medicine anche quando gli servono quindi mi guarda in malo modo e scuote la testa. “Ti pare che mi faccio il Ventolin?!” E’ ora di tornare al nostro campeggio dei poveri, parcheggiare nella piazzola ed andare a piedi al buffet del sossusvlei lodge. Il gate pedonale del campeggio chiude alle 10 quindi abbiamo quasi un paio d’ore per mangiare. Dopo 5 minuti a piedi arriviamo al ristorante, ma che meraviglia è mai questa? Si mangia all’aperto, su tavolini illuminati solo dalle candele. C’è l’isola degli antipasti, quella dei primi, quella della carne e quella del pesce. Ci sono almeno 15 tipi di carne diversa, rigorosamente cruda e pronta ad essere cucinata sul momento da uno dei ragazzi alla griglia. Mangiamo come se non ci fosse un domani, ci sembra di essere in paradiso. Costo totale? 27 euro a testa mai spesi meglio. Con la pancia piena torniamo al campeggio, pronti ad alzarci all’alba anche domani mattina, ci aspettano le dune di Sossusvlei!!
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