GG8 - 25/08 Cape Town
Stamattina dopo la classica colazione a suon di pane e nutella partiamo con l’idea di visitare il Castello di Buona Speranza per poi raggiungere alle 10.30 il Waterfont dove alle 11.00 parte il nostro tour per Robben Island.
Nonostante le buone intenzioni non riusciamo a capire dove si entra al castello, nemmeno con tre navigatori. Tutt’intorno c’è infatti un crocevia di strade che ci portano a sbagliare percorso in continuazione fino a quando imbuchiamo, erroneamente, la corsia che porta alla stazione degli autobus. Capiamo subito di essere finiti in una brutta zona vista la massiccia presenza di homeless che iniziano a correrci dietro, così, cercando di non stirare nessuno con la macchina, cerchiamo di trovare l’uscita che dopo qualche tentativo fortunatamente troviamo. Abbandonata l’idea del castello, anche perché onestamente visto da fuori non sembra nulla di che, ci dirigiamo al Waterfront.
Visto il tempo un po’ nuvoloso, ci accertiamo che i traghetti per Robben Island partano e, dopo aver ricevuto rassicurazione che il tour non verrà cancellato, con tranquillità gironzoliamo tra i negozi, tra cui un particolare negozio che vende pietre di tutte le forme e colori (Scratch Patch)!
Alle 10.30 puntuali ci presentiamo al ritrovo per la partenza del tour e, dopo un rigido controllo di zaini e borse, ci imbarcano sul traghetto; purtroppo non siamo i primi in coda e quindi non riusciamo a sederci né all’aperto né vicino ai finestrini ma dopo la partenza sarà possibile uscire sul ponte per fare foto.
Il viaggio per l’isola dura circa 40 minuti e riusciamo a passare gli ultimi venti minuti all’aperto anche se fa veramente freddo! Insieme a noi sul ponte c’è una coppia di ragazzi italiani in luna di miele che non sta vivendo dei bei momenti; lei soffre tantissimo il mal di mare e sta maledicendo il neo-marito, velista, per averla portata in barca! (tra qualche giorno noi saremo messi peggio!).
Arrivati sull’isola ci accoglie la nostra guida che ci invita a salire su un pullman con il quale ci sposteremo sull’isola. La prima tappa sono gli edifici utilizzati come prigioni, scendiamo e iniziamo la visita a piedi. Il nostro cicerone è un ex carcerato, detenuto per motivi politici ed è molto toccante sentire la descrizione dei posti e delle giornate trascorse in prigione.
Le celle sono semplici, molte contengono ancora dei ricordi di chi le “abitava” e sui muri sono state appese delle foto degli ex inquilini con delle brevi descrizioni.
La visita prosegue per lo spazio comune dove ci sono molte raffigurazioni che ritraggono Nelson Mandela fino ad arrivare alla cella in cui era detenuto.
Concluso il giro all’interno della prigione risaliamo sul pullman e visitiamo velocemente le altre zone dell’isola: la chiesa, il cimitero, etc.
Prima di ritornare al traghetto ci fermiamo per una breve sosta in un bar dove approfittiamo per scattare bellissime foto al mare illuminato dal sole appena spuntato!
Dopo la pausa tecnica è ora di imbarcarci per tornare a Cape Town dove, purtroppo, ci aspettano dei bei nuvoloni. Non a caso, poco dopo che arriviamo sulla terra ferma, inizia a piovere e, visto che non abbiamo mangiato, decidiamo di infilarci al “food market” una sorta di corte del cibo dove c’è l’imbarazzo della scelta.
Io, Luca e Simo puntiamo ad una pizza davvero buona mentre Gio si dà alla cucina orientale! Concludiamo il pranzo mangiando anche un buonissimo waffle alla nutella!
Visto che il tempo anziché migliorare peggiora, decidiamo di tornare in hotel e riposarci qualche ora per poi uscire alle 19 per andare a cena con Matteo l’amico di Luca.
Il ristorante scelto per la cena "Lily's restaurant" si trova un po' fuori dal centro ma in una bella zona che si affaccia direttamente sul mare.
Matteo nel corso della cena ci racconta un po’ del suo lavoro e della vita in Sud Africa. Ha scelto di fare parte della sua specializzazione in chirurgia in Sud Africa perché qui gli permettono di essere operativo sul campo e quindi di operare e fare esperienza reale in pronto soccorso. Lavora nella sanità pubblica e quindi nella maggior parte dei casi si trova di fronte a ferite da armi da fuoco causati da scontri tra gang rivali provenienti dalle baraccopoli. Apparentemente per noi europei la vita in Sudafrica costa poco, visto anche il cambio favorevole della moneta, ma lui ci spiega che non è così: vivere lì significa doversi pagare la sicurezza e una salata assicurazione sanitaria privata.
Passiamo insieme una bella serata ed è molto interessante scoprire come si vive in un luogo al di là dell’idea che uno si può fare nei pochi giorni di vacanza. Con la promessa di organizzare un’uscita quando tornerà in Italia (magari per le vacanze visto che non ha intenzione di rimanere in Italia nei prossimi anni) ci salutiamo e tornati alla guest house dopo un’ultima partita a scala 40 andiamo a letto soddisfatti della giornata appena trascorsa.
Continua...
SPESE DEL GIORNO:
visita "Robben Island" (prenotata in anticipo 10 giorni prima di partire) 130,91 Euro
pranzo "V&A Food Market" 3 persone 155 Rand
cena “Lily's restaurant” 6 persone 2.000 Rand