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Mostra il contenuto con la massima reputazione da 19/02/2024 in tutte le aree

  1. Ciao! La mia vita da qualche mese a questa parte si è un po’ stravolta e quindi questa mattina mi sono comprata un a/r Linate -Chicago dal 1 al 7 maggio con aer lingus per la bellezza di € 345 e sarò TUTTA SOLA [emoji33][emoji33] Da un lato sono super emozionata dall’altro abbastanza terrorizzata Un programma su Chicago l’avevo già preparato visto che inizialmente doveva essere tappa finale del viaggio 2023 ma visto che sarò appunto in solitaria vi chiedo tutti i consigli possibili!! Grazie Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
    8 punti
  2. Giovedì 14 giugno 2023 La sveglia suona prestissimo alle 4:30, fortuna che abbiamo preparato tutto la sera prima altrimenti non saremmo state in grado di intendere e volere. Fuori è buio pesto e raggiungiamo il lodge aiutate dalle frontali. Facciamo colazione e cerchiamo di svegliarci con due tazzone di te e caffè. Poi incontriamo la nostra guida e driver, Dessie, e i due tracker. Ci issiamo a fatica sulla Land Cruiser, con noi c'è anche un ragazzo a cui daremo uno strappo lungo la strada. Partiamo intorno alle 5:30 dal lodge e, miracolosamente, scendiamo indenni dalla terribile mulattiera fino al Grootberg Pass, dove la nostra Hilux sta dormendo beata. Svoltiamo a destra sulla C40 scendendo spediti dall'altopiano: fa un freddo cane, siamo vestite con tutto quello che abbiamo con tanto di guanti e cappelli di lana, siamo anche dotate di coperte di pile in cui cerchiamo di imbacuccarci ma l'aria fredda si infila praticamente ovunque. Ad un certo punto svoltiamo sua una D allontanandoci dalla strada principale. Raggiungiamo, che è ancora buio, una casupola letteralmente in mezzo al nulla. E' fatta di terra e lamiera, la proprietà delimitata da un recinto di tronchi contorti piantati in verticale, dalla porta di ingresso spunta una ragazza con un numero indefinito di bambini mentre il ragazzo che era con noi a bordo, probabilmente impiegato al lodge, scende per rincasare. Assisto assonnata a questo scampolo di vita quotidiana e non posso fare a meno di sentirmi improvvisamente grata per la mia casa e privilegiata per avere acqua corrente tutti i giorni. Proseguiamo sulla nostra strada, diretti verso il cuore della riserva. Verso le 7:00 di mattina inizia ad albeggiare e la luce rivela un ambiente di ruvida bellezza. Le precipitazioni annuali variano qui tra i 250 millimetri nel nord-est e i 100 millimetri nel sud-ovest. Oltre tre quarti di tutta la pioggia cade durante i primi tre mesi dell'anno, ma varia enormemente da mese a mese, da anno a anno e da luogo a luogo. Ne consegue che la fauna selvatica è continuamente costretta a spostarsi su vaste aree in cerca di cibo, ben oltre i confini della Conservacy. Ed è in questa regione che vivono i rinoceronti neri sudoccidentali adattati al deserto, esemplari unici, capaci di resistere molti giorni senza bere e tra i pochi animali in grado di nutrirsi del Damara milk-bush, una pianta altamente tossica. Dopo una breve pausa per godere dell'alba e sgranchirsi le gambe, proseguiamo fino ad arrivare nei pressi del letto di quello che, chissà ogni quanto, diventa uno dei tanti fiumi effimeri dell'area. Qui scendiamo e ci avviciniamo a piedi: arriviamo in un punto dove si vedono distintamente le impronte lasciate da un rinoceronte nero: non solo quelle delle zampe dalla caratteristica forma "a trifoglio" ma anche quelle del corpo e del fianco, segno che quello è stato il suo letto per qualche tempo. Qui avviene il rito dei tracker: la lettura del, come loro stessi lo definiscono, "morning newspaper" e cioè lo studio di orme, droppings più o meno secchi, segni di movimento dell'animale. Confabulano e poi partono a piedi dotati solo di una radio per comunicare tra loro e con la guida. Dessie, appunto, ci intrattiene ancora raccontandoci qualche curiosità su questi magnifici animali: nella porzione di Conservacy dove siamo noi ora se ne contano otto esemplari, la possibilità di avvistarli è del 50-50. Cosa interessantissima che ci fa notare, ravanando dei dropping più secchi, è il caratteristico taglio a 45 gradi dei rametti triturati, masticati e poi evacuati dal black rhino fino a formare dei trucioli di un paio di centimetri perfettamente tagliati. Noi tre torniamo quindi alla Toyo mentre i tracker fanno le loro cose da tracker ormai distanti e indistinguibili nella vastità del paesaggio. Nel frattempo vediamo in lontananza una giraffa che scatta sull'attenti appena avverte il rumore della macchina. Il Grootberg è l'unico lodge autorizzato a portare i turisti all'interno dell'area di conservazione pertanto gli animali non sono per nulla abituati al "traffico", ci colpirà moltissimo, appena l'indomani, la totale differenza di atteggiamento degli stessi animali all'Etosha, del tutto indifferenti a queste rumorose scatolette metalliche in cui noi umani scorrazziamo. Poco dopo facciamo un incontro davvero speciale: la coppia di Rhino Ranger a protezione della Concervacy che si uniscono anche loro con noi nella ricerca. Sono svegli ovviamente da prima dell'alba e hanno percorso già 10-15 km, rigorosamente a piedi, dal loro accampamento al punto dove li abbiamo incrociati. Uno di loro è armato di fucile, l'altro ha con sè una borraccia da mezzo litro d'acqua. Fanno turni di lavoro da 25 giorni filati e sono "on duty" praticamente h24, vivono in un accampamento all'interno della riserva, che vedremo più tardi, costituito da due tende canadesi, due pannelli solari, un fuoco e una recinzione a protezione delle loro cose e di loro stessi. Non hanno mezzi in dotazione e si spostano unicamente a piedi macinando chilometri su chilometri in questo ambiente così arido, così desolato, con il solo scopo di proteggere questa splendida specie animale, che costituisce per loro una fortunata opportunità per avere un impiego e un salario, così come il Grootberg e il turismo in generale, costituisce per questa comunità una grande opportunità di sostentamento e diversificazione. Per tutta la mattinata ci ricongiungiamo più volte con i tracker che tuttavia non portano buone notizie e passiamo il tempo a percorrere praticamente ogni pista della riserva, anche Dessie impegnato nel riconoscere eventuali tracce. Spesso incrociamo dropping freschi ma le impronte non conducono da nessuna parte. Avvertiamo crescente l'insofferenza dei tracker e dei ranger: sono i primi che vogliono trovare i rhino, a volte abbiamo la sensazione che lo vogliano addirittura più di noi, probabilmente per provarci le loro abilità. A metà giornata ci fermiamo in una radura in posizione sopraelevata: siamo infatti dotati di un pic-nic completo con tanto di insalata di pasta e polpette. Ci rifocilliamo tutti insieme all'ombra: noi, i tracker e anche i ranger a cui naturalmente offriamo il pranzo. Anche le prime ore del pomeriggio sono impiegate in una ricerca frenetica ma, purtroppo, tutte le piste seguite dai tracker si riveleranno dei vicoli ciechi. Alle 14:00 decretiamo, seppur a malincuore, la fine della spedizione, risaliamo tutti sulla Toyo e diamo uno strappo ai ranger fino al loro accampamento. Dopo un ultimo avvistamento di mamma giraffa e il suo cucciolo, usciamo dalla riserva e percorriamo la strada che ci separa dal lodge in 2 ore: arriviamo impolverate, accaldate e stanche morte. In compenso il torcicollo di cui soffrivo da qualche giorno è sparito: probabilmente l'african massage di cui abbiamo "goduto" per tutto il giorno mi ha definitivamente sbloccata! Un ultimo sguardo alla ≠Khoadi //Hoas Conservancy (dove otto black rhinos se la ridacchiano ben nascosti) Ci diamo una rinfrescata per poi goderci un altro bellissimo tramonto dal lodge, commentando la giornata. La delusione per non aver visto il rinoceronte piano piano si dissolve e rimane la gioia per aver vissuto una vera avventura, non solo per le piste impensabili in mezzo al nulla su cui siamo state, per la vastità in cui ci siamo sentite minuscole, ma soprattutto per gli incontri straordinari, questa volta umani, che abbiamo fatto. "It's not always that you see a rhino. There aren't many around. But you know God graced them to be on earth."
    7 punti
  3. anche io ho fatto "l'errore" di introdurre le votazioni (proponevo il PNW o il Canada)...... sono stato messo in minoranza e alla fine andiamo in Indonesia...... 🤣
    7 punti
  4. Il mio weekend è cominciato moooolto bene!! Presi i voli!! Bologna-Francoforte-Dallas Atlanta-Francoforte-Bologna Lufthansa a 972€ a testa compreso di bagaglio in stiva. Non è poco, ma il mio obiettivo era restare sotto ai mille e fino a ieri non era stato possibile con nessuna compagnia nemmeno senza bagaglio in stiva. Dalla prossima settimana si inizia seriamente a programmare e prenotare auto ed hotel!
    6 punti
  5. In effetti non abbiamo ancora deciso. Siamo in seduta permanente, i ragazzi ormai abbondantemente maggiorenni rispetto all'ultimo otr hanno diritto di voto e siamo in parità: 2 sw 2 nw. Sono in corso frenetiche trattative per raggiungere, se non l'unanimità, almeno la maggioranza su una scelta. In extrema ratio interviene il regolamento (sheldon cooper docet) che prevede in questi casi che il voto di chi paga vale doppio. Vi aggiorneremo.
    6 punti
  6. Volo acquistato blq-lax tutto british sia andata che ritorno. Scalo a lhr andata h 2.25 🤞ritorno h 1.50 🤞.
    5 punti
  7. Venerdì 15 giugno 2024 Oggi lasciamo il Grootberg e il Damaraland per arrivare finalmente all'Etosha e le aspettative sono altissime. Abbiamo deciso di spendere quattro notti all'interno del parco, le prime due ad Okaukuejo, una ad Halali e infine una a Namutoni. Entreremo quindi dall'Anderson Gate e usciremo dal Von Lindequist Gate a est. La strategia è quella di "coprire" più area possibile di parco ma, con più tempo a disposizione, sarebbe stato possibile dedicare una giornata o due anche alla porzione più occidentale e remota (Dolomite/Olifantrus). In ogni caso, oggi dobbiamo percorrere ben 320 km fino al gate di ingresso ma per fortuna la C40, a partire dalla cittadina di Kamanjab, diventa una comoda seppur lunga strada asfaltata. Facciamo quindi una abbondante colazione e, dopo un ultimo sguardo commosso alla stupenda Klip River Valley dalla terrazza del Grootberg - come sempre spero sia un arrivederci e non un addio, salutiamo questo magnifico lodge e, verso le 8:30, siamo pronte a metterci in auto, dopo esserci fatte scarrozzare giù per la famigerata mulattiera per l'ultima volta dalla navetta. Troviamo la strada in discrete condizioni e arriviamo scorrevolmente a Kamanjab dove però decidiamo di tirare dritto fino all'incrocio con la C38. Invece di dirigerci subito a nord verso l'ingresso del parco, svoltiamo a sud per fare un pit-stop a Outjo a una manciata di chilometri di distanza. Outjo è una cittadina piuttosto grande se confrontata con gli altri centri abitati visti sinora ed è possibile fare ottimi rifornimenti prima di entrare all'Etosha. Dal momento che è risaputo che gli store all'interno dei Rest Camp non offrono moltissimo, ne approfittiamo per fermarci allo Spar locale, particolarmente fornito, per acquistare cibo e bevande per i prossimi pranzi e aperitivi. Uscite dal supermarket si è fatta, per l'appunto, quasi ora di pranzo e decidiamo quindi di fermarci alla Outjo Bakkery dove gustiamo con calma delle ottime quiche. Facciamo infine un rabbocco al vicino distributore e siamo pronte per dirigerci verso il mitico Anderson Gate dove arriviamo alle 13:30 spaccate. L'Etosha National Park non ha bisogno di presentazioni: è il parco nazionale più famoso del Paese e uno dei gioielli di tutta l'Africa australe. E' di fatto più grande del Kruger National Park ma ben 5.000 dei suoi totali 22.000 kmq sono occupato dal pan - una gigantesca distesa di deserto salino da cui il parco prende il nome: "Etosha" in lingua Ndonga significa, infatti, "il grande luogo bianco". Per fare un analogia con il Kruger, che ho visitato nelle zone meridionali e centrali, ha una rete molto meno capillare di strade e sono anche molti meno i rest camp e le aree di sosta; la caratteristica principale e suo punto di forza è però data dalla presenza significativa di sorgenti d'acqua - sia naturali sia artificiali - che, sparse per il parco, costituiscono un vantaggio negli avvistamenti. Non fraintendetemi, in safari, soprattutto se self drive, è tutta questione di tempismo, pazienza e fortuna ma la presenza di risorse d'acqua così ben segnalate sulla mappa costituisce un notevole aiuto per tutti gli appassionati. Avendo tempo sufficiente, la migliore strategia è infatti quella di appostarsi ad una pozza e...pazientare, sicuri che gli animali verranno da sè. Ovviamente ci sono pozze statisticamente più interessanti e fortunate di altre, in tal senso un eccellente aiuto in fase di programmazione per me è stato il manuale "The Photographers Guide to Etosha National Park", purtroppo acquistabile solo in formato digitale, che offre una panoramica dettagliatissima su ciascuna pozza e sulle strade del parco, disegnando degli itinerari "ideali". Tornando a noi: siamo finalmente ai cancelli del parco. C'è una coda di pochissime macchine, arriva il nostro turno e scendo dall'auto per compilare i moduli nel gabbiotto dei ranger lasciando i dati della macchina e indicazioni dei giorni di ingresso e uscita. Sono emozionata! Riprendiamo la guida e facciamo subito una deviazione alla pozza di Ombika, che troviamo praticamente asciutta, anche se frequentata dagli ungulati che vedremo con più frequenza: orici, zebre, nyala e springbok. In poco tempo raggiungiamo l'Okaukuejo Rest Camp dove facciamo subito il check-in e prendiamo possesso della nostra room: la posizione di queste sistemazioni economiche non è certo il massimo dal momento che siamo vicine alla strada ma la stanza è grande e confortevole, sicuramente meglio di quanto ci aspettassimo. Giusto il tempo di scaricare i bagagli e ripartiamo ad esplorare. Prendiamo la strada principale verso Halali, che troviamo - purtroppo - in pessime condizioni: ci sono corrugazioni pazzesche e il fatto di andare piano per lasciare il tempo agli avvistamenti aumenta notevolmente le vibrazioni. Vediamo tanti struzzi e piccoli gruppi di gnu e un dik-dik ma in questi primi momenti è il paesaggio che stupisce: c'è una strana luce che rende i colori quasi solidi, la linea dell'orizzonte è netta come un taglio tra la savana arida a perdita d'occhio e questo cielo reso plumbeo dalla polvere e dal caldo torrido del pomeriggio. Arriviamo fino alla pozza di Ondongab, affacciata sul pan, che troviamo asciutta per poi rientrare verso Okaukuejo percorrendo alcune strade secondarie che passano leggermente all'interno. Ed è qui che facciamo l'Avvistamento della giornata con la A maiuscola: un giovane leone maschio sul "kill" una malcapitata zebra. Lo troviamo letteralmente sdraiato sulla preda a meno cinque metri da noi, di spalle alla strada quasi a proteggerla da occhi indiscreti; uno sciacallino timido ma risoluto gli gira attorno, sperando di poter racimolare qualche avanzo. Ad un certo punto il leone si alza di scatto infastidito, lo sciacallo sparisce in quattro salti e lui torna a risedersi tranquillo sul pasto. L'emozione è alle stelle, questo è davvero un fantastico avvistamento. Stiamo li per molto tempo, mentre vanno e vengono altre auto, e il leone resta praticamente immobile. Io spero di avvistare il resto del branco perché sicuramente non è solo, anzi potrebbe trattarsi di una coppia "in luna di miele" che ha cacciato insieme, ma purtroppo non abbiamo fortuna. Il tempo passa e noi dobbiamo rientrare: riprendiamo la strada fino a sbucare a Gemsbokvlakte dove osserviamo una elegantissima giraffa che si sta dirigendo proprio là per l'abbeverata del tramonto. Proseguiamo oltre e arriviamo nei pressi di Nebrownii, che avevamo trovato vuota all'andata: ora ci sono alcuni elefanti davvero enormi intenti a farsi i famosissimi "bagni" di fango e polvere per proteggersi dai raggi UV. Il colore biancastro che acquisiscono dopo essersi cosparsi della caratteristica terra chiara che contraddistingue quest'area ha fatto guadagnare loro l'appellativo di "ghost elephants of Etosha". Maestosi! Decisamente soddisfatte di questo primo pomeriggio di safari, torniamo ad Okaukuejo per rinfrescarci e riposarci un po': in fin dei conti è stata una giornata piuttosto piena e siamo cotte! Con il sole ormai tramontato, prima di recarci al ristorante facciamo un salto alla waterhole dove troviamo "i soliti sospetti": i rhinos! Siamo infatti habituè della Okaukuejo Waterhole che monitoriamo ormai da alcuni mesi grazie al live stream su Youtube della NWR e abbiamo scoperto che in questo periodo l'avvistamento notturno è pressoché garantito e infatti eccoli li, che condividono la preziosa risorsa con alcune giraffe - apparentemente le sole, insieme agli elefanti, a tollerare la loro burrascosa presenza. Andiamo a cena e riusciamo a stento a sederci nell'unico tavolo libero all'interno del ristorante, rimasto un po' spoglio perchè la stragrande maggioranza dei tavoli è stata spostata fuori e tutti mangiano a lume di candela e al freschetto. Capiamo che bisognava "prenotare" in anticipo indicando numero della camera e orario di arrivo: domani non ci faremo cogliere impreparate. Facciamo una cena veloce a base di carne e verdure, piuttosto scarsa a livello di qualità, e poi torniamo alla pozza dove ci godiamo dal vivo un incontro di "sparring" tra alcuni rinoceronti neri che sbuffano, alzano polvere, bisbocciano a tutto spiano quasi fossero degli "attori" pagati per intrattenere noi umani curiosi. Non sembra vero di essere finalmente qui!
    5 punti
  8. Risolta! probabilmente ieri ho trovato una che non aveva voglia! mi hanno cambiato il volo con uno con scalo a Chicago e poi da lì diretto a Malpensa!
    5 punti
  9. Come al solito mi scuserete per il ritardo! Lunedì 12 giugno 2023 Buongiorno Africa! Stamattina riprendiamo il nostro on the road dopo la giornata di "pausa" di ieri, i chilometri da percorrere non sono moltissimi ma in buona parte su strada sterrata, d'altronde non potrebbe essere diverso dal momento che ci stiamo addentrando in una delle zone meno densamente popolate del Paese. Inoltre, nelle settimane precedenti, seguendo su Facebook l'efficientissimo gruppo DriveNam, abbiamo appreso di diffusi lavori lungo la C35 in preparazione di asfaltare l'intero tratto stradale, pertanto ci aspettiamo di impiegare un po' di più delle tre ore scarse suggerite dal navigatore. Quindi, dopo una rapida colazione in camera, facciamo il check-out e un rabbocco al serbatoio della Hilux e usciamo da Swakopmund. La strada che corre lungo la costa Atlantica verso nord, la famigerata Skeleton Coast, in questo tratto è asfaltata e si percorre in modo piuttosto confortevole mentre fino a pochi anni fa era sostanzialmente una strada di sale "compatto" il che la rendeva veloce ma anche potenzialmente scivolosa. Maciniamo piuttosto rapidamente i chilometri che ci separano da Henties Bay, facendo solo una breve sosta di fronte al relitto della Zelia, arenatosi nell'agosto del 2008; stiamo solo il tempo di una foto senza scendere dall'auto dal momento che nella piazzola c'è un gruppo di uomini che non capiamo bene cosa stiano facendo o aspettando e siamo l'unica auto presente. Superato il centro abitato di Henties Bay, ultimo "avamposto" dove è possibile fare dei rifornimenti propriamente detti, prendiamo la C35 verso l'entroterra in direzione Uis. La strada è dritta, lunga e piuttosto monotona paesaggisticamente, fino a quando non si è prossimi al minuscolo abitato di Uis da cui inizia a stagliarsi il fenomenale massiccio del Brandberg. Per fortuna i lavori sulla C35 non ci rallentano più di tanto: hanno implementato una sorta di corsia di servizio laterale alla strada principale che stanno asfaltando, che troviamo piuttosto ben tenuta. A Uis ci fermiamo, come molti altri, all'Engen per fare benzina: non avremo infatti la possibilità di rabbocchi nei giorni seguenti fino praticamente all'Etosha. Percorriamo quindi gli ultimi chilometri che ci separano dal Brandberg White Lady Lodge, alle pendici di questo poderoso massiccio montuoso, lungo la D2359, una strada di servizio estremamente scenografica ma con corrugazioni davvero terribili. Il Brandberg White Lady Lodge è un'istituzione in zona, oltre a costituire una vera e propria oasi nel deserto, con diverse possibilità di alloggio e tutte dal prezzo piuttosto abbordabile, è una delle poche strutture ad offrire l'escursione alla ricerca degli elefanti che hanno fatto dello sterminato deserto del Namib il loro habitat attraverso alcuni adattamenti fisici (più piccoli e con zampe più esili e lunghe). Vedere questi elefanti è un'esperienza piuttosto speciale poiché attualmente la popolazione è stimata attorno ai 150 esemplari distribuiti in corrispondenza dei principali fiumi effimeri del Namib, tra cui proprio l'Ugab. Il numero stimato è purtroppo così esiguo a causa, oltre alle ovvie condizione ambientali estreme, anche all'aumento degli insediamenti umani che hanno causato, negli anni, l'interruzione delle rotte migratorie originali degli animali scatenando il conflitto uomo-elefante. Fortunatamente, in tempi recenti, proprio in queste zone sono fioriti molti progetti di sensibilizzazione e conservazione, tra cui la EHRA Elephant-Human Relation Aid i cui ricercatori e volontari abbiamo proprio incontrato durante il safari pomeridiano. Raggiunto quindi il Brandberg, parcheggiamo nei pressi del corpo centrale del lodge, una costruzione piuttosto curata circondata da un giardino in parte roccioso e in parte verde, dove facciamo il check-in e ci informiamo circa gli orari della cena. Ci consegnano quindi le chiavi della nostra rustic tent che dobbiamo raggiungere in auto dal momento che si trovano in una zona appartata proprio a ridosso dell'Ugab River. Questo vuol dire che se le mandrie di elefanti sono nei pressi è piuttosto abituale che raggiungano gli chalet e scorrazzino tra le tende (vedere la pagina Facebook del lodge per credere!). La tenda è proprio rustica ma comunque piuttosto ampia e il bagno en-plain-air una vera chicca. Il meerkat "di casa" Sono le 12:30, facciamo uno spuntino veloce per pranzo accompagnato da una birretta e ci rilassiamo un po'. Torniamo quindi al lodge da cui verso le 14:00 - 14:30 parte la Desert Elephant Drive (630,00 NAD a persona incluso qualche refreshment). Facciamo la conoscenza della guida, un ragazzo simpatico che indossa degli improbabili ma divertenti pantaloni leopardati, che ci informa subito che la mattina stessa sono stati avvistati gli elefanti ad ovest dalle parti della Sorris Sorris Concervacy. Partiamo quindi senza indugi a bordo di una vecchia Toyota riadattata a safari vehicle, siamo solo in quattro: noi e una coppia di australiani. Percorriamo per quella che sembra un'eternità una lunghissima pista ghiaiosa. La Toyo non fa una piega ma noi veniamo belli shakerati a dovere (african massage, quanto mi manchi!). Dopo essere passati davanti ad alcune minuscole casupole, raggiungiamo proprio il letto sabbioso dell'Ugab River, cintato in questa zona da una fitta vegetazione. Qui incrociamo due pastori e alcune capre e dai gesti capiamo che ci indicano ancora più a ovest. Raggiungiamo quindi una sorta di anfiteatro naturale delimitato da koppies dove la vegetazione è piuttosto fitta e c'è persino dell'acqua ed erba fresca. "E' fatta!" penso io "da un momento all'altro!" ... povera illusa! Ci addentriamo in quello che resta del letto del fiume, fino ad una sorta di "imbuto" naturale da cui non è possibile proseguire oltre. La guida, dopo averci offerto una birra per ingannare l'attesa, si arrampicarsi in cerca di una vista migliore ma purtroppo di elefanti neanche l'ombra. Continuiamo a cercare e ripercorriamo la pista a ritroso, fino all'imbocco dell'anfiteatro roccioso inziale: niente. Lasciamo il mezzo e, insieme alla guida, ci arrampichiamo pure noi su di un koppie in posizione centrale. In cima scrutiamo attentamente la vegetazione, pronti a scorgere il minimo spostamento, ma ancora nulla. E' incredibile perché l'area che stiamo osservano sarà si e no qualche km quadrato, gli elefanti - se mai ci sono - ci hanno sicuramente già sentito, visto e odorato da un pezzo ma noi, poveri umani, non siamo dotati di altrettante capacità. In ogni caso se ci si distrae un momento dall'ansia dell' "avvisamento" ci si rende conto del paesaggio di estrema ed aspra bellezza che ci circonda. Dopo un po' torniamo al nostro mezzo, l'australiana con tono demoralizzato fa "They're nowhere to be found...": d'altronde s'è fatta una certa, non manca molto al tramonto e vorrà tornare al lodge per farsi una doccia. Ma la guida è perentoria "Oh no: they're here somewhere, they HAVE to be found!". Grande! Ci riproviamo e finiamo per inziccarci nuovamente verso l'imbuto naturale da cui abbiamo poi fatto inversione. E dopo una piccola curva...eccoli lì, proprio in mezzo al letto del fiume, impegnata a mangiare del tutto indisturbati! E' la mandria di Mathilda, succeduta alla mitica Mama Afrika, dopo la sua morte nel 2014, che fu una delle prime matriarche a ritornare nella zona dell'Ugab River nel lontano 1998. Spettacolo affascinante e meraviglioso della natura, siamo al settimo cielo e lascio parlare le fotografie. La Toyota dei volontari e ricercatori dell'EHRA, simpaticamente caricata Anche se non vorremmo più andare via, si sono fatte le 16:30 e purtroppo dobbiamo tornare visto che la pista accidentata che abbiamo dovuto percorrere fino a qui non consente grandi velocità. Rientriamo quindi felici e impolverate nella rustic tent dove ci diamo una rassettata e poi ci godiamo un bel tramonto al lodge, insieme a tutti gli altri ospiti. La giornata si conclude con una cena a base di carne e verdura alla griglia, piuttosto casalinga ma comunque buona, e canti tradizionali offerti dallo staff del Brandberg radunato nella sala comune per l'occasione. Ci tratteniamo ancora qualche momento per sfruttare il Wi-Fi e la corrente (nelle rustic tent c'è la luce ma non le prese elettriche) e andiamo a dormire. Domani si attraversa il Damaraland per raggiungere il famoso Grootberg Lodge!
    4 punti
  10. Ciao a tutti...ma davvero sto aprendo un post di pianificazione per un viaggio negli USA?!? Che ansia!! Sono 5 anni che non torno in terra americana. Prima premessa: io ho da tempo un pallino che si chiama Texas. Vorrei quindi unire un po' di Texas (la parte più "urbana") a un pezzetto di quello che solitamente si fa come itinerario “della musica”. Seconda premessa: a mio marito del cosiddetto itinerario "della musica" non potrebbe fregare di meno quindi non potrò calcare troppo la mano in quella zona. Al momento ho in mente 3 possibili itinerari, ma devo prima risolvere un grosso dubbio che si chiama Nashville. Qui ho sempre letto che preferite tutti Nashville a Memphis, ma considerando che comunque non faremmo visite guidate agli studi o al Ryman Auditorium è proprio un delitto lasciarla fuori? C'è molta differenza tra la Beale St. di Memphis e la Broadway di Nashville? Intendo come atmosfera nei locali che è un po' quello che vorrei vedere e vivere. Prima di comprare i voli devo prendere questa decisione…aiutatemi!!! Eliminare Nashville mi permetterebbe sia di evitare un Multicity che il relativo drop-off dell'auto e potrei fare con più calma la parte della Louisiana intorno a Nola (piantagioni, Cajun Country...) Ovviamente il viaggio sarà nel caldissimo mese di agosto e l'intenzione sarebbe di fare le classiche 2 settimane. Queste in linea di massima sarebbero le tappe principali: Dallas Fort Worth Austin Hill Country San Antonio Huston/Nasa Baton Rouge e Cajun Country New Orleans Risalita lungo il Mississippi (Natchez) Jackson – Vicksburg Memphis -> poi rientro verso Dallas?? Nashville?? Atlanta?? Grazie
    3 punti
  11. Ah i bei tempi del Dolphin Motel a San Diego!!!
    3 punti
  12. Ho noleggiato l'auto con Thrifty (gruppo Hertz). Il guidatore aggiuntivo, anche se coniuge, non é incluso. E' però sufficiente iscriversi al Blue Chip Rewards (il loro programma fedeltà) e si ha diritto al coniuge guidatore aggiuntivo gratuito.
    3 punti
  13. Martedì 13 giugno 2023 Dormiamo bene nella rustic tent ma ci svegliamo piuttosto presto complice il freschino che si infila all'interno. Alle 8:00 andiamo a fare colazione al lodge e ci sistemiamo all'esterno nella veranda con vista giardino roccioso. Mentre mangiamo vediamo uno degli ospiti indicare qualcosa al proprietario, un'omone con avambracci alla Braccio di Ferro che, dopo aver indossato un paio di guanti alti fino oltre il gomito, si mette a ravanare tra le piante tirando alla fine fuori niente di meno che un "baby" Rock Phyton che, a detta sua, è più spaventato di tutti noi e che verrà pertanto liberato altrove. Terminata la colazione, rientriamo in tenda a sistemare le nostre cose, carichiamo la Hilux e siamo pronte per partire. Oggi sarà una giornata per lo più di trasferimento, dobbiamo macinare "solo" 260 Km ma saranno tutti su sterrato e vorremmo arrivare al Grootberg in tempo per goderci un po' il lodge dal momento che sappiamo sarà uno dei più iconici di tutto il viaggio. Ci mettiamo in auto verso le 09:00 e riprendiamo la C35 in direzione nord per poi svoltare a ovest sulla D2612 che troviamo in condizioni davvero pessime, soprattutto all'inizio e fin dopo Madisa Camp: ci sono profondi solchi sabbiosi e la larghezza della carreggiata si è ridotta ad una sola corsia in molti punti. Guidiamo con la dovuto attenzione ma, per fortuna, man mano che proseguiamo la strada lentamente migliora fino ad un lungo tratto perfettamente asfaltato in concomitanza con la zona di Twyfelfontein. Percorriamo quasi in silenzio questi bellissimi e comodi chilometri fino all'incrocio con la C39. Incrociamo davvero pochissime auto, immerse in un paesaggio lunare, dove il senso del tempo quasi si perde, ad eccezione della strada - unico segno umano - tutto il resto attorno a noi è infatti solo silenzio, rocce, terra. Dopo una breve sosta per uno spuntino e per il "bush-toilet" nei pressi di Palmwag, percorriamo gli ultimi 20 km che ci separano dall'altopiano di Etendeka: la strada sembra non finire mai, un sali-scendi piuttosto faticoso a causa delle condizioni davvero pessime del fondo. Alle 14:00 in punto siamo finalmente al Grootberg Pass. Da qui parte una breve ma ripidissima mulattiera che sale fino al lodge percorribile solo e rigorosamente con un 4x4 a marce ridotte. La nostra Hilux è fatta apposta, siamo noi a non esserlo e la lasciamo parcheggiata con cura all'ombra vicino alla casupola del custode dove sarà al sicuro h24. Il tempo di recuperare i bagagli che scendono a prenderci con una delle camionette per il safari e in qualche minuto siamo su. L'accoglienza ovviamente è fantastica: il lodge è interamente di proprietà della ≠Khoadi-//Hôas Conservancy, una riserva di quasi novemila ettari situata lungo il confine occidentale del Parco Nazionale Etosha ed è gestito dalla comunità locale Nama-Damara. Ci accoglie Walter che ci offre subito un succo di frutta e ci accompagna sulla terrazza. Che dire, la vista è a perdita d'occhio su tutta la Klip River Valley e rimaniamo senza parole. Ci assegnano lo chalet n.8, vicino alla struttura del lodge e alla fotografatissima piscina. Gli chalet sono tutti a picco sul rim, indipendenti e offrono la massima privacy. Sono arredati davvero con gusto e, a parte la corrente elettrica che è presente solo nel lodge, non manca davvero alcun comfort, c'è persino un set di cortesia di prodotti da bagno buonissimo. Siamo parecchio stanche dalle ore di guida e decidiamo di non partecipare a nessuna attività pomeridiana (offrono sia una passeggiata guidata sia il classico sundowner) e preferiamo rilassarci al lodge, godendo del tea time delle 17:00 e poi sul nostro patio dove assistiamo ad un tramonto davvero speciale. A cena siamo tutti ospiti al lodge e mangiamo piuttosto bene - zuppa, seguita da selvaggina e contorni. A fine pasto conosciamo Ernest, il capo delle guide, che ci conferma la nostra avventura dell'indomani: il rhino tracking di un'intera giornata nel cuore della ≠Khoadi-//Hôas Conservancy ... con sveglia alle ore 4:30!
    3 punti
  14. Cara @al3cs desidero informarti che ti odio almeno quanto le due cinesi che ho in macchina e che pretendevano di farmi capire dove andare partendo dal loro fottuto Google maps in cinese, come fosse una meravigliosa gara di orientieering
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  15. Sicuramente un'ottima idea: tieni conto che le prenotazioni dentro Yellowstone aprono un anno prima e vanno via come il pane, quindi se hai la possibilità di avere delle date certe ti consiglio di prenotarle eventualmente anche prima di avere i voli (io ho fatto così nella prima visita, anche se in realtà dentro il parco ho trascorso una sola notte all'Old Faithful).
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  16. Esattamente oppure al contrario in base alla combinazione migliore dei voli. Però tassativamente devi cercare il multicity e non voli separati per questo trovi prezzi assurdi
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  17. Secondo me con questa stima sei stato parecchio ottimista: io sono reduce da un recente OTR in camper e di benzina ho speso all'incirca il quadruplo di quello che avrei speso in auto, a fronte di un consumo medio di 5km/l. Magari ci sono altri camper che consumano un po' meno (il nostro era un truck camper 4x4), ma dubito che tu possa stare agevolmente sotto i 10km/l, io rifarei i conti tenendomi un po' più larga con le stime.
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  18. Sono completamente d'accordo con Ale sia sul Grand Teton che sull'itinerario che ti ha proposto con i pochi giorni che hai a disposizione. Il giorno 9 potresti dedicarlo quasi tutto a questo parco. Al Grand Teton può valere la pena anche solo fermarsi ai vari viewpoint. Se vuoi averne un'idea prova a guardare il mio diario del 2023 in firma. Inviato dal mio 2201117TY utilizzando Tapatalk
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  19. Il giro di bartolinovic mi sembra ottimo. Stavo anch'io pensando di proporti di tagliare Durango e Moab perché sono di più facile inserimento in un altro viaggio, ad esempio quello in Colorado come abbiamo fatto noi nel 2022 mentre le White Sands che sono un parco stupendo e tutto sommato anche San Diego si fa fatica a inserirli in un itinerario che non sia il South West. Al limite se volete passare da Las Vegas potete arrivarci da Sedona e rinunciare al Joshua Tree. Inviato dal mio 2201117TY utilizzando Tapatalk
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  20. Dentro a Yellowstone probabilmente trovi ancora qualcosa a Canyon, mentre fuori (West Yellowstone) dovrebbe essere leggermente più facile, ma come detto da Ale, sei veramente al limite coi tempi; da tenere presente che a sud di Yellowstone c'è il Grand Teton NP e non allungarsi è un delitto clamoroso.
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  21. Ciao @Sir biss , ben trovato! Calgary potrebbe non essere male come base di partenza per visitare Yellowstone (e strada facendo, Glacier e Waterton), quello che mi lascia più perplessa è la disponibilità di alloggi all'interno dei parchi: secondo me per luglio sei estremamente in ritardo quindi, prima di stilare un itinerario, e visto che Yellowstone sarebbe il cuore del viaggio, io mi assicurerei di trovare posto per almeno 4 notti. Inviato dal mio Pixel 7a utilizzando Tapatalk
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  22. Se il volo sarà in orario, fra immigrazione e ritirare l'auto dovreste essere sulla strada verso le 16:30 o giù di lì. Dovendovi dirigere verso nord a quell'ora non sarà un problema fino a poco prima del centro in Seattle, ci vorranno al massimo 20 minuti non di più. Il problema viene dopo, anche se potete usare la carpool lane. Il traffico sarà bello pesante e ci vorrà probabilmente intorno a 1 ora e un quarto o anche di più per arrivare in Marysville, che è dove il traffico "magicamente" scompare. Praticamente i tempi di percorrenze saranno più che raddoppiati. Sta a voi decidere cosa fare e cosa vi sentirete di fare dopo circa 13 ore di volo. Io onestamente la prenderei con calma e cercherei un posto dove dormire in Seattle, ma a nord del centro. Al mattino il traffico in uscita da Seattle verso nord è leggero. Tra l'altro giovedì è anche uno dei giorni peggiori per il traffico, insieme al martedì e venerdì. Sent from my SM-A326U using Tapatalk
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  23. Peccato, secondo me Seattle merita molto Io ci sono stata a settembre: premettendo che preferisco di gran lunga la carne al pesce, se cerchi una cena da ricordare, sicuramente il Crab Pot te la offre. Non tanto per la qualità (comunque buona), quanto per l'esperienza: se scegli un Seafest ti danno un bavaglino e un martello e ti rovesciano la cena sul tavolo. Non si dimentica, te lo assicuro! Solo la fila al confine. L'eTA, come l'ESTA, serve solo se arrivi in aereo o in nave. Io ho un piacevole ricordo di Anacortes e Bellingham, ma tendenzialmente credo che un posto valga l'altro. Io ho usato Economy Car Rentals un paio di volte, zero problemi. Non dovrebbe essere necessario né avvisarli né pagare un supplemento ma, in tutta onestà, non ho mai noleggiato con Thrifty, ti consiglio di controllare le loro politiche. Onestamente non ho grandi memorie di Westport, mentre Astoria è graziosa (ed il tramonto davanti al relitto della Peter Iredale può avere il suo perché); io te la consiglierei.
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  24. Grazie @al3cs... I voli che stavo monitorando oggi 1.3 sono lievitati di circa €140. Avevo trovato un blq-lax orari comodi a €521 sul sito lufthansa (per noi blq o fco vanno bene) mannaggia la democrazia la geriatria la figliocrazia etc etc...😠
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  25. attento che poi le agenzie ti copiano l'itinerario!! posto che Sheldon ha sempre ragione, io direi che, se sei anche quello che organizza oltre che pagare, puoi avere sicuramente anche il diritto di veto!
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  26. In effetti ci avevo pensato, un cosa del tipo: giorno 1 seattle - san diego con sosta intermedia a morro bay! 😂
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  27. quoto (da quando non scrivevo una roba simile ) quoto ancora di più 😁
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  28. segnalo che sto prenotando tramite il sito https://www.mgmresorts.com/en.html e in quanto utente registrato per le mie date mi offrono le camere gratis presso Excalibur, Luxor, New York New York (pagando solo le resort fee) mentre una notte gratis su due per MGM, MGM Park. Più sconti sugli altri. Se dovete prenotare provate a dare un'occhiata. ad esempio il New York New York su Booking viene 280€ due notti mentre così viene 84$ sempre due notti!direi che non è male
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  29. da fare in abbinata con le vicine Hidden Falls e Inspiration Point
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  30. Sono d'accordo con Ale. Con i giorni che avete a disposizione mi sembra la soluzione migliore.
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  31. Guarda @sfex, se togli Tofino di notti ne recuperi ben tre, perché partendo da Seattle IMHO puoi tranquillamente saltare la sosta nella inutile Port Angeles (comoda se si scende dal traghetto, ma nulla di più) e andare direttamente a Forks. A quel punto io spezzerei la tratta verso il Crater Lake passando per il Lassen, aggiungerei un giorno a Seattle e l'ultima notte la sistemerei tra Bandon e Fort Bragg, per avere il tempo di girare un po' la zona dei Redwood, così: 1 FCO - SFO 2 San Francisco - Lassen NP 3 Lassen NP - Crater Lake 4 Crater Lake - Painted Hills - Portland 5 Portland - Mount Rainier 6 Mount Rainier - Seattle 7 Seattle 8 Seattle 9 Seattle - Forks 10 Forks - Astoria 11 Astoria - Newport 12 Newport - Bandon 13 Bandon- Trinidad (per dirne una) 14 Trinidad - Fort Bragg 15 Fort Bragg - San Francisco 16 San Francisco 17 SFO - FCO Ti resterebbe il tappone del giorno 4 (probabilmente anche il più sacrificabile), ma per il resto credo che sarebbe più equilibrato, vi darebbe modo di vedere qualcosa in più, e magari a Seattle potreste ritagliarvi una mezza giornata per andare a vedere, se non gli orsi, almeno le balene. P.S. Non crucciarti troppo per i voli: è vero che su Seattle, sfortunatamente, le offerte sono poche, ma San Francisco è comunque una buona base di partenza perché ti permette di vedere il (bellissimo) nord della California!
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  32. Ma noooooo, povera, Sedona e abbandonata [emoji23][emoji23][emoji23]! Va beh, ti consolerai a Las Vegas [emoji41] Inviato dal mio Pixel 7a utilizzando Tapatalk
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  33. Ovviamente @criscorpione ha ragione da vendere. Il cartello che indica le piste ciclabili in città (e che mi ha fatto molto ridere sin dalla prima volta in cui l'ho visto) la dice lunga... [emoji16] Inviato dal mio Pixel 7a utilizzando Tapatalk
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  34. La nebbia in estate a San Francisco è davvero un bel terno al lotto. A volte resta tutto il giorno e per più giorni consecutivi, a volte poche ore e a volte non c'è proprio. Difficile da prevedere. Certo è che se non ci fosse nebbia con il tour serale vi godreste una bel tramonto sulla baia.
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  35. BRAVISSIMA!!! Proprio ieri sera ho avuto una mezza discussione con il mio che quest'anno, per la prima volta da quando viaggiamo insieme (ben 17 anni), non mi sta aiutando per niente con l'itinerario dicendomi: tanto alla fine si fa quello che vuoi te quindi inutile metterci bocca. Ed ovviamente la cosa mi fa imbestialire perché un minimo di partecipazione la vorrei! (della serie mai contente 😁) A questo punto però sono curiosa di spaere qual'è l'illuminazione che ti è venuta in mente. Dicci dicci 😜
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  36. Grazie a tutti per i riscontri. Cercherò di incastrare tutto...sono qui che sembro una matta con la testa dentro le mappe!! Poco fa ho avuto un'illuminazione ma devo fare il conto dei giorni e dei km. A me la musica piace tanto e adoro il genere Country quindi credo che farò di tutto per includere Nashville...il marito se ne farà una ragione . Che poi alla fine secondo me piacerà anche a lui...farò in modo di prenotare un hotel in centro così saremo liberi di farci anche un paio di birrette. Vi aggiornerò sugli sviluppi e tornerò per altri consigli appena avrò un paio di itinerari delineati.
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  37. Sì, ce l'abbiamo! 😁 Quando siamo andati noi era molto più verde, eppure era solo un mese prime! ahhhh... Femmine... 🤣 è stata una delle tratte più divertenti del viaggio, soprattutto perché Barbara se la stava facendo sotto 😆 Però non ho mai scoperto se ho fatto la salita con la gomma posteriore bucata oppure l'ho forata durante l'impresa. Hai un addetto alla pianificazione e non mi dici nulla? Comunque, l'itinerario non l'ho fatto io, ma la nostra bravissima Peo: Data Percorso Distanza Tempo di percorrenza 8-ago-24 giovedì In volo 9-ago-24 venerdì JNB - Oryx B&B 250 km 3h 10-ago-24 sabato Vaalwater - Khama Rhino Sanctuary 362 km 4h15m 11-ago-24 domenica Khama Rhino - Boteti river camp 379 km 4h 12-ago-24 lunedì Boteti River Camp - Gweta Lodge 162 km 2h30m 13-ago-24 martedì "Gweta Lodge - Maun Studios (Meru Tent Maun)" 218km 2h30m 14-ago-24 mercoledì "Maun Studios (Meru Tent Maun)" 15-ago-24 giovedì Maun Studios - Kaziikini community camp 50km 1h 16-ago-24 venerdì Kaziikini community camp 17-ago-24 sabato Kaziikini community camp - Khwai Guesthose 59km 1h15m 18-ago-24 domenica Khwai Guesthose - Mwandi View 198km 6h 19-ago-24 lunedì Mwandi View - Big 5 Chobe Lodge 85km 1h15m 20-ago-24 martedì Big 5 Chobe Lodge 21-ago-24 mercoledì Big 5 Chobe Lodge - Victoria Falls 22-ago-24 giovedì Victoria Falls - Senyati Safari Camp 18km 30m 23-ago-24 venerdì Senyati Safari Camp 24-ago-24 sabato Senyati Safari Camp - Elefant Sands 242km 3h 25-ago-24 domenica Elefant Sands - City Square Lodge Francistown 245km 3h30m 26-ago-24 lunedì City Square Lodge Francistown - Vaalwater 447km 5h15 27-ago-24 martedì Vaalwater - JNB 234km 3h0 28-ago-24 mercoledì Arrivo a casa Il volo per il Botswana ci sarebbe costato molto di più, per Victoria Falls lasciamo perdere, a JNB ci arriviamo con un solo scalo, all'andata passiamo da Zurigo, al ritorno da Francoforte, con scali buoni. Anche l'auto ci è costata meno da Johannesburg, non poco, visto che abbiamo preso comunque un mostro, questa volta sarà un Ford Ranger, bisogna chiedere i documenti per attraversare il confine. Per Victoria Falls abbiamo il transfer, ci costa meno che attraversare il confine da soli. Per alloggi e attività ci siamo appoggiati a https://selfdrivetoursbotswana.com/ hanno delle buone recensioni, ma soprattutto dei prezzi molto vantaggiosi.
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  38. Non sono attendibile, @mirko73 , io sono la Regina dell'Universomondo, ma il re dei diari è indiscutibilmente il buon @acfraine [emoji16]. Ciò non toglie che tu faccia comunque un ottimo lavoro, diamo a Mirko quel che è di Mirko! (il mio Iban te lo mando via PM [emoji23]) Scusa la digressione, @kabubi ! Inviato dal mio Pixel 7a utilizzando Tapatalk
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  39. Si allunga sicuramente è non di poco. Potreste invece prendere la I90 ed andare direttamente alle Palouse Falls. Probabilmente dopo anni mi sono abituato a come "vivono" gli americani, quindi prendi quello che ti dico con le molle. Volendo e se ve la sentite, si può tranquillamente fare tutta una tirata Seattle-Missoula senza un grande sforzo. L'ho fatto diverse volte per andare in vacanza. Questo vi consentirebbe di recuperare un giorno e dedicarlo a qualcosa che vi interessa di più. La I90 in questa parte degli USA è molto tranquilla, non impegnativa e sicuramente a fine giornata sarete stanchi, ma non da impedirvi di ripartire il giorno seguente pieni di energia. Sent from my SM-A326U using Tapatalk
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  40. io sono già a quello Z comunque ogni volta che rispondi non posso che pensare a lui
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  41. Leavenworth è carina, ma onestamente non da passarci una notte e se passate dalla SR2 non ne vale la pena perché non c'è molto da vedere, ve lo sconsiglio. Sarebbe meglio fare la SR20 più a nord che attraversa il North Cascade NP e ci sono diversi viewpoints interessantei oltre a magnifici laghi tra i quali il Diablo lake, scendere a Wenatchee e riprendere la I90 per andare a vedere le Palouse Falls e proseguire. Sent from my SM-A326U using Tapatalk
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  42. Non è proprio il classico bayou, ma nelle vicinanze di Mobile c'è Bayou La Batre, città natale di Benjamin Buford Blue, meglio conosciuto come Bubba, famosa anche per la Bayou Seafood Company, dove abbiamo mangiato il più strepitoso po-boy del viaggio!
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  43. Aggiungo anche che secondo me a scegliere tra i vari itinerari (che anche a me non fanno impazzire perchè troppo mischioni) sarà la disponibilità di alloggi a Yellowstone 🤣, ormai siamo ad aprile e per fine luglio inizi ad essere veramente stretto coi tempi. Occhio anche al drop off della macchina che penso ti faranno pagare profumatamente...
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  44. Noi abbiamo fatto il trail al Delicate alla mattina presto e subito dopo quello del Double O passando per il Landscape Arch ma se voi pensate di mettere il giro di tutti i viewpoint fra i due trail non vi converrebbe fare il Delicate al tramonto quando la luce è migliore e il Double O alla mattina? Non potreste fare il trail al Corona Arch la mattina presto del 16? A quell'ora l'arco è in ombra ma quando siamo andati noi non c'era nessuno e ci è piaciuto molto. In questo caso credo però che non riuscireste ad andare al Rifle Falls State Park. Inviato dal mio 2201117TY utilizzando Tapatalk
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  45. Tu sei molto di più: sei la Regina Scoiattolaia! Comunque si, il mio suggerimento va nella tua stessa direzione, più o meno: 11/08 ITA - Denver 12/08 giornata a Denver, pernotto a Cheyenne. Guadagnare quest'ora e mezza è fondamentale per il programma del giorno successivo 13/08 Bandlands con pernotto a Wall. Sono 6 ore e mezza di auto più un paio di ore di soste a Badlands, lunga ma fattibile 14/08 In ordine di visita: Mount Rushmore - Iron Mountain Road - Custer State Park (Wildlife Loop Rd)- Needles Highway (Cathedral Spires Trail) - Sylvan Lake - Deadwood. Sono cinque ore di macchina e altrettante ore di soste/visite. Direi fattibile pure questa Con quattro notti hai sbrigato la pratica e puoi puntare l'auto in direzione Yellowstone . In alternativa, restando su 5 notti: 14/08 Inizi la giornata con una visita al Minuteman Missile National Historic Site (se ti interessa questo genere di cose), passi da Hill City per farti un giro sul 1880 Train, una sosta a Keystone per visitare la Big Thunder Gold Mine e chiudi la giornata con il Mount Rushmore con pernotto al Buffalo Rock Lodge & Cabins 15/08 In ordine di visita: Iron Mountain Road - Custer State Park (Wildlife Loop Rd)- Needles Highway (Cathedral Spires Trail) - Black Elk Peak Trail - Sylvan Lake - Deadwood. Sono poco più di tre ore di macchina e almeno cinque ore di soste/visite con 13km di trail complessivi. Ma che trail!
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  46. il tuo diario per 3 notti ad agosto riporta $670 compreso il parcheggio...a noi a settembre compreso il parcheggio sarebbero $932 ossia il 45% in più .
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  47. Non posso che concordare, spesso il viaggio conta più della meta.
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  48. azz bel colpo!
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  49. Visto che credo vi piaccia camminare dato che vorreste fare l'Angel's Landing io proseguirei oltre Inspiration Point per percorrere almeno una parte del Cascade Canyon. Lo vedi nel mio diario del 2023 in firma. Noi abbiamo dormito al Colter Bay Village e venendo da Idaho Falls il primo giorno al Grand Teton abbiamo fatto il trail del Cascade Canyon e il giorno seguente tutti i viewpoint che per la luce è preferibile vedere al mattino più il Bradley Lake e Taggart Lake Loop e nel pomeriggio siamo andati a Yellowstone dormendo all'Old Faithful. Abbiamo trascorso solo un giorno a Yellowstone perché c'eravamo già stati e, mi vergogno a dirlo, non rientra fra i nostri parchi preferiti in America. Inviato dal mio 2201117TY utilizzando Tapatalk
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  50. Io un pò mi sono informato e sicuramente costa meno farlo (tipo 5$ a comprarlo e poi paghi le varie tratte scontate), la scomodità è che dato che non puoi comprarlo online devi, una volta arrivato a Miami, cercare un Walgreens o uno dei negozi che lo vendono, comprarlo e attivarlo prima di andare a South Beach visto che da quanto ho capito la strada che va dall' aeroporto in là e una di quelle a pagamento. Se invece decidi di attivare il pagamento toll-by-plate, con Dollar e Thrifty costa 13.99$ al giorno o 69.95$ a settimana.
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