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  1. ciao, mi dispiace tanto per il viaggio di quest'anno per litinerario, provo a taggare @alessipe, perché io Kings Canyon e Sequoia non li conosco non mi ricordo se lui ha fatto una o due notti, nel dubbio, leggi il suo diario come tempistiche, mi sembra che ci siamo
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  2. Lunedì 26 agosto: Morondava - Ambositra Ci aspetta nuovamente una giornata "cul carré", questa volta sono davvero tantissimi i km che ci porteranno dall'altro lato del Mada, partendo prestissimo, poco prima del sorgere del sole. La colazione al Tre Cicogne si conferma ottima, anche se, vista l'ora, mancano le crepes... poco male, frutta e croissant mantengono le promesse e sono davvero eccezionali. Riceviamo un messaggio da Matteo ed Elisa, che non siamo riusciti a vedere ieri sera e ai quali avevamo lasciato un messaggio in portineria... li aspettiamo a Roma per una birra! Partiamo alle 6, finalmente con le 2 valigie in auto, immersi in una nebbiolina sottile, col sole che sorge sulle risaie. Petit ci dice che non tutti quelli che viaggiano con lui accettano i suoi programmi... spesso gli dicono "siamo in vacanza, non possiamo alzarci alle 5", non sono d'accordo con la sua programmazione... Ma allora, se volete dormire e magari non avete la minima idea della strada che dovrete percorrere, perché non andate in un Club Med? Se il tuo autista dice che oggi dovrà guidare per 10 ore, andare incontro alle sue esigenze ci sembra il minimo! Col sole già alto ci fermiamo per una rapida sosta pipì, proprio dove un gruppo di ragazzi sta caricando sacchi di carbone su un camion. Petit ci dice che quando viaggia scarico, spesso compra i sacchi di carbone in questa zona e li porta a Tana, dove costano più del doppio! Lungo la strada, vediamo uno dei lavori più pericolosi al mondo... il trasporto degli zebù! Si, perché gli animali vengono caricati su un camion e alcune persone si occupano di tenerli fermi e di evitare che sbattano tra di loro, il tutto... SENZA FERMARE IL CAMION!!! La prima vera sosta la facciamo dopo circa 3 ore, Petit si ferma per la colazione, noi, dopo una pausa pipì in un bagno che arriva direttamente dal 17° secolo, ci facciamo travolgere dai bambini del villaggio e tra foto, instax e biscottini li rendiamo contenti... Non solo, ci propongono dei bellissimi cestini di foglie di palma intrecciati a mano a 1000 ar ciascuno e della frutta... uno dei bambini vorrebbe vendermi tutto il cestino di giuggiole, sempre a 1000 ar, ma saranno 2 kg, ne prendo una manciata, prendo un po' di bananine e gli lascio una cifra scandalosa... i soliti 1000 ar, da dividersi in 2. Altra pausa pipì a Miandrivazo, in una pompa di benzina che non sfigurerebbe nemmeno dalle nostre parti... Pulitissima, con un negozio fornito di tutto nel quale compriamo un po' di schifezzine da viaggio (patatine, banane fritte, salatini) e il caffè più buono di tutto il Madagascar! Naturalmente i prezzi sono commisurati... Più avanti ci fermiamo in un hotely per il pranzo, non male, ma Petit ci sconsiglia di aggiungere le salsette o di bere il rananopango "sono vecchie o sono fatte con l'acqua, non vanno bene per voi", però faraona e anatra sono davvero ottime. Ma la vera attrazione dell'hotely è lei... la gatta paracula! Salta in braccio, miagola, aspetta un pezzettino di carne, miagola ancora più forte e se non le dai retta, niente, cambia tavolo come se nulla fosse! È piccolissima, sarà meno della metà dei nostri ciopini, ma almeno oggi è bella sazia! Ah, dimenticavo... ecco i Jackfruit, quasi maturi, proprio dentro al parcheggio dell'hotely: Ripercorriamo la strada fatta pochi giorni fa, tra villaggi, dietro agli immancabili taxi-brousse, fino ad arrivare nuovamente a Betafo. Eh, si, nella valigia appena arrivata c'erano altri sacchi di roba per suor Eni... purtroppo lei sta rientrando da Antsirabe e non ce la facciamo ad incontrarla, è ancora ad un'ora da qui e aspettarla significherebbe percorrere la parte finale del nostro viaggio col buio, cosa da non fare. C'è di nuovo Suor Nunziatina, che ci vede, ci abbraccia forte e prende subito possesso della borsa da PC che avevamo portato per Suor Eni... niente da fare, lei è il Boss! Stavolta dobbiamo andare via, ma devo tornare indieto ad abbracciare Suor Nunziatina... Non mi era mai capitato di sentire una forza così potente da scuoterci dentro, quella Fede, vera, che fa cose oltre a pregare. Ce ne andiamo con le lacrime agli occhi e ancora oggi a ripensarci, mi vengono i lucciconi. Passiamo Antsirabe, puntiamo verso sud verso Ambositra e ci fermiamo vicino a questo ponte... Petit ci racconta una storia particolare: il vecchio presidente corrotto e malvoluto dai più, giunto alla fine del suo mandato e non rieleggibile aveva deciso di dividere il paese in 6 diverse province proprio per essere il capo di una di queste. Per farlo ha distrutto i ponti in muratura, bloccato con dei container i ponti in ferro e isolato la capitale, dove per qualche mese non sono arrivati rifornimenti e carbone e benzina costavano un capitale. Fortunatamente, la situazione si è risolta in poco tempo, il governo di riconciliazione nazionale ha superato le divisioni (ma non la corruzione e il malaffare) e il Mada è come lo conosciamo ora, un paese tranquillo, senza grosse tensioni sociali. E a valle del vecchio ponte è stato eretto il ponte della riconciliazione. Ma guardando bene sul ponte... NOOOOOO!!! Anche qui!!! Finalmente alle 18 arriviamo ad Ambositra e prendiamo possesso della nostra stanza, un piccolo bungalow costruito come una capanna zafimaniri, con le pareti di legno intagliato e con delle fantastiche decorazioni. A cena ci pippiamo 2 musicisti, uno con la chitarra e l'altro con uno strumento malgascio ricavato da un bambù, la valiha, che suona più o meno come un'arpa molesta.... La cena non è delle più memorabili... Escluse le pizze (perché non mi fido di chi non sa scrivere mozzarella e ci mette sopra pollo e ananas) il cibo non è cattivo, ma abbastanza dimenticabile. È tutto piuttosto unticcio, dalle frittelle di zucchine ai gamberi all'aglio e alla creola che anche stanotte ci proteggeranno dai temibili vampiri del Madagascar! Invece il dolce è buono, ananas e banane flambé! Buonanottehhhhhhh
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