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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 23/09/2019 in tutte le aree

  1. Ho trovato una cosa interessante sulla pagina della fotografa che @mouette mi ha regalato per il 50° compleanno... sono itinerari già tracciati per NY, magari ti possono tornare utili. https://newyorkcityphotosafari.com/info/one-day-itineraries.html Considera che la fotografa è una che cammina come un treno, però possono essere comunque giri interessanti!
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  2. Sala strada vedi bene la Evergreen, dove hanno girato Django, la Laura la vedi decentemente e anche la St Joseph La Whitney invece non la vedi, quella è l’unica diversa dalle altre perché è l’unica ad avere un vero museo sulla schiavitù. Oltre al budget occhio anche al tempo, ogni piantagione ti porta via un paio d’ore e le visite sono ad orari prestabiliti
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  3. 19 Agosto 2019 Tana - Lemurs Park - Ampefy Sveglia presto per cercare di risolvere con la valigia, ma le prime notizie non sono il massimo... Infatti, ci telefona Petit in stanza per dirci che non solo la valigia non è arrivata, ma che in effetti... beh, non è proprio partita da Roma! 😡😡😡😡😡 Però, dice Petit, in città c'è un ufficio della KA, andiamo a vedere, magari, senza andare in aeroporto, ci dicono qualcosa. Per tirarci su di morale, ci spariamo un'altra colazione epocale al Sakamanga... davvero strepitosa! Usciamo in direzione ufficio, aspettiamo l'apertura (mora mora, piano piano, siamo in Africa!), contratto alla morte con un ragazzo del luogo per comprare delle calamite, riuscendo a ridurre di un terzo il prezzo, scopro con Petit di aver pagato comunque troppo e che nonostante delle ottime doti da negoziatore, devo partire da molto più in basso per ottenere il prezzo giusto. Incrociamo anche la moglie di Petit, che lavora in una banca non lontano... Se Petit è piccolo, ecco, lei è proprio mignon, ma molto carina e col bellissimo sorriso aperto dei malgasci! Una volta entrati nell'ufficio, scopriamo che purtroppo anche loro non possono fare nulla e ci dicono di ricontattare l'aeroporto, che però non risponde al momento... pazienza, arriverà! Partiamo per il nostro On The Road! Però dobbiamo uscire da Tana... Beh, Roma, Marrakech, Ankara, Napoli... ho guidato ovunque, ma qui, davvero, sarei in difficoltà! Le strade sono piene di veicoli di ogni genere, vecchissime 2CV e Renault4, ancora più vecchi pickup Peugeot e dei camion, che probabilmente risalgono alla colonizzazione francese... Ma non solo, biciclette, carretti, animali, motorini familiari, pousse pousse (i risciò), qualsiasi cosa su rotelle improvvisate... Ah, le 2CV e le R4 sono i taxi più diffusi! Un traffico incredibile, tantissime persone e tantissimi bambini, sulla strada naturalmente vige la legge del più grosso e del più forte e Petit se la cava agevolmente per farci uscire da un ingorgo da girone dantesco. La scena si ripete in quasi tutti i piccoli villaggi che attraversiamo, soprattutto se è giorno di mercato... quello davanti a noi in questa foto è un famoso taxi brousse, il metodo di spostamento preferito in Madagascar... sono dei furgoni che portano un numero incredibile di passeggeri, ne abbiamo contati almeno una ventina, con il bigliettaio che quando è fortunato viaggia in piedi, dietro l'ultima fila, quando non lo è, tiene un piede sul predellino e si aggrappa a qualcosa... Nel frattempo, ci chiamano dall'aeroporto e pare che la valigia parta oggi da Roma per arrivare in nottata a Tana e poi rispedita all'aeroporto più vicino al nostro itinerario, Morondava... se tutto va bene, la rivedremo dopodomani (poveri illusi!) Prima destinazione della giornata, il Lemurs Park, a circa un'ora da Tana, è un parco privato, in un ansa del fiume, dove i lemuri, provenienti da varie zone del Madagascar, vivono all'aperto in libertà. Gli animali però hanno un habitat abbastanza ristretto, per cui vengono nutriti dagli addetti del parco con frutta e verdura, visto che non avrebbero abbastanza spazio per procacciarsi il cibo; è comunque ben fatto, visto che gli animali scorrazzano a destra e a manca e si riproducono. Da lontanissimo... eccoli, i nostri primi lemuri! La guida del parco (si va solo scortati, non è possibile muoversi da soli, siamo un piccolo gruppo di 4 persone, con noi un tedesco e un sudafricano), ci dice di avere pazienza e li vedremo da molto vicino, ma sono irresistibili! Il Lemurs Park non è solo una riserva, ma anche un orto botanico: Ma l'attrazione principale sono loro, i lemuri... Si riescono a vedere anche da molto vicino, grandi e piccoli, i primi sono gli indri, che si divertono a saltare da un ramo all'altro. Il più bello è questo... una mamma lemure col piccolo attaccato sul ventre! Ha meno di 3 mesi, perchè oltre questa età, viaggia sulla schiena. Incontriamo anche i propitechi, con il loro strano incedere, saltellando di lato si muovono velocemente anche a terra. C'è da dire che, nonostante abbiano un'espressione buffa e divertente, non è che abbiano proprio la faccia sveglia!!! 😂😂😂 I varecia se la godono al sole... E i propitechi mangiano tranquilli... Almeno fino a quando non arrivano un paio di lemuri del bambù che li scacciano, nonostante le dimensioni ridotte! La guida ci dice che siamo stati fortunati, perchè questa specie di lemure normalmente non si avvicina a terra, ma si vede che la golosità ha fatto il miracolo! Qui si consuma un piccolo dramma... il tedesco con noi sta cancellando foto a rotta di collo, ha finito le carte di memoria, è al suo ultimo giorno di viaggio e forse ha qualcosa in auto, ma non è sicuro... La solidarietà tra fotografi è un dato di fatto e mosso a pietà, tiro fuori una scheda da 32GB e gli chiedo se gli può servire. Lui è quasi commosso, mi chiede quanto voglio per la scheda, gli lasciamo un bigliettino, dicendo che la prossima volta che verrà a Roma ci offrirà una birra! Nel frattempo, il sudafricano con lui guarda gli impianti di Barbara e curioso, ci chiede cosa siano... in effetti non sono così diffusi nel mondo e un po' di sana curiosità ci sta tutta! Separati dalla nascita! Nel parco ci sono anche alcune tartarughe, ma niente da fare, un lemure è sempre un lemure! Se poi questo lemure è King Julien, niente da fare, Lui batte tutti!!! 😂 Non è il lemure più grande, anzi, è poco più di un gatto, ma con la sua coda ad anelli, il Catta è sicuramente il più iconico! E poi mi stanno simpatici, con quegli occhietti neri, sembrano quasi dei panda! Un rapido passaggio allo shop, dove prendiamo 2 carissime magliette Maki, uno dei marchi locali più diffusi! Costano la bellezza di 45000 Ariaryariho ciascuna, ma visto che in valigia c'è metà della scorta, ci servono proprio! Quanti sono 45000 Ariaryariho? beh, lo scoprirete tra un po'! Riprendiamo il nostro viaggio, un po' stupiti di come cambi in fretta il paesaggio, i colori, questo cielo color fastidio dove ogni tanto si vedono salire delle colonne di fumo e non è mai limpido come in Namibia... sono i fabbricanti di carbone, a volte sono i contadini che bruciano le stoppie, altre volte, purtroppo, si abbatte la foresta e si brucia, per poi coltivare. Ma ormai è ora di pranzo e per colpa del giro alla KA siamo un po' in ritardo... Petit ci fa provare un hotely, un piccolo ristorante sulla strada, dove si fermano i locali per un pasto veloce. Il pranzo malgascio è molto semplice... Riso, una montagna, un brodino per bagnare il riso, questo è con del crescione e un po' di carne... Come ci spiega Petit, la cottura della carne è lunghissima, la lasciano cuocere per ore in modo di avere tanto sugo per insaporire il riso... Noi abbiamo preso pollo e maiale... il maiale è ottimo e ha un buon sapore, il pollo... beh, è morto di vecchiaia dopo aver fatto il culturista! Se si riuscisse a mangiare, sarebbe anche buono, ma è davvero durissimo! Ci portano anche la bevanda nazionale Malgascia... Il ranonapango! Cos'è? Ma semplice... Cuoci il riso nel pentolone, aggiungi acqua a quello un po' bruciaticcio attaccato sul fondo del pentolone, fai bollire e hai il ranonapango! Hai 2 fattori positivi insieme... pulisci il pentolone e soprattutto, hai acqua bollita e non corri rischi di cagotti sprint! E non è nemmeno cattivo! Ce lo servono nelle tazze di IHOP, che troveremo anche da altre parti e che ancora ci chiediamo come siano arrivate laggiù! Il tutto per la strabiliante cifra di 18000 Ariaryariho per tutti e 3... capito perchè le magliette sono carissime? Ah, per dirla tutta, 18000 Ariary (è il nome vero della valuta, ma io sono un giocherellone!) sono circa 4 euro e mezzo... Sazi e soddisfatti, ripartiamo in direzione Ampefy, ma prima di arrivare, ci fermiamo al Geyser! Si, perchè questa è una zona vulcanica e ancora ci sono alcune manifestazioni. Abbiamo la nostra guida che ci porta in giro e che si impossessa del mio cellulare, riempiendoci di foto! Il geyser è davvero incredibile, l'acqua non è calda, ma la temperatura è fantastica, ottima per rinfrescarsi... naturalmente noi abbiamo un solo pantalone di riserva, ma decidiamo che un po' di sporco non ha mai ucciso nessuno e ce ne sbattiamo, infilandoci in ogni pozzanghera! Mentre la signora col mio cellulare mi porta in giro, Barbara viene rapita da una coppia di ragazzine che le decorano la mano... Noi siamo dei cuori di burro e oltre al tatuaggio, torniamo a casa con una busta di argilla per fare la maschera di bellezza e una bellissima tartaruga di pietra pomice! Ma i bimbi sono tantissimi, ci piacerebbe fare qualcosa per tutti, non possiamo, ma almeno proviamo a regalare qualche sorriso in giro e qualche saponetta, che portiamo con noi per tutto il viaggio. Nei dintorni del Geyser, c'è una zona enorme coltivata a papaya... finito il nostro giro, Petit è lì che ci aspetta con una papaya enorme per merenda! Ci dirigiamo verso l'albergo, sempre attraversando dei villaggi di capanne di fango e paglia o di mattoni, tanti bambini e solo una volta tornato a casa, mi sono accorto che questo bimbo ha con se il suo giocattolo. L'albergo di stasera, il Farihy Lodge, è proprio sul lago di Ivalo... la camera è molto bella, la temperatura fantastica, tanto da doverci mettere una felpa. Ci gustiamo il tramonto sul lago dalla terrazza dell'hotel, poi, cena, una vera sorpresa! Insalata di avocado e chevre chaude (formaggio di capra fuso), gamberetti in salsa e l'ottima Three Horses Beer, meglio conosciuta come THB, la birra che ci ha accompagnato per tutto il viaggio!
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